Vaccino Covid, la Calabria ancora fanalino di coda

Se c’è da trovare la Calabria in una graduatoria, basta guardare il fondo, non ci si sbaglia mai.

Non fa eccezione neppure quella relativa alla somministrazione del vaccino anti coronavirus.

Il dato, impietoso, emerge dal report elaborato in tempo reale dalla struttura del Commissario straordinario per l’emergenza Covid - 19.

La Calabria riesce ad arrancare anche in un contesto generale in cui l’Italia con 5,9 dosi somministrate ogni cento abitanti, è al di sotto della media europea (6,09), dietro a Polonia, Slovacchia, Spagna, Francia e Germania.

Stando ai numeri contenuti nel report, si tratta di difficoltà che non possono essere messe in relazione con i ritardi nelle consegne da parte delle aziende farmaceutiche.

Al momento, infatti, l’Italia ha ricevuto 5.198.860 dosi, ma ne ha somministrate 3.754.463, ovvero il 72,2 per cento.

Lo scenario, ovviamente, è molto diverso da regione a regione.

Se la Valle d’Aosta, con il 93,8 per cento di somministrazioni guida la pattuglia dei virtuosi, la Calabria è in testa al gruppo dei ritardatari.

Sui 152.390 vaccini ricevuti, la Calabria ne ha, infatti, utilizzati poco più della metà (85.853), pari ad un misero 56,3 per cento. Tra le regioni italiane, non solo nessuno ha fatto peggio, ma tutte hanno superato la soglia del 60 per cento.

Liguria e Sardegna, ad esempio, pur occupando rispettivamente il terzultimo ed il penultimo posto della graduatoria, sono riuscite comunque a somministrare il 61,7 ed il 61 per cento delle dosi ricevute.

La disomogeneità dei dati, con tutta  evidenza, fotografa una diversa efficacia dei piani elaborati dalle 20 regioni italiane, con il risultato che il traguardo dell’immunità di gregge appare quanto mai lontano.

Con appena 1.345.839 italiani vaccinati con prima e seconda dose è difficile essere ottimisti, tanto più che la gran parte dei 3.754.463 di vaccini utilizzati è stata somministrata ad operatori sanitari e sociosanitari (2.252.798 dosi), personale medico (661.586) ed ospiti di strutture residenziali (377.565).

Sono poche le regioni che al momento hanno avviato la vaccinazione su larga scala delle altre categoria considerate a rischio: over 80 (366.545), forze armate (37.522) e personale scolastico (58.447).

Numeri irrilevanti, che in Calabria diventano risibili, laddove si consideri che su oltre 130 mila over 80 residenti ne sono stati vaccinati appena 3.300.

Un dato che, manco a dirlo, è il peggiore in Italia, in proporzione al numero di abitanti.

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