Spadola: stasera il concerto degli Amakorà rinviato sabato scorso

Si svolgerà questa sera, con inizio alle 22, il concerto degli Amakorà originariamente in programma per sabato scorso. Rinviato a causa dell'emergenza meteo, lo spettacolo, che rientra nell’ambito dei festeggiamenti in onore di San Nicola di Bari, si svolgerà nella centralissima piazza Ionadi. Per gli amanti del genere, la serata di stasera rappresenta una ghiotta occasione per ascoltare i brani che compongono l’ultimo disco prodotto dalla band, “Viva sta vita”. La seconda fatica discografica, pubblicata dopo “Sognu 2013”, rappresenta “un inno alla vita e alla gioia di vivere” e si articola in 11 brani che “parlano di gioventù e spensieratezza, di incontri, di addii ma anche di arrivederci e dell’amore declinato in ogni forma”.

Spadola: entrano nel vivo i festeggiamenti in onore di San Nicola

Entreranno nel vivo sabato 6 agosto i festeggiamenti in onore di San Nicola di Bari in corso di svolgimento a Spadola. Ad animare la serata principale della festa più importante del borgo della Minerva, sarà il gruppo emergente degli “Amakorà” che, a partire dalle 21, porterà sul palco di piazza Ionadi le tipiche sonorità della musica tradizionale calabrese. Il concerto della band che si è aggiudicata il premio “Kaulon 2013” precederà lo spettacolo di fuochi pirotecnici. All’insegna della tradizione il programma di domenica 7 che inizierà alle 16 con i giochi popolari ed andrà avanti, alle 21, con la rappresentazione teatrale “Pee’ curpa du’ caputrenu”, portata in scena dalla compagnia “I commedianti”. A concludere la serata, sarà lo spettacolo pirotecnico della “Vaccaaredhjia”. Per quanto riguarda, invece, il programma religioso, a partire dalle 16 di giovedì 4, presso il cimitero, è prevista la celebrazione di una messa in memoria dei defunti. Dedicata agli infermi, invece, la giornata di venerdì 5 che inizierà, alle 16, con la celebrazione della messa e “l’amministrazione della manna di San Nicola agli ammalati” e proseguirà, alle 18,30 con la processione e l’accompagnamento della statua del Santo dalla chiesa Matrice a quella della Confraternita. Alle 18 di sabato 6 si svolgeranno, invece, i “Vespri solenni”. Per la giornata conclusiva di domenica 7, il programma prevede, infine, la messa, cui seguirà l’accompagnamento per le vie del paese del simulacro  di San Nicola. Al termine della processione i fedeli tributeranno l’ennesimo omaggio al Santo con la tradizionale “Marcia”.

Spadola: questa sera i tradizionali fuochi di Puricinedhjia

Prenderà il via quest’oggi la novena in onore di San Nicola, santo patrono del borgo della Minerva. Il momento, indubbiamente, più suggestivo della giornata, sarà toccato all’imbrunire, quando andrà i scena il tradizionale “fuoco sacro Puricinedhjia”. La macchina organizzativa dell’originale ricorrenza si metterà in moto già a partire da questa mattina, quando giovani e meno giovani, avvieranno la ricerca dell’elemento principe della cerimonia, la paglia. Nel pomeriggio, poi, i fedeli inizieranno ad elaborare le loro originali scenografie rappresentate da fantocci, figure impagliate ed emblemi sia cristiani che profani. Come ogni anno, verosimilmente, accanto al simbolo della croce, compariranno le riproduzioni di oggetti di uso comune e di attrezzi agricoli. Ogni rione, quindi, si prodigherà al fine di allestire lo spettacolo più fantasioso. Infine, all’imbrunire, contestualmente all’inizio della processione che accompagnerà la statua di San Nicola per le vie del paese, verrà dato fuoco alla paglia. Per diversi minuti, l’intero centro abitato sarà percorso da un’atmosfera d’altri tempi. Le fiamme, lentamente, divoreranno i personaggi ed i simboli realizzati con pazienza certosina nel corso della giornata, mentre le strade saranno avvolte da migliaia di faville che si libreranno in cielo accompagnate da una densa coltre di fumo. La serata si concluderà con la premiazione delle più belle “Paglie artistiche”. Con “Puricinedhjia”, la cui origine pagana rimanda ai cicli agricoli ed alla divinità della terra, Demetra, si aprirà, quindi, la novena in onore di San Nicola, la cui festa, come ogni anno, si svolgerà nel primo fine settimana del mese d’agosto.

