A “Vuccateja” di san Giuseppe a Filogaso ed il “ focareddu” a Cirò

In molti paesi  d’Italia e soprattutto nel Mezzogiorno la ricorrenza di san Giuseppe viene celebrata con manifestazioni gastronomiche e grandi falò.
Una tradizione che trae origine da preesistenti riti pagani, che festeggiavano la fine del vecchio anno e l’inizio del nuovo dando fuoco alla roba vecchia con grandi falò quasi a simboleggiare l’azione purificatrice del fuoco.
 
I banchetti o le offerte di pane e frittelle ha invece origini romane. In onore di Libero, Dio delle fecondità e dei raccolti, i romani preparavano pani e dolci da offrire ai presenti ed alla stessa divinità. 
 
L’usanza di accendere i fuochi giorno di san Giuseppe è diffusa in Europa ed in  molti paesi meridionali.
 
A Cirò Marina (Kr), ad esempio, gli abitanti di ogni rione accatastavano in uno spazio designato fascine di rami ricavati dalla potatura degli alberi di ulivo che venivano bruciati nella ricorrenza del Santo.
 
Tra i vari rioni o “rughe” si instaurava una silenziosa competizione per fare il falò più grande.
A Filogaso (Vv), invece, c’è la tradizione della “vuccateja” di San Giuseppe. E’ un pasto composto da ceci, fagioli, broccoli e “fileja” ( pasta fatta in casa con farina ed acqua). Gli ingredienti vengono mescolati a piacere. Normalmente fileja e ceci al sugo, oppure fileja e fagioli, oppure fileja, fagioli e broccoli.
 
Nei giorni precedenti la ricorrenza, le famiglie particolarmente devote a san Giuseppe incominciavano i preparativi del banchetto.
 
Si cucinavano al caminetto dentro capienti “pignatte” ( cocci in terracotta) una grande quantità di ceci e di fagioli.
 
Poi si raccoglievano dai campi i broccoli, che venivano cotti la mattina della ricorrenza.
 
Infine, sempre la mattina presto, si facevano cuocere i fileja, anch’essi in gran quantità, preparati il giorno prima.
 
A mezzogiorno circa la “vuccateja” era pronta e i stessi devoti, recandosi di persona a casa di parenti ed amici, la offrivano in segno di  devozione al Santo.
 
Capitava spesso di ricevere più di una “vuccateja”, che per tradizione non poteva essere rifiutata e doveva essere comunque consumata anche nei giorni successivi.
 
Questa tradizione a Filogaso ha origini remote, molti degli anziani del paese la fanno risalire ai fini del 1700.
 
Ricordano anche che per loro significava interrompere per un giorno il rigoroso digiuno quaresimale. 
Con il passare del tempo la tradizione, almeno nella forma, ha subito qualche variazione.
 
I devoti, ad esempio, preparavano assieme, invece che  singolarmente,  la "vuccateja" che distribuivano poi presso la chiesa invece che a casa.
 
Quel giorno era un giorno di festa soprattutto per i ragazzi che aspettavano con ansia di mangiare quel pasto tipico.
 
C’era chi faceva anche un raffronto culinario: una era più saporita dell’altra o era fatta con legumi più buoni. 
 
Quella tradizione  si sta affievolendo e la speranza è che non si disperda del tutto. Significherebbe abbandonare una bella tradizione culinaria, ma anche l’affievolirsi della fede cristiana con un numero sempre più esiguo di fedeli e devoti.
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Si arma di coltello e minaccia il datore di lavoro, arrestato

I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Cirò Marina hanno tratto in arresto un 34enne del luogo.

L’uomo, lamentando la mancata retribuzione di una prestazione lavorativa, avrebbe minacciato con un coltello il suo datore di lavoro.

L’arma è stata sequestrata.

L’arrestato, terminate le formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.

