Sbarco di 487 immigrati in Calabria, egiziano arrestato per reingresso irregolare in Italia

Un 34enne di nazionalità egiziana, sbarcato presso il porto di Crotone lo scorso 11 marzo, insieme ad altri 486 immigrati, è stato arrestato dalla Squadra mobile pitagorica, per reingresso irregolare nel territorio nazionale.

Grazie al rilevamento delle impronte digitali ed alla conseguente comparazione con le precedenti acquisizioni dattiloscopiche presenti nella Banca Dati, procedura cui vengono sottoposti, a cura della polizia scientifica, tutti gli extracomunitari che giungono sul territorio, è stato possibile accertare che l’indagato, nel giugno del 2022, era stato colpito da decreto di espulsione emesso dal prefetto di Torino.

Alla luce delle risultanze degli accertamenti, atteso che il cittadino extracomunitario ha fatto rientro sul territorio nazionale prima del previsto termine di 3 anni, come emerso dalle attività dell’ufficio immigrazione, è stato tratto in arresto, ed associato preso la locale casa circondariale.

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Autonomia differenziata, Lo Schiavo a Occhiuto: "Il Sud non scappa in ritirata, ma dice "no" ad una partita truccata"

«Il presidente Occhiuto, cercando affannosamente di motivare il suo voto favorevole in Conferenza Stato-Regioni al Disegno di legge sull’Autonomia differenziata, parla di un “Sud che non scappa in ritirata davanti alle sfide”. Ma di quali “sfide” parla esattamente Occhiuto? Come fa a sostenere con queste argomentazioni una scelta politica che punta solo a spaccare il Paese e a indebolire le Regioni più povere che avranno tutto da perdere e nulla da guadagnare in una partita truccata in partenza? E dispiace che sia stato proprio il presidente della Regione Calabria, che aveva avuto inizialmente posizioni coraggiose contro l’Autonomia differenziata, a battere in ritirata sapendo che questa riforma non può portare alcun beneficio alla nostra regione. D’altra parte avevamo chiesto al presidente se avrebbe avuto la forza e l’autonomia di garantire tutti i calabresi e non solo il suo schieramento. Mi sembra che stia prevalendo questa seconda posizione. Ma ora pretendiamo, da subito, che la discussione sia portata in Consiglio regionale. E a questo scopo, come forze d’opposizione, abbiamo chiesto unitariamente la convocazione di una seduta ad hoc, anche per capire se il presidente Occhiuto abbia deciso su mandato della sua maggioranza di sostenere un disegno che mina alle basi i principi di unità e solidarietà nazionale. Cosicché ognuno possa assumersi le proprie responsabilità davanti agli elettori. Non sono più ammesse ambiguità, serve mettere nero su bianco posizioni e contenuti e capire se anche la maggioranza del Consiglio regionale è convinta, come Occhiuto, che l’Autonomia differenziata sia davvero una soluzione vantaggiosa per la nostra regione».

È quanto dichiara il consigliere regionale del Gruppo misto - Liberamente progressisti Antonio Lo Schiavo in un comunicato stampa.

Naufragio in Calabria, ottomila euro per il viaggio della morte. Sale a 64 il numero delle vittime

Sono stati individuati i presunti trafficanti di uomini responsabili del naufragio avvenuto domenica scorsa a Steccato di Cutro (Kr) e costato la vita a 64 persone.

Si tratta di un cittadino turco e due pachistani.

Gli indagati, che avrebbero condotto sulle coste calabresi il natante partito dalla Turchia, sono stati identificati in seguito a un'attività svolta congiuntamente da polizia, carabinieri e guardia di finanza di Crotone.

Nel corso delle indagini è emerso che gli immigrati avrebbero pagato ottomila euro a testa per potere salire a bordo del barcone della morte.

Intanto, la Prefettura di Crotone ha fatto sapere che questa mattina è stato recuperato il cadavere di un uomo e che da domani (1 marzo) sarà aperta al pubblico la “camera ardente” presso il “Palamilone” di Crotone

Naufragio in Calabria, Piantedosi: "Tragedia immane, necessario spezzare la filiera dei trafficanti"

“Il naufragio avvenuto al largo delle coste calabresi mi addolora profondamente e ci impone innanzitutto il profondo cordoglio per le vite umane spezzate.