Spadola: questa sera i tradizionali fuochi di Puricinedhjia

Prenderà il via quest’oggi la novena in onore di San Nicola, santo patrono del borgo della Minerva. Il momento, indubbiamente, più suggestivo della giornata, sarà toccato all’imbrunire, quando andrà i scena il tradizionale “fuoco sacro Puricinedhjia”. La macchina organizzativa dell’originale ricorrenza si metterà in moto già a partire da questa mattina, quando giovani e meno giovani, avvieranno la ricerca dell’elemento principe della cerimonia, la paglia. Nel pomeriggio, poi, i fedeli inizieranno ad elaborare le loro originali scenografie rappresentate da fantocci, figure impagliate ed emblemi sia cristiani che profani. Come ogni anno, verosimilmente, accanto al simbolo della croce, compariranno le riproduzioni di oggetti di uso comune e di attrezzi agricoli. Ogni rione, quindi, si prodigherà al fine di allestire lo spettacolo più fantasioso. Infine, all’imbrunire, contestualmente all’inizio della processione che accompagnerà la statua di San Nicola per le vie del paese, verrà dato fuoco alla paglia. Per diversi minuti, l’intero centro abitato sarà percorso da un’atmosfera d’altri tempi. Le fiamme, lentamente, divoreranno i personaggi ed i simboli realizzati con pazienza certosina nel corso della giornata, mentre le strade saranno avvolte da migliaia di faville che si libreranno in cielo accompagnate da una densa coltre di fumo. La serata si concluderà con la premiazione delle più belle “Paglie artistiche”. Con “Puricinedhjia”, la cui origine pagana rimanda ai cicli agricoli ed alla divinità della terra, Demetra, si aprirà, quindi, la novena in onore di San Nicola, la cui festa, come ogni anno, si svolgerà nel primo fine settimana del mese d’agosto.

La festa di san Nicola e la tradizione del panino ai fedeli

La Chiesa ha dedicato la data del 6 dicembre a san Nicola. Giunta in Italia in epoca bizantina, la devozione nei confronti del vescovo di Myra si diffuse in maniera capillare dopo il colpo di mano compiuto da un manipolo di marinai baresi. Le ossa del Santo vennero portate in Puglia in maniera piuttosto rocambolesca.

Nel marzo del 1087, tre navi cariche di frumento, partirono da Bari dirette ad Antiochia. Durante la navigazione sorse l’idea d’impossessarsi delle reliquie di san Nicola custodite nella basilica di Myra. Accolta, con entusiasmo, l’idea iniziò a concretizzarsi quando le navi giunsero ad Andryake

. A dare l’abbrivio al piano, fu un pellegrino, imbarcato su una delle navi, che s’incaricò di scendere a terra e perlustrare la zona. Compiuta la missione, ritornò con la notizia che Myra pullulava di soldati convenuti per rendere omaggio ad un capo turco di cui si stavano celebrando i funerali.

Scoraggiati, i marinai baresi, decisero di rinviare il loro intendimento e fecero vela verso Antiochia. Giunti in città scoprirono che alcuni veneziani stavano accarezzando lo stesso progetto. Si trattava, quindi, di una corsa contro il tempo e contro i marinai della Serenissima.

Accelerate tutte le operazioni, i baresi a metà aprile levarono l’ancora per poi buttarla ad Andryake, dove vennero mandati in perlustrazione due passeggeri che, al loro ritorno, portato la notizia che i turchi avevano lasciato la città. Data la situazione, non si poteva perdere tempo. Venti marinai rimasero a presidio delle navi, mentre altri quarantacinque, armati di tutto punto, si misero sulla strada per Myra.

Giunti nella basilica, custodita dai monaci di rito greco, con modi piuttosto spicci, i baresi manifestarono le loro intenzioni. Rotta la lastra sepolcrale, uno dei componenti la spedizione iniziò ad afferrare le ossa di san Nicola dalle quali si sprigionava un intenso profumo. Scappati a gambe levate, i marinai fecero appena in tempo a salpare prima che una folla inferocita giungesse al porto.

I perigli, però, non erano ancora finiti ed il viaggio di ritorno iniziò a presentare innumerevoli difficoltà. Negli equipaggi iniziò a circolare l’ipotesi che qualcuno si fosse impossessato di una reliquia. I comandanti delle navi imposero ad ognuno di giurare sui Vangeli di non aver commesso il furto. In cinque confessarono e restituirono le reliquie, dopodiché la navigazione riprese senza intoppi.

A Bari la notizia dell’esito positivo della missione, venne portata da alcuni messaggeri, inviati mentre le navi si trovavano nel porto di san Giorgio. Il 9 maggio, le reliquie di san Nicola giunsero finalmente nella città pugliese. A questo punto, sorse il problema su dove custodire i sacri resti del vescovo di Myra.

Dopo lunghe ed interrabili dispute, si decise di edificare una nuova chiesa in onore del Santo. La costruzione venne portata a termine nel volgere di pochissimo tempo. Nel 1089, infatti, papa Urbano II, accompagnato dai cavalieri normanni, i nuovi signori della Puglia, consacrava la cripta ponendo le ossa di san Nicola sotto l’altare dove sono custodite tuttora.

Di questa storia, vecchia di oltre mille anni, sopravvivono ancora alcune usanze. Una delle più singolari è quella legata alla donazione di un panino ai fedeli.

L’usanza risale al 1087, quando l’abate Elia fondò un ospizio per i pellegrini poveri cui venivano offerti due pernottamenti e tre pasti gratuiti. Quando, con l’unità d’Italia, la basilica perse i suoi feudi, il pranzo venne ridotto a un semplice panino. La tradizione si è progressivamente diffusa in tutti i luoghi in cui si venera san Nicola, a tal punto che, ancora oggi, nel giorno della festa il panino viene distribuito ai fedeli che lo riportano a casa come oggetto di devozione.

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