Reddito minimo ai disoccupati: Nucera sprona il Pd calabrese

“Approviamo subito in Consiglio regionale la proposta di legge per il sostegno al reddito in favore di disoccupati. E’ la risposta forte che una regione del Mezzogiorno può e deve dare con immediatezza”. Lo afferma il capogruppo de La Sinistra a Palazzo Campanella Giovanni Nucera: “Si esca dalle incertezze, insomma, e si decida - aggiunge -  da che parte stare!”. Oggi a Cetraro nel corso di una manifestazione organizzata dai Giovani Democratici, si terrà il dibattito “Reddito minimo. Ce lo chiede l’Europa”, a cui interverranno il capogruppo regionale del Pd, Romeo, e l’assessore regionale al Lavoro e alle Politiche sociali, Roccisano. “I Giovani Democratici di Cetraro - spiega Nucera -  vogliono affermare l’importanza e la necessità di introdurre un reddito minimo per lo sviluppo del Paese. La Sinistra, che sul reddito minimo ha già da tempo ingaggiato una battaglia all’interno delle istituzioni regionali, non può che lodare questa iniziativa che ribadisce un concetto da noi più volte affermato e cioè che il reddito minimo è già presente in tutta Europa e in alcune regioni ricche del Nord Italia. Ma con la stessa forza chiediamo al Pd e ai partecipanti alla riunione di Cetraro di non perdere tempo. Soprattutto considerando i gravi dati di povertà recentemente pubblicati da Svimez e dall’Istat che pongono la Calabria agli ultimi posti per ricchezza in Italia e in Europa. Che i deputati nazionali facciano la loro battaglia in Parlamento. Intanto i calabresi non possono aspettare”. Ancora Nucera: “C’è già una proposta di legge regionale che ha passato il vaglio della Commissione competente  con voto unanime e che in tempi brevi potrebbe attuare il reddito minimo nella nostra regione. Approviamola e diamo subito risposte. Le Regioni possono già intervenire in materia, come è già avvenuto in Friuli e Basilicata, e secondo noi hanno il dovere di farlo. Nell’attesa che il Parlamento e il Governo nazionale approvino un sostegno reddituale nazionale, le sofferenze della gente calabrese si aggravano e noi abbiamo il dovere di intervenire al più presto, prima che non sia più possibile mettere un argine. Per questo chiediamo al Pd di confrontarci con il concretissimo progetto che già entro pochi mesi potrà, se approvato, alleviare il carico che grava sui meno abbienti o sui privi di reddito. Il progetto di legge del sottoscritto a  breve deve  passare al vaglio della Commissione Bilancio del Consiglio regionale della Calabria. Sarebbe il caso di non perdere questa occasione storica per la nostra Regione, altrimenti continueremo a sentir parlare di reddito minimo solo nei dibattiti estivi in riva al mare”.

Nucera (La Sinistra) insiste: "Reddito minimo segno di riscatto sociale"

