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Aeroporto dello Stretto: le proposte di Fratelli d'Italia

"Abbiamo letto i dati aeroportuali del traffico passeggeri di Reggio Calabria e  Lamezia Terme e, contestualmente, la proposta fatta da due consiglieri comunali, uno di maggioranza ed uno di opposizione, di convocare un Consiglio Comunale congiunto di Reggio Calabria e Messina". E’ quanto si legge in una nota diffusa dal Coordinamento Reggio Calabria Città Metropolitana di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. "Noi invece – è la richiesta di FdI-AN - vorremmo invitare i due consiglieri, la maggioranza del Consiglio Comunale, ma soprattutto il Consiglio di amministrazione di Sogas, a fare una semplice analisi visionando i dati che sono stati appena pubblicati sul traffico aereo dei due scali e confrontarli. Se non riuscissero a visionarli lo facciamo noi di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale: Reggio Calabria passeggeri voli nazionali 46.927, -7,1%, internazionali 0; traffico  gennaio-settembre 2015 377.237, -8,1%; Lamezia Terme, passeggeri voli nazionali 176.282, -12%, internazionali 63.715, +36,8%, totale passeggeri 242.095 settembre 2015 -2,8 traffico gennaio-settembre 2015 1.825.161, -4,1%. Da questi semplici dati si evince il perché dello spostamento d’orario del volo Reggio-Milano Linate su Lamezia, visto che si era registrato un calo del 12% sul nazionale. Dati che riescono comunque a pareggiare con quelli relativi al traffico passeggeri internazionale,  superiore a quello del traffico nazionale relativo allo scalo reggino- E’ di tutta evidenza che era loro intenzione eliminare il segno meno. Obiettivo che forse riusciranno a centrare, tenuto conto che anche Lamezia dispone di un nuovo orario su Linate". "Questi numeri – sostiene il Coordinamento di Fratelli d’Italia - lasciano intuire con facilità l’enorme disparità fra i due aeroporti. Eppure il 'Tito Minniti' serve un bacino potenziale che supera i 400.000 utenti, mettendo assieme i possibili viaggiatori di Reggio Calabria e Messina, con le loro rispettive province. Come mai Lamezia attrae così tanti viaggiatori e Reggio Calabria no? Semplice, prima di tutto a Lamezia ci sono i voli internazionali, confrontando le tariffe non si rilevano disparità significative, le rotte quindi sono molteplici, il management è aggressivo e competente, l’utenza ha una diversificazione migliore circa la scelta dei voli. Fratelli d’Italia-alleanza nazionale vuole offrire alla riflessione collettiva una proposta: per soddisfare l’utenza di Messina serve soltanto l’istituzione di un trasporto agevole, nave e pullman, compatibile con gli orari dei voli; per il ‘Tito Minniti’ è indispensabile non continuare ad affidarsi ad un management e ad un CdA composti da personaggi, avvocato o addirittura farmacisti, che nulla hanno a che vedere con il rilancio dello scalo e che non fanno altro che riportare quello che discutono nelle varie riunioni solo per portarsi a casa un ulteriore profitto. In realtà l’aeroporto reggino necessita dell’impegno di  uomini e donne che abbiano capacità di programmazione aeroportuale, di manager commerciali ed esperti di marketing che sappiano rendere appetibile lo scalo ad altri vettori per altre rotte, con la possibilità di godere di tariffe vantaggiose per l’utenza. Professionisti che abbiano a cuore l’ottica della  Città Metropolitana, la cui imminente nascita  renderà ancora più importante lo scalo". "L’aeroporto 'Tito Minniti' – secondo il Coordinamento Reggio Calabria Città Metropolitana di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale - non ha bisogno di ricette da farmacia, ma di una autentica strategia di mercato". 

 

Aeroporto, proposta bipartisan di Mauro e Matalone: "Consiglio comunale congiunto con Messina"

"Un Consiglio comunale congiunto tra Reggio e Messina per esaminare le potenzialità di sviluppo dell’Aeroporto e dei collegamenti tra le due sponde nell’ottica della creazione dell’area metropolitana dello Stretto". È la proposta bipartisan avanzata congiuntamente dal consigliere delegato alla Città Metropolitana Riccardo Mauro e dal consigliere di Reggio Futura Antonino Matalone. "Su grandi temi come quello dei trasporti c’è bisogno di una strategia coordinata - hanno spiegato i due consiglieri - per questo abbiamo chiesto al Sindaco Falcomatà, trovando immediata condivisione, la possibilità di convocare insieme ai colleghi consiglieri messinesi un consiglio comunale congiunto per analizzare a fondo la questione aeroporto e individuare gli spunti amministrativi necessari al suo rilancio". "L’interlocuzione tra le due sponde - hanno aggiunto Mauro e Matalone - deve essere sempre più serrata. Abbiamo apprezzato molto l’interesse dimostrato dal Sindaco Accorinti nei confronti di Reggio e del suo aeroporto. Si tratta di un’infrastruttura vitale per il nostro territorio ed il suo rilancio va inserito nel contesto dei corridoi stradali e ferroviari previsti all’interno della Città Metropolitana e nel flusso dei collegamenti marittimi con Messina. Instaurare una sinergia con le istituzioni siciliane significa allargare l’accesso al bacino messinese, determinando un impulso importante al numero di passeggeri che utilizzano lo scalo. Un passaggio fondamentale anche per rendere il Tito Minniti una base appetibile per compagnie low cost che offrirebbero nuove tratte a costi più vantaggiosi".

