Rintracciato il cercatore di funghi disperso in Aspromonte

È stato ritrovato - in buone condizioni di salute - il cercatore di funghi 59enne, di cui si erano perse le tracce ieri in località Zomaro, nel comune di Molochio (Rc). 

L'uomo è stato localizzato dai cinofili dei vigili del fuoco, in una zona piuttosto impervia. 

Il malcapitato, una volta recuperato con l'ausilio di un elicottero, è stato affidato ai sanitari del 118 per essere sottoposto agli accertamenti del caso. 

Cercatore di funghi disperso in Calabria, attivate le ricerche

Sono scattate attorno alle 22.30 di ieri (5 settembre) le attività di ricerca di un fungaiolo, V. D., di 59 anni. A lanciare l'allarme sono stati i familiari dell'uomo che non ha fatto ritorno a casa dopo essere andato a cercare funghi nei boschi dell'Aspromonte.

Le ricerche si sono concentrate nella zona del comune di Cittanova (Rc), dove è stata individuata l’auto del disperso.

Proseguite fino a tarda notte, le ricerche sono riprese alle prime luci dell'alba.

Alle attività partecipano: carabinieri e carabinieri forestali di Cittanova e di San Giorgio Morgeto, vigili del fuoco di Reggio Calabria, tecnici della Stazione Aspromonte del Soccorso alpino e del Soccorso alpino e speleologico Calabria - Villaggio Zomaro.

Incendi in Calabria: i roghi sull'Aspromonte visti dallo spazio con le immagini satellitari acquisite dall'Arpacal

L’osservazione satellitare, nell’arco temporale che va da metà giugno sino alla metà di agosto, ha permesso di ricostruire, in un report fotografico e in un’animazione video delle immagini, l’evoluzione degli incendi che hanno interessato l’area dell’Aspromonte.

L'elaborazione, realizzata su richiesta della Direzione scientifica dell’Arpacal dal geologo Luigi Dattola del Centro regionale geologia e amianto, sarà trasmessa alla Regione ed agli enti territoriali competenti come elemento conoscitivo utile per le pianificazioni territoriali future visto che, in base alla legislazione nazionale, i Comuni interessati dagli incendi, nella loro pianificazione territoriale, dovranno interdire da qualsivoglia attività urbanistica, per molti anni, le aree interessate dal fuoco. Ciò non solo per pianificare una riqualificazione del territorio incendiato, ma anche per evitare speculazioni urbanistiche future.

“Grazie alla visualizzazione di ampie porzioni di territorio con buona risoluzione spaziale – commenta il geologo Luigi Dattola - i satelliti sono ormai ampiamente utilizzati per il monitoraggio del territorio. Tali capacità hanno reso possibile, in tempi molto rapidi anche se non in tempo reale, la visualizzazione dell’evoluzione che hanno avuto gli incendi in Aspromonte nella prima metà di agosto. Utilizzando i satelliti Sentinel 2, facenti parte del progetto Copernicus, programma ESA per l’osservazione della terra, si è elaborata una sequenza di immagini che va dal 18 giugno al 12 agosto”.

La sequenza mette in evidenza la rapida evoluzione degli incendi in particolare nella settimana che va dal 5 al 12 agosto, nella quale, oltre la perdita di vite umane, sono state devastate aree vegetate per una superficie stimata di circa 5400 ettari, considerando esclusivamente l’area più vasta interessata dal fuoco.

“Le immagini – continua Dattola - raffigurano bene la tragica sequenza degli eventi e permettono una rapida visualizzazione del fronte reale del fuoco e della sua evoluzione nel tempo. Ulteriori elaborazioni, basate sulla bande dell’infrarosso, permettono una rapida visualizzazione delle aree percorse dal fuoco tramite il calcolo dell’indice “Nbr (Normalized burn ratio)”, in tali rappresentazioni si può riconoscere, a primo colpo d’occhio, come gli incendi si siano propagati interessando aree sempre più ampie”.

Coppia di giovani si perde in Aspromonte, rintracciata dalla Polizia di Stato

Nei giorni scorsi i poliziotti del Commissariato di Cittanova (Rc) hanno rintracciato una coppia di giovani che si era persa nel Parco nazionale d’Aspromonte mentre, in serata, cercava di raggiungere una zona interna del villaggio Zomaro.

In particolari, i ragazzi, giunti in auto sino al villaggio, hanno intrapreso un sentiero nel bosco non riuscendo più a ritrovare la strada per il ritorno. La coppia ha, quindi, chiesto aiuto al 112 che ha girato la segnalazione al Commissariato di Cittanova.

Una volta avviate le ricerche, gli agenti hanno contattato al cellulare uno dei due ragazzi dispersi facendosi descrivere il posto in cui si trovavano e indicando loro al telefono l’esatta strada da percorrere per ritrovare la via principale che li avrebbe condotti alla loro auto.

Grazie alla sinergia tra Carabinieri e Polizia di Stato, la giovane coppia ha potuto raggiungere l’auto e rientrare a casa senza problemi.

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Scoperta piantagione di canapa indiana, due persone in manette

Durante un rastrellamento effettuato sull’Aspromonte, i carabinieri della compagnia di Bianco e dei Cacciatori di Calabria hanno arrestato Domenico Antonio Stilo e Giovanni Romeo, rispettivamente di 47 e 35 anni.

I due, originari di Africo Nuovo, sono stati sorpresi a prendersi cura di una piantagione composta da circa 600 arbusti di canapa indiana.

