Trump, Berlusconi e i sondaggi sbagliati

Come si fa a sbagliare così clamorosamente i sondaggi elettorali? E mica nel Buthan e nel Ghana, ma in Gran Bretagna e USA. O, detto in un altro modo, se le grandi catene di distribuzione commerciale facessero i sondaggi come li fanno i sondaggisti politici, sarebbero fallite già da un bel pezzo.

 Come mai? Beh, è semplice. Se io mando un emissario a stare davanti a un supermercato e a chiedermi come mai abbia comprato, che so, il caffè marca X a 0,65 come ho fatto stamani, la risposta sarebbe semplice e senza dubbi: è un prodotto discreto a prezzo allettante. L’emissario registra e ringrazia; e trasmette i risultati alla ditta committente l’indagine. Qual è il segreto professionale del sondaggista commerciale? Che a lui del caffè X o di quello Y non importa un bel nulla, fa solo il suo lavoro; e se io rispondessi che X fa schifo e costa assai, perciò non lo compro, lui che fa? Registra e ringrazia; e trasmette i risultati alla ditta committente l’indagine.

 I sondaggisti politici, invece, non sono mai veramente professionali; e le loro domande sono, magari inconsciamente, tendenziose; e sperano comunque di ricevere la risposta che, magari inconsapevolmente, desiderano; o che desidera il committente. Ecco da dove spunta che la Clinton viene data “leggermente in vantaggio”, e poi busca una legnata di proporzioni epocali. Se io fossi un politico, mi risparmierei i soldi dei sondaggi; oppure, travestito, frequenterei di persona le bettole e i mercatini.

 Veniamo alle cosette dell’Italia. È fuor di dubbio che Silvio Berlusconi è stato ed è un imprenditore di grandissima abilità; e perciò un raffinato conoscitore delle esigenze e dei gusti della clientela. Se così non fosse, sarebbe in miseria. Vero quindi che Berlusconi si serve anche di sondaggisti professionali e affidabili per i suoi affari di ogni genere.

 Invece i suoi sondaggisti politici sono, dal 1994, come quelli della Clinton nel 2016: tendenziosi e incapaci. Dal 1994 hanno malissimo informato il loro committente, facendogli credere che la gente voglia una cosa strana che chiamano “il centro”, cioè l’asino di Buridano eternamente indeciso; e così Silvio ha pensato di accontentare tutti, perciò non ha accontentato seriamente nessuno. Andato tre volte al potere, non ha mai riformato nemmeno il colore delle tendine della sala riunioni.

 La gente, al contrario, vuole la coppia sì / no, la coppia splengeriana amico / nemico: vuole essere posta di fronte a scelte precise e inequivoche. Per “tendere al centro”, cioè al nulla, Berlusconi si è ridotto al lumicino.

 Un corollario. Non è nemmeno vero che un supermercato debba accontentare tutti, ma esattamente il contrario: sceglie una tipologia di clienti, non tutti i clienti del mondo; il supermercato dozzinale dove ho comprato il caffè X a 0,65 non avrà certo una bancarella con classici greci senza traduzione, o rarissime orchidee in via di estinzione. Viceversa, una gioielleria non venderà panini e mortadella. Un partito politico per definizione (partito, da “pars”), rappresenta qualcuno ed è avversario di qualcun altro.

 Riepilogando: i sondaggisti politici sono soldi gettati al vento. Se io fossi in campagna elettorale, non ne assumerei nemmeno uno. Berlusconi sì, e Forza Italia è ridotta al lumicino.

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