Regione. Reddito minimo: a settembre il primo bando

"Ringrazio il presidente Oliverio e l’assessore alle Politiche sociali Federica Roccisano per aver mantenuto l’impegno nei confronti del gruppo 'La Sinistra' che, fin dall’inizio della legislatura, ha posto la questione del reddito minimo grazie ad una proposta di legge per l’inclusione sociale che ho presentato e per la quale mi sono battuto con iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento sul territorio. Voglio anche ringraziare il direttore generale del Bilancio, De Cello e i dirigenti De Marco e Praticò che su quest’indirizzo politico si sono spesi per trovare i fondi". E’ quanto afferma il capogruppo de 'La Sinistra' in Consiglio regionale Giovanni Nucera. "Stamani nella sala 'Oro' della Cittadella della Regione, Mario Oliverio e l’assessore al ramo hanno illustrato nel corso di una conferenza stampa le iniziative e i provvedimenti relativi al reddito d’inclusione sociale inserito nel Piano redatto assieme ai Dipartimenti 'Lavoro' e 'Programmazione' per dare una riposta prioritaria alle famiglie che versano in condizioni di povertà" - prosegue Nucera. "Parliamo di interventi di politica attiva per il contrasto alla miseria che coinvolgono famiglie e singoli individui con un Isee inferiore ai 3000 euro. Misure che partiranno da settembre prossimo con il primo bando e che utilizzeranno come interventi borse lavoro in collaborazione con associazionismo, volontariato, terzo settore, cooperazione sociale, politiche giovanili e sport per i quali ho ricevuto delega dal presidente Oliverio. Inizialmente per i primi 2 anni - spiega il Capogruppo - verranno coinvolti dal provvedimento 14.000 calabresi con assegni fino a un massimo di 400 euro per arrivare a regime a coprire 42.000 nuclei. Complessivamente - evidenzia Nucera - si parla si parla di cifre che ammontano a 235 milioni di euro derivanti da risorse nazionali previste dalla legge di stabilità, in parte risorse provenienti dal Ministero del lavoro, Fondi  SIE e POR Calabria - Asse 9 e Asse 8 - e infine dal PAC e dall’Unione Europea". Fin dall’inizio della legislatura, oltre a tenere alta l’attenzione su questa grave emergenza - rilancia Giovanni Nucera - ci siamo prodigati per fronteggiarla, con tutti gli strumenti a nostra disposizione, inclusa una puntuale proposta di legge sul reddito minimo cui oggi con soddisfazione - conclude il capogruppo de 'La Sinistra'- possiamo dire finalmente seguano interventi concreti per ridare dignità alle famiglie".

 

"E' urgente approvare una legge regionale per i calabresi in difficoltà"

"Il Consiglio e la Giunta regionali abbiano più coraggio. E’ quanto ci chiedono la Calabria e i calabresi mortificati da povertà galoppante ed esclusione sociale. Occorre individuare i mezzi necessari per dare risposte ai bisogni primari della nostra gente, altrimenti il nostro stesso ruolo diventa inutile e superfluo. E occorre agire non tra un anno o due - afferma il capogruppo de La Sinistra Giovanni Nucera - ma con l’urgenza che la gravità della situazione richiede. Specie in questo frangente, se un’Istituzione non sta accanto alle persone che non sanno come mettere insieme il pranzo con la cena, rischia di smarrire la ragione della sua esistenza. Qui è in gioco, se non ci diamo una mossa, la credibilità stessa dell’Istituzione Regione. Ho chiesto, ancora una volta dieci giorni addietro, in Conferenza dei capigruppo che si convochi una seduta del Consiglio regionale, per discutere di povertà e, a partire dalla proposta da me presentata oltre un anno fa, si approvi una legge che dia una mano a chi è al limite dell’indigenza e ad intere famiglie in serie difficoltà. Sbrighiamoci a fare le scelte giuste, oppure a dire pubblicamente ai calabresi chi non è d’accordo, ma superiamo questa incomprensibile fase di stallo".  Aggiunge Nucera: "Prendo atto con soddisfazione che dopo un anno di lavoro continuo, sia da destra che da sinistra - di recente gli interventi dei colleghi Guccione e Tallini e la condivisione della collega Sculco - si è pervenuti alla conclusione di intervenire legislativamente con misure di sostegno al reddito. Ebbene - sottolinea il consigliere regionale - in Consiglio c’è una mia proposta di legge per il ‘sostegno al reddito in favore di disoccupati, inoccupati e precariamente occupati’. Si parta da lì. E si perfezioni, con il contributo di tutti, una decisione da cui la Calabria non può più esimersi. La proposta di legge è stata già approvata all’unanimità in terza Commissione e francamente non comprendo cosa si aspetti a procedere. Cos’altro deve accadere in Calabria - conclude Nucera - sul fronte delle emergenze sociali, che non sia già accaduto o che non stia accadendo, come documentato qualificati centri studi, per farci uscire da questa condizione di immobilismo che non giova né alla Calabria né alla politica?"

