USA: Insegnante fa sesso con studente 14enne nel parcheggio della scuola

Una professoressa di 48 anni è stata scoperta dalla polizia nel parcheggio della scuola dove insegna mentre, in auto completamente nuda, faceva sesso con uno studente di soli 14 anni. La donna, Shelley Duncan, è la moglie del dirigente dell'istituto Tishomingo High School. Gli abitanti della cittadina dell'Oklahoma ( Stati Uniti) dove è accaduto il fatto, sono rimasti sbigottiti nell'apprendere l'incredibile notizia, tanto più che, in passato, l'insegnante aveva lavorato come specialista presso l'Ufficio per i minorenni e come giudice di sorveglianza per il Dipartimento penitenziario.

Il referendum, le ingerenze Usa ed i patrioti estemporanei

 Premetto che mi addolora moltissimo, votando sì al referendum, trovarmi approvato dall’ambasciatore statunitense; e sanguina il mio cuore di vecchio nazionalista. Voterò sì lo stesso, giacché se uno si deve ricoverare in ospedale, i compagni di stanza mica se li può scegliere: gli capitano!  Voglio riflettere però sull’improvvisa fiammata di patriottismo (“ultimo rifugio dei cialtroni”?) che divampa nelle anime belle della minoranza del PD e in Forza Italia e Lega. Questi illustri signori di centro(destra) e della sinistra nostalgica s’indignano per l’ingerenza americana nelle faccende interne italiane. Giusto, non passa lo straniero; bisogna urgentemente indossare l’elmo di Scipio, e pugnare per la patria contro gli USA… Contro gli USA? Poi ci ripenso sopra, e mi vengono in mente le seguenti cose:

-          L’Italia appartiene alla NATO, la cui guida militare sta a Washington e non a Varazze o a Mestre o a Simeri Crichi; nessuno è più contrario di me alla nostra appartenenza alla NATO, però non ricordo che Brunetta o Bersani fossero con me quando, a Pisa, scrivemmo sui muri “No alla cocacolonizzazione dell’Europa”, e altre frasette più truculente… No, non mi pare.

-          Veramente non c’erano con me neanche Michelini, Romualdi, Loporto, Mantica, Tripodi e altri camerati missini che, in quel 1968 e in seguito, furono ferocemente amerikani con k; Almirante, fino a quell’anno, era contro, poi divenne segretario del partito e fu a favore; lo stesso per Rauti.

-          Questi camerati, e vari altri di centro(destra) non si accorsero, fino a ieri sera, che gli USA esercitassero o esercitino una certa influenza sull’Italia. Forse non leggevano i giornali.

-          Veniamo alla sinistra, e basti ricordare D’Alema, che, nella veste di presidente del Consiglio (huc vivi pervenimus, ovvero: quante ne abbiamo patite!) partì in guerra – difensiva! – contro la Serbia su preciso ordine americano. Era distratto, e non si accorse dell’ingerenza.

-          In compenso, anche Berlusconi per ordine USA fece guerra – ridicola - alla Libia con cui era alleato: ognuno ha l’8 settembre che si merita.

-          E non vi dico della Fallaci buonanima o di Giuliano Ferrara…

-          Eccepirete: ma la NATO… Fermi là: l’Italia, dal 1943, è zeppa di basi statunitensi che nemmeno appartengono alla NATO, sono solo basi statunitensi. E sapete che fine fece, Craxi, per Sigonella.

 Insomma, siamo amerikani fino ai capelli; abbiamo cambiato la procedura penale per adeguarla di Perry Mason, e gli avvocati chiamano il giudice Vostro Onore; la tv è al 75% film USA; i nostri giovani cantanti si esibiscono solo in lingua yeankee… e ora dovrei credere che Brunetta e Bersani sono emuli dei carristi e parà di Alamein e vogliono combattere, in odio agli USA, “la guerra del sangue contro l’oro”? Ovvio che non ci credo, e faccio da me.  Fu così che io, piangendo calde lacrime, andrò a votare sì assieme all’ambasciatore degli Stati Uniti! “Ah, prava compagnia: ma nella chiesa coi santi, ed in taverna coi beoni”. Meno male che Dante c’è, e non lo dobbiamo ancora studiare in inglese.

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Fano: bimba si tuffa in mare e trova una bomba a mano

Si è tuffata in mare e ne è venuta fuori con una bomba a mano. L'incredibile storia è accaduta a Fano, dove una bimba scesa in acqua per fare un bagno ha trovato un residuato bellico risalente, molto probabilmente, alla Seconda guerra mondiale. La bambina ha consegnato la bomba al bagnino che ha provveduto ad allertare gli agenti del locale Commissariato. La bomba rinvenuta è di tpo Mk2 comunemente detta "Anans". Si tratta di un ordigno esplosivo prodotto dagli Stati Uniti ed impiegato dall'esercito americano e dal corpo dei Marines durante la Seconda Guerra Mondiale.

