Cercatore di funghi si perde in Aspromonte, nessuna notizia dopo 4 giorni

Proseguono, ormai, da quattro giorni le ricerche di un 69enne di Reggio Calabria smarritosi, in Aspromonte,  mentre cercava funghi. Le ricerche sono state intensificate ulteriormente, grazie all'impiego di  numerosi uomini del Soccorso alpino Calabria provenienti da ogni angolo della regione.

Le operazioni si stanno concentrando nel territorio del comune di Sal Luca, in prossimità del torrente Ferraina. Fino a questo momento, nonostante l'impiego di elicotteri, non è stata individuata alcuna traccia del disperso. Secondo il Piano elaborato dalla Prefettura di Reggio Calabria, alla ricerche, oltre al Soccorso alpino, stanno partecipando anche Carabinieri, Sagf della Guardia di finanza, Vigili del fuoco, Corpo forestale, Protezione civile e Calabria verde.

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Calabria: due anziani si perdono mentre cercano funghi,

Due persone di 71 e 68 anni si sono perse  nei boschi di località "Germano" di San Giovanni in Fiore. I due anziani, residenti a Mirto, si sono persi mentre cercavano funghi.  A lanciare l'allarme sono stati alcuni amici che non li hanno visti rientrare.Immediate sono scattate le ricerche condotte dagli uomini del Corpo forestale dello Stato di Spezzano Sila, Cosenza, Aprigliano e Lorica. Impegnati a riportare a casa i due cercatori di funghi, anche Carabinieri, Vigili del Fuoco, Guardia di finanza ed operatori del Soccorso alpino Calabria.

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Colto da infarto mentre cerca funghi: salvato

I militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza hanno salvato un soggetto impegnato nella ricerca di funghi nelle zone montuose del comune di Rovito, improvvisamente colpito da un malore. Provvidenziale l’intervento dei militari del S.A.G.F., unitamente al personale del locale 118, attivati dall’allarme lanciato da un'altra persona che stava passeggiando, nei sentieri di montagna, insieme al malcapitato. Il soggetto, accusando fortissimi dolori al petto, si è accasciato in un punto impervio a quota 1.110 metri, situato all’interno di un bosco, raggiungibile soltanto percorrendo strade sterrate. Individuato l’uomo, in stato di difficoltà, i finanzieri hanno proceduto alla messa in sicurezza e all’accompagnamento dello stesso all’ambulanza, sita a valle del percorso, per il successivo intervento del personale medico. I sanitari, nel fornire le prime cure, hanno accertato che il soggetto era stato colpito da infarto e ne hanno disposto il trasferimento d’urgenza presso la struttura ospedaliera di Cosenza. La rapidità dell’intervento militari del S.A.G.F. e del personale del 118 ha permesso il salvataggio dell’infartuato. In tali casi infatti le speranze di salvare la vita della persona infartuata sono legate alla tempestività delle cure mediche d’urgenza.

Due escursionisti soccorsi nelle montagne calabresi

Due escursionisti, condizionati dall'infortunio ad un polpaccio occorso ad uno di loro, sono stati tratti in salvo dal personale del Soccorso Alpino. Costretti a fermarsi ed impossibilitati a procedere oltre, si trovavano a quota 1.500 metri in località "Capanna di Gaudino", a Morano Calabro, nel Cosentino. E' lì che hanno richiesto aiuto grazie ad un telefono cellulare. Le operazioni di recupero da parte dei soccorritori sono state rese difficoltose dalla copiosa quantità di neve che insiste in queste ore sulle vette del Pollino.

Ritrovata la famiglia che si era persa nel bosco

I militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza insieme agli addetti del Soccorso Alpino Calabria hanno ritrovato i componenti di un nucleo familiare pugliese smarritisi nell'area boschiva silana che circonda Aprigliano. I quattro, padre, madre e due figli, rispettivamente di 12 e 11 anni, pur provati dallo spavento e dalla stanchezza per la disavventura in cui sono incappati durante la vacanza, erano tutti in buone condizioni fisiche. A lanciare l'allarme che ha dato avvio alle ricerche erano stati loro stessi telefonando con il cellulare e segnalando le indicazioni relative al luogo in cui si trovavano dopo essersi persi.  

Trovato morto il 17enne disperso nei boschi

Hanno avuto un epilogo tragico le ricerche del diciassettenne che, lasciata la propria abitazione per andare a raccogliere funghi, non aveva più fatto ritorno ed era dato per disperso nell'area montuosa di Pietrafitta, in provincia di Cosenza. I soccorritori lo hanno rinvenuto senza vita: il suo corpo appeso ad un albero. Sulla scorta delle prime informazioni, si sarebbe ucciso impiccandosi. Nelle ore precedenti i tentativi di mettersi in contatto telefonico con lui erano tutti falliti. Carabinieri, gli uomini del Soccorso Alpino, i militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza ed i Vigili del Fuoco si sono prontamente messi sulle sue tracce, ma tutto è risultato vano. Ignote al momento le ragioni di quello che agli inquirenti appare con ogni probabilità un suicidio. 