"Urgente il reddito di cittadinanza per almeno 15 mila famiglie calabresi"

"In Calabria la povertà si tocca con mano, non risparmia nessun territorio e lambisce drammaticamente ogni fascia sociale. Tra impegni disattesi del Governo, la crisi che morde e lo sviluppo di cui non c’è traccia, bisogna capire che si rischia di giocare col fuoco. La politica - asserisce Giovanni Nucera, capogruppo de ‘La Sinistra’ in Consiglio regionale - non perda altro tempo. Se non vogliamo che la Regione e i cittadini in difficoltà siano come separati in casa, dobbiamo con immediatezza istituire il reddito minimo. Oggi - spiega Nucera -  un folto gruppo di persone esasperate è giunta a Palazzo Campanella per protestare, ma non era necessaria, come poi si è intuito, la presenza delle forze dell’ordine che pure sono accorse, perché questi cittadini sono venuti nella massima sede democratica della Calabria per sottoporre alle forze politiche problemi che afferiscono ai bisogni primari della vita quotidiana. Cittadini esasperati - aggiunge Nucera -  che non ce la fanno più ad andare avanti: privi di lavoro, senza sostegni finanziari e con famiglie da mandare avanti. Li ho ascoltati, perché l’ascolto fa parte del ‘Dna’ di una buona politica che non deve mai perdere il contatto con la gente, ma l’ascolto non basta più.  Servono le risposte. All’appello di chi oggi è giunto in Consiglio, dimostrando di nutrire ancora speranze nella politica, la Regione deve con urgente necessità rispondere approvando la legge sul reddito minimo che trova condivisione unanime.  La legge (‘Sostegno al reddito in favore di disoccupati e inoccupati e precariamente occupati’) è stata presentata ad inizio della legislatura. E’ stata approvata dalla terza Commissione, ora la si porti in Commissione bilancio e in fretta la si metta all’opera. Chiedere ed ottenere, a questo punto e in questo quadro sociale allarmante, un concreto e immediato avvio delle procedure per l’istituzione del reddito minimo anche in via sperimentale per almeno 15 mila famiglie, è il meno che si possa fare. Ce lo chiedono - conclude Nucera -  non l’establishment calabrese e neppure le strutture economiche dominanti, ma persone in carne ed ossa che hanno bisogno di beni di prima necessità. Uomini e donne che resistono con dignità alle ristrettezze economiche ed a cui il centrosinistra e l’intero arco istituzionale della Regione non possono opporre altra retorica né di annunci vuoti".  

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"Contro povertà e disagio sociale la Regione deve introdurre subito il reddito minimo"

"C’è un fantasma che si aggira per l’Europa: il reddito minimo. Vogliamo essere, anche questa volta, gli ultimi a recepirne l’importanza per fronteggiare povertà e disagio sociale provocati dalla crisi più lunga dal dopoguerra, pur essendo stati, come Regione, attraverso la proposta dal sottoscritto formalizzata ad inizio di legislatura, tra i primi a ipotizzarne l’urgenza?". L’interrogativo è posto dal capogruppo de La Sinistra in Consiglio regionale Giovanni Nucera che spiega: "La Finlandia è diventato il paese meno produttivo e meno efficiente della zona euro sul fronte del costo del lavoro e della produttività, eccezion fatta per la Grecia. Il Pil della Finlandia è del 6% inferiore rispetto ai livelli del 2008, mentre la disoccupazione si aggira intorno al 10%. Gli ordinativi industriali sono crollati del 31% e che nel terzo trimestre il Pil si è contratto -0,6%, indirizzando l’economia verso il quarto anno di recessione. I motivi riguardano la crisi della Nokia, principale azienda esportatrice, al crollo della domanda di carta, un segmento fondamentale nel mercato dell’export di Helsinki. La Finlandia è stata vittima dell’austerity, delle sanzioni imposte alla Russia e della conseguente recessione. Ecco perché, proprio per affrontare questa difficile congiuntura, anche in Finlandia si pensa ad introdurre il reddito minimo.  Si prevede l’erogazione di 800 euro al mese sotto forma di reddito universale a tutti i cittadini maggiorenni, esenti da tassazione e in sostituzione del cumulo di contributi, deduzioni e agevolazioni che attualmente sono in vigore. A quanto pare, all’inizio ci sarà una prima fase pilota con un assegno da 550 euro, per poi passare al pieno sviluppo del piano che costerebbe oltre 52 miliardi all'anno a regime”. Aggiunge Nucera: “Anche in Svizzera l'idea ha trovato accoglienza nel dibattito pubblico, tant’è che il prossimo anno si terrà referendum che però potrebbe non centrare l’obiettivo visto che la proposta avanzata ipotizza cifre nell’ordine di 2800 euro a testa. Ma programmi di sostegno per chi non ha reddito sono in discussione anche in Olanda. In Italia il dibattito cresce e se riusciamo a cambiare approccio al tema, innovando le chiavi interpretative finora dominanti e superando pregiudizi culturali che scambiano il reddito mino per puro assistenzialismo, probabilmente riusciremo nell’intento che, va ribadito, poggia su valori di equità e di valorizzazione della persona umana". Conclude Nucera: "La Lombardia, la regione più ricca, l’ha già introdotto e la Puglia è a buon punto. Davvero la Calabria intende permanere in una fase d’incertezza pur essendo la regione più debole del sistema-Paese con una percentuale di disoccupati da capogiro e un aumento impressionante delle povertà?"