"Il segretario generale della Cisl calabrese Paolo Tramonti ed il segretario regionale Giuseppe Lavia hanno espresso con forza la necessità di adottare in Calabria il Reddito Minimo Garantito". E’ quanto afferma il consigliere regionale (La Sinistra) Giovanni Nucera per il quale si rende sempre più urgente l’approvazione del reddito minimo. "Pochi giorni fa, è uscito un report dell’ISTAT sulla povertà in Italia. Se i dati nazionali rilevano un calo della povertà assoluta - rileva Nucera-, per la Calabria si parla invece di un lieve aumento dei cittadini in stato di difficoltà economica  e che si trovano sotto la soglia di povertà. La Calabria passa infatti da una incidenza del 26,6% del 2013 al 26,9% del 2014, su una media nazionale del 10,3%. Il quadro è ancora più aggravato per via del calo della spesa corrente per il sociale che, per quanto riguarda la Calabria, nel quinquennio 2009-2013 ha toccato punte fino a -29%, contrariamente a quanto la situazione avrebbe richiesto. Vivere sotto la soglia di povertà significa non riuscire a comprare beni e servizi essenziali, cioè, in parole comprensibili a tutti, vuol dire non avere i mezzi di sussistenza minimi per acquistare pane, pasta e latte e per dare da mangiare ai propri figli e per pagare affitto e vestiario". "Per entrare dentro alla gravità della situazione – aggiunge Giovanni Nucera- dobbiamo forse ricordarci che dietro gli asettici grafici e dati dell’Istat, si declina un numero enorme di famiglie calabresi che stentano ogni mese a procurarsi di che vivere. Il Governo nazionale sembra avere dimenticato lo stato emergenziale in cui versano le regioni meridionali, e fra queste soprattutto la Calabria. Se guardiamo i dati relativi al reddito e alla povertà nella nostra regione, ci accorgiamo che corrispondono pressappoco a quelli della Grecia e Roma dovrebbe aprire gli occhi e rendersi conto della crisi che si trova in casa. È proprio in Grecia, come in Italia, che manca uno strumento d’inserimento sociale per i meno abbienti. Con la nostra battaglia per l’approvazione del Reddito minimo garantito in Calabria intendiamo aiutare le famiglie a rientrare nei binari di una condizione di vita normale. Essere poveri, soprattutto in Calabria, significa vivere in una condizione di fragilità e ricattabilità, accettando spesso di essere sottopagato o addirittura di lavorare gratis nella speranza che tale sacrificio venga prima o poi ripagato. Significa anche che i nostri giovani sono costretti ad abbandonare la loro terra, per sfuggire allo sfruttamento e al malaffare di chi approfitta di tale disperazione. Significa quindi infliggere ferite lungo i territori un tempo abitati e ora svuotati di quelle giovani menti ed energie che abbiamo contribuito, con grossi sacrifici economici delle  famiglie, a crescere e formare e che portano così ricchezza altrove. Significa anche che i nostri giovani non possono progettare il loro futuro e la costituzione di una famiglia". Giovanni Nucera conclude così: "La proposta di Reddito minimo garantito che ho presentato in Consiglio regionale, approvata in III Commissione e ora al vaglio della Commissione bilancio, non è la panacea di tutti i mali. Ma innanzitutto, in una società politica sorda e muta che consente rimborsi e stipendi eccezionali e ingiustificati in ambito dirigenziale, è un mutamento di segno nella direzione di un riscatto sociale atteso e ormai ‘insperato’ da molte famiglie calabresi. D’altra parte, i fondi per l’inclusione sociale ci sono, lo ha detto recentemente anche il dottor De Marco. Necessaria adesso è la volontà politica di questa Giunta, che su questo tema si gioca la propria credibilità programmatica e identitaria come coalizione di Centrosinistra. Abbiamo il sostegno di Libera, dei sindacati, di parte della Chiesa, delle associazioni, del Terzo Settore, dei sindaci, dei cittadini, perciò è arrivato il momento di costruire un nuovo patto sociale tra le istituzioni e chi versa in condizioni di difficoltà, prima che sia troppo tardi".

 

Nucera scuote la politica regionale: "Urgente il reddito minimo"