È una tragedia immane che dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell’immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati, con imbarcazioni inadeguate e in condizioni proibitive.

È fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze e che non vengano in alcun modo incoraggiate traversate che, sfruttando il miraggio illusorio di una vita migliore, alimentano la filiera dei trafficanti e determinano sciagure come quella di oggi”. Lo dichiara il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

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Imbarcazione carica d'immigrati affonda in Calabria, numerose vittime

Tragedia all'alba di oggi davanti alle coste di Steccato di Cutro, nel Crotonese, dove un'imbarcazione con a bordo diversi immigrati è affondata a causa delle avverse condizioni del mare. 

Sul natante - un peschereccio spezzato in due tronconi dalla furia delle onde - viaggiava un numero imprecisato di persone. 

Allo stato si contano 59 vittime, mentre i superstiti sarebbero un'ottantina. 

Le operazioni di soccorso e recupero sono ostacolate dalle condizioni proibitive del mare. Al momento, per cercare d'individuare altri sopravvissuti, i vigili del fuoco stanno utilizzando, in sinergia con la capitanerie di porto, gli acquascooter. 

La zona della sciagura è battuta da un elicottero della guardia costiera impegnato ad individuate eventuali corpi in mare. 

Notizia in aggiornamento

Tecnici per il Pnrr negli Enti locali, Lo Schiavo: "La Regione lavori per la stabilizzazione"

«L’approvazione della Proposta di legge regionale sulle “Misure urgenti per le attività di affiancamento nell’attuazione del Pnrr e dei fondi Sie”, che prevede il ricorso a lavoratori rientranti nel bacino del precariato calabrese, riapre in materia decisa il tema mai risolto delle migliaia di lavoratori precari che da anni prestano servizio, senza certezze e garanzie, nelle amministrazioni pubbliche calabresi a tutti i livelli. Annunciando, nel corso della discussione in Consiglio regionale, il mio voto favorevole alla proposta, non ho mancato di ricordare la condizione dei tecnici arruolati negli Enti locali per l’attuazione del Pnrr attraverso i concorsi indetti dall’Agenzia di coesione, noti come “Coesione 1” e “Coesione 2”».

Lo dichiara, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, intervenendo sul tema dei lavoratori precari reclutati per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza nelle Pubbliche amministrazioni.

«Si tratta di lavoratori - spiega Lo Schiavo - altamente specializzati che rivestono un ruolo strategico e determinante in relazione all’attuazione del Pnrr, senza i quali si vedrebbe vanificata l’irripetibile occasione di sviluppo che il Piano di ripresa e resilienza rappresenta per il nostro Paese e, in particolare, per il sud Italia e per la regione Calabria. Il contributo di tali lavoratori, contrattualizzati con scadenza a 36 mesi, rischia di essere frustrato proprio da tale forma di rapporto che non offre garanzie e, anzi, funge da vero e proprio deterrente rispetto al loro coinvolgimento nel raggiungimento degli obiettivi. Si registra, non a caso (come segnalano le forze sindacali e il Comitato per la stabilizzazione), una copiosa fuga da tali posizioni lavorative in favore di altre possibilità occupazionali. Il Parlamento ha introdotto la possibilità di stabilizzare i tecnici del Pnrr, limitandola però esclusivamente al personale assegnato al ministero dell’Economia e delle finanze e ad altre amministrazioni centrali. Nulla di analogo si prevede con riferimento a chi lavora, invece, negli Enti locali con il risultato di aver creato un’inaccettabile disparità di trattamento tra lavoratori assunti con la medesima ratio e selezionati attraverso le medesime modalità. L’auspicio (come evidenziato dal Comitato dei tecnici del Sud) è che il provvedimento in questione funga da apripista per ampliare il bacino di lavoratori interessati dalla stabilizzazione, senza ingiustificate distinzioni. Anche il Consiglio regionale della Calabria - esorta Lo Schiavo - dia allora il suo contributo, riconoscendo la validità e l’importanza del lavoro svolto dal personale tecnico negli Enti locali e facendo sentire la propria voce al Governo nazionale affinché si preveda, in tempi brevi, anche negli enti periferici, la stabilizzazione di tali lavoratori, salvaguardando l’indispensabile apporto che gli stessi offrono».

