Marocchino minaccia un giovane e poi causa lesioni ad un poliziotto: arrestato

Gli operatori della Squadra Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Reggio Calabria, impiegati nell’attività di controllo del territorio in ambito cittadino, hanno tratto in arresto in flagranza di reato Y.J., nato in Marocco nel 1991, con precedenti di polizia per rapina, lesioni e spaccio di stupefacenti, resosi responsabile dei reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e lesioni aggravate nei confronti di un agente di Polizia.

Già nella serata di venerdì scorso, gli agenti avevano tentato di rintracciare il marocchino a seguito della segnalazione di un giovane poco più che maggiorenne che, in evidente stato di agitazione, si era rifugiato all’interno dei locali della Questura, raccontando di essere stato aggredito verbalmente e fisicamente, nonché minacciato di morte all’interno della Villa Comunale. Le minacce verbali erano state, peraltro, rafforzate dall’uso di un grosso coltello estratto dall’aggressore a seguito di un accenno di reazione da parte della giovane vittima. 

Nella circostanza, il ragazzo aveva riferito al personale della Polizia di Stato di non conoscere il nome dell’aggressore che, a suo dire, sarebbe stato un noto spacciatore della zona. 

Le Volanti, immediatamente allertate, sono riuscite ad individuare il marocchino che, dopo un breve inseguimento, è riuscito a far perdere le proprie tracce.

L’indomani, l’aggredito ha segnalato ad una Volante in transito sul Corso Garibaldi la presenza, all’interno della Villa Comunale, del marocchino in questione. Gli agenti, quindi, sono riusciti a bloccare l’uomo che, tuttavia, nel sottrarsi all’identificazione, ha tentato nuovamente la fuga a piedi e, una volta raggiunto, si è reso responsabile dei reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e di lesioni nei confronti di uno degli agenti operanti, venendo quindi tratto in arresto in flagranza di reato.

Droga, resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni personali: un arresto dei Carabinieri

In ottemperanza all'Ordine di esecuzione Pena emesso dalla locale Procura della Repubblica, un uomo di 47 anni, in atto sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, è stato tratto in arresto dai Carabinieri della Stazione Reggio Calabria Rione Modena.

Paolo Falcone dovrà scontare una pena definitiva residua di un anno e 2 mesi di reclusione, in ordine ai reati di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni personali, commessi a Reggio Calabria nel 2016. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria – Arghillà, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. 

 

Spintona e insulta un carabiniere: 57enne posto agli arresti domiciliari

Un uomo di 57 anni è stato tratto in arresto nella flagranza dei reati di violenza e resistenza  a Pubblico Ufficiale e contestualmente denunciato in stato di libertà per il reato di oltraggio a Pubblico Ufficiale. C.A., di Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, a seguito di dissidi di natura privata, all’atto di avventarsi contro altra persona, è stato bloccato da uno dei Carabinieri della locale Aliquota Radiomobile prontamente intervenuti e, al fine di svincolarsi dalla presa, ha spintonato quest’ultimo veementemente e ripetutamente, facendolo urtare con violenza sull’autovettura di servizio, rivolgendogli nel contempo espressioni offensive e minacciose, causandogli lesioni personali. 

L’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del giudizio direttissimo su disposizione dell’Autorità Giudiziaria. 

 

 

 

Resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, arrestato un 51enne

I carabinieri hanno tratto in arresto in flagranza un 51enne originario di Mammola, già noto alle Forze dell’ordine, per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale.

Nel corso di un servizio preordinato di controllo del territorio in quel comune, i militari hanno notato il soggetto per le vie di quel centro e, essendo il medesimo sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di P.S., gli hanno chiesto la carta precettiva e i documenti di identità. Lo stesso all’atto del controllo ha opposto viva resistenza minacciando ripetutamente i carabinieri che conseguentemente lo hanno tratto in arresto.

Su disposizione dell’Autorità giudiziaria, l’uomo è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

Il prevenuto era stato precedentemente scarcerato per decorrenza termini della custodia cautelare in carcere, in quanto destinatario di alcuni provvedimenti restrittivi emessi a suo carico nell’ambito delle operazioni convenzionalmente denominate “Crimine” e “Minotauro” condotte dai reparti investigativi di Reggio Calabria, Torino e Milano, poiché ritenuto capo dell’omonima cosca di ‘ndrangheta operante nei territori di Mammola nonché in Piemonte e Liguria.    

Oro sospetto in macchina: arrestati coniugi per ricettazione e resistenza a Pubblico ufficiale

Personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto E.N.G. di 55 anni, e G.R. di 61 anni, resisi responsabili, in concorso dei reati di ricettazione e resistenza a Pubblico ufficiale 

In particolare, a seguito di attività investigativa, avviata nel decorso mese di marzo, il personale del Commissariato di P.S. di Paola, diretto dal vicequestore aggiunto De Marco, mentre stava  transitando sulla strada statale SS 18, all’altezza di  Amantea, ha notato i due coniugi - ai quali nel 2014 il personale del Commissariato di P.S. di Paola, aveva provveduto a revocare  la licenza di gioielleria e compro oro, in quanto la titolare  si era resa responsabile del reato di ricettazione -  transitare a bordo della loro autovettura mantenendo un’andatura alquanto sostenuta, tale da attirare l’attenzione del personale operante, che ha effettuato un controllo con perquisizione personale, nel corso della quale è stato rinvenuto, addosso a G.R. un sacchettino contenente ulteriori tre sacchetti più piccoli con all’interno diversi preziosi in oro  per un peso complessivo di grammi 103,17, mentre E.N.G. è stata trovata in possesso di un borsello contenente la somma contanti di euro 2280,00.