“Spiace dover constatare, nelle parole del senatore Cesare Marini, pronunciate in un importante convegno e riportate dalla stampa, una disattenzione ed una sottovalutazione a proposito del reddito minimo”. Lo afferma il capogruppo de La Sinistra in Consiglio regionale Giovanni Nucera, che aggiunge: “Lo dico senza alcuno spirito di polemica, ma per tentare di fermare l’attenzione di tutti i riformisti su un tema che è ormai ineludibile. Sono dispiaciuto e rammaricato nel leggere queste parole soprattutto perché provengono da un riformista e socialista di grande storia politica come Cesare Marini. La disattenzione, ascrivibile sicuramente ai troppi impegni fuori Calabria del senatore, è su quanto fin qui accaduto in Consiglio regionale. Dove, la proposta di legge sul reddito minimo, presentata dal sottoscritto, è stata approvata all’unanimità in terza Commissione ed ora è al vaglio della seconda Commissione. L’obiettivo è che presto il Consiglio regionale si pronunci favorevolmente, anche perché, come ho già avuto modo di specificare, proprio su un tema così urgente e atteso dai cittadini della regione più povera d’Europa, si misurerà la coerenza programmatica di una Giunta regionale di centrosinistra”.  Aggiunge Nucera: “Circa la sottovalutazione, mi spiace considerare che forse il senatore Marini si è leggermente discostato dalla realtà, marginale e sfavorevolmente indicata da ogni studio economico e sociale accreditato (Svimez, Censis, Bankitalia, Istat) che riporta il 50% di disoccupazione giovanile e il 30% della popolazione sotto la soglia di povertà in questa parte del Mezzogiorno italiano.  A parere del mondo politico che io rappresento in Consiglio regionale, ma anche di una corposa saggistica economica internazionale sull’argomento, il reddito minimo oggi – nella società liquida di cui parla il sociologo Bauman e in presenza di un’economia reale soggiogata dai funambolismi delle banche e delle corporation recentemente bacchettata da Papa Francesco nell’Enciclica ‘Laudato sì’ – l’attenzione della politica deve anzitutto mirare a ridare fiducia e speranza a chi un lavoro non ce l’ha o lo sta disperatamente cercando. A tal proposito, voglio ringraziare il nuovo assessore al Welfare della Regione Calabria, Federica Roccisano, per la sensibilità dimostrata dichiarando l’urgenza del reddito minimo in Calabria, una fra le regioni più povere d’Italia e in cui il disagio sociale è in forte recrudescenza, considerando che esperimenti simili sono già in atto persino nella ricca Lombardia e in Friuli Venezia Giulia. Sono state impiegate, e continuano ad essere impiegate, risorse cospicue per salvaguardare oligopoli, banche e i soliti ricchi del Paese; invece  ora dobbiamo usare i fondi che l’Europa destina alla povertà e all’inclusione sociale – ovvero l’Obiettivo tematico 9 – e destinarli là dove vi è realmente bisogno. Istituire il Reddito Minimo non esclude naturalmente che siano possibili gli interventi in materia di agricoltura, dissesto idrogeologico, logistica e ambiente, previsti da ulteriori fondi comunitari. L’Europa chiede questo strumento d’inclusione sociale dal ’92 con la Raccomandazione 441, con cui l’allora Comunità Economica Europea ne sollecitava l’introduzione in tutti gli Stati Membri. I Paesi che ne erano ancora sprovvisti si sono adeguati negli anni. Tutti tranne due: la Grecia e l’Italia.  Navighiamo incomprensibilmente con un ritardo di 23 anni rispetto agli altri Stati Membri. Oggi l’istituzione di questo strumento di Welfare non è più procrastinabile e l’approvazione della nostra proposta porterebbe in Calabria la normalità, di cui godono i cittadini europei. Noi possiamo parlare di questione meridionale finché vogliamo, nei convegni e nei comizi, ma è tempo di passare dalle parole ai fatti e di rendere normale che la politica si interessi ai più poveri, come noi cerchiamo di fare. Rammento che dal 2012 al 2014 si sono registrati 12 punti in più di disoccupazione, per cui la stragrande maggioranza dei nostri giovani è senza lavoro”.  Conclude il capogruppo de La Sinistra: “Per quanto ci riguarda è politicamente dirimente, anche per la nostra partecipazione alle scelte dell’attuale maggioranza in Consiglio regionale, la discussione e l’approvazione del reddito minimo che va nella direzione di ristabilire una soddisfacente equità sociale, con lo scopo di invertire la tendenza ad acuire le diseguaglianze in una società che, non garantendo il diritto al lavoro e la dignità delle persone, sta calpestando diritti costituzionali intangibili e di primaria rilevanza”.