Anche il Comune di Reggio sostiene la proposta di legge sul reddito minimo in Calabria

"Oggi 22 ottobre 2015, durante la seduta del Consiglio comunale di Reggio Calabria, è stata approvata una mozione a sostegno della proposta di legge regionale n. 19/10 sul Reddito minimo. Mozione messa all’ordine del giorno grazie alla solerzia del consigliere Filippo Burrone". E' quanto rende noto il capogruppo de "La Sinistra" in Consiglio regionale Giovanni Nucera che aggiunge: "Ringraziamo innanzitutto il consigliere Burrone per aver presentato la mozione; poi rivolgiamo il nostro ringraziamento alla maggioranza per aver approvato la mozione e all'opposizione per essersi astenuta". "Il Comune di Reggio si aggiunge a quella lunga lista di enti che nelle ultime settimane hanno deciso di esprimersi a favore della proposta di legge sul reddito minimo in Calabria. Tra questi vogliamo ricordare soprattutto la Provincia di Reggio Calabria, presieduta da Giuseppe Raffa, che all’unanimità ha voluto dare il suo sostegno alla proposta sul Reddito minimo". "È in atto un processo che dal basso scuote la politica e le istituzioni regionali affinché il Reddito minimo venga finalmente messo all’ordine del giorno. Non si tratta però di un’iniziativa popolare o partitica, ma di un’azione a tutti gli effetti istituzionale. La Provincia e numerosi comuni calabresi, ai quali si aggiunge ora quello di Reggio Calabria – futura Città metropolitana, stanno dando un segnale cui difficilmente si può rimanere indifferenti. Un segnale forte - evidenzia il consigliere regionale - che coglie un profondo rivolgimento della nostra società: ora che la povertà è diventata un problema endemico per la nostra terra - conclude Giovanni Nucera - è giunta l’ora di una misura sociale di civiltà e di solidarietà".

 

"In Calabria 260 mila famiglie versano in seria difficoltà economica"