Hiroshima, 6 agosto 1945: gli Usa aprono le porte all'incubo atomico

Sei agosto 1945, dopo le lunghe piogge tipiche della stagione monsonica, su Hiroshima splende finalmente il sole. Nonostante la guerra, gli abitanti portano avanti le loro occupazione con il consueto ritmo frenetico. Nulla sembra presagire la catastrofe che sta per annientare uomini e cose. Fin dalle prime ore della giornata il centro città brulica di biciclette e camion militari. A dispetto dei due allarmi aerei risuonati nel corso della notte, le donne vanno regolarmente al mercato. Nonostante l’apparente normalità, su Hiroshima, come sul resto delle città del Sol Levante incombe l’incubo dei “Bsan”, il nome con il quale i giapponesi chiamano i B29, i bombardieri americani che nel marzo del 1945 hanno devastato Tokyo. La paura è legata soprattutto alle bombe incendiarie che, complice la struttura in legno della gran parte delle abitazioni, innesca incendi che si propagano con grandissima rapidità. Nessuno conosce, invece, l’esistenza di quell’ordigno che proprio ad Hiroshima inaugurerà l’era atomica. L’arma, nata dal “Progetto Manhattan”, è stata costruita in gran segreto. Il presidente americano Harry Truman non vede l’ora di impiegarla in guerra, a tal punto che dalla fine della sperimentazione all’impiego bellico non passa neppure un mese. La fase conclusiva del progetto viene messa a punto nel deserto del Nuovo Messico il 16 luglio, quando, nel poligono di Alamogorno, viene fatta esplodere una bomba i cui effetti sono devastanti. La funzione della nuova arma, molto probabilmente, non è quella di accorciare la durata del conflitto, il cui esito, dopo la fine della guerra in Europa, è ormai segnato, bensì a far vedere i muscoli all’Unione Sovietica. Come sanno gli analisti statunitensi, chiusa la partita con le potenze del “Tripartito”, la sfida futura vedrà protagonisti due blocchi guidati da Usa ed Urss. Nel subdolo linguaggio cifrato della politica internazione, il nuovo ordigno rappresenta, quindi, un inequivocabile messaggio indirizzato alla controparte. La storia della bomba sganciata 72 anni fa ad Hiroshima, nome in codice “Little boy”, inizia l’1 agosto 1945 a Tinian, la base militare delle isole Marianne, dove l’ordigno, della lunghezza di 3 metri e del peso di oltre 4 tonnellate, viene montato. Al suo interno sono contenuti 68 chili e 280 grammi d’uranio. Nessuno conosce ancora il nome della città che legherà il suo nome alla prima esplosione nucleare della storia. Solo per uno sfortunato caso l’atomica sarà sganciata su Hiroshima. Le città candidate, infatti, sono quattro: Kokura, Nagasaki, Yokohama e Hiroshima. La scelta della località da bombardare è condizionata dalla meteorologia. Decollato alle 2,45, l’Enola Gay, questo il nome del B29 guidato dal colonnello Tibbets sul quale è stata caricata la bomba, non conosce ancora il suo bersaglio. Ad indirizzare il velivolo saranno i ricognitori inviati sulle città prescelte. Alle 7,45 gli aerei incaricati di verificare le condizioni meteo arrivano a destinazione. I messaggi inviati via radio a Tibbets lasciano pochi margini di scelta. A Kokura, Nagasaki e Yokohama il cielo è coperto e la visibilità è ridotta, situazione decisamente diversa a Hiroshima dove la visibilità supera le dieci miglia. L’Enola Gay si dirige quindi sulla città che, in quel momento, ospita 245 mila abitanti, altri 100 mila sono stati sfollati. Alle 8,15 e 17 secondi viene aperto il portellone della stiva e l’ordigno, sul quale sono stati scritti decine di oltraggiosi messaggi indirizzati all’imperatore, inizia la sua caduta nel vuoto. Quarantatre secondi dopo, a 660 metri da terra, i detonatori innescano l’esplosione che origina una palla di fuoco di oltre 100 metri di diametro. Nei sette secondi successivi, la temperatura raggiunge i 300 mila gradi, nel raggio di tre chilometri non rimane pressoché nulla. Da terra si alza una colonna di vapore, fumo, polvere e detriti che supera i 3 mila metri d’altezza e si allarga in cima per un diametro di 17 mila metri. Al suolo è l’apocalisse. Nel raggio di 12 chilometri quadrati i danni sono inimmaginabili, 30 mila persone sono state letteralmente polverizzate, di loro non rimarrà alcuna traccia. Complessivamente, secondo le stime di Tokyo, i morti sono 70 mila, i feriti, la gran parte dei quali ustionati, sono 130 mila. Per gli americani la missione è un successo. Truman è raggiante, a tal punto, da autorizzare un nuovo attacco atomico che verrà eseguito a soli tre giorni di distanza. Il nove agosto, infatti, una seconda bomba chiamata “Fat man”, sganciata su Nagasaki, la città in cui risiede la più grande comunità cattolica del Giappone, provoca 30 mila morti e 60 mila feriti. La guerra è finita, l’incubo atomico è appena iniziato.

