Commerciante nelle grinfie dell'usura nel Vibonese: condannati 6 imputati

Sono stati condannati in sei perché ritenuti responsabili delle estorsioni e dell'usura di cui è rimasto vittima un commerciante che vende capi d'abbigliamento e gioielli che successivamente ha collaborato con i magistrati. E' questo il verdetto emesso al culmine del processo celebrato con rito abbreviato e nato dall'operazione "Insomnia". Condotte illecite che sono state commesse a Reggio Calabria e  Vibo Valentia. Giuseppe Perri, giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Catanzaro,  ha disposto le seguenti pene: 6 anni a Gaetano Antonio Cannatà; 5 anni a Salvatore Furlano; 4 anni ciascuno a Francesco Cannatà e Giovanni Franzè; 3 anni e 4 mesi a Damiano Padra; 3 anni ad Alessandro Marando. A carico di Gaetano Antonio Cannatà è stata riconosciuta l'aggravante del metodo mafioso. Sia il commerciante vessato, rappresentato in aula dall'avvocato Michele Gigliotti, che  la fondazione antiusura "Interesse Uomo", tutelata dal'avvocato Josè Toscano, si sono costituiti parte civile. 

 

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Processo "Insomnia": richieste condanne fino a 10 anni di carcere

Camillo Falvo, rappresentante della pubblica accusa per conto della Direzione distrettuale antimafia nel processo scaturito dall'operazione "Insomnia" e che si sta celebrando con rito abbreviato, ha richiesto per i sei imputati pene comprese fra i 6 ed i 10 anni di reclusione. L'indagine, avviata dalla Dda di Catanzaro, era sfociata nel novembre dello scorso anno in una serie di arresti per estorsione ed usura aggravate dal metodo mafioso.  I provvedimenti restrittivi furono eseguiti dai Carabinieri del Reparto operativo di Vibo Valentia. Vittima dei reati addebitati ai soggetti finiti in manette un commerciante attivo nei settori dell'abbigliamento e dei gioielli. Una parte degli individui coinvolti nell'operazione è sospettata di essere organica alla cosca Bellocco, di Rosarno, ed ai clan vibonesi Fiarè-Gasparro-Razionale e Lo Bianco-Barba. Concludendo la sua requisitoria, il pubblico ministero ha formulato le seguenti richieste: per Gaetano Antonio Cannatà, 10 anni di reclusione e 10mila euro di multa; per Francesco Cannatà, 8 anni e 12 mila euro di multa; per Giovanni Franzè, 6 anni e 10 mila euro di multa; per Salvatore Furlano, 8 anni e 12 mila euro di multa; per Alessandro Marando, 6 anni e 10 mila euro di multa;  per Damiano Pardea, 7 anni e 6 mesi di reclusione.

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