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Chiaravalle Centrale, Sestito e Garieri seguono Gentile e Forza Italia si sdoppia

A Chiaravalle Centrale, Forza Italia si sdoppia. Conseguenza periferica dell'effetto “Gentile”, il terremoto politico causato dal passaggio dell'omonimo parlamentare (ex alfaniano) cosentino tra le fila degli azzurri.

Su base locale, infatti, si accingono a passare, armi e bagagli, sotto le insegne berlusconiane, tutti gli ex Ap-Ncd. A cominciare dall'ex sindaco Santo Sestito, leader del gruppo. Insieme a lui anche l'assessore comunale in carica Sergio Garieri. Il che lascia aperto un sostanziale equivoco di fondo, al momento irrisolto.

Garieri è, chiaramente, organico alla maggioranza: ha vinto le elezioni e occupa un ruolo in giunta. Ma Forza Italia, a Chiaravalle, questa maggioranza l'ha sempre osteggiata. Dapprima in campagna elettorale, con la candidatura della coordinatrice cittadina, Maria Teresa Sanzo, nella lista arrivata ultima in termini di consensi e capeggiata dal candidato a sindaco Francesco Maltese. Una contrapposizione che si è fatta ancora più netta qualche settimana fa, con la nomina a coordinatore comprensoriale forzista dell'ex sindaco Gregorio Tino, attuale consigliere comunale di minoranza nonché acerrimo e irriducibile rivale del primo cittadino Mimmo Donato e della sua compagine politico-amministrativa.

Non solo. Tra Tino e gli ex Ap-Ncd Garieri e Sestito non corre di certo buon sangue. E' ancora freschissima, del resto, la ferita causata dal clamoroso ribaltone di tre anni fa che portò Gregorio Tino a chiudere in malo modo la sua consiliatura. Garieri e Sestito firmarono quella sfiducia e, anzi, si rivelarono decisivi nel determinare la fine di quella esperienza amministrativa. Entrambi si schierarono, poi, alle successive Comunali al fianco di Mimmo Donato e contro Gregorio Tino. Adesso, cosa accadrà? Torneranno tutti, giocoforza, a sedersi attorno allo stesso tavolo, come se nulla fosse? O Forza Italia esprimerà, da qui in avanti, due anime nella città delle Preserre?

Chiaravalle, prevale la confusione dopo la “caduta” di Tino

È nel caos la principale cittadina delle Preserre a seguito della brusca conclusione dell’esperienza amministrativa di “Chiaravalle futura” con la conseguente apertura di una fase commissariale che condurrà alle prossime elezioni. Dopo la dichiarazione di dissesto finanziario, avvenuta il 30 dicembre, un altro evento traumatico si è abbattuto, sconvolgendo gli scenari politici e rendendo ancora più incerto il futuro della città. Il sindaco Gregorio Tino è parso dispiaciuto, ma non profondamente turbato per quanto accaduto. Per il momento, non si sbilancia con commenti a caldo, ma medita di tornare sull’argomento e dire la sua verità. È stata un’avventura complessa quella del centrodestra, che probabilmente ha pagato a caro prezzo anche le fratture romane. Perché tutto è partito dallo scioglimento del Pdl e dalla successiva ed ulteriore differenziazione delle sensibilità politiche. Gli equilibri a Chiaravalle Centrale non hanno retto, il confronto/scontro nella maggioranza è stato continuo e troppo aspro. La concorrenza interna e le aspirazioni individuali hanno superato l’esigenza di fare squadra. Forse Gregorio Tino e Santo Sestito hanno recitato la parte dei due galli nello stesso pollaio e non c’è stato spazio sufficiente per entrambi. Ora sarà difficile riaprire un dialogo; per ricostruire servirà un’altra mentalità ed il coinvolgimento di forze fresche e non inquinate dai riti della politica. Dall’altra parte della barricata il centrosinistra si può riorganizzare sapendo di poter contare su una classe dirigente che guida la Provincia, la Regione ed il Governo centrale. L’impresa di tornare a guidare Chiaravalle per la coalizione azzurra sembra titanica, viste le recenti tribolazioni locali, ma c’è chi, a dispetto dei colpi della sorte, è pronto a rimettersi in gioco.

  • Published in Diorama
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