A Torre di Ruggiero una due giorni dedicata alla conoscenza del grano

L'associazione culturale "I Sognatori" con la partecipazione della Rete di Permacultura Calabria e il progetto "Il seme che cresce" della rete di economia solidale "Utopie sorridenti", propone "Grano Nostro", una due giorni di conoscenza sul grano. A Torre di Ruggiero, domani e domenica 24 luglio, in località "Luisina", ci si confronterà su diversi aspetti della filiera del grano. Si comincerà sabato alle ore 9:30, con la preparazione dell'impasto (con lievito madre) per pane e pizza, mentre alle ore 15 si accenderà il forno a legna. Dalle ore 19, la cena con pane e pizze a base di farina integrale da grano coltivato nel nostro territorio e macinato con mulino a pietra. Gli ingredienti saranno prodotti dell'orto di casa, naturale e a chilometri zero. Domenica 24 luglio, dopo una breve colazione, alle ore 5:30 del mattino si mieterà a mano il grano cresciuto in un pezzo di terra adiacente, dando vita ai canti che accompagnavano i gesti meccanici ma armoniosi dei nostri nonni e antenati. A seguire vi sarà l'abbondante colazione del mietitore. Alle ore 10:30 si farà la "pasta in casa" mentre dopo pranzo, alle ore 15, vi sarà la trebbiatura del grano con un'antica trebbia a fermo. La due giorni sarà un'occasione interessante per discutere della lavorazione antica e odierna dei nostri grani segria, rusia e censarola, seminati in loco, ma anche del senatore cappelli e altri grani coltivati dal progetto "Il seme che cresce", che racconterà di una filiera tutta calabrese che dal seme arriva fino alla pasta. Si parlerà anche di un’altra significativa esperienza: quella del mutuo aiuto della rete di Permacultura Calabria, che ricorda una pratica antica che univa famiglie e amici per alleviare le fatiche con armonia e gioia con uno sguardo al futuro. Ci si confronterà sulla preparazione degli impasti di pane, pizza e pasta e sarà un momento per rivivere antichi sapori, mezzi e arti, rispolverando proverbi e storie legate alla pianta che più di tutte ha rivoluzionato la nostra alimentazione.

 

Blocco lavori Trasversale delle Serre nel tratto Torre-Chiaravalle, “dubbi sul completamento nei tempi previsti”

"L’annuncio dell’inaugurazione della Salerno-Reggio Calabria per il 22 dicembre da parte del premier Matteo Renzi può stupire e lasciare incerti, viste le vicende e i rovesci di un’infrastruttura simbolo di un’Italia pasticciona e in forte debito col Mezzogiorno. Tuttavia - afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco - l’annuncio va colto con l’entusiasmo necessario per impegnarsi a fondo nel rendere possibile che le cose accadano. Ciò che però va segnalato - aggiunge Flora Sculco - è che lo stesso impegno sia dal Governo dedicato alla modernizzazione della ‘SS 106’ che collega Reggio a Taranto e che è diventata un serial killer in libertà. Non si contano più i morti sulla ‘106’. Ed è tempo che le richieste delle associazioni che si battono per dire basta alle vittime di questa arteria siano soddisfatte. Così come - aggiunge la consigliera regionale - analogo impegno spero che il Governo possa riservare al completamento dell’altra incompiuta scandalo di questa parte del Paese: la Trasversale delle Serre di cui si parla da mezzo secolo. E l’incompiuta è causa del ritardo di sviluppo di un’area ricca di storia, itinerari religiosi, monumenti mondiali come la Certosa e bellezze naturalistiche. Purtroppo il nuovo blocco, a pochi mesi dalla ripresa, dei lavori nel tronco di 4 chilometri della Trasversale dello Serre tra località Fango di Torre di Ruggiero e lo svincolo Ancinale nel territorio di Chiaravalle Centrale, getta ulteriori dubbi sulla possibilità di completare nei tempi previsti i lavori (agosto 2016), non autorizzando alcun ottimismo. Nei decenni, l’impegno perché la Trasversale delle Serre vedesse la luce non è mancato ma non è bastato. Se il Governo volesse anche qui introdurre una forte discontinuità col passato - conclude Sculco - saremmo tutti felici e contenti”.

