Tre buoni motivi per desiderare la vittoria di Donald Trump

Vero che in campagna elettorale si racconta di tutto, e mica posso scordare che Roosevelt si fece eleggere illegalmente la quarta volta giurando che mai avrebbe portato gli Stati Uniti in guerra, e si è visto com’è andata; e hanno dato un ridicolo Nobel per la pace a Obama che poi ha scatenato conflitti dovunque… Però, facciamo finta di credere sulla parola a Trump, e vi spiego perché spero vinca lui e non la petulante e ideologizzata e fallimentare Clinton.

 Trump ha detto:

-          La NATO non farà interventi automatici a favore di nessuno, ma si vedrà, se mai, caso per caso;

-          Tanto meno, contro la Russia; anzi dichiara, il Trump, di voler tenere ottimi rapporti con Putin;

-          La NATO, che attualmente è quasi solo gli Stati Uniti (l’altro esercito decente è quello della Turchia, e Dio liberi!), deve diventare un’alleanza vera, cioè gli Stati aderenti devono dotarsi di armi proprie e spese loro, ovvero fare eventualmente la guerra senza delegarla solo agli Americani;

-          Gli Stati Uniti possono esercitare la loro funzione militare dal loro territorio, senza costose e ormai inutili basi all’estero;

-          Gli Stati Uniti, del resto, non sono la vacca da mungere del mondo; anzi hanno i loro problemi economici e sociali, con rischio, in alcune aree, di conflitti civili e razziali: non è proprio il momento di far arrivare altri clandestini;

-          Agli Stati Uniti, e a nessun altro, non servono ondate di deliranti ideologie buoniste e “liberal”, ma molto realismo e buon senso.

 A questo punto, e fatta la tara dell’avvenire, spero proprio che vinca Trump, e che:

-          Eviti la guerra, o comunque di contrasti con la Russia;

-          Ritiri un poco di odiose basi straniere dal territorio italiano, meglio se tutte;

-          Costringa questi mollaccioni europei ad assumersi le loro responsabilità: un’Europa che deve tornare a fare politica estera e militare non può avere per dirigenti dei Prodi o dei Monti o degli Juncker e ragionieri del genere.

 Speriamo.

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