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Folla oceanica per la processione della Sacra Effige della Madonna della Consolazione

Come ogni anno, dal lontanissimo 1636, una folla oceanica ha avvolto di amore e devozione la Sacra Effige della Madonna della Consolazione accompagnandola nel "viaggio" che, da tradizione, il secondo sabato di settembre la conduce dalla Basilica dell'Eremo alla Cattedrale di Reggio Calabria. Un appuntamento che nella storia si è sempre ripetuto, a prescindere dagli eventi, anche drammaticamente tragici, che si sono susseguiti nel corso dei secoli. Terminata la discesa lungo via Cardinale Portanova, portata a braccio dagli encomiabili portatori della Vara, nel punto esatto in cui la strada si incrocia con Viale Amendola, il Quadro è stato affidato all'Arcivescovo di Reggio Calabria, Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini. Dopo aver attraversato quasi per intero il Corso Garibaldi è entrata trionfalmente nel Duomo dove dimorerà, meta quotidiana ed ininterrotta di fedeli, fino al 22 novembre. 

Il Comitato del Fare ha organizzato un incontro sulla medicina solidale

Riprende le attività il Comitato del Fare, ente politicamente e culturalmente attivo ormai da quasi un anno. Ieri sera, difatti, presso il Mahé Lounge Club, i ragazzi impegnati nel Comitato hanno organizzato un incontro-dibattito sul tema della sanità, in particolare sulla medicina solidale.  L’apertura dei lavori è stata affidata a Nicolino D’Ascoli che ha spiegato le motivazioni dell’incontro e la necessità dell’impegno sempre più assiduo da parte dei giovani a favore della collettività. A suo dire: "I giovani devono emanare una forza propulsiva tale da apportare un imminente cambiamento nella nostra città, oggi più che mai utile e funzionale per una veloce e netta ripartenza". Il dibattito è stato introdotto da Federico Milia, rappresentante universitario degli studenti, il quale ha definito le caratteristiche  del Comitato del Fare e gli obiettivi che nel breve tempo esso vorrà conseguire. Si è, inoltre, soffermato sul bisogno "di adottare un nuovo modo di fare politica, che deve partire dal basso, dai cittadini" , riconoscendo "che non servono più le solite frasi di circostanza, ma un vero cambiamento, proprio come quello che vogliamo dare noi questa sera parlando di cose concrete e promuovendo una eccellenza reggina”. Durante il dibattito un altro 'militante' del Comitato, Vincenzo Battaglia, ha posto delle domande al direttore del centro ambulatoriale ACE (Associazione Calabrese di Epatologia), dottor. Lino Caserta, in merito alla tutela della salute, ai principi costituzionali ed economici che dovrebbero salvaguardare le esigenze del cittadino. Il direttore Caserta è stato molto chiaro ed esplicito nelle risposte, affermando che ad oggi è in serio pericolo il rapporto medico/paziente a causa di alcune scelte prese dalle case farmaceutiche e per un maggiore uso di tecnologie a volte fuorviante. Ha ribadito l’importanza di un dialogo sempre maggiore con il paziente e di una assistenza medica h 24 a favore del malato, spiegando che tutto ciò è alla base dell’ambulatorio medico di Pellaro, a Reggio Calabria, fondato e gestito dall’ACE. Si sono registrate parecchie presenze giovanili fra il pubblico che ha seguito con attenzione l’evento. Seduti nelle prime file hanno assistito al dibattito diverse autorità istituzioni: dai consiglieri comunali di opposizione (quasi al completo) fino al capogruppo della Casa delle libertà in Consiglio regionale, Francesco Cannizzaro ed al senatore Antonio Caridi.

 

Fermato un sospetto scafista

Agenti della Squadra Mobile hanno individuato e fermato un 23enne di nazionalità tunisina sospettato di aver organizzato l'arrivo al porto di Reggio Calabria di 332 persone approdate sul molo della città dello Stretto una settimana fa. L'inchiesta è stata coordinata dalla locale  Procura della Repubblica. L'accusa nei suoi confronti è di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'attività investigativa continua nel tentativo di individuare gli altri soggetto coinvolti nello sbarco. 