 

Aeroporto dello Stretto, il delegato comunale Gangemi: "E' il momento di mantenere la calma"

"Adesso è il momento di mantenere la calma e di spingere tutti insieme nella stessa direzione. Le polemiche non servono a nessuno. Abbiamo chiesto ed ottenuto da Enac la possibilità di predisporre il piano per il salvataggio di Sogas e dello scalo. Adesso attendiamo le determinazioni dell'Ente consapevoli di aver fatto tutto quanto era nelle nostre possibilità per salvare lo scalo". È quanto dichiara in una nota il consigliere delegato alle società comunali del Comune di Reggio Calabria Francesco Gangemi. "L'amministrazione detiene una quota residuale del capitale sociale dell'aeroporto - ha aggiunto Gangemi - nonostante ciò, in queste settimane ci siamo adoperati mettendo in campo le nostre forze per salvare il Tito Minniti. Ora che il percorso sembra essere giunto sul rettilineo finale è importante che tutti mantengano la calma ed evitino isterismi o assalti alla diligenza.  Abbiamo chiesto ed ottenuto le dimissioni della precedente gestione Sogas, ottenendo anche importanti riscontri da Enac. Tutte le questioni da risolvere saranno affrontate il giorno dopo la decisione dell'Ente". "Nel frattempo - ha concluso Gangemi - la città dimostri di avere a cuore le sorti di questa infrastruttura che può diventare un fiore all'occhiello per tutta la Calabria, con importanti funzioni anche e soprattutto sotto il profilo turistico nel percorso di costituzione della Città Metropolitana. Tutti gli attori coinvolti mantengano quindi il senso di responsabilità che è proprio di chi ha in mano le sorti di un'infrastruttura vitale per il nostro territorio".

 

Aeroporto dello Stretto, l'addio di Dieni (M5S) a Porcino: "Lui come Schettino"

"Carlo Alberto Porcino è come il comandante Schettino: prima ha provocato l’affondamento dell’Aeroporto e ora lascia la nave e l’equipaggio al suo destino, prima di venire travolto dalle onde".  Usa questa metafora la deputata del Movimento 5 Stelle reggino Federica Dieni per commentare l’addio del dimissionario presidente della Sogas. "Carlo Porcino non ci mancherà, così come non ci mancherà questo Consiglio di Amministrazione che ha portato l’Aeroporto sull’orlo del baratro. Il presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa si straccia le vesti per questo abbandono, dichiarando che addirittura Porcino avrebbe dato fastidio per gli interessi da lui toccati, scontentando gli altri attori istituzionali, Comune in primis. Sostiene che nessun politico guiderà la società se la Provincia sarà ancora il socio di maggioranza. Eppure Porcino è espressione della politica e non sembra davvero abbia creato dei risultati esaltanti. Il rischio della chiusura della Sogas per mano dell’Ente Nazionale Aviazione Civile è noto, ma, oltreché sul bilancio, non sono noti neppure risultati positivi sul servizio. I passeggeri, che nel 2012 erano 570 mila, nel 2014 sono diventati 517 mila. L’Aeroporto dello Stretto di Reggio è al 26° posto in Italia ed ha perso posizioni. I vettori sono diminuiti e cala il numero di voli. Ultimo eclatante caso è stato il ridimensionamento della presenza di Alitalia. L’unico problema, secondo Raffa e Porcino, è l’alto numero di dipendenti impiegati, come se questi incidessero su questo tipo di performaces. Non comprendo quindi sotto quale aspetto sarebbero così esaltanti i risultati portati dal management e per quale motivo dovremmo rimpiangerlo. Io, da utente dell’aeroporto, certamente non lo farò". "L’augurio - continua la deputata calabrese -  è che la gestione possa cambiare e possano essere fatte per davvero scelte che non abbiano a che vedere con la politica del clientelismo tanto in auge a Reggio. Ma se Raffa difende Porcino come amministratore, davvero c’è ben poco da sperare. Per inciso: speriamo di non vedere Porcino a breve in qualche altra partecipata: sarebbe davvero uno spettacolo indecoroso". 

