Vibo, nominato il comitato di sorveglianza civica “Io difendo l’ospedale”.

Le criticità del presidio sanitario ospedaliero “ G.Jazzolino” di Vibo Valentia restano al centro dell’attenzione dell’Associazione “Ali di Vibonesità” che ha esteso la propria iniziativa anche sullo stato di salute delle altre risorse sanitarie presenti sul territorio, ad iniziare dal Centro San Giuseppe Moscati la cui intensa e qualificata attività di assistenza e cura non trova spesso la più adeguata interpretazione dall’Azienda sanitaria provinciale.

Nella sua ultima riunione, il sodalizio ha formalizzato la nomina del Comitato di sorveglianza civica sanitaria del Movimento “Io difendo l’ospedale” .

Ne fanno parte: Tony Bilotta, Nino Potenza, Peppe Sarlo, Soccorso Capomolla, Giusi Borello, Gerardo D’Urzo, Domenico Teti, Marianna Rodolico, Francesca Guzzo, Daniela Primerano, Cinzia Ieracitano, Antonio Barbato, Nicolino La Gamba, Salvatore Rossi, Mimmo Pafumi.

Il Comitato intende porsi come concreto momento interlocutore con le pubbliche istituzioni ed in particolare con chi esercita competenze specifiche nel campo della programmazione e gestione della sanità territoriale nel tentativo di aiutarle a meglio garantire il diritto alla salute del cittadino.

La Conferenza dei sindaci diventa un prioritario riferimento per discutere sullo stato di salute della sanità territoriale.

Venerdì prossimo il Comitato nominerà il coordinatore e discuterà sulle più immediate iniziative che prevedono, tra l’altro, anche un più incisivo coinvolgimento dei cittadini attraverso incontri nei quartieri e nelle frazioni.

La partecipazione diretta del cittadino alle spinte del Comitato è momento centrale dell’attività programmatica che verrà realizzata. 

Ospedale di Vibo: riattivati i posti letto in medicina e ortopedia, potenziati alcuni servizi

"Questa mattina il Commissario Straordinario Dr.ssa Maria Bernardi, accompagnata dal Referente Sanitario Aziendale Dott. Antonio Talesa, ha effettuato un sopralluogo presso l’Ospedale Jazzolino di Vibo Valentia con l’obiettivo di attivare quanto necessario per rilanciare i servizi ospedalieri.

Presenti il direttore medico del P.O Dott. Michelangelo Miceli, il Direttore del Dipartimento Emergenza urgenza Dott. Michele Comito, il Direttore del Dipartimento dei Servizi Dott. Sandro Baldari e il Dirigente della Gestione Tecnico Patrimoniale Ing. Michela Soriano.

Superata la fase critica dell’emergenza coronavirus con il consolidamento della campagna vaccinale, si sono finalmente create le condizioni per ripristinare la normale operatività ospedaliera.

Grazie infatti ai 120mila vaccini somministrati, la circolazione del virus si è attenuata e la necessità da parte dei soggetti positivi al coronavirus di ricorrere ai servizi ospedalieri si è notevolmente ridotta.

A ciò si aggiunga l’eccellente lavoro delle USCA che prestano le cure sanitarie a domicilio dei pazienti.

Alla luce dei citati indicatori, il Management ha disposto il ripristino immediato di 10 posti letto presso l’U.O. di Medicina, il potenziamento della Cardiologia con ulteriori 4 posti letto e l’assegnazione di nr 8 posti letto destinati all’Ortopedia, restituendo inoltre i 4 posti letto temporaneamente sottratti alla Chirurgia.

Nell’ambito della suddetta organizzazione sarà regolarmente garantito il percorso Covid-19 prevedendo un aumento dei posti letto in Malattie Infettive che da 6, passeranno a 10.

Il Commissario Maria Bernardi ha fatto subito sue le preoccupazioni degli utenti mettendo in pratica tutte le iniziative possibili per ridurre le distanze di recupero dei servizi precedentemente sospesi.  
L’importante iniziativa permetterà di superare i tanti problemi che si erano venuti a determinare in questo ultimo periodo presso il presidio ospedaliero vibonese.

Il Management dell’Asp, pur impegnato nell’opera di complessiva rioganizzazione dei servizi sanitari e amministrativi di tutta l’Azienda, conferma la sua attenzione sulla necessità  di assicurare prestazioni sempre più rispondenti alle esigenze dei pazienti.

