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Lezioncina di storia delle Calabrie a Paolo Guzzanti

 Paolo Guzzanti viene a fondare un giornale in una Calabria dove già è un miracolo se qualcuno legge quelli che ci sono. Ma tanti auguri. Intervistato dal TG3, il Guzzanti ha detto tali cose che ha provato con evidenza avere scarse nozioni sulla storia della Calabria, e meno ancora delle “Calabrie”, cui intitola la sua creatura. Non crediate che Guzzanti ignori la storia calabrese perché è forestiero: quasi tutti gli indigeni sono nelle sue stesse condizioni, tranne quelli che sanno tutto dello sbarco di Ulisse in montagna, e di quello di Murat che finì malissimo! Ah, no: sanno anche “qui fu la Magna Grecia”, però limitatamente a Pitagora inteso come mero nome e un teorema.

 Come autore della “Storia delle Calabrie”, Brenner, 1984; e “Controstoria delle Calabrie”, Rubbettino 2009, per dire solo questi, mi sento in dovere di spiegare io, a Guzzanti, la faccenda delle Calabrie. Mi perdonerà la sintesi.

1.       In età classica, Calabria è il Salento, fino a Brindisi. Dopo il 568, rimasti all’Impero d’Oriente solo Otranto e quanto a sud del Crati, avvenne, per ragioni burocratiche, un rimescolamento di denominazioni, e, verso l’VIII secolo, il nome di Calabria lasciò il luogo d’origine, detto nei secoli seguenti Terra d’Otranto, e passò dall’altra parte dello Ionio. Estesi i domini imperiali, venne istituito un “Thema Kalabrìas” corrispondente, all’incirca, all’attuale regione.

2.       Rimasero tuttavia delle nette distinzioni culturali, con influsso romeo (greco bizantino) o influsso dell’Italia politicamente longobarda e culturalmente neolatina. Porto solo due esempi: obbedienza romana a nord e costantinopolitana a sud; e palesi differenze tra i dialetti. Credetemi per fede, o ci vorrebbe un trattato.

3.       Il sud andò sempre più ritirandosi, e il confine tra i due ambienti culturali si fissò, all’incirca, sull’Istmo di Catanzaro.

4.       Filippo II, re delle Spagne e di Napoli, organizzò questo Regno in province. Per quello che ci riguarda, Calabria Citra, Calabria Ultra. Il confine era segnato dal fiume Neto. La Citra aveva per capoluogo Cosenza; l’Ultra, dopo diverse vicissitudini, Catanzaro.

5.       Si disse dunque “le Calabrie”; come, per simili ragioni, si diceva “le Puglie” e “gli Abruzzi”.

6.       Solo nel 1816, Ferdinando ormai I delle Due Sicilie istituì tre province, spostando alquanto i confini oltre il Neto tra Calabria Citra (Cosenza) e Calabria Ultra Seconda (Catanzaro), e creando ex novo la Ultra Prima (Reggio).

7.       Nel 1992, sulle spoglie di Catanzaro e senza toccare né Cosenza né Reggio, vennero istituite le province di Crotone e Vibo Valentia: magra consolazione della perdita delle industrie; e le attendeva un assai gramo destino.

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