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Texas: precipita una mongolfiera, 16 morti

Tragedia in Texas, negli Stati Uniti, dove una mongolfiera, con a bordo 16 persone, ha preso fuoco ed e' precipitata al suolo. Nonostante il tempestivo intervento dei soccorritori, non ci sono stati superstiti. Tutti e 16 i passeggeri del pallone aerostatico sono morti nello schianto avvenuto intorno alle 8.40 del mattino ora locale.

Tre buoni motivi per desiderare la vittoria di Donald Trump

Vero che in campagna elettorale si racconta di tutto, e mica posso scordare che Roosevelt si fece eleggere illegalmente la quarta volta giurando che mai avrebbe portato gli Stati Uniti in guerra, e si è visto com’è andata; e hanno dato un ridicolo Nobel per la pace a Obama che poi ha scatenato conflitti dovunque… Però, facciamo finta di credere sulla parola a Trump, e vi spiego perché spero vinca lui e non la petulante e ideologizzata e fallimentare Clinton.

 Trump ha detto:

-          La NATO non farà interventi automatici a favore di nessuno, ma si vedrà, se mai, caso per caso;

-          Tanto meno, contro la Russia; anzi dichiara, il Trump, di voler tenere ottimi rapporti con Putin;

-          La NATO, che attualmente è quasi solo gli Stati Uniti (l’altro esercito decente è quello della Turchia, e Dio liberi!), deve diventare un’alleanza vera, cioè gli Stati aderenti devono dotarsi di armi proprie e spese loro, ovvero fare eventualmente la guerra senza delegarla solo agli Americani;

-          Gli Stati Uniti possono esercitare la loro funzione militare dal loro territorio, senza costose e ormai inutili basi all’estero;

-          Gli Stati Uniti, del resto, non sono la vacca da mungere del mondo; anzi hanno i loro problemi economici e sociali, con rischio, in alcune aree, di conflitti civili e razziali: non è proprio il momento di far arrivare altri clandestini;

-          Agli Stati Uniti, e a nessun altro, non servono ondate di deliranti ideologie buoniste e “liberal”, ma molto realismo e buon senso.

 A questo punto, e fatta la tara dell’avvenire, spero proprio che vinca Trump, e che:

-          Eviti la guerra, o comunque di contrasti con la Russia;

-          Ritiri un poco di odiose basi straniere dal territorio italiano, meglio se tutte;

-          Costringa questi mollaccioni europei ad assumersi le loro responsabilità: un’Europa che deve tornare a fare politica estera e militare non può avere per dirigenti dei Prodi o dei Monti o degli Juncker e ragionieri del genere.

 Speriamo.

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Stati Uniti: imboscata contro la polizia, 3 agenti morti e 7 feriti

Tre agenti uccisi e sette feriti. Questo il bilancio di un'imboscata tesa a Baton Rouge, in Luisiana, contro una pattuglia della polizia. A distanza di dieci giorni dalla strage di Dallas, i poliziotti statunitensi finiscono ancora una volta sotto i colpi delle armi da fuoco. Secondo le prime indiscrezioni, a premere il grilletto contro gli uomini delle forze dell'ordine sarebbero state tre persone, una delle quali vestita di nero e con il volto coperto. Gli assassini avrebbero sparato ripetute raffiche con un fucile mitragliatore nelle vicinanze del quartier generale della polizia. Uno degli assalatori sarebbe stato ucciso, mentre gli altri due sarebbero ancora in fuga. La città dove è stato compiuto l'attentato è la stessa in cui il 5 luglio scorso venne ucciso l'afroamericano Alton Sterling. Non si esclude, quindi, che la mattanza possa essere una vendetta per la morte di Sterling.

 

 

USA: bimbo di 4 anni trova in casa una pistola e si uccide

Un bimbo di 4 anni è morto nella cittadina di Elgin, negli Stati Uniti, dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile probabilmente esploso da lui stesso. Secondo una una prima ricostruzione, la tragedia sarebbe accaduta dopo che il piccolo ha trovato in casa una pistola con la quale si è sparato accidentalmente. Al momento dell'incidente la madre della piccola vittima si trovava in giardino.

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