'Allo Jazzolino – ha dichiarato il Direttore Emergenza/urgenza Michele Comito - restituiamo l’utilizzo di strategici reparti e quel che più conta decongestioniamo il Pronto Soccorso e i posti in OBI (Osservazione Breve Intensiva), come più volte auspicato dal Commissario Straordinario. Questo vuol dire che sarà possibile garantire gli interventi programmati e superare quanto fino a ieri aveva messo in seria difficoltà la funzionalità più complessiva del presidio ospedaliero, consentendo così di dare risposte più certe e concrete alle domande degli ammalati' ha concluso Michele Comito

'E’ nostro intendimento” ha dichiarato inoltre, il Commissario Straordinario Maria Bernardi – implementare anche i servizi territoriali per realizzare una importante virata capace di infondere ulteriore fiducia e speranza nella popolazione vibonese'".

E' quanto si legge in una nota dell'Aziensa sanitaria di Vibo Valentia.

Ospedale di Vibo, a breve la nomina del nuovo primario di ortopedia

Prosegue l’azione organizzativa all’interno dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia.

Dopo la nomina del direttore del Distretto sanitario unico, attesa da alcuni anni, il commissario straordinario Giuseppe Giuliano procederà tra qualche giorno, con il conferimento dell’incarico del nuovo primario dell’U.O. di ortopedia dell’ospedale di Vibo Valentia.

La scorsa settimana la commissione esaminatrice presieduta dal Direttore sanitario aziendale Matteo Galletta, ha infatti completato le relative procedure concorsuali e ha inviato al commissario straordinario la terna all’interno della quale sarà scelto il nuovo direttore di ortopedia.

“La nomina del primario di ortopedia andrà a coprire un ambito nevralgico e permetterà di rilanciare l’attività sanitaria in un settore dove la domanda è significativamente elevata” ha commentato il massimo esponente della sanità vibonese. “Era un atto dovuto per la popolazione vibonese che ha subito, fino ad oggi, troppi disagi per questa carenza. E’ di fondamentale importanza recuperare il tempo perduto per garantire agli utenti vibonesi servizi di qualità”. “La nomina del nuovo direttore di ortopedia consentirà di ripristinare fiducia e dare risposte più certe e concrete alle domande dei cittadini ammalati” ha concluso il commissario.

Vibo: infermieri e personale dell’unità “Obi Covid” dello “Jazzolino” ringraziano cittadini

Il personale infermieristico e di supporto, dell’Unità operativa Obi Covid, del presidio ospedaliero “Jazzolino” di Vibo Valentia, che da qualche settimana si trova in prima linea ad affrontare l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus, sente il dovere di segnalare la vicinanza che la gente del Vibonese, spontaneamente, sta dimostrando.

"A tal proposito - si legge in una nota - desideriamo esprimere un ringraziamento per la grande generosità e lo spirito di solidarietà che concretamente ci è stato dimostrato con invio di presidi ed attrezzature sanitarie, fondamentali per la nostra sicurezza e per la qualità dell’assistenza ai nostri pazienti.

È nostra volontà, pertanto, ringraziare tutti.

Abbiamo ricevuto delle mascherine, prodotte artigianalmente, che stiamo distribuendo alla popolazione, sicuramente utili perché permetteranno di ridurre il rischio di contagio, ringraziamo le ditte “Domy Tessile di San Calogero” e “Sharon cuscini di Mileto”.

Un ringraziamento è rivolto a Giuseppe, un giovane vibonese, che insieme alla comunità pizzonese con le sue lanterne, ha donato centinaia di divise monouso.

Altre divise monouso ci sono state donate dal “Centroagriedil di Limbadi”, e tanti singoli cittadini ci hanno donato visiere ed occhiali protettivi.

Anche il conduttore televisivo Marco Renzi, venuto a conoscenza delle difficoltà che avevamo a comunicare tra di noi (tra ambiente sporco e pulito), ci ha consegnato personalmente degli utilissimi walkie talkie.

Un contributo importantissimo, è giunto dalla parrocchia San Filippo D’Agira e dal Comitato Festa di Favelloni che hanno donato due monitor necessari per il controllo dei parametri vitali.

Un riconoscimento particolare va alla giovanissima Ilenia Iannello, che venuta a conoscenza della necessità di dispositivi di protezione e di altro materiale sanitario, necessari per affrontare questa terribile malattia, ha avviato una raccolta fondi e senza risparmiarsi sta sacrificando, uno dei periodi più belli della sua vita, per dare risposte immediate alle richieste dei vari reparti.

