Reggio, trovate due bombe con i simboli del Fai

Ieri sera, personale della Polizia di Stato in servizio presso l’Ufficio prevenzione e soccorso pubblico della Questura di Reggio Calabria, durante il consueto servizio di controllo del territorio, ha rinvenuto in via Provinciale Pentimele, nei pressi del Lido della Polizia di Stato, ancora chiuso al pubblico, due ordigni rudimentali.

Il primo, avvolto da carta da imballaggio con impresso la scritta in colore rosso “G7 morite” ed il simbolo del Fai; il secondo fabbricato artigianalmente con 2 artifizi pirotecnici, collegati tra loro con una miccia e nastrati intorno ad una bomboletta di gas del tipo ricarica accendini, con la scritta “G7” ed il simbolo Fai.

Immediato  l’intervento delle Volanti che hanno messo in sicurezza l’intera area impedendone il transito ad automobilisti e passanti.

Successivamente l’artificiere della Polizia di Stato del XII Reparto mobile di Reggio Calabria ha disinnescato i due ordigni.

Allo stato è in corso l’attività info-investigativa da parte della Digos e della Polizia scientifica finalizzata all’individuazione dei responsabili.

"Preparava un attentato a Roma", 22enne somalo arrestato a Campobasso

Stava preparando un attentato a Roma, il 22enne arrestato, questa mattina, dalla Digos di Campobasso. Per il Procuratore del capoluogo molisano, l’uomo, un richiedente asilo di nazionalità somala, oltre ad inneggiare all’Isis, ad Al Qaeda e ad Al Shabab, inviata gli ospiti del centro di accoglienza in cui viveva a compiere azioni violente. Secondo gli inquirenti, il giovane imam avrebbe condotto una “intensa e veemente” opera di “ proselitismo contro l’Occidente”. Nel corso dei due mesi d’indagine, è stato acquisito materiale probatorio frutto d’intercettazioni ambientali che hanno portato gli investigatori a capire la reale portata della minaccia. In alcune delle intercettazioni, si sentirebbe il richiedente asilo invitare gli ospiti del centro a seguirlo, prima a Roma e poi in Siria per condurre la Guerra Santa. Nella stanza del 22enne, grazie ad una telecamera nascosta, gli agenti hanno registrato diversi video nei quali si vede il presunto estremista visionare clip di attentati. Nelle intercettazioni, inoltre, si sente il somalo ripetere: “La guerra ancora continua, Charlie Hebdo era solo il precedente di quello che sta succedendo adesso”; ”c'è una strada più semplice, quella di attrezzarsi e farsi saltare in aria, che è la via più semplice”. Inequivocabile, infine, il significato dell’invito rivolto ai suoi correligionari: “Cominciamo dalla stessa Italia, andiamo a Roma e cominciamo dalla stazione”.

Subscribe to this RSS feed