La coltivazione, dotata di un efficace sistema d’irrigazione, era stata allestita in un terreno di proprietà demaniale ubicato in località Sambuco di Samo (Rc).

Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati posti ai domiciliari, mentre le piante, previa campionatura, sono state distrutte sul posto.

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Trovate le donne scomparse ieri in un bosco

Sono state ritrovate con un lieve principio d'ipotermia, le donne, madre e figlia, di 46 e 14 anni, che si erano perse ieri nei boschi dell'Aspromonte.

Dopo l’allarme lanciato dal marito, la prefettura di Reggio Calabria aveva immediatamente attivato il piano di ricerca delle persone scomparse che ha visto impegnato un contingente composto da oltre 50 unità, fra vigili del fuoco, carabinieri, forestali, soccorso alpino, polizia di Stato e associazioni di volontariato di protezione civile.

La madre, nel pomeriggio aveva telefonato con il cellulare ad un numero d'emergenza riferendo di trovarsi lungo il greto di un torrente insieme alla figlia. La donna ha anche detto di stare bene, ma di non sapere dove si trovava.

Le ricerche, rese difficoltose dal terreno accidentato e coperto di neve, si sono concluse alle 23.20, con il ritrovamento delle due donne.

 

Cade in un dirupo e si rompe una gamba, escursionista soccorso con un elicottero

Brutta disavventura per un escursionista che si è fratturato una gamba, dopo essere caduto in un dirupo a San Lorenzo (Rc).


L'uomo, che al momento della caduta si trovava in compagnia di altri tre escursionisti, è stato recuperato dagli operatori della Stazione Aspromonte del Soccorso alpino Calabria, che sono intervenuti con un elicottero del V Reparto volo della polizia di Stato.

Una volta recuperato ed immobilizzato, il malcapitato escursionista è stato trasportato fino all'aeroporto di Reggio Calabria, dove in ambulanza è stato trasferito negli ospedali Riuniti. Gli altri tre escursionisti sono stati, invece, evacuati via terra.
   

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I carabinieri alla conquista dell'Aspromonte

Probabilmente non sbaglia chi crede che per comunicare con i criminali sia necessario adottare le loro forme comunicative, certo non sempre è opportuno e di sicuro non è mai facile farlo, ma alle volte non esiste altro mezzo che l’imposizione fisica della presenza dell’Arma sul territorio per riaffermarvi la giustizia e la forza delle istituzioni democratiche.

In tante parti d’Italia è successo così, con la presenza silenziosa e disponibile dei carabinieri delle Stazioni.

Questa la ragione che ha mosso circa 150 tra allievi ed istruttori della Scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria che sabato scorso hanno deciso di celebrare la fine del Corso e l’ormai prossimo invio ai Reparti con un’inedita escursione di “riconquista” dell’Aspromonte.

Quei monti che incombono sulla città e sullo Stretto, luogo il cui solo nome sottende inaccessibilità e inospitalità alla vita e che forse troppo spesso ha evocato nella mente di chi lo ascolta memorie esclusivamente negative, di un’enclave criminale all’interno dello Stato, irraggiungibile e perciò impunibile. Proprio per queste ragioni l’Aspromonte -ed Africo in particolare- con il suo portato di storia criminale, è sembrato il luogo ideale per fare da scenario al saluto di tutta la Scuola ai suoi allievi.

Dopo una prima serie di conferenze che ha anticipato agli Allievi le singolarità dell’ambiente aspromontano, per unicità e resilienza delle forme (tanto di vita che criminali), è giunto perciò il momento di mettersi in cammino. Partiti di buon mattino e guidati dalle esperte gambe delle guide del Parco dell’ Aspromonte, gli Allievi hanno compiuto un percorso di circa 20 chilometri in un continuo saliscendi, attraversando i ruderi dei paesi di Casalinuovo ed Africo, dove il Cappellano della Scuola ha officiato la Santa Messa, e scoprendo le radici antropologiche di un fenomeno che prima che criminale è anzitutto figlio del disagio e dell’abitudine alla violenza di un popolo scacciato dai propri monti da una natura matrigna. 

Non esiste miglior modo di conoscere anche le difficoltà del mestiere di Carabiniere in un territorio ostile, non solo sotto il profilo orografico; attività che gli allievi hanno accolto con l’entusiasmo e la gioia della loro età, ma anche consci della storicità di un evento come questo: un’invasione realmente boots on the ground che, pur pacifica, stravolge il rapporto di una città con le sue montagne, che vede per la prima volta giovani uniformi che dal mare ripopolano di entusiasmo i paesi fantasma che hanno dato i natali ad alcuni tra i criminali più efferati d’Italia, ma dove sono ancora vividi nella memoria delle guide del Parco i racconti di come nel tragico momento delle alluvioni l’unico punto di riferimento e primo soccorso sia stata la locale Stazione dei Carabinieri.

Immancabile, dopo l’impegnativo sforzo un momento di una convivialità che ha riunito “attorno al tavolo” e letteralmente sotto stessa ombra dell’albero che offrì riparo alla prima riunione documentata della ‘ndrangheta, gli allievi e i loro istruttori, i volontari dell’Afor, i militari dei Reparti territoriali e quelli dell’Organizzazione per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare hanno condiviso il pasto gentilmente preparato dai volontari.

Con gli zaini vuoti, ma l’animo riempito dallo scenario del tramonto del sole sul mar Tirreno, gli allievi hanno quindi fatto ritorno alla Scuola, che si preparano a salutare per ricevere, speriamo arricchiti soprattutto da giorni come questi, l’abbraccio dell’Arma che li accoglierà nei suoi reparti.

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