Arrestato Carmine Alvaro, latitante dal 2016: blitz nella notte

Il 32enne Carmine Alvaro, latitante dal 2016, questa notte è stato intercettato e fermato dalla Compagnia dei Carabinieri di Palmi in collaborazione con i colleghi dello squadrone eliportato cacciatori Calabria: il 32enne, sulla quale testa pesava un fermo d'indiziato di delitto, è stato arrestato per traffico di stupefacenti aggravato da finalità mafiose assieme ad altri due soggetti, individuati ed arrestati i mesi precedenti.

Ormai da qualche mese sulle sue tracce, i militari hanno individuato il casolare presso il quale il latitante si nascondeva e stanotte hanno fatto scattare il blitz dopo aver cinturato tutta l'area: l'uomo è stato immediatamente ammanettato non appena ha aperto la porta dell'abitazione ove si era recato per passare la notte. 

Carmine Alvaro, 32enne, uno dei nipoti del più noto omonimo 64enne, detto "U cuvertuni", conosciuto per il ruolo di spicco all'interno della cosca Alvaro-Macrì-Violi: ruolo, tra la'ltro, emerso dalle indagini numerose condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina, motivo per il quale ha da scontare pena prevista dal 41bis, condanna per associazione a delinquere di stampo mafioso.

Armi e munizioni in casa, in manette 19enne

 

I carabinieri della Stazione del Rione Modena di Reggio Calabria, unitamente ai militari dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno tratto in arresto il 19enne Carmelo Zampaglione.

Il giovane, già noto alle forze dell’ordine per reati in materia di detenzione di materie esplodenti è ritenuto responsabile dei reati di detenzione illegale di armi comuni da sparo, possesso di armi alterate, detenzione abusiva di armi e ricettazione.

Zampaglione, a conclusione di una perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di:

  • 1 pistola calibro 357 magnum, priva di munizionamento e con matricola punzonata;
  • 1 pistola di fabbricazione artigianale priva di congegno di percussione presumibilmente di calibro 8;
  • 1 pistola giocattolo modificata nel sistema di percussione;
  • 39 cartucce per pistola calibro 6,35;
  • 27 cartucce per fucile calibro 8 flobert;
  • 20 cartucce marca fiocchi calibro 28;
  • 19 cartucce per fucile calibro 32;
  • 73 cartucce per fucile calibro 36;
  • 9 cartucce calibro. 38 speciale;
  • 37 cartucce per pistola 357 magnum gfl;
  • 26 bossoli di vario calibro;
  • 2 bombe carta;
  • 160 bossoli di vario calibro per pistola di cui in parte già esplosi altri pronti per la ricarica;
  • 25 cartucce di calibro non definito;
  • 196 inneschi marca fiocchi;
  • 15 bossoli calibro 38;
  • 74 bossoli già esplosi, marca gfl calibro 38 special;
  • kit per caricare cartucce artigianali;
  • 1 pistola taser non funzionante perché priva di batteria con contatti dissaldati.

Tutte le armi rinvenute sono state poste sotto sequestro

L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Arghillà così come disposto dalla competente Autorità giudiziaria.

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Ventiduenne trovato in possesso di 400 cartucce e mezzo chilo di canapa indiana

Un ragazzo di 22 di Cimina'(Rc) e' stato denunciato dai carabinieri della stazione di Sant'Ilario dello Jonio e dello squadrone Cacciatori "Calabria", dopo essere stato trovato in possesso di oltre 400 cartucce da caccia, 1 chilogrammo di polvere da sparo, mezzo chilo di canapa indiana gia'essiccata ed una ventina di piante, dello stesso stupefacente, alte 2 metri ed occultate su un terreno a lui riconducibile. I proiettili e la polvere da sparo sono stati sottoposti al sequestro, mentre la canapa indiana e'stata distrutta sul posto.

Irrigava canapa indiana, arrestato

Un operaio di Gioiosa Jonica, S.L., di 27 anni, è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica e dello Squadrone eliportato cacciatori "Calabria", con l'accusa di coltivazione di sostanze stupefacenti e furto d'acqua. L'uomo è stato fermato in contrada "Ricciardo", nel comune di Grotteria (RC), mentre era intento ad irrigare una piantagione di canapa indiana composta da 150 piantine di altezza variabile tra il metro ed il metro e mezzo. Una volta proceduto all'arresto, i militari, prima di avviare l'estirpazione e la distruzione delle piante, hanno provveduto a prelevare un campione da inviare presso il laboratorio del Comando Provinciale dell'Arma per le analisi di rito. Su disposizione della Procura di Locri, l'uomo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

 

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