"Durante la riunione dei rappresentati dell’Alleanza contro la povertà a Catanzaro, è stato reso pubblico un dato preoccupante: in Calabria sono 260 mila le famiglie che versano in seria difficoltà economica. L’Alleanza, in tale contesto, ha sottolineato quanto sia urgente per il Paese dotarsi di una strategia di contrasto alla povertà assoluta, nella forma di Reddito di Inclusione Sociale nazionale". Ad affermarlo è il consigliere regionale Giovanni Nucera (capogruppo de "La Sinistra") che sottolinea: "Abbiamo già apprezzato l’impegno dimostrato già lo scorso fine settembre durante un’altra iniziativa promossa dai rappresentanti dell’Alleanza contro la povertà, tenutasi a Lamezia Terme, da cui partiva la medesima richiesta di un intervento nazionale in favore dell’inclusione sociale. Ma vogliamo qui ricordare che in Calabria - evidenzia Nucera - ci sono già le basi per approvare in breve tempo una misura a sostegno del reddito".  "Reca la mia firma la proposta di legge n.19/10^ ‘Sostegno al reddito in favore di disoccupati, inoccupati e precariamente occupati’ presentata lo scorso marzo in Consiglio regionale. Il progetto normativo - spiega Giovanni Nucera - prevede la corresponsione di 7200 euro lordi annuali, somma da rivalutare sulla base degli indici sul costo della vita elaborati dall’Istat. Il quattro giugno scorso, la proposta di legge passa il vaglio con voto unanime della III Commissione. Attorno alla nostra proposta si è condensato l’interesse di svariati ambienti della società civile e della politica. Abbiamo raccolto il sostegno di Mimmo Nasone e di Don Ciotti di 'Libera', di Mario Nasone, coordinatore del Forum Terzo Settore, di Lucia Lipari di SOS Giustizia, di UGL Scuola, di tutti i segretari dell’area della sinistra (PdCI, Rifondazione Comunista). Moltissimi sindaci hanno presentato ed approvato, nelle sedi preposte, mozioni a sostegno della legge. Infine, anche il Consiglio provinciale di Reggio Calabria ha approvato all’unanimità una mozione sul Reddito Minimo lo scorso fine settembre".  Continua Nucera: "Noi stiamo portando avanti, sin dai primi giorni della nostra attività politica nelle Aule del Consiglio regionale, una battaglia di civiltà per i nostri concittadini strozzati dalla povertà. Ma abbiamo combattuto anche fuori dal Palazzo, con numerosi incontri con la cittadinanza, le associazioni, i comuni e il Terzo Settore.  Ai fondatori dell’Alleanza contro la povertà - ovvero all’Anci, all’Azione Cattolica, alla Caritas italiana, al Cnca, alla Comunità di Sant’Egidio, a Confcooperative, alla Conferenza delle Regioni e delle province autonome, alla Federazione nazionale Società di San Vincenzo De Paoli, alla Fio.Psd, alla Fondazione Banco Alimentare Onlus, al Forum nazionale del terzo settore, a Jesuit social network, a Legautonomie, a Save the Children e a Umanità nuova del Movimento dei focolari - chiediamo di incontrarci subito per un confronto sul Reddito minimo garantito e per sostenere insieme la proposta di legge regionale, il cui iter è già avviato da diversi mesi. Non possiamo perdere l’occasione di far sì - prosegue il capogruppo de ‘La Sinistra’ - che il Reddito di inclusione sociale possa essere presto, prestissimo, una realtà in Calabria. L’occasione sfumerà solo se i soggetti favorevoli al provvedimento saranno divisi. Noi diciamo che il cambiamento può e deve partire dalla regione più povera d’Italia, ma solo con il sostegno di tutti” - rilancia Nucera.  "Chiediamo a tutti i consiglieri della Regione Calabria, che solo pochi mesi fa avevano espresso voto unanime su questa proposta di legge - conclude Giovanni Nucera - di convergere per l’approvazione del Reddito Minimo con l’impegno e con la sensibilità che si richiedono ad una Giunta e ad una maggioranza di sinistra. La legge regionale da noi proposta ha i caratteri della necessità e dell’urgenza, suffragati drammaticamente dai dati ISTAT e SVIMEZ sulla povertà. Ormai tutte le voci più autorevoli, oltreché l’Unione europea, ci chiedono di non perdere tempo".

 

"In Calabria le basi per un reddito minimo sono solide"

"L’approvazione da parte del Consiglio provinciale di Reggio Calabria della mozione sul reddito minimo è un ottimo segnale. Significa che è in atto - afferma il capogruppo de La Sinistra in Consiglio regionale Giovanni Nucera - dopo l’approvazione in Terza Commissione della nostra proposta di legge, un lavoro congiunto di Comuni, Province e dell’Area metropolitana a favore del reddito minimo. Se tutti operiamo per lo stesso obiettivo ce la possiamo fare! È una spinta dal basso - spiega Nucera -  che vede partecipi enti, cittadini e associazioni. Abbiamo infatti apprezzato l’interesse manifestato di recente nel corso dell’incontro che si è svolto  nella sede regionale della Cisl, a Lamezia Terme, tra i componenti di ‘Alleanza Calabria contro la Povertà’ (Acli, Cgil, Cisl, Uil, Forum Terzo Settore, Confcooperative, Arci, Unitalsi, Caritas) per discutere del pacchetto di interventi contenuti nella proposta di legge nazionale a favore delle famiglie in povertà assoluta. Tutti i partecipanti hanno concordato sull’importanza di una norma capace di coniugare misure di natura economica, a carattere universalistico (ovvero il reddito di inclusione sociale), azioni di ampliamento dei servizi socio-assistenziali e politiche attive del lavoro efficaci. L’Alleanza per la Povertà si impegnerà nella richiesta di un urgente incontro con il presidente Mario Oliverio e con l’assessore al Lavoro, Formazione, Politiche Sociali e della Famiglia, Federica Roccisano. L'intento è quello di chiedere alla Regione di sostenere a livello nazionale l’approvazione della legge sul reddito di inclusione sociale ma anche, in attesa della sua approvazione in Parlamento, che si possa attivare, qui in Calabria, un progetto pilota, della durata di un anno, per il sostegno alle famiglie in povertà assoluta, attraverso l’utilizzo di fondi comunitari e/o di risorse ordinarie. Noi non possiamo che  approvare ed appoggiare l’iniziativa, ricordando che in Calabria le basi per un reddito di inclusione sociale ci sono e sono solide. Restiamo a vedere cosa succede a livello nazionale, se verrà approvata una proposta a favore dei più poveri, ma allo stesso tempo rimaniamo uniti in questa battaglia e lottiamo affinché la nostra proposta di legge prosegua nel suo cammino, già avviato, verso l’approvazione definitiva. Già da qui, in Calabria, può partire il cambiamento".

