Nicotera: caso elicottero ed infiltrazioni mafiose, il sindaco getta la spugna

Franco Pagano si è dimesso. Il sindaco di Nicotera ha lasciato la carica di primo cittadino che ricopriva dal 2012. Nella lettera di dimissioni, protocollata questa mattina, non sono indicati i motivi della scelta. Molto probabilmente, sulla decisione hanno pesato le polemiche e l'inchiesta giudiziaria scaturite dal controverso episodio dell'atterraggio di un elicottero, con a bordo una coppia di sposi, su una piazza della cittadina. Come se non bastasse, sugli organi elettevi dell' Ente pendeva la spada di Damocle dello scioglimento per infiltrazione mafiosa. Nei giorni scorsi, infatti, la Prefettura di Vibo Valentia ha trasmesso al Viminale la relazione vergata dalla commissione d'accesso agli atti nominata, il primo febbraio scorso, dal Prefetto di Vibo Valentia. L'esperienza politica di Pagano è iniziata nel Partito comunista ed è proseguita nel Pd. Dopo aver ricoperto le cariche di consigliere ed assessore al comune di Nicotera, nel 2012 era approdato alla guida del Comune a capo di una lista civica.

Nicotera, le avventure degli sposi in elicottero e l'immagine della Calabria

Diciamo subito che il bel giovanotto autore della ridicola faccenda di Nicotera o non è ‘ndrangatista, o è un pessimo ‘ndrangatista. Egli ha, infatti, violato la regola principalissima della ‘Ndrangheta, che è il silenzio, la più grigia oscurità e disciplina. Così facendo va contro una secolare, millenaria tradizione di nascondimento; e ha attirato l’attenzione di giudici e polizie, anzi di tutta Italia e tutta Europa. Esattamente quello che la ‘Ndrangheta non vuole.  Mi spiego meglio. Se simili sceneggiate le fanno gli zingari come nel caso del funerale di Roma, ciò è nel loro carattere, e nessuno se ne stupisce più di tanto. C’è un’espressione curiosa dialettale che vi spiega bene il concetto: quando uno veste in maniera sgargiante e appariscente e di dubbio gusto, si dice “come i sumeri de’ zingari”. Niente a che vedere con la muta e austera e triste compostezza dello ‘ndrangatista tradizionale; e le donne, peggio.  Torniamo a Nicotera. Se ne sentono… il sindaco nega, quell’altro dice, quell’altro nega… Beh, se io fossi il giudice, anzi, prima di questi, l’agente di polizia presente sul territorio, come primissima cosa avrei preteso dal pilota tutta la possibile e immaginabile documentazione: brevetto di volo e libretto (esattamente come fanno con noi automobilisti!), e autorizzazioni varie. Un elicottero non è una bicicletta, e deve prendere il volo da qualche parte, e seguire una rotta, e atterrare da qualche altra parte: il tutto, autorizzato. È dunque facilissimo scoprire se la faccenda era autorizzata o no; e se il velivolo poteva atterrare in piazza o doveva andare da qualche altra parte. Ai giornalisti il sindaco e il pilota e lo sposo possono infiorare tutte le bugie o verità di questo mondo; ai carabinieri o polizia o vigili, non tanto. Le indagini non sono “polemiche”, sono solo indagini, e funzionano con il più elementare sì /no.  Io, francamente, non è dell’elicottero che mi preoccupo, o della sceneggiata fatta da un fanfarone in vena di recitare la parte del mammasantissima della domenica; ma dell’immagine della Calabria. Ricordiamo che se viene ucciso un bambino in qualsiasi altra parte del mondo, è un triste caso di passeggera cronaca; se accade in Calabria al “piccolo Cocò”… e non mi fate continuare; bastano le dodici dichiarazioni al giorno di Franco Corbelli, riprese da quattrocentoquarantaquattro giornali e tv.  È fuor di dubbio che gli omicidi in Calabria sono in numero assai inferiore a tanti altri posti; senza scordare che, dei pochi morti, quella dei collusi è percentuale altissima. Ma un morto calabrese esce su tutte le tv del pianeta; e ci campa sopra tutto il circo dell’antimafia segue cena; e ci fanno un film.  Sapete che ideona mi viene? Se emergono reati a carico del pilota e dei simpatici passeggeri, il sindaco di Nicotera si costituisca parte civile per danno d’immagine. Sì, è un’ideona! E lo stesso faccia Oliverio per la Regione.

  • Published in Diorama
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