 

Reddito minimo: continua mobilitazione a sostegno della proposta di legge

“Continua la mobilitazione a sostegno della proposta di legge per il reddito minimo garantito, approvata in III Commissione e ora al vaglio della Commissione Bilancio”. E’ quanto rende noto Giovanni Nucera consigliere regionale e capogruppo de “La Sinistra”. “Domani giovedì 9 luglio, alle 18.00, presso la sala adiacente la Chiesa San Sebastiano a Cardeto, il Circolo SEL ed il Circolo PD della cittadina, organizzano una manifestazione pubblica per confrontarsi su quest’importante questione che riguarda oltre 25 mila famiglie calabresi” - informa Nucera.  “Il reddito minimo garantito - rilancia - può diventare realtà anche in Calabria, basta che vi sia la volontà politica”.  Interverranno all’iniziativa la segretaria del circolo PD Cardeto Daniela Arfuso, il segretario del circolo SEL di Cardeto Piero Fotia, il parroco Ernesto Malvi, Giovanni Nucera consigliere regionale e capogruppo La Sinistra, Sebi Romeo, consigliere regionale e capogruppo PD. Sono invitati inoltre a partecipare il consigliere regionale PD Nicola Irto, i consiglieri comunali di Reggio, Nicola Paris e Mimmo Martino, il sindaco di Calanna, Domenico Romeo, il sindaco di Santo Stefano, Franco Malara, il capogruppo PD al Consiglio comunale di Cardeto Giuseppe Cutrì ed i rappresentanti delle associazioni”.

 

Regione, reddito minimo: Nucera inchioda il Pd alle proprie responsabilità

Si è svolta ieri pomeriggio a Lamezia Terme l’assemblea pubblica di tutta le forze politiche e le associazioni che stanno sostenendo la battaglia a favore della proposta di legge n.19/10^ (“Sostegno al reddito in favore di disoccupati, inoccupati e precariamente occupati”) presentata lo scorso marzo dal capogruppo de La Sinistra Giovanni Nucera. “La Calabria - ha spiegato Nucera - è la regione più povera d'Italia e d’Europa. Non capisco come sia possibile che la Lombardia, che è invece la regione più ricca, abbia avviato recentemente una sperimentazione circa il reddito di cittadinanza investendo mezzo miliardo di euro e perché mai, dunque, la stessa cosa non si possa fare anche qui da noi. La politica non può far finta di nulla di fronte alla povertà estrema che sta strozzando molte delle nostre famiglie. La nostra proposta di legge è la cartina al tornasole che permetterà di capire se questa Giunta è veramente una Giunta di centrosinistra. Se non verrà approvato il reddito minimo il Pd dovrà assumersi le proprie responsabilità e spiegare come sia possibile che nella passata legislatura esponenti del Pd hanno presentato un progetto di legge su questo tema, visto, tra l’altro, che nella terza Commissione il ‘Reddito Minimo’ è stato approvato all’unanimità. Ora è caduto definitivamente anche l’alibi della copertura finanziaria, infatti recentemente il dottor De Marco, direttore generale del dipartimento Lavoro e sviluppo economico della Regione, ha annunciato un intervento economico a favore dei cittadini utilizzando il residuo del FSE 2007-2013 per la Calabria. Si parla delle stesse risorse presenti nella nostra relazione dettagliata a copertura del reddito minimo che abbiamo presentato. I soldi ci sono e vanno spesi. La volontà politica è decidere dove e come. Noi riteniamo che i soldi debbano andare non in corsi di formazione fittizi in cui ad arricchirsi saranno i soliti noti, ma direttamente nelle case delle famiglie”. All’assemblea di Lamezia  sono intervenuti – tra gli altri – Rocco Tassone, Essere Sinistra per la Calabria, Michelangelo Tripodi, sindaco di Polistena e segretario regionale del PCdI, Damiano Guagliardi, ex consigliere regionale e componente dell’Associazione nazionale “Sinistra Lavoro”, Nicola Limoncino, segretario provinciale Rifondazione Comunista, Fernando Pignataro, presidente provinciale Sel di Cosenza, Salvatore Minniti, sindaco di Fabrizia, Mimmo Panetta, leader responsabile Sel Ionica, Mario Melfi, segretario regionale Sel Calabria,  Gianni Speranza, già sindaco di Lamezia Terme, Rosario Rocca, sindaco di Benestare, Pino Ciano, componente della segreteria provinciale di Rifondazione Comunista, Teresa Ferraro, segretario politico “Fattore Comune” di Siderno, Sonia Rocca, giornalista e impegnata in Rifondazione comunista e Salvatore Belfiore dei No TRIV Calabria e segretario PRC Catanzaro. “La proposta –sottolinea Nucera -  ha ricevuto più volte il plauso di Libera, che in concomitanza con l’assemblea portava in Parlamento le istanze delle famiglie che stanno soffrendo la crisi”. Ha affermato Mimmo Nasone di Libera: “È il momento di avere il coraggio di dare un segnale forte a tutela di chi si trova in situazioni di disagio”. Inoltre, Nucera ha colto l’occasione per proporre “anche in Calabria lo stesso cantiere per la costruzione di una sinistra unita e plurale che Nichi Vendola sostiene già a livello nazionale”. Nucera auspica “la convergenza di tutta la sinistra calabrese, fatta non solo di partiti, ma soprattutto di società civile e di associazioni, in questa nuova aggregazione per costruire il cambiamento e il riscatto di questa regione. Sarà un percorso nuovo che raccoglierà il meglio delle forze comuniste, ambientaliste e sociali per un fronte nuovo, soprattutto in questi tempi in cui i cittadini hanno perso la fiducia nella politica. Questo progetto rappresenta l’ultima speranza per la Calabria e per questo motivo è già partita l’iniziativa politica fondata sul lavoro di gruppi presenti nel territorio. 