 

 

Aeroporto dello Stretto, Dieni (M5S) boccia "l'incapace sinistra calabrese"

"A quanto pare la sinistra calabrese di lotta e di governo in visita all’Enac è tornata senza concludere molto" con queste parole la parlamentare reggina del Movimento 5 Stelle Federica Dieni commenta la spedizione romana dei rappresentanti del Comune e della Provincia di Reggio Calabria e della Regione, alla ricerca, dall’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile, di rassicurazioni circa il destino dell’Aeroporto dello Stretto. "Mario Oliverio, Giuseppe Raffa, Giuseppe Falcomatà, Armando Neri, Riccardo Mauro, Demetrio Battaglia, un drappello fin troppo nutrito per il risultato raccolto. E Sebi Romeo, che lancia grida di giubilo è francamento un po’ troppo rispetto a ciò che è stato ottenuto. Ossia nulla. La realtà è che, come i musicanti di Brema, andarono per suonare e furono suonati. Il gruppo avrebbe avuto rassicurazioni sul fatto che l’aeroporto Tito Minniti viene considerato uno scalo strategico a livello statale. Peccato che questo si sapeva già da più di un mese, visto che tale previsione è nel Piano Nazionale Aeroporti. Dall’Enac dunque nient’altro che il replay di quanto già era stato comunicato dalla stampa: l’aeroporto è strategico, la Sogas è un bidone. Ma ovviamente l’interesse dei nostri politici è quello di mantenere in piedi il baraccone della Sogas. Non certo per i dipendenti. Si tiene in piedi il circo per l’indotto politico e per le clientele".  "Oliverio, per conto suo", continua la deputata pentastellata, "promette di usare i fondi europei per attirare i vettori. Eppure mi sembra si abbia avuto prova che tutte le sovvenzioni del mondo senza un piano di sviluppo industriale e territoriale non servono assolutamente a nulla. Ma se davvero si fosse voluto pensare ad un progetto articolato per lo sviluppo di Reggio e del suo aeroporto, perché non coinvolgere in questo processo anche le forze di opposizione? Perché non attivare anche l’area di Messina? Perché non puntare ad un disegno integrato della mobilità, in modo da rendere un po’ più semplice la vita ai cittadini e turisti che vogliono usare l’aeroporto di Reggio? Alla Camera si è discussa la settimana scorsa una mozione, ossia un atto di indirizzo al Governo, per rafforzare il sistema di trasporti nella nostra Regione. Non mi stupirebbe se la nutrita delegazione calabrese (fatta eccezione, si spera, per l’onorevole Battaglia) l’avesse appreso dai giornali viso che non mi risulta un particolare impegno delle istituzioni reggine in questa occasione. In compenso, grazie al Pd di Oliverio e Falcomatà, col concorso dell’Ncd e dell’ onorevole Gentile, la maggioranza ha approvato in quella sede  un impegno in cui si torna a parlare di ponte sullo Stretto, opera inutile dato che collegherà le reti infrastrutturali di Sicilia e Calabria, degne di paesi in via di sviluppo". "Ancora una volta" conclude l’onorevole Dieni "oltre ai proclami la sostanza è ben poca. Si spera che l’incapacità dei nostri politici non trascini, nonostante il Piano nazionale e le rassicurazioni dell’Enac, l’Aeroporto dello Stretto in un inarrestabile declino". 

 

Deriva aeroporto di Reggio Calabria: scalo occupato dai lavoratori

Mentre la politica locale si pavoneggia in uno scontro sterile drogato dall'assenza di prospettive realistiche e dalla solidità di risorse economiche, tutti i nodi, mai sciolti negli anni, relativi alla gestione dell'aeroporto dello Stretto, stanno venendo al pettine. Il combinato disposto tra colpevole incompetenza, clientelismo sfrenato ed irresponsabile assenza di una strategia concretamente perseguibile, hanno creato un effetto esplosivo che quotidianamente fa precipitare lo scalo reggino in una deriva apparentemente inarrestabile. Stamattina è il turno dei dipendenti Sogas e Sogas service che, per protestare contro l'ennesima contraddittoria azione decisa dai vertici della Società di gestione, hanno occupato l'aeroporto "Tito Minniti". Oggetto della manifestazione di plateale dissenso è la decisione di costringere, secondo quanto spiegano gli stessi lavoratori, una dozzina di loro, a siglare una nuova intesa contrattuale, priva di ogni tutela, con la "società subentrante di attività handling", Aviapartner.  In caso contrario, riferiscono, sarebbe scattato il licenziato nei loro confronti. