Truffa ai danni dello Stato: denunciati in Calabria quattro dipendenti pubblici

La Guardia di Finanza ha denunciato alla Procura della Repubblica quattro dipendenti I.N.A.I.L. per concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato. L’indagine, svolta con la continua collaborazione della stessa I.N.A.I.L., ha ricostruito le attività di un dipendente che, sfruttando la sua posizione all’interno dell’Ente e i dati riservati in suo possesso, si occupava e gestiva in orario di ufficio di due patronati in conflitto con l’attività di servizio. Un vero e proprio doppio lavoro attuato attraverso l’intestazione di attività a terze persone. Uno dei dipendenti attestava falsamente la propria presenza in ufficio mentre si trovava in altri luoghi - "coperto” dai tre colleghi -, i quali, in diverse occasioni, ne hanno falsamente attestato la presenza in ufficio attraverso la “strisciata” del badge personale. Prestazioni mai svolte ed ore lavorative falsamente dichiarate come effettuate ed utilizzate per gestire un sindacato e due patronati E.N.A.C. nell’Alto Tirreno cosentino. Il dipendente pubblico consultava abusivamente le banche dati dell’Ente e ricavava informazioni utili a procacciare assistiti per il patronato. Al termine delle indagini l’Autorità Giudiziaria ha rinviato a giudizio i quattro pubblici dipendenti per truffa aggravata ai danni dello Stato. Il principale indagato si sarebbe reso altresì responsabile di appropriazione indebita, accesso abusivo a sistema informatico e diffusione abusiva di codici di accesso , un reato quest’ultimo che prevede, per l’incaricato di un pubblico servizio, la reclusione da 1 a 5 anni.

 

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Insegnante denunciato per truffa: lezioni all'università mentre era in permesso retribuito

I Carabinieri, a conclusione di indagini, hanno denunciato in stato di libertà un insegnante di 42 anni per il reato di truffa ai danni dello Stato. Usufruendo di permesso retribuito per "malattia del figlio", di fatto è stato accertato che M.L., di Reggio Calabria, ha svolto in più occasioni lezioni retribuite presso l’università di Camerino sede di Ascoli Piceno, ottenendo complessivamente un compenso di poco inferiore ai mille euro. Il deferimento è stato notificato a Bagnara Calabra.

Evasione fiscale e truffa ai danni dello Stato: sequestrati beni a 4 imprenditori

La Guardia di Finanza ha eseguito sequestri preventivi di beni "per equivalente", disposti dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale, nei confronti di 4 imprenditori, tutti già indagati per reati tributari, segnatamente per aver evaso le imposte sui redditi e sull’Iva e, in un caso, per aver anche perpetrato una truffa aggravata ai danni dello Stato. Il sequestro, ad opera dei militari del Gruppo di Lamezia Terme, ha riguardato società operanti in vari settori, dalla ristorazione ai trasporti, i cui rappresentanti legali hanno omesso di presentare le dichiarazioni fiscali o versare le imposte dovute. Sono stati sequestrati valori per equivalente di quanto evaso o frodato e in particolare fondi economici, attività finanziarie, terreni, autoveicoli e quote sociali. L’attività istituzionale sopra descritta rientra in un più ampio disegno strategico/operativo della Guardia di Finanza, volto non soltanto a scoprire le violazioni fiscali, ma anche - in una prospettiva di maggiore concretezza ed effettività dell’azione delle Fiamme Gialle - ad assicurare il reale recupero di risorse erariali illecitamente sottratte allo Stato. In detta ottica, è possibile ricorrere, nei casi più gravi e con l’indispensabile avallo della magistratura, anche all’esecuzione di mirati sequestri penali di beni. Detti sequestri, peraltro, possono essere eseguiti non soltanto sui beni ottenuti mediante le condotte illecite penalmente rilevanti sotto l’aspetto tributario, ma anche - come nei casi sopra indicati - nella forma "per equivalente", ovvero cautelando beni di cui l’imprenditore abbia comunque la disponibilità - anche "di fatto" -, indipendentemente dall’essere i beni medesimi “frutti” diretti delle condotte illegali. I servizi della Guardia di Finanza catanzarese proseguono con costanza per evitare distorsioni del mercato e sleali concorrenze da parte di chi non rispetta le norme fiscali, potendo, non pagando le imposte, spuntare un prezzo più basso sul mercato dei propri prodotti, a tutto svantaggio di chi invece correttamente osserva le regole.

Utilizzo privato soldi pubblici: indagato ex presidente Museo della 'ndrangheta

Truffa aggravata ai danni dello Stato, ancora una volta una struttura sorta con il dichiarato intento di contribuire a fare da argine alla 'ndrangheta desta sospetti sufficientemente solidi da indurre la magistratura ad avviare un'inchiesta finalizzata a fare chiarezza sui conti. Scrive "Il Fatto Quotidiano" che Claudio La Camera, in passato responsabile del Museo della 'ndrangheta, risulterebbe iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria I reati ipotizzati a suo carico vanno dall'appropriazione indebita alla falsità ideologica, passando, appunto, per la truffa aggravata ai danni dello Stato. L'inchiesta condotta sul campo dai militari della Guardia di Finanza avrebbe permesso di accertare una conduzione irregolare delle risorse pubbliche destinate alle attività del Museo, ma in realtà adoperate per le utilità private più disparate: dall'acquisto di un i-pad, a quello di bo per animali. Dal conto pagato per riparare il guasto di un'autovettura, alle spese per viaggiare in giro per il mondo. Con i soldi provenienti dalle casse pubbliche sarebbero stati, inoltre, comprati oggetti vari che nulla hanno a che fare con le esigenze di un ente nato per sensibilizzare alla lotta contro la criminalità organizzata: articoli di modellismo, pinze per fare il bucato, un pollo di gomma con cui far divertire un cane. Contestualmente gli investigatori hanno deciso di segnalare all'Autorità Giudiziaria i membri della Giunta regionale guidata all'epoca da Giuseppe Scopelliti e che firmò  i provvedimenti aventi ad oggetto il Museo della ‘ndrangheta. Secondo quanto riporta "Il Fatto Quotidiano" si tratta, oltre all'ex presidente di: Mario Caligiuri, Luigi Fedele, Pino Gentile, Giacomo Mancini, Franco Pugliano, Antonella Stasi, Francescantonio Stillitani, Mimmo Tallini, Michele Trematerra.

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