Reddito di cittadinanza: continua la battaglia di partiti ed associazioni

“Martedì 30 giugno alle ore 17.00, presso il ‘Grand Hotel’ di Lamezia Terme, si terrà l’Assemblea Pubblica di tutte le forze politiche e le associazioni che stanno sostenendo la battaglia a favore della proposta di legge n.19/10^ ‘Sostegno al reddito in favore di disoccupati, inoccupati e precariamente occupati’”. Ad annunciarlo il consigliere regionale e capogruppo de La Sinistra, Giovanni Nucera, che lo scorso marzo ha presentato la proposta normativa successivamente votata all’unanimità in III Commissione. “Il testo è adesso al vaglio della Commissione Bilancio che - precisa Nucera - non potrà non tenere conto della dettagliata relazione tecnico-finanziaria da noi presentata a sostegno della stessa”. “Più di 25.000 famiglie calabresi che oggi vivono in condizione di estrema povertà, potranno beneficiare - rilancia Nucera - di questa misura di sostegno che si pone l’obiettivo di rimuovere le disuguaglianze e costruire criteri di giustizia sociale. Questo perché siamo convinti che un calabrese che esce fuori dalla povertà è un calabrese che si libera dalla morsa della criminalità organizzata e dai suoi ricatti. Non è una proposta meramente ideologica, ma di alta politica economica in grado di riattivare la crescita e lo sviluppo in Calabria”. “Di questo e delle prossime iniziative in cantiere a sostegno del Reddito Minimo Garantito, parleremo martedì 30 giugno al ‘Grand Hotel Lamezia’. L’incontro vuole essere un’occasione per sviluppare un dibattito aperto che coinvolga il più ampio numero di persone, associazioni e forze politiche che intendono, in questa realtà, riportare al centro della politica le persone con i loro bisogni e le loro aspettative”. Secondo il presidente del gruppo “La Sinistra”: “È dal basso che si costruisce la nuova politica, non nelle stanze chiuse del potere romano. Noi auspichiamo che questa battaglia sacrosanta che sta raccogliendo attorno a sé tante realtà della nostra regione, possa continuare e possa far rinascere in Calabria un forte movimento dal basso che crei le condizioni del cambiamento reale. È arrivato il momento di dare un segnale forte e cambiare la Calabria” - conclude Giovanni Nucera.