La lista delle cose ricevute è lunghissima, un monitor per controllo parametri vitali, mascherine chirurgiche, calzari monouso, camici monouso, guanti monouso, 3 pulsossimetri da dito, 1 scaldabiberon, 3 termometri, 3 coppie sponde protettive per letto, occhiali e visiere protettivi e tanto altro.

Ancora una volta - conclude la nota - grazie per il contributo che avete voluto dare, questo ci fa sentire che siete vicino a noi".

Chiusura reparto ortopedia Vibo, Nesci (Fdi): “Il silenzio della politica è assordante”

“La chiusura del reparto di Ortopedia all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia è l’ennesimo tassello di una storia raccapricciante per la sanità calabrese e soprattutto per i cittadini del vibonese – scrive in una nota Denis Nesci, candidato alle elezioni europee nella Circoscrizione Sud con Fratelli d’Italia – questa provincia da troppi anni si trova a dover fare a meno di una sanità all’altezza del resto del territorio italiano e quello che mi pare doveroso sottolineare è che cambiano i commissari per la sanità in Calabria, ma non cambia lo stato delle cose”.

Fa discutere ancora la sanità in Calabria e lo fa soprattutto quando si tratta di Vibo Valentia. L’ospedale Jazzolino è ormai da tempo al collasso ed ora, come se non bastasse, chiude anche il reparto di Ortopedia. Non bastano infatti i 4 medici in servizio ed i 15 infermieri professionali per continuare a fornire servizio alla cittadinanza secondo l’Asp.

“Il silenzio della politica è davvero assordante, dov’è la Regione? C’è qualcuno che sta facendo qualcosa per la provincia di Vibo Valentia? Se si continua su questa strada presto i vibonesi dovranno recarsi fuori provincia anche per l’assistenza medica base – continua Nesci – sappiamo già che per gli esami più importanti e per le visite specialistiche i cittadini di Vibo si spostano in un’altra provincia o addirittura in un’altra Regione. Qui dovrei soffermarmi anche su quello che ormai chiamare nuovo ospedale è paradossale. La prima pietra sta diventando storica e non oso immaginare se la gestione sarà questa cosa succederà in futuro – conclude Nesci – la Regione ed il Commissario facciano sapere cosa stanno prevedendo per risolvere questa situazione, ma vogliamo vedere i fatti, le parole sono state anche troppe”.

Ospedale Vibo, 90enne si rompe il femore ma non può essere operata perché mancano gli anestesisti. La denuncia di Azione identitaria

"Esprimere un qualsiasi sentimento di vergogna per quanto sta accadendo all’ospedale civile di Vibo Valentia, dove una donna anziana ultranovantenne ricoverata da sabato per la rottura del femore ancora deve essere operata ed il ritardo dell’intervento chirurgico, che doveva avvenire entro un paio di giorni dall’arrivo nel nosocomio, è dovuto alla mancanza di anestesisti, è un qualcosa di inaccettabile e vergognoso".

E' quanto denuncia in una nota, il coordinatore regionale di Azione identitaria Calabria, Igor Colombo

"Della situazione dello Jazzolino - prosegue Colombo - noi di Azione Identitaria, ce ne siamo occupati un anno fa, all’indomani dell’ennesimo decesso di un paziente nella stessa struttura ospedaliera, con un presidio dinanzi all’ospedale in cui fu affrontata, parlando con cittadini e giornalisti, tutta la criticità della sanità in Calabria e delle condizioni in cui sono lasciati i presidi sanitari nella nostra regione.

Su quest’altra pagina triste e drammatica della sanità, che vede purtroppo ancora la città di Vibo al centro dell’attenzione, non posso che esternare il mio rammarico e la mia rabbia poiché, ormai, in Calabria gli ospedali pubblici sono stati ridimensionati e depotenziati di personale medico e paramedico. Il blocco del turn-over ha aggravato ulteriormente la situazione e a fronte di questo vero e proprio sfacelo ci troviamo un commissario, come il dottore Scura, che non è riuscito neppure a garantire la convenzione con le strutture private nella Regione che, in casi come la signora di Briatico che aspetta ormai da giorni di essere operata, avrebbero potuto costituire una rapida soluzione con un trasferimento d’urgenza presso una clinica convenzionata in Calabria.