I due coniugi all’atto del rinvenimento dei preziosi, hanno reagito con violenza tentando di sottrarre i sacchetti di plastica dalle mani degli operatori di polizia.

Attesa la palese e comprovata reiterazione del reato di ricettazione in concorso, a carico dei coniugi, gli agenti hanno proceduto all’arresto degli stessi per i reati p. e p. dall’art 648 c.p e resistenza a Pubblico ufficiale. Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro penale.    

L’attività investigativa è stata avviata nel decorso mese di marzo quando avendo il fondato sospetto che all’interno dell’esercizio commerciale “Gioielli Diffusion” sito in Paola,  si svolgesse un’attività non autorizzata di vendita di preziosi e oro in genere, nonché di ricettazione di preziosi proventi di furto e si è procedeti ad un  accurato controllo presso il  suddetto  esercizio commerciale 

Nel corso di tale controllo, all’interno  di una cassaforte  della quale sono stati trovati oltre 600 oggetti in oro e preziosi, per un valore di circa 150.000 euro. Di tali preziosi, E.N.G. non aveva alcun documento fiscale  o elementi univoci tali da dimostrarne il legittimo possesso. Al contrario si aveva modo di ritenere che gli stessi fossero provento di numerosi furti registrati negli ultimi tempi, infatti parte dei preziosi rinvenuti risultarono provento di furto.

Nella stessa circostanza E.N.G., sottoposta a perquisizione personale unitamente al coniuge G.R., era riuscita a consegnare un sacchettino contenente preziosi alla figlia. Quest’ultima aveva tentato  di liberarsene allontanandosi dal proprio esercizio commerciale e riponendolo nel bancone dell’esercizio commerciale attiguo, il cui proprietario risulterà successivamente coinvolto.

Nella  suddetta circostanza E.N.G. e la figlia erano state denunciate a piede libero per il reato di ricettazione. Inoltre, E.N.G., era stata anche  denunciata per il reato di resistenza a Pubblico ufficiale.

Di quanto occorso è stato informato il sostituto procuratore della Repubblica di Paola Anna Chiara Fasano che ha disposto il regime degli arresti domiciliari a carico degli  stessi.

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Nasconde armi e colpisce carabiniere: arrestato

I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Reggio Calabria hanno tratto in arresto un 45enne di Calanna, già noto alle Forze dell’ordine, ritenuto responsabile di detenzione illegale di armi comuni da sparo e munizioni, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, detenzione di sostanza stupefacente. I carabinieri, diretti dal tenete Alessandro Bui, a seguito di attività info-investigativa, sono intervenuti presso l’abitazione del soggetto ove, a seguito di accurata perquisizione hanno rinvenuto:

- una pistola calibro 7,65 con matricola abrasa;

- una pistola calibro 7,65 completa di cartucce;

- 223.000 euro in banconote di vario taglio;

il tutto abilmente occultato presso una pertinenza dell’abitazione ed all’interno di un’autofficina nella sua disponibilità. Durante le fasi dell’operazione, il predetto, in evidente stato di alterazione psicofisica, handatp in escandescenza colpendo un militare cagionandogli lesioni. Le armi sequestrate verranno sottoposte ad accertamenti di natura tecnico-balistica. L’arrestato, su disposizione dell’Autorità giudiziaria è stato tradotto presso la casa circondariale di Reggio Calabria - Arghillà.

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Sorpreso a lanciare pietre contro auto in sosta: arrestato

Un uomo di 32 anni è stato tratto in arresto per i reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento aggravato. B.P., cittadino rumeno, è stato bloccato, nonostante la sua resistenza, dai Carabinieri della Stazione di Melicucco, in provincia di Reggio Calabria, coadiuvati da un equipaggio dell’ Aliquota Radiomobile, diretti dal Maggiore Francesco Cinnirella, Comandante della Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro. E'stato sorpreso a danneggiare, mediante il lancio di sassi, alcune auto in sosta. L’arrestato, ultimate le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza, in attesa del rito direttissimo.

Non si ferma all'alt intimato dai Carabinieri: inseguito e arrestato nel Vibonese

Un uomo di 41 anni è stato tratto in arresto, nella flagranza di reato di resistenza a Pubblico Ufficiale e violazione delle prescrizioni imposte derivanti da misura di prevenzione della sorveglianza speciale. Ad eseguire il provvedimento restrittivo a carico di R.A., di San Calogero, in provincia di Vibo Valentia, , è stato un equipaggio dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro, diretta dal Maggiore Francesco Cinnirella. Il 41enne, all’alt intimatogli dalla pattuglia a Rosarno, si è repentinamente dato alla fuga, dileguandosi a forte velocità. Immediatamente inseguito, senza mai essere perso di vista, è stato bloccato a San Calogero alla guida di una Fiat Punto bianca. 

 

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