Scoperta macelleria abusiva, sequestrati 143 Kg di carne e insaccati

I militari della Compagnia di Bianco (Rc), supportati da personale del Nas di Reggio Calabria, hanno sottoposto a controllo alcune attività commerciali della Locride.

In particolare, durante i controlli effettuati a Bianco sono state riscontrate  irregolarità in tre bar – pasticceria, con annesso laboratorio.

L’attività ispettiva ha interessato anche il comune di Brancaleone, dove presso una macelleria in cui sono state rilevate irregolarità di carattere igienico – sanitario, sono stati sequestrati 143 chili tra carni ed insaccati privi di tracciabilità, nonché 7 ovicaprini rinvenuti nelle celle frigo.

L’attività commerciale, condotta da un soggetto sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, era già stata sospesa nel mese di maggio 2021, in seguito alla revoca della licenza al proprietario, il quale ora dovrà rispondere della violazione degli obblighi inerenti la misura cui è sottoposto e di macellazione clandestina di animali, reato che prevede l’ammenda fino a 150 mila euro.

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Macellazione clandestina e scarichi abusivi, una denuncia

Macellazione clandestina, scarichi abusivi e detenzione di animali pericolosi. Sono i reati per i quali dovrà rispondere un uomo di Scigliano (Cs) a seguito di una ispezione igienico sanitaria effettuata dai militari della Stazione carabinieri forestale di Rogliano in collaborazione con il Nas di Cosenza presso una macelleria. Durante il controllo i militari hanno constatato che l’attività era sprovvista di regolare traccia documentale della gestione e della rintracciabilità degli scarti di origine animale.

Una volta estesa l’attività ispettiva, unitamente al personale veterinario del distretto sanitario di Rogliano, anche all’azienda agricola legata all’attività commerciale, gli uomini dell’Arma hanno rinvenuto, in un magazzino adibito a macellazione, la presenza di carcasse appena macellate di suini privi di dispositivi utili all’identificazione o alla tracciabilità. Inoltre i reflui derivanti dal lavaggio dei capi macellati, attraverso una tubatura sotterranea confluivano direttamente sul suolo per poi giungere attraverso una scarpata in un’area boscata a valle. In un altro magazzino attiguo, invece, sono stati trovati diversi animali vivi privi di registrazione e quindi illegittimamente detenuti, oltre a due cinghiali detenuti senza alcuna autorizzazione. Anche nella stalla era presente un sistema di canalizzazione che convogliava le deiezioni degli animali nell’area boscata.

Pertanto, dopo aver  denunciato il proprietario, i carabinieri hanno proceduto al sequestro di 36 animali, degli scarichi abusivi, delle carcasse e del locale adibito a macellazione.  

I due cinghiali - considerati “animali pericolosi” - saranno sottoposti a controlli sierologici continuando a permanere in azienda, in attesa di provvedimenti dell’autorità sanitaria competente, finalizzati al loro abbattimento o all’affidamento a struttura autorizzata.

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Uccide un maiale in un magazzino, denunciato per macellazione clandestina

Paludi - Un trentacinquenne di Paludi (Cs) è stato denunciato dai Carabinieri forestali per macellazione clandestina.

In particolare, i militari dell’Arma Forestale di Rossano e Cropalati sono intervenuti per un controllo in un’azienda in località “Princivalle” di Paludi, dove hanno rinvenuto un uomo intento a macellare e sezionare un maiale in un magazzino adibito a deposito attrezzi e pertanto non idoneo alla macellazione. Inoltre, in un locale adiacente nel cassone di un autocarro erano presenti altri sette maiali vivi. L’uomo non è riuscito a produrre alcuna documentazione in merito all’uccisione dell’animale e al possesso degli altri, dichiarando di aver macellato l’animale secondo il metodo tradizionale.

I militari hanno, quindi, sequestrato sia l’animale ucciso che quelli vivi, denunciando l’uomo per macellazione clandestina.

