Bloccata la fuga di due detenuti da un carcere minorile in Calabria

Gli agenti della Polizia Penitenziaria sono riusciti ad impedire che due detenuti evadessero dal carcere minorile. A dare la notizia dell'episodio, verificatosi a Catanzaro, sono stati Damiano Bellucci e Giovanni Battista Durante, rispettivamente Segretario nazionale e Segretario generale aggiunto del Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria (SAPPE). Originari del Maghreb, uno di essi ha già raggiunto la maggiore età, hanno provato a scappare durante il loro accompagnamento in un locale interno dove avrebbero dovuto svolgere il lavoro quotidiano. Spintonato il poliziotto, si sono dati alla fuga riuscendo anche ad oltrepassare il muro ed a raggiungere l'esterno della struttura. E' lì che la loro corsa è finita grazie al pronto intervento degli agenti. "Agli operatori - è il commento di Bellucci e Durante - va il nostro plauso, sia per come si sono comportati sia per l'operazione della scorsa settimana quando hanno sequestrato droga occultata in un pacco destinato ad un detenuto. Tutto questo dimostra la pericolosità di molti ristretti anche nelle carceri minorili, dove, tra l'altro, possono permanere fino a 25 anni; un assurdo giuridico, frutto di un provvedimento recente".

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La Polizia Penitenziaria ha trovato droga in un carcere minorile

Gli agenti della Polizia Penitenziaria hanno posto sotto sequestro una busta dentro cui erano nascosti quasi 10 grammi di hashish. L'episodio, come denunciato da Damiano Bellucci e Giovanni Battista Durante, rispettivamente Segretario nazionale e Segretario generale aggiunto del Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, è avvenuto all'interno del carcere minorile di Catanzaro. I tutori dell'ordine nel penitenziario, diffidenti in merito al contenuto di uno scatolo, lo hanno perquisito scoprendo la sostanza stupefacente in mezzo a capi d'abbigliamento. "Il fenomeno della droga in carcere - spiegano i due rappresentanti dell'organizzazione sindacale - è sempre ricorrente, considerato che i tossicodipendenti sono tanti e tentano, con ogni mezzo, di introdurre la droga all'interno degli istituti. E' per questo motivo che sosteniamo da sempre che non bisogna mai abbassare la guardia e dotarsi di ogni utile strumento per combattere tale fenomeno. Quello più adeguato è senz'altro l'utilizzo delle unita' cinofile ma, nonostante ciò sia previsto da anni, non in tutte le regioni l'amministrazione penitenziaria si è dotata dei cani antidroga. La Calabria è una delle regioni che ancora non ha le unita' cinofile. E' del tutto evidente - secondo il Sappe - che gli strumenti di repressione e prevenzione non devono essere gli unici, ma è necessario agire attraverso il recupero dei tossicodipendenti. C'è bisogno di progetti seri ed efficaci, rispetto ai quali bisogna necessariamente collaborare con la società esterna, con associazioni e comunità terapeutiche".

 

Tensione nel carcere minorile: giovane detenuto incendia un materasso

Il sindacato di Polizia penitenziaria Ussp ha dato notizia che un giovane che si trova dietro le sbarre nel carcere minorile di Catanzaro, pochi minuti dopo la mezzanotte ha dato alle fiamme un materasso presente all'interno della cella in cui è recluso. Un gesto che ha messo a rischio l'incolumità del del detenuto e di altri due ragazzi reclusi. Colto da raptus, ha successivamente inghiottito una batteria. Ad impedire che le sue azioni sconsiderate determinassero drammatiche conseguenze è stato il personale di Polizia penitenziaria presente. Immediato, infatti, è stato l'intervento sia degli agenti che in quel momento stavano lavorando, sia di coloro che, casualmente, erano nelle residenze dell'edificio. Di origini straniere, il minore è stato accompagnato in ospedale perché fosse sottoposto ad accertamenti medici. 

 

Giovane detenuto in carcere minorile tenta due volte il suicidio

Sabato scorso, fa sapere il Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, un ragazzo di 20 anni, recluso presso il carcere minorile di Catanzaro, ha tentato in due circostanze di suicidarsi. "Il giovane - riferisce il documento inoltrato dall'organizzazione sindacale -  ha usato un lenzuolo per impiccarsi ed è stato salvato dagli agenti della polizia penitenziaria". Non più tardi di ventiquattro ore fa, all'interno delle stesse mura un altro detenuto aveva dato dei materassi alle fiamme causando una nube di fumo che avrebbe potuto arrecare grave danno alla salute delle altre prsone presenti all'interno della struttura. 

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