Arresti e sequestri, ecco le operazioni dei carabinieri per sconfiggere la ‘ndrangheta

Nel 2015 sono state arrestate dia carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria 1353 persone (tra cui 13 latitanti comuni e 1 inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi), più di 72.000 sono stati i servizi di prevenzione effettuati (Pattuglie, Perlustrazioni, Carabiniere di Quartiere). Sono stati intensificati i servizi finalizzati al contrasto dell’immigrazione clandestina e all’individuazione e all’allontanamento dei cittadini stranieri (anche comunitari) che sono risultati pericolosi per la sicurezza pubblica. Significativi sono stati i risultati ottenuti con le indagini concluse: “Tnt 2”, “Reale 6”, “Confine”, “Jamaica”, “Eclissi 2”, “Rheinbrücke”, “Confisca Musolino”, “Gambling”, “Iamonte”, “Saggio compagno”, “Atalntide”. I provvedimenti restrittivi scaturiti dalle varie attività investigative condotte dai reparti dell’Arma dei Carabinieri, coordinati dalla D.D.A. di Reggio Calabria, hanno permesso di confermare e rafforzare le risultanze dell’operazione “Crimine” che ha delineato l’esistenza della organizzazione ‘ndrangheta avente base strategica nella provincia di Reggio Calabria, con attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia all’estero, dove è stato replicato il modello organizzativo calabrese da parte di quelle articolazioni che risultano dipendenti dai vertici decisionali presenti nel territorio reggino e che costituiscono centro propulsore dell’intero sodalizio mafioso. L’organizzazione ricomprende un vertice, denominato “Provincia”, riferimento dei responsabili dei tre “Mandamenti” (Tirrenico, del Centro e Jonico), all’interno dei quali risultano operative le “Locali” di ‘ndrangheta, organizzate sempre su base territoriale. L’ordine gerarchico all’interno della struttura mafiosa, che garantisce alle singole cosche anche ampi margini di autonomia, é assicurato dai tradizionali gradi e cariche operative nei diversi livelli dell’organizzazione. Le attività illecite sono riconducibili a tre filoni principali: le strutture e l’operatività dell’organizzazione mafiosa, l’illecito arricchimento e il riciclaggio di denaro e il condizionamento della vita economico-imprenditoriale nei territori di riferimento. Nell’ambito dell’attività di aggressione dei patrimoni illeciti, nell’anno 2015 è stato proposto il sequestro di beni per un valore complessivo di 40.192.600 euro, e si è proceduto all’effettivo sequestro per un valore complessivo di 19.532.100 euro. L’attualità investigativa conferma la struttura unitaria e della ‘ndrangheta e l’operatività di organismi di vertice.

'Ndrangheta, operazione Eclissi 2: nella notte 10 arresti dei Carabinieri

Dieci persone sono state catturate dai Carabinieri nell'ambito dell'operazione denominata "Eclissi 2" scattata durante la notte. I soggetti finiti in manette per opera dei militari dell'Arma del Comando provinciale di Reggio Calabria devono rispondere di associazione di tipo mafioso, concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di armi da fuoco anche da guerra e clandestine, concorso in detenzione, vendita e cessione di cospicue quantità di droga e concorso in danneggiamenti aggravati dalle modalità mafiose. Sospettato di associazione mafiosa, è coinvolto anche un soggetto che in passato ha ricoperto l'incarico di consigliere comunale. Quella odierna è l'appendice di un'inchiesta condotta nel novembre di due anni fa. Secondo la ricostruzione degli investigatori, l'indagine ha permesso di far emergere le attività illecite e finanziarie dei clan della 'ndrangheta Bellocco-Cimano e Pesce-Pantano, "custodi" della Locale di San Ferdinando. Nel blitz eseguito nel 2013 erano stato tratti in arresto, fra gli altri, Domenico Madaffari e Santo Cieli, rispettivamente sindaco e vicesindaco. 

 

 

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