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Successo a Torre Ruggiero per la presentazione di “Voci e Valori del mio tempo”

Una serata ricca di emozioni, tra riflessioni, poesia e musica, in occasione della presentazione, a Torre Ruggiero, di “Voci e valori del mio tempo”, la preziosa raccolta delle opere in vernacolo e in lingua, componimenti e farse, dell’autore calabrese Salvatore Filocamo, edita da Pancallo. Un appuntamento, promosso dall’Associazione culturale “I Sognatori”, che ha registrato l’intervento di Iolanda Filocamo, figlia dell’autore, curatrice del libro assieme a Ugo Mollica. Con grande capacità di coinvolgimento ha portato la testimonianza  dei valori dell’onestà e della dignità umana, del lavoro e della solidarietà che hanno ispirato l’attività artistica e  guidato l’esperienza umana del genitore. Nato a Siderno nel 1902, ma poi trasferitosi a Locri per garantire ai figli la possibilità di proseguire negli studi, è venuto a mancare  nel 1984, circondato dall’affetto di figli e nipoti. La sua compagna di vita, alla quale ha dedicato molti dei suoi versi, intanto era prematuramente scomparsa. Salvatore Filocamo,  resta  uno dei più rappresentativi autori calabresi e la sua opera  ha attirato nel tempo l’attenzione di diversi  critici e personalità, da Saverio Strati, a Pasquino Crupi, Giuseppe Falcone, Sharo Gambino, Mario La Cava, Antonio Piromalli, Giuseppe Mirarchi, Paola Radici Colace, Alfredo Lancellotti, Ugo Mollica, Rocco Ritorto, Salvatore Chierchia e Otello Profazio. Una manifestazione di grande armonia in tutti i suoi elementi ne ha delineato la figura: dalla proposizione dei componimenti con Antonio Pittelli, fine lettore e interprete, agli intermezzi musicali curati da Gabriele Trimboli, esperto di strumenti tradizionali, ospite di numerosi festival culturali in Italia e all’estero, e da Mimmo Marando, con la partecipazione di Stefano Curcillo, il contributo del poeta Giuseppe Ambrogio, peraltro curatore di un video omaggio alla memoria di Mimmo Martino, fondatore e storico leader dei “Mattanza”, scomparso un anno fa. Il gruppo etnico popolare reggino  aveva,  in precedenza, musicato il componimento “Ricchi e povari” di Salvatore Filocamo. La conduzione è stata affidata alla giornalista Maria Patrizia Sanzo. Alto il gradimento per la manifestazione  dimostrato dal pubblico, partecipe con attenzione sino alla fine. In linea con le finalità dell’Associazione “I Sognatori”, aperta alle problematiche sociali, a inizio presentazione, se ne è fatta portavoce Alessia Squillace,  è stato lanciato un appello a sostegno dell’iniziativa “El Puente per Carlo”, il comitato costituito per sostenere Carlo Iannuzzi, l’ingegnere informatico originario di Roccella Jonica, vittima di un’aggressione per rapina a Buenos Aires lo scorso novembre. 

È Salvatore Fortuna il commissario del Comune di Torre Ruggiero

Si è già insediato il commissario Salvatore Concetto Francesco Fortuna, nominato dal prefetto di Catanzaro Luisa Latella, per traghettare il Comune di Torre di Ruggiero fino alle elezioni della prossima primavera. Nei giorni scorsi erano infatti diventate esecutive le dimissioni del sindaco Giuseppe Pitaro. Fortuna, che riveste il ruolo di dirigente dell’Area “Raccordo con gli Enti locali e Consultazioni elettorali”, è già stato commissario prefettizio e straordinario presso diversi Comuni, componente di commissione straordinaria in comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, componente di commissione di indagine, commissario ad acta per conto della Prefettura, delegato per accertamenti dalla Procura della Corte dei Conti, responsabile della Protezione civile presso la Prefettura.

Torre Ruggiero, approvato il progetto per la sistemazione del Santuario “Santa Maria delle Grazie”

Prima che diventassero esecutive le dimissioni del sindaco Giuseppe Pitaro, la giunta comunale ha approvato il progetto preliminare inerente i lavori di “Sistemazione e valorizzazione dell’area del Santuario” (importo complessivo 1.728.841 euro). Ad avviso degli amministratori di Torre Ruggiero, infatti, “il vetusto e rinomato Santuario intitolato a Santa Maria delle Grazie, meta di notevole flusso di turisti e pellegrini” ha bisogno di una serie di interventi di ammodernamento. Nello specifico, la volontà è quella di “migliorare l’accessibilità e la fruibilità di tutti gli spazi antistanti la chiesa, con l’acquisizione di aree limitrofe per garantire nuovi servizi e per la creazione di nuovi parcheggi stante la carenza strutturale dell’area, di dotare l’anfiteatro all’aperto, per una migliore funzionalità, di opportuna copertura, di rifare completamente l’impianto di illuminazione per servire anche le zone non ancora illuminate”.