Donna scomparsa nei boschi mentre cercava funghi con la famiglia

Sono trascorse olte ventinove pre ore da quando si sono perse le tracce di una donna di 54 anni addentratasi nella mattinata di sabato nelle zone boschive della Sila con l'intento di prendere funghi. Con lei i suoi familiari che, accortisi della sua sparizione, si sono subito messi in contatto con le forze dell'ordine. Le ricerche, coordinate dalla Prefettura di Cosenza, stanno vedendo impegnati, fra gli altri, personale volontario del Soccorso Alpino e gli specialisti della Guardia di Finanza. I soccorritori, fermatisi durante le ore notturne, hanno riavviato le operazioni alle prime luci dell'alba. Due elicotteri, uno appartenente a Calabria Verde, l'altro ai Vigili del Fuoco, sorvolano l'area di collegamento fra la Fossiata e Longobucco.  

La Regione rivuole indietro due mezzi: sospeso servizio Soccorso Alpino

Luca Franzese, a capo del Soccorso Alpino e Speleologico Calabria, ha reso noto che a far data dalla giornata odierna sono sospese le preziose operazioni realizzate dal Corpo nell'ambito degli eventi emergenziali di protezione civile e saranno drasticamente ridotte all'essenziale quelle, altrettanto importanti, effettuate sulle montagne calabresi. "Tale decisione, che mai avremmo potuto immaginare di assumere, è dovuta a quella" che il presidente regionale del Soccorso Alpino definisce "scellerata decisione della Protezione civile regionale che ha inteso chiedere al Soccorso alpino Calabria la restituzione degli unici due mezzi ad esso in uso (un Fiat Doblò del 2004 e un 4X4 del 2005). E’ bene chiarire che la Regione Calabria, in quindici anni di storia del Soccorso alpino Calabria, non ha mai erogato un solo centesimo e per contro gli uomini e le donne, tutti volontari, del Soccorso alpino in questi anni nel salvare centinaia di escursionisti e turisti, nei luoghi più impervi e difficili della Calabria, hanno pure dovuto fare il pieno di gasolio a loro spese nelle loro auto personali per raggiungere i luoghi di intervento". "Questo provvedimento, a firma del dirigente Ernesto Forte - spiega Franzese con rabbia ed amarezza - nasce da una interpretazione del tutto illegittima e singolare delle norme che regolano l’iscrizione al Registro regionale delle associazioni di protezione civile. Il Soccorso alpino ha interessato anche il Dipartimento nazionale della Protezione civile che ha chiesto, in queste settimane, la revoca di questi provvedimenti, ma senza neppure essere ascoltato dal dirigente in questione. Allo stesso modo, il Soccorso alpino si è rivolto con ripetute richieste di revoca al presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, che ad oggi ancora non ha preso alcuna decisione. Numerose prefetture in Calabria hanno individuato nel Soccorso alpino l’Ente referente nel coordinamento delle ricerche delle persone scomparse in montagna e in ambienti impervi, ruolo importantissimo che però da oggi è a rischio per queste decisioni della Protezione civile calabrese. Allo stesso modo una legge regionale individua proprio il Soccorso alpino quale unico Ente per il soccorso in ambiente ipogeo (sottoterra), oltre che i soccorsi speciali nelle forre, torrenti che con cascate in parete scendono a valle, compiti che nessun ente dello stato è in grado di adempiere. Le centrale operative del 118 di Cosenza e Reggio Calabria hanno in essere delle convenzioni con il Soccorso alpino per gli interventi sanitari in ambienti montani ed impervi, anche attraverso l’uso dell’elicottero. Ora anche questo è messo a rischio. Il Soccorso alpino e speleologico Calabria, con i suoi 170 volontari, con i suoi medici alpinisti e speleologi, con le sue unità cinofili, invece di essere incentivato, potenziato (così come nel resto d’Italia, la Calabria è l’unica Regione ancora a non erogare finanziamenti al Soccorso alpino) viene umiliato e spogliato di quel pochissimo in suo possesso». «Un vero e proprio paradosso - termina il rappresentante del Corpo - a cui, speriamo il presidente della Regione possa porre rimedio immediatamente. Nel frattempo le attività di soccorso, come meglio specificate, sono da ritenersi da oggi sospese sull'intero territorio regionale". 

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