Regione, Nucera: "Il reddito minimo mette al centro i poveri"

"In risposta alle dichiarazioni provenienti da alcuni settori dell’opposizione sulla proposta di legge presentata sul reddito minimo in Calabria che sostengono essere demagogica e confusa, vorrei ricordare prima di tutto che il nostro progetto non nasce da un capriccio, ma dai dati preoccupanti sulla povertà in Calabria registrati da Istat e Svimez". E' quanto precisa il consigliere regionale e capogruppo de "La Sinistra" Giovanni Nucera che sottolinea: "Rammento che secondo questi dati, il 31% della popolazione calabrese è in uno stato di quasi o totale indigenza economica". "Accanto a questo, dal 2012 al 2014 si sono registrati 12 punti in più di disoccupazione per cui la stragrande maggioranza dei nostri giovani è senza lavoro". "Vorrei inoltre ricordare che in III Commissione - prosegue Nucera - la proposta è stata votata da autorevoli rappresentanti della minoranza che l’hanno ritenuta degna di essere accolta e che la ricchissima Regione Lombardia, regione governata non certo dalla sinistra, sta già sperimentando una legge analoga". "È demagogica - si chiede l'esponente de 'La Sinistra - una politica che pone al centro del suo ragionamento i più poveri? E non sarebbe più giusto che gli eredi di quella destra calabrese che ha devastato la Regione si ponessero loro il problema di ridistribuire ai calabresi quello che hanno tolto negli anni della loro gestione?". "Per quanto ci riguarda - continua il consigliere - riteniamo che la Commissione Bilancio non possa far finta di ignorare la nostra relazione dettagliata e precisa, in cui punto per punto, abbiamo indicato dove prelevare le risorse necessarie per il finanziamento della legge. Potevamo non farlo, e lasciare ai dirigenti il compito di trovare la soluzione all’esigenza politica che abbiamo posto, perché è ora di chiarire che ai politici tocca progettare il futuro e ai tecnici trovare gli strumenti per realizzarlo. Noi ci siamo sostituiti anche ai tecnici". "Di recente - ricorda Nucera - il dottor De Marco, direttore generale del Dipartimento Lavoro e sviluppo economico della Regione Calabria, ha annunciato un intervento finanziario a favore dei cittadini utilizzando il residuo del FSE 2007-2013 per la Calabria. Si parla delle stesse risorse presenti nella nostra relazione dettagliata: una volte per tutte l’accusa di demagogia cade perché i soldi ci sono e vanno spesi, basta volerlo, carissimo vicepresidente della Commissione Bilancio on.Orsomarso e le rammento che alla sua presenza, Paolo Praticò - ex direttore generale del Dipartimento Programmazione nazionale e comunitaria durante la Giunta di Scopelliti, e ripescato come consulente della presidenza dell’attuale Giunta regionale – ha affermato che per far ripartire l’economia è necessario dare i soldi alle famiglie. Di cosa stiamo dunque parlando?". "A chi vede inoltre lo spettro dell’assistenzialismo nella nostra proposta voglio dire – come suggerisce 'Libera' – che un calabrese che esce fuori della povertà è un calabrese che si libera dalla morsa della criminalità organizzata e dai suoi ricatti. Tutto questo ci permette di pensare una Calabria diversa in cui la paura è sostituita dalla speranza e in cui è possibile costruire un benessere generalizzato. Non è solo una mera ideologia - rilancia Nucera - ma una politica economica concreta che riattiverebbe la crescita e lo sviluppo in Calabria. Certo, è solo un inizio, a cui dovranno seguire le misure complementari che riguardano il lavoro e le imprese". "Il nostro obiettivo è l’approvazione di questa legge e non le sterili polemiche. Anzi chiediamo che al di là dello scontro politico, ognuno di noi si metta una mano sulla coscienza e pensi unicamente al bene degli uomini e delle donne della nostra martoriata Calabria. Per questo motivo - conclude Giovanni Nucera - auspichiamo un dibattito serio e aperto in Consiglio, con tutte le forze politiche di buona volontà, per migliorare se possibile, il nostro progetto di legge e per arrivare al voto. A quel punto ognuno si prenderà le proprie responsabilità".

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