Torre di Ruggiero: il sindaco Giuseppe Pitaro ha rassegnato le dimissioni

Giuseppe Pitaro ha si è dimesso dalla carica di sindaco di Torre di Ruggiero. Una decisione a sorpresa, ma da cui il Primo Cittadino pare non tornerà indietro. La scelta è stata messa nero su bianco con una missiva inoltrata all'ufficio protocollo del Comune. Ignote al al momento le ragioni che lo hanno indotto ad abbandonare la carica che avrebbe rivestito fino al prossimo anno.  

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Torre di Ruggiero, i carabinieri trovano quattro bombe

Ha portato al rinvenimento ed al sequestro di 4 ordigni rudimentali e 24 cartucce per fucile l’operazione condotta, ieri, dai carabinieri della Stazione di Cardinale. Il materiale esplodente è stato rinvenuto durante l’attività di controllo, coordinata dalla Compagnia di Soverato, in un casolare diroccato ubicato nella campagne di Torre di Ruggiero. Una volta effettuato il sequestro è stato necessario ricorrere all’intervento degli artificieri del Comando provinciale carabinieri di Catanzaro che hanno fatto brillare gli ordigni. Le indagini  proseguono per cercare di individuare chi possa aver allestito il piccolo arsenale.

I miracoli della piccola Lourdes delle Serre

Ha fatto parte del “Consorzio Calabria Giubileo” del 2000 assieme ad altri paesi sede di santuari mariani: Conflenti, Gimigliano, Dipignano, San Sosti, San Luca, Pentone, Serra San Bruno e Vallelonga. Sarà tappa obbligata del prossimo Giubileo straordinario della Misericordia che prenderà avvio l’8 dicembre di quest’anno? Ancora nulla è dato sapere! È Torre di Ruggiero che custodisce da più secoli il santuario della Madonna delle Grazie, ormai divenuto tappa obbligata di spiritualità e turismo religioso con flussi provenienti da tutta Italia ed oltre. È un grazioso paesino (500 mt. s.l.m.) delle Serre catanzaresi, adagiato nella vallata del Bruca a quattro passi da Chiaravalle Centrale e da Serra San Bruno, a cavallo tra la provincia di Catanzaro e quella di Vibo Valentia. Il toponimo ci ricorda le antiche torri litoranee e montane poste a difesa delle popolazioni dalle incursioni saracene. Una di queste esisteva in questo territorio dandogli il nome semplicemente di Torre o Torre della Certosa per via del vicino monastero certosino di Serra. Solo dall’8 maggio 1864 ha preso il toponimo di Torre di Ruggiero ricordando il Gran Conte normanno che volle l’unificazione dei vari casali esistenti attorno alla Torre. Nel centro abitato spicca la chiesa  medievale di Santa Domenica, monumento nazionale, riconosciuta mirabile esempio di architettura. All’interno la volta è a botte lignea lunettata sulla navata centrale con tre dipinti raffiguranti la Cena, l’Assunzione ed il Sacrificio di Abramo. All’ingresso della sacrestia vi è murato un prospetto di ciborio cinquecentesco e l’altare maggiore in marmi policromi dell’artista Pisani di Serra San Bruno. Infine addossato al terzo pilastro di sinistra troviamo il mausoleo di Raveschieri Fieschi, monumento funebre della prima metà del XVIII secolo  in marmi policromi a rilievo ed intarsio. Sicuramente il nostro centro è ricordato nelle cronache e conosciuto in tutto il mondo per il Santuario dedicato alla Madonna delle Grazie, appena in periferia, e adagiato sopra una bella e verdeggiante collinetta circondata da profumate acacie, alti castagni e giovani douglas. Qualche storico suppone che presso questo luogo vi fosse stata una dacia basiliana del X secolo. E ciò può essere confortato dalla probabile presenza dell’antico monastero di san Basilio. Come nacque il santuario di Torre? Era il 17 aprile del 1677 quando a due ragazze del luogo: Antonina de Luca e Isabella Cristallo, di ritorno dalla primitiva chiesetta, divulgarono in paese il desiderio della Madonna, apparsa ad Isabella, di “essere riverita in quel luogo da popoli lontani e vicini”. La notizia si diffuse dappertutto e cominciarono lunghi pellegrinaggi sul luogo dell’apparizione fino al 1783, anno in cui il terribile terremoto distrusse gran parte della Calabria ed anche la chiesetta di Torre. Nel frattempo era aleggiata