Immigrazione clandestina, due scafisti arrestati in Calabria

I carabinieri della Stazione di Cirò hanno tratto in arresto un 45enne e un 48enne di nazionalità ucraina, ritenuti responsabili di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in concorso.

I due sono ritenuti gli scafisti che hanno condotto l’imbarcazione a vela, giunta nella mattinata di ieri lungo il litorale della località Marinella di Cirò, con a bordo 57 migranti di nazionalità pachistana.

Le indagini effettuate, hanno consentito agli uomini dell'Arma d'individuare e arrestare i due cittadini ucraini, ritenuti colpevoli di avere effettuato il trasporto di stranieri nel territorio italiano.

Gli arrestati dopo le formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Crotone.

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Coltello e tirapugni nello zaino, denunciato un 18enne

I carabinieri della Stazione di Cirò e del 14° Battaglione “Calabria”, nel corso di un controllo alla circolazione stradale, hanno deferito in stato di libertà un 18enne del luogo per porto abusivo di armi.

Il giovane, a seguito di perquisizione personale e veicolare, è stato trovato in possesso di un tirapugni in metallo e un coltello a serramanico lungo 21,5 centimetri occultati in uno zaino.

Quanto rinvenuto è stato posto sotto sequestro. 

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Marijuana nascosta nel negozio, denunciato un fruttivendolo

I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Cirò Marina hanno deferito in stato di libertà un 48enne del luogo.

In particolare, durante una perquisizione effettuata in un negozio di frutta e nell’auto del titolare, i militari hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro 28 grammi di “marijuana”.

 

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In auto con la cocaina, arrestato

I carabinieri della Stazione di Cirò hanno tratto in arresto un 43enne del luogo per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Fermato e controllato a bordo della propria autovettura, l’uomo è stato trovato in possesso di un involucro con all’interno cinque dosi di cocaina del peso complessivo di 4,5 grammi e di 1.625 euro in banconote di vario taglio.

Lo stupefacente ed il denaro sono stati sequestrati.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari

 

Sorpresi durante una battuta illegale, arrestati tre pescatori

Nel corso di un servizio di pattugliamento effettuato sul tratto di costa prospicente la foce del Neto, i finanzieri della Sezione operativa navale di Crotone hanno intercettato un peschereccio di Cirò Marina, intento ad effettuare una battuta di pesca vietata al novellame di sarda.

I tre pescatori a bordo, di cui due “in nero”, hanno cercato di sottrarsi al controllo, tentando di guadagnare il porto di provenienza, navigando con manovre pericolose, tali da ostacolare l’unità navale della guardia di finanza.

Affiancata l'imbarcazione, le fiamme gialle sono salite a bordo, nonostante la resistenza opposta dai pescatori, che hanno colpito un militare con un calcio.

Una volta ridotto a miti consigli l'equipaggio, i finanzieri hanno scortato il natante nel porto di Crotone.

Due pescatori M.S.  e M.C., rispettivamente di 53 e 51 anni, entrambi di Cirò Marina sono stati arrestati, per resistenza e violenza nei confronti di pubblici ufficiali e per rifiuto di obbedienza e resistenza a nave da guerra; il terzo, M.C., anch’esso cirotano, è stato arrestato in concorso per gli stessi reati.

Il capobarca è stato sanzionato amministrativamente anche per pesca abusiva di novellame e per irregolare assunzione di personale.

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Macabra scoperta in Calabria, cadavere di neonato rinvenuto in giardino

I resti di un neonato sono stati rinvenuti nel pomeriggio di oggi, avvolti in un sacco di plastica seppellito nel giardino di un'abitazione di Cirò, nel Crotonese.

A fare la scoperta, e stata la badante che si prende cura dell'anziana signora che vive nella casa.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Cirò Marina.

Al momento non è stato possibilè risalire nè alla causa, nè al momento del decesso. 

Dubbi che potranno essere chiariti solo nei prossimi giorni, in seguito all'esito dell'esame autoptico.

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