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Carne non tracciata, tre persone denunciate per macellazione clandestina

Gli agenti della polizia stradale ed i carabinieri forestale del Nipaaf di Reggio Calabria hanno sequestrato un carico di carne di cavallo, destinato al mercato siciliano.

In particolare, gli uomini delle forze dell'ordine sono entrati in azione nei pressi degli imbarcaderi di Villa San Giovanni, dove hanno fermato un autocarro, con a bordo tre cittadini campani, che trasportava 29 quintali di carne equina.

Da un controllo sulla documentazione sono emersi dubbi sulla provenienza della carne.

Sospetti confermati in seguito ad ulteriori verifiche, nel corso delle quali è emerso che le mezzene di carne erano prive di bollatura sanitaria, idonea alla tracciatura del macello e alla provenienza.

La carne è stata, quindi, sottoposta a sequestro ed avviara a distruzione.

Per i tre uomini, invece, è scattata la denuncia per il reato di macellazione clandestina, con conseguenti sanzioni amministrative per oltre 12 mila euro.

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Scoperta centrale di macellazione clandestina, denunciate tre persone

I carabinieri forestali del Gruppo di Reggio Calabria hanno disposto ed effettuato una serie di controlli sulla filiera agroalimentare. Le attività ispettive, incrementate in vista delle imminenti festività pasquali, hanno permesso di scoprire una centrale di macellazione clandestina.

In particolare, i militari in servizio presso la Stazione di Brancaleone, coadiuvati dai colleghi della Stazione di Locri, hanno denunciato a piede libero tre persone, Z.G. di anni 24, L.A. di anni 54 e B.A. di anni 20. Sui tre pende l'accusa di aver aver attivato una filiera di macellazione clandestina e vendita abusiva di carne priva di ogni controllo sanitario e quindi, potenzialmente pericolosa per la salute pubblica.

L’indagine è partita in seguito alla segnalazione di alcuni casi di brucellosi, lamentati nel territorio di Palizzi, alla cui origine è stato ipotizzato il consumo di prodotti caseari infetti acquistati presso l’azienda zootecnica di proprietà di Z.G.

Procedendo al controllo dell’azienda, unitamente ai medici veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale, i militari hanno scoperto un allevamento totalmente abusivo. Molti dei 124 capi caprini presenti non erano registrati presso la Banca dati nazionale. Alcuni degli ovini risultavano, inoltre, di proprietà di altri allevatori che ne avevano denunciato lo smarrimento e che Z.A ha dichiarato di aver comprato da tale L.A., proprietario di un allevamento ovino, nonché titolare di una macelleria della zona.

Nell’allevamento di quest’ultimo, i carabinieri forestali hanno rinvenuto una centrale di macellazione clandestina.

In un capannone fatiscente, adibito a ricovero degli animali, era stato allestito un vero e proprio mattatoio abusivo. Tredici animali, tra capretti ed agnelli, erano stati appena macellati, mentre altre tre carcasse di agnello già pronte per la vendita sono state rinvenute dentro una cella frigorifera, unitamente a dodici teste e ventotto zampe di maiale nonché circa 30 chilogrammi fra di grasso suino e pelli di ovini, tutti privi del benché minimo segno utile che ne permettesse la tracciabilità. Sul posto, è stato colto in flagranza di reato il giovane B.A. intento a svolgere, per conto di L.A., tutte le fasi di  macellazione e preparazione alla vendita. I militari hanno trovato, inoltre, trentasei tra capretti ed agnelli,  di dubbia provenienza, già pronti per la macellazione.

Tutto il bestiame, sia quello vivo che morto, è stato posto sotto sequestro e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria per gli adempimenti di rito.

Gravi e numerose le imputazioni di reato per i tre soggetti, che vanno dalla ricettazione, alla macellazione clandestina, fino all’immissione sul mercato di alimenti in grado di arrecare gravi danni alla salute umana.

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