nella contrada una intensa aria di spiritualità e, come ebbe a scrivere Domenico Cirillo: “grazie e favori celesti si ottenevano in quel luogo benedetto ed ognuno accorreva ad attingere, a ringraziare, a pregare, abbandonando tra i rovi e le macerie un vivo desiderio: il risorgere della chiesa”. Negli anni successivi, 1857 e 1858, si erano verificate altre apparizioni e sogni e financo il miracolo dell’acqua zampillante nel punto dove anticamente c’era la cosiddetta “fontana della Madonna” e così il 28 maggio 1858 dal Canonico Teologo don Salvatore Tolone, inviatovi dall’allora vescovo Monsignor Fra’ Concezio Pasquini, per gli accertamenti del caso, è stato emesso il decreto vescovile che autorizzava la ricostruzione della chiesa. Ne è testimonianza una lapide marmorea posta a sinistra dell’ingresso in santuario, che perpetua l’evento di quell’anno: “Questo mistico tempio dedicato alla B. M. V. delle Grazie, edificato molti secoli fa dalla pietà dei fedeli e interamente distrutto dalla spietata violenza del terremoto del 1783, fu riedificato con finezza di stile, come oggi si vede, con le offerte votive dei cittadini di questa terra e di tutta la Calabria, che qui si raduna ad ottenere grazie da Dio, mediante l’intercessione efficace di questa Madre. Tempio eretto con magnificenza eccezionale e con incredibile celerità, per il particolare impegno di un comitato cittadino a ciò preposto e per la premurosa vigilanza del Cappellano don Vincenzo Martelli, Nobile di questa terra di Torre di Ruggiero. Fu cominciato in seguito al sorprendente zampillare di acqua viva, nella domenica in Albis del 1858, a pie’ del monte, ove ora sorge la Chiesa. Fu condotto a termine con decorazioni di stucco, sculture ed altri ornamenti dall’insigne artista Michele Barillari da Serra [San Bruno]”. All’interno del prezioso tempietto baroccheggiante, sopra l’altare maggiore sovrastato da un marmoreo cappellone, è collocata la bella statua della Madonna delle Grazie, donata dal Re Ferdinando II dei Borbone: è un capolavoro dell’arte napoletana. Per ricordare l’evento del dono borbonico, 150° anniversario dell’arrivo della Statua nel suo santuario (30 giugno 1861), nei giorni scorsi è stato riproposto l’ingresso solenne partendo dalla chiesa matrice di san Nicola di Bari della vicina Cardinale, dove la Madonna era stata accolta, con un corteo storico di cavalieri, dame e sbandieratori. Per molti Torre di Ruggiero ed il suo santuario sono definiti la piccola Lourdes della Calabria. E non solo perché vi si richiama fedeli e turisti da ogni parte d’Italia ma anche perché si è legati al più famoso santuario francese per una coincidenza storica. Scrive ancora Domenico Cirillo (Calabria Letteraria - nn° 1-2 del 1969). “L’anno 1858 si affaccia all’orizzonte cattolico con un intervento celeste ordinato a riconfermare, nell’Europa e nel mondo, quei valori spirituali, tanto combattuti e sconvolti dalla Rivoluzione francese e dalle conseguenti teorie filosofiche. L’undici febbraio, la S. Madre di Dio appare a Bernardette Soubirous, nella grotta di Massabielle a Lourdes. Anche lì un messaggio, anche lì una polla d’acqua…anche lì folle pellegrinanti…un legame misterioso corre tra le due località…Torre è rimasta chiusa nella ristretta cerchia della sua terra, contenta di affermarsi in campo…regionale con qualche riverbero oltre confine ed oltre gli oceani. Lourdes ha saputo dilatarsi nel mondo intero”. Ma il tempo non è passato indifferente al miracolo di Torre, chè, qui anno dopo anno, soprattutto nella grande solennità dell’8 settembre, si radunano attorno a Lei migliaia di fedeli oranti in silenzio, in lacrime ed ancora scalzi e a piedi. La fede si fa sempre più ardente, come dimostra anche la volontà di donare alla Madonna, ancora oggi, oltre alle preghiere, l’aurea corona che la contrassegna per ricchezza e preziosità di spirito. E infatti, nel settembre 2004, una folla oceanica si è radunata in questa radura verdeggiante per incoronare la Madonna con una preziosa opera dell’Orafo  dei Papi il crotonese Michele Affidato.

 

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