Brognaturo e la sua gente sbarcano sulla TV di Stato giapponese

Gli occhi a mandorla dietro gli obiettivi delle telecamere sembrano sbigottirsi costantemente. Ce lo conferma il sorriso di Keiji Mita, regista della della Bs Ntv-Nippon Television, l’emittente pubblica giapponese, che insieme ad un cameraman e a Giacomo Perversi della M&M media services di Roma, azienda alla quale si è appoggiata la troupe del Sol Levante per il viaggio nei borghi italiani, è arrivato a Brognaturo, per “spiare dal buco della serratura” il modo di vivere e le tradizioni del borgo calabrese al di sotto dei mille abitanti. Per farlo hanno deciso di seguire la vita di due persone nella loro giornata tipo, quella di Vincenzo Grenci, noto per la sua azienda di produzione artigianale di pipe e della signora contadina Maria Grazia Lacaria  che, con un marito emigrato all’estero per lavoro, ha dedicato tutta la sua vita alla terra, alla famiglia e all’amore per i figli. La presenza dei “giapponesi” ha destato curiosità tra la gente, così come ha creato una certa euforia la notizia che il Comune di Brognaturo sia stato scelto quale soggetto di una trasmissione che sarà vista da milioni di giapponesi. Sarà, infatti, protagonista di una puntata della serie tv che va in onda ormai da otto anni “Racconti di borghi meravigliosi di’talia”, molto seguita dagli spettatori del Sol Levante, che ha l’obiettivo di far scoprire piccoli centri al di sotto dei mille abitanti, dalle antiche tradizioni e che spesso vengono ignorati dai consueti tour turistici, con uno stile di vita diverso da quello delle affollate città e per questo destano grande interesse tra il pubblico nipponico. Per cinque giorni il piccolo borgo brognaturese è stato coinvolto nelle registrazioni del programma televisivo e i paesani hanno collaborato pienamente per il buon esito delle riprese. Non sono mancati momenti di convivialità come la cena organizzata in onore della troupe nipponica dagli amici dell’associazione “Brognaturo nel cuore” che li ha guidati nel loro viaggio tra dialetto, viuzze e curiosità. «Siamo venuti in Calabria e qui a Brognaturo – ci ha spiegato Keiji Mita – perché siamo alla ricerca dell’Italia di una volta, e siamo convinti che esista ancora nel meridione ed in particolare nei paesini al di sotto dei mille abitanti, dove le relazioni tra le persone sono più intime, più vere e le tradizioni vengono maggiormente conservate». Una ricerca tutta italiana, quindi, e Brognaturo rappresenta il 227° paese “visitato” dal pubblico nipponico. «La vita che stiamo riprendendo – ha sottolineato il regista di Tokio – prima esisteva anche da noi ma ora, con le grandi metropoli e con la modernità, tutto questo si è perso e noi veniamo a cercarlo qua». I giapponesi sono consapevoli di un fatto, che un tempo si viveva meglio e per questo sembrano cercare le origini di questa vita attraverso una trasmissione televisiva che è a metà strada tra un reality e un documentario. «Nei nostri viaggi – ha proseguito Mita – abbiano intervistato circa mille persone, perché poi la trasmissione coinvolge non soltanto le due persone seguite ma anche il loro nucleo familiare e le amicizie». Ma quali sono i “requisiti” per essere seguiti? «Sono essenzialmente due: un particolare attaccamento per il proprio paese come quello di persone che sono nate e sono sempre vissute qui o che vi hanno fatto ritorno dopo una vita all’estero, e il secondo è quello di un lavoro che in qualche modo caratterizza il paese che stiamo visitando, che ne rappresenti la specialità». Keiji Mita ha particolarmente sorriso quando gli abbiamo chiesto qual è la cosa che gli è rimasta di più: «Non ce n’è soltanto una. L’attaccamento  al paese e la voglia di rimanere qui, l’accoglienza che ci è stata riservata e credo anche il fatto che quando la mattina dicevamo quello avremmo fatto nel pomeriggio nel giro di poco lo sapevano tutti. Questo è il senso della comunità».

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