'Ndrangheta e scommesse on line: maxi sequestro da 25 milioni di euro

All’indomani dell’operazione “Gambling”, che ha portato all’arresto di 41 persone e al sequestro di beni per un valore complessivo pari a circa 2 miliardi di euro, personale dei Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, della Squadra Mobile della Polizia di Stato e della Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria unitamente allo S.C.I.C.O. e al Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche di Roma della GdF hanno effettuato un’imponente operazione, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, volta al sequestro di 21 società e trust, di 3 partecipazioni societarie, di 31 siti nazionali e internazionali di “gambling on line”, di 36 immobili, di 15 tra autovetture e motocicli, nonché di ingenti disponibilità finanziarie all’estero, il tutto per un valore di circa 25 milioni di euro. L’attività investigativa proseguita incessantemente dopo gli arresti e i sequestri dello scorso 22 luglio ha permesso di individuare compendi aziendali, siti on line, beni immobili e mobili registrati nonché rapporti finanziari riconducibili a taluni dei membri del sodalizio criminale con proiezione transnazionale - al quale hanno preso parte anche soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta - che avvalendosi di società estere ha esercitato abusivamente l’attività del gioco e delle scommesse sull’intero territorio nazionale, così riciclando ingenti proventi illeciti. In particolare, è stato accertato che - attraverso lo schermo di imprese operanti nel mercato dei giochi e delle scommesse a distanza e dislocando in Stati esteri i server per la raccolta informatica delle giocate e la loro gestione - l’associazione criminale ha aggirato la normativa che regola il settore, realizzando consistenti profitti, in parte reinvestiti per l’acquisizione di ulteriori società nonché per l’attivazione di nuovi siti on line per l’esercizio ancora più esteso e remunerativo delle attività illecite. Invero, le indagini svolte sinergicamente dalle Forze di polizia hanno permesso di disvelare una fitta ramificazione di società e trust esteri - con sede a Malta, a Panama, in Romania, nelle Canarie e nelle Antille Olandesi - costituiti ad hoc o acquisiti dall’organizzazione criminale per la gestione dell’esercizio abusivo del gioco e delle scommesse on line e spesso intestati a meri prestanome di comodo. Tale rete ha mantenuto, comunque, il centro decisionale e operativo in Calabria, rappresentando anche gli interessi della ‘ndrangheta, allettata dagli imponenti flussi economici generati da quelle attività imprenditoriali che, oltre a consentire lauti guadagni, hanno agevolato il riciclaggio del denaro sporco. Significativa, altresì, è risultata l’entità delle disponibilità finanziarie sinora individuate all’estero, anche grazie all’efficiente cooperazione internazionale di polizia. Infatti, in Germania e a Singapore sono state sottoposte a sequestro liquidità rispettivamente ammontanti a 1.700.000 euro e a 2.000.000 euro circa. Pertanto, sulla scorta dei gravi elementi indiziari allo stato raccolti, sono stati eseguiti in Calabria, Lazio, Sicilia e Veneto i seguenti provvedimenti, emessi dalla competente Autorità Giudiziaria: sequestri preventivi dell’intero patrimonio aziendale di 21 società e dei trust localizzati in Italia, Malta, Romania, Spagna, Panama e nelle Antille Olandesi; sequestri preventivi di 3 partecipazioni in società italiane; sequestri preventivi di 31 siti nazionali e internazionali di scommesse on line; sequestri preventivi di 36 immobili ubicati nelle province di Belluno, Catanzaro, Cosenza, Enna, Reggio Calabria e Venezia;  sequestri preventivi di 15 tra autovetture e motocicli. Conclusivamente si è proceduto al sequestro di  21 società e trust, di 3 partecipazioni societarie, di 31 siti nazionali e internazionali di “gambling on line”, di  36 immobili, di 15 tra autovetture e motocicli, nonché di ingenti disponibilità finanziarie, per un valore stimato di circa 25 milioni di euro, con l’impiego di uomini dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato e della D.I.A.

Tre persone denunciate per furto d'acqua

Personale del Corpo forestale dello Stato ha denunciato tre persone sospettate di furto d'acqua. Gli agenti hanno accertato che avevano realizzato collegamenti abusivi alla rete idrica della città di Reggio Calabria. a finire nei guai sono stati i soggetti cui erano intestate le utenze, un 77enne, un 75enne ed un 67enne. La scoperta è avvenuta nel contesto di un'attività di controllo mirato per contrastare gli illeciti commessi in questo ambito. Operazioni che vengono compiute di concerto con gli addetti del Comune.  I tre appartamenti erano stati collegati in modo fraudolento  mediante un rubinetto connesso alle condotte poste in corrispondenza dei contatori dei rispettivi alloggi. 

