Ai domiciliari pubblica minacce su Facebook: donna 35enne torna in carcere

Ristretta ai domiciliari, una donna di trentacinque anni, è stata riaccompagnata in dietro le sbarre secondo quanto richiesto dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Finita nelle maglie dell'inchiesta "Job Center,  Anna Palmieri, sulla scorta di quanto verificato dai poliziotti della Squadra Mobile di Cosenza, contravvenendo al regime impostole, si è servita del profilo Facebook per scrivere su Facebook frasi minacciose che, peraltro, sono state salutate favorevolmente da circa cento utenti  nell'arco di qualche minuto. Un episodio che, a parere degli inquirenti, si è rivelato indicativo della leadership dell'arrestata nell'abito del gruppo dedito ad attività considerate criminali dagli investigatori. Adesso si trova all'interno della casa di reclusione di Castrovillari.

Minorenne adescata su Facebook: indagato 50enne

Agenti della Polizia Postale e delle comunicazioni hanno notificato una denuncia a carico di un uomo di cinquant'anni. E' indagato per aver adescato sul web, secondo l'ipotesi degli investigatori, una giovane non ancora maggiorenne. La Procura della Repubblica ha ordinato che fosse perquisita la casa del cinquantenne, residente a Crotone, al quale sono stati posti sotto sequestro prodotti e documenti informatici. Sulla base di quanto emerso nel corso dell'inchiesta, dopo aver creato falsi profili su Facebook, avrebbe abusato della credulità della ragazzina minacciandola con lo scopo di approfittarne sessualmente.

Donna diffamata su Internet: 45enne iscritto nel registro degli indagati

Un quarantacinquenne è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Crotone. L'ipotesi dei magistrati è che si sarebbe reso responsabile di frasi diffamatorie ai danni di una donna. Azioni che si sarebbero concretizzate in un biennio tramite offese inviate su Facebook e con numerose email. Entrambi risiedono nel Crotonese. L'attività investigativa è stata portata avanti dagli agenti della Polizia Postale di Crotone che hanno perquisito alcune abitazioni nel capoluogo pitagorico ed a Cuneo. Le indagini condotte si sono risolte con l'individuazione dei riscontri ricercati dagli inquirenti.

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