Sono molti anni che tutti gli ospedali in Regione lavorano sotto-organico e proprio la scorsa estate ho avuto modo di raccogliere le testimonianze dei continui disagi operativi da parte del  personale medico dell’ospedale di Locri, in occasione di un altro nostro presidio di protesta per evitare la chiusura del reparto di dialisi estiva, a causa dello stesso motivo: la mancanza di personale.

Ogni anno per effetto dei pensionamenti gli ospedali della Calabria sono i più colpiti da questo effetto domino sui reparti, la mancanza di specialisti, primari, medici ed infermieri mette a serio rischio non solo la salute dei cittadini ma anche l’operato e la condotta degli stessi addetti ai lavori, che svolgono l’attività nelle corsie dei nostri nosocomi spesso con turni massacranti e senza alcun riposo settimanale e, quindi, in estreme condizioni precarie.

Alla luce di quanto sta accadendo all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia invito il neo-ministro alla sanità, Grillo, a scendere urgentemente in Calabria per visitare i nostri ospedali, soprattutto quelli dove con una certa frequenza si verificano casi di malasanità o di pessima gestione dei casi clinici.

Il Piano di Rientro di un debito sanitario, che da quando la Regione è stata commissariata (luglio 2010) non ci è ancora dato sapere a quanto ammonti, rappresenta una vera e propria spada di Damocle sull’utenza, costretta spesso ad emigrare fuori regione per casi urgenti e che ora sta riscontrando difficoltà anche per un intervento che può essere classificato di “routine”, come quello al femore della povera signora di Briatico, che rischia di avere conseguenze ben più drammatiche se non si interviene tempestivamente".

 

 

Vibo: donna morta dopo il parto, indagati 10 medici

Sono dieci gli avvisi di garanzia notificati dagli uomini della Squadra Mobile di Vibo Valentia nell'ambito dell'indagine relativa alla morte della 37enne Tiziana Lombardo. La donna è deceduta la sera del 5 gennaio scorso, dopo aver dato alla luce una bambina, all'ospedale "Jazzolino" di Vibo Valentia

I dirigenti Tito Cicero e Marco De Bartolis hanno dato seguito al provvedimento emesso dal pm Claudia Colucci nei confronti di alcuni medici del reparto di Ginecologia che hanno avuto in cura la sfortunata madre che ha lasciato anche il marito e un figlio di cinque anni. Per tutti, l’ipotesi di reato è omicidio colposo, 

In virtù dell'avviso di garanzia, i sanitari finiti sotto indagine avranno la possibilità di nominare un loro consulente tecnico che potrà prendera parte all’esame autoptico previsto per oggi ed al quale parteciperanno, anche, i consulenti nominati dalla Asp.

A causare il decesso della donna sarebbe stata una copiosa emorragia sviluppatasi nella tarda mattinata di giovedì. Ciò che, ora, sarà necessario stabilire è se l'evento poteva essere previsto ed evitato. Dalla Direzione dell’Azienda sanitaria, riunitasi ieri per analizzare le condotte tenute dai medici coinvolti nella tragica vicenda, la convinzione è che sia stato fatto tutto il possibile per strappare alla morte la giovane. Sulla vicenda è intervenuto, anche, il ministero della Salute. La titolare del Dicastero, Beatrice Lorenzin, ha nominato, infatti, una Task force che sarà chiamata a verificare le procedure impiegate durante le varie fasi che hanno caratterizzato il caso.

Ottantatreenne derubato ed imbavagliato nel vibonese

Ladri in attività anche a ridosso di Ferragosto nella frazione Arzona di Filandari dove sconosciuti si sono introdotti nottetempo nella casa di un uomo di 83 anni. Dopo aver legato ed imbavagliato l'anziano, i rapinatori sono scappati con l'auto della vittima portando con loro un fucile e qualche euro. Una volta arrivati in un'area disabitata tra Mesiano e Rombiolo, i malviventi hanno dato fuoco alla vettura. Dopo essersi liberato, il malcapitato ha chiamato il 112. Sul posto sono giunti i carabinieri ed i sanitari del 118 che hanno accompagnato l'83enne all'ospedale "Jazzolino" di Vibo Valentia dove è stato ricoverato. I carabinieri hanno avviato le indagini per cercare di risalire agli autori del gesto.

  • Published in Cronaca
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