 

"E' tempo di approvare il reddito minimo in Calabria"

"E’ tempo di andare oltre i panegirici e di approvare il Reddito minimo. Non ci si può allarmare, ogni qual volta si indicano i dati sulla povertà, e subito dopo voltarsi dall’altra parte. Ci si decida una volta per tutte. La battaglia per l’introduzione del Reddito minimo in Calabria, che fin dall’inizio della legislatura regionale stiamo portando avanti - sostiene il capogruppo de La Sinistra Giovanni Nucera - ora si rafforza con l’appello della Caritas che allarga il sostegno a questa misura auspicando ‘l’introduzione di un sistema fondato su una misura rivolta a chiunque sia in povertà assoluta, come quello previsto dal Reddito d’inclusione sociale (Reis) proposto dall’Alleanza contro la povertà in Italia’”.  Per Nucera, “Questa misura non è più rinviabile, anche perché l’Italia è l’unico Paese europeo, insieme alla Grecia, a non averla. Da questa considerazione discende la richiesta forte della Caritas italiana assieme alla nostra, affinché si realizzi in fretta anche in Italia il reddito minimo. Il numero di persone in povertà assoluta è più che raddoppiato in 7 anni, passando da 1,8 milioni del 2007 a 4,1 milioni del 2014, dal 3,1% al 6,8% del totale. Il Governo Renzi, secondo la Caritas italiana, benché abbia ‘introdotto qualche avanzamento marginale nel sostegno al reddito, non si è finora discostato in misura sostanziale dai suoi predecessori e ha confermato la tradizionale disattenzione della politica italiana nei confronti delle fasce più deboli’. Inoltre -spiega Nucera - la promessa riduzione delle tasse non gioverebbe certo agli strati meno abbienti del nostro Paese”. Riepiloga le finalità del provvedimento il capogruppo de La Sinistra : “E’ fatta da alcuni punti fermi, sanciti finora nelle stanze consiliari, ma si arresta davanti ad un grande quesito: se lo strumento è necessario, e lo è inconfutabilmente, perché allora questa politica cieca e sorda non si fa carico della responsabilità di instituire una qualsivoglia forma di aiuto economico di sopravvivenza per i più poveri? Perché il diniego si nasconde sempre dietro lo stigma della fantomatica natura assistenziale del reddito minimo? È l’Europa a chiedercelo, con buona pace degli oppositori, e noi non saremmo degni di essere chiamati europei, se non lo approvassimo a stretto giro di posta. Si tratta, prima di tutto, di un passo per ridare dignità alle persone. Ma si tratta anche di una misura complementare ad altre, volte all’inserimento dei cittadini nel mercato del lavoro e a un maggiore sostegno all’occupazione. Sappiamo quanto sia necessaria una riflessione seria e complessiva sul mercato del lavoro per riformare gli istituti di inserimento, ma ciò probabilmente richiede molto tempo, mentre i nostri concittadini non possono più aspettare. Non possiamo più nasconderci dietro le promesse e le proposte. Il Gruppo ‘La Sinistra’ vuole che il Consiglio regionale approvi definitivamente il disegno di legge che ancora aspetta di passare al vaglio della Commissione Bilancio. Con questa legge regionale vogliamo che i fondi, giungano subito e direttamente, alle famiglie. È così che vogliamo dare loro una tranquillità per il presente, per poter riacquisire dignità, e una tranquillità per il futuro, al fine di poter pianificare la propria reintroduzione lavorativa. Certo non vogliamo che i fondi finiscano nelle tasche dei soliti noti, ovvero gli istituti di formazione e le aziende, che spesso in passato hanno lucrato, ma direttamente ai poveri".

 

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