Reggio, sospesa erogazione idrica nelle ore notturne: ecco dove

Per esigenze tecniche, sarà sospesa l’erogazione dell’acqua nel quartiere di Terreti dalle ore 20.00 di oggi, giovedì 10 settembre, a domattina venerdì 12 settembre alle ore 5.00, e dalle ore 20.00 di domani, venerdì 12 settembre, alle ore 5.00 di sabato 13 settembre. 

Maltempo in Calabria: frana su linea ferroviaria, sospesa circolazione dei treni

Uno smottamento franoso, causato dalle intense precipitazioni piovose di queste ore, ha interessato i binari che corrono lungo la linea ferroviaria di collegamento fra Reggio Calabria e Melito Porto Salvo. Il transito dei treni p stato interdetto per oltre un'ora, dalle 12:45 alle 13:50. "Dopo l'intervento delle squadre tecniche di Rete Ferroviaria Italiana - riferisce RFI - e le verifiche dell'infrastruttura ferroviaria per garantire il passaggio dei treni in sicurezza, l'Intercity 562 (Reggio Calabria - Taranto), fermato in linea, ha potuto riprendere il viaggio. Oltre all'IC562 hanno registrato ritardi fino a un'ora anche quattro treni regionali".

Fumo negli occhi: Palazzo San Giorgio discute di legalizzazione di droghe leggere

Cosa ci sia di massimamente urgente secondo i componenti della Commissione Politiche Sociali del Comune di Reggio Calabria è presto detto: una sana, dettagliata, complessa e attenta discussione sulla legalizzazione delle droghe leggere. No, non è uno scherzo e nemmeno una battuta infelice, ma l'asettica fotografia dell'esistente in data 9 settembre 2015 in un pianeta, quello di Palazzo San Giorgio, che sembra sempre più distante da quello popolato dagli abitanti di una città sommersa da problemi la cui enormità non sfugge a nessuno, o quasi. Per uno degli strani paradossi che si prendono gioco della realtà virtuale, si tratta, guarda caso, di devastanti criticità che si condensano, in buona parte, proprio nel settore di competenza delle Politiche sociali. Poco importa se il calendario delle sedute della Commissione presieduta da Tonino Nocera preveda in futuro, o abbia previsto in passato, la trattazione di tematiche realmente aderenti alle necessità ed alle urgenze dei cittadini. Dedicare, in questo momento storico, drammaticamente vissuto dalla popolazione, anche un solo istante di una riunione formale ad una questione in cui una qualsiasi Amministrazione Comunale non ha voce alcuna in capitolo, è oltraggioso ed offensivo. Irresponsabilità e sciatteria non possono avere diritto di cittadinanza in una fase marchiata a fuoco dalle difficoltà, economiche e sociali, patite da individui e famiglie. Affrontare terribile emergenze come la povertà (assoluta o relativa non fa nessuna differenza),  le condizioni in cui versano gli anziani, i disabili, o le mille altre categorie di persone che lottano quotidianamente contro il drago dell'assenza di servizi non dovrebbe far dormire la notte un qualsiasi amministratore saggio e prudente. A maggior ragione, anche solo l'idea di proporre all'ordine del giorno un dibattito fra i membri della Commissione che abbia al centro le " Norme per la legalizzazione della cannabis e dei suoi derivati" appare, oltre che incomprensibile, un esercizio di propaganda ideologica da esibire all'esterno dei confini reggini, sul palcoscenico nazionale, e nulla più. Qualcosa di simile, in termini di significato politico, all'approvazione, in questo caso già avvenuta, del Registro delle Unioni Civili. Un provvedimento che non ha avuto alcuna conseguenza pratica nella quotidianità, e nella qualità della vita, del cittadino reggino, ma che la maggioranza ha potuto sbandierare come una conquista epocale davanti alla platea nazionale dei compagni di cordata. Quando si diraderanno, è proprio il caso di dirlo, le nuvole di fumo gettate negli occhi della cittadinanza, il degrado che cinge d'assedio Reggio Calabria sarà visibile anche dalle torri del castello dietro le cui mura si continua beatamente a dormire ad occhi aperti. 

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