“Operazione Omnia”, padre e figlio finiscono in carcere per estorsione e usura pluriaggravata

Personale della Polizia di Stato ha notificato il provvedimento di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte di Appello di Catanzaro, nei confronti di Nicola Sebastiano Rende, di 69 anni. Analogo provvedimento, emesso anche nei confronti del figlio, Camillo Rende, di 44 anni, sempre nella giornata di oggi è stato notificato congiuntamente a personale della Compagnia Carabinieri di Corigliano Calabro e della Tenenza di Cassano Allo Jonio. Nell’ambito della cosiddetta “Operazione Omnia” del 2007, entrambi i soggetti erano stati ritenuti responsabili del reato di estorsione aggravata in concorso ed usura pluriaggravata in concorso con altri. I due arrestati avevano commesso tali reati dal 2001 al 2007, al fine di agevolare le attività criminali di associazioni a delinquere di stampo mafioso. Tale condotta era stata perpetrata ai danni di imprenditori della zona di Cassano Jonio, approfittando delle gravi difficoltà finanziarie in cui questi si trovavano. I predetti sono stati associati presso la Casa di reclusione di Castrovillari.

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Estorsione ai danni di una dottoressa: meccanico catturato mentre prendeva i soldi

Con un sms aveva intimato ad una dottoressa di consegnargli la somma di 55 mila, il prezzo da pagare perché lei ed i suoi familiari non subissero ritorsioni. E' con questa accusa che i poliziotti del Commissariato di Siderno, in provincia di Reggio Calabria, hanno tratto in arresto il 29enne Giulio Rocco Bonifazio, che ora dovrà rispondere del reato di estorsione aggravata.  Gli agenti lo hanno catturato nell'attimo in cui l'uomo si stava impossessando del denaro. Nell'ambito della medesima indagine è scattata la denuncia nei confronti di altre tre persone. La vittima, letta la frase minatoria, ha denunciato l'accaduto alla Polizia subito attivatasi indicandole la migliore modalità di risposta. Stabilito il posto in cui la dottoressa si sarebbe dovuta recare per  fare avere la cifra richiesta, gli agenti hanno allestito un appostamento. Dentro una borsa sono state stipate banconote facsimili insieme ad altre originali. Non appena Bonifazio si è avvicinato, lo hanno bloccato. Gli investigatori, perquisendo l'officina nella quale svolge il proprio lavoro, hanno trovato la sim utilizzata per spedire le frasi minatorie. Circostanza che ha portato al coinvolgimento degli altri tre soggetti indagati.  

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