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Superbonus 110 per cento, Lo Schiavo: "La Regione Calabria si attivi a sostegno delle imprese"

«La Giunta ed il Consiglio regionale diano seguito alla mia mozione sui crediti fiscali relativi al cosiddetto “Superbonus 110 per cento” approvata all’unanimità lo scorso giugno. Si ascolti il grido di allarme delle organizzazioni di categoria, in particolare del presidente di Ance Calabria e del Comitato Mezzogiorno di Ance Giovan Battista Perciaccante, che denuncia a gran voce il rischio di fallimento di migliaia di imprese edili calabresi, in forte crisi a causa del blocco dei crediti fiscali legati al superbonus».

Lo chiede, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, ricordando la mozione con la quale ha chiesto lo sblocco della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi. Mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale nel giugno scorso.

«La Calabria, come sappiamo - aggiunge Lo Schiavo -, è regione fragile dal punto di vista economico e i 500 milioni di crediti in “portafoglio” rappresentano linfa vitale per le imprese. Senza una reale e rapida soluzione in merito ai crediti fiscali è altissimo il rischio del blocco di circa 3mila cantieri e conseguente fallimento per circa 800 imprese, con ricadute sociali per gli oltre 4mila occupati nel settore senza contare gli ulteriori effetti negativi su tutto l’indotto dell’intera filiera. Per queste ragioni ritengo sia urgente che la Regione intervenga acquistando da banche e intermediari finanziari i crediti generati dal “Superbonus 110%”, attraverso una procedura selettiva di cessioni prive di contenzioso. L’idea che circola è quella di “prendere in carico” la quota annuale immediatamente utilizzabile dalla Regione in compensazione mediante modello F24 nel corso della stessa annualità. Ritengo che sia utile in tal senso la proposta di legge depositata dai colleghi Graziano e De Nisi, che sottoscrivo pienamente, ma ritengo sia altrettanto importante che la Giunta regionale provveda, con propria deliberazione, al più presto, ad individuare le tipologie di tributi e contributi regionali rispetto ai quali si possa opera la compensazione e a definire il loro ammontare. I presidenti di Giunta e Consiglio regionale, Roberto Occhiuto e Filippo Mancuso, diano priorità, per le rispettive competenze, alla questione e si attivino per evitare il crack economico di un settore fondamentale dell’economia regionale».

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"Majorino offende la Calabria", l'ira di Nesci (FdI)

“L’On. Majorino si è dimostrato un ignorante politico, poiché evidentemente ignora quanto la Calabria sia una regione laboriosa, ricca di eccellenze, di storia e di esempi positivi”. Questa la presa di posizione dell’eurodeputato di Fratelli d’Italia Deni Nesci in seguito alle parole dell’On. Pierfrancesco Majorino, candidato alla presidenza della Regione Lombardia per il centrosinistra, che in una trasmissione tv ha dichiarato “La Regione Lombardia non è la Calabria, è una Regione che ha grandi potenzialità, un sacco di gente che si dà da fare, ha tante persone sul territorio impegnate in progetti sociali, culturali”.

  “Una superficiale e surreale posizione di un personaggio politico lontano dalla realtà, che offende con becera leggerezza una grande comunità, le cui grandi professionalità ricoprono ruoli di primo piano nel panorama nazionale e non solo. E’ questa pochezza di stile, di contenuti e di rispetto ciò che mette in campo il centrosinistra; pertanto rivolgo un appello a tutti gli elettori ‘calabresi’ in Lombardia: votate per il centrodestra e per Fratelli d’Italia, per assicurare un futuro di buon governo alla vostra regione ma nel rispetto di tutte le identità e le specificità che compongono la nostra splendida Patria”. Conclude Nesci.

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