Pazienti, anziani e soli, assistiti telefonicamente da un'infermiera

Lo studio medico associato “San Giuseppe Moscati”, di via P. De Maria, a Vibo Valentia, senza mai perdere di vista le possibili emergenze sanitarie  di anziani, pazienti fragili, bisognosi e soli,  continua ad inventarsi positive iniziative volte, almeno in questo caso, a  garantire la più adeguata assistenza a chi potrebbe andare incontro, in questa fase stagionale,  a possibili ed improvvise sofferenze sanitarie. Questa volta il team medico del “San Giuseppe Moscati”, ha tirato fuori un progetto che ha coniato con il titolo di  “L’ESTATE siCURA” per non sentirsi mai soli ed un modo per dire a tutti “….quanto vi siamo vicini!” ed anche per ribadire che grazie all’ impegno dello stesso team,” …la solitudine non va in vacanza”. In cosa consiste ? “In pratica – spiegano i medici dello studio -  la nostra infermiera  professionale, dottoressa Cristina Colaci, ha il compito di telefonare, quotidianamente, ai nostri pazienti più bisognosi di cure o soli, per controllare tutti quegli indicatori diretti o indiretti di salute (idratazione, alimentazione, alveo, diuresi, assunzione regolare delle terapie, etc …) ed anche per porgere loro una parola di conforto.” Una idea che ha fatto subito breccia nella popolazione che già, via Fb, fa conoscere il suo pensiero e ringrazia vivamente i medici Giusy Borello, Franco Mellea, Gaetano Grillo, Gerardo D’Urzo, Antonio Contartese e Annunziato D’Amico, per aver loro garantito un minimo di assistenza anche in un periodo stagionale così complesso, dal punto di vista della salute. L’iniziativa  ha prodotto i suoi più immediati effetti positivi se è vero che ogni persona  contattata si è detta “felicissima di questo nuovo modo di assistere  i soggetti più deboli”. La circostanza si rivela anche utile per ricordare che si tratta di   “un’altra delle nostre iniziative gratuite, mentre ancora svolgiamo quelle della prevenzione delle malattie respiratorie (più di 300 spirometrie effettuate), per la prevenzione dell’osteoporosi nei  pazienti a rischio con oltre 350 ultrasonografie eseguite, più centinaia di audiometrie e misurazioni della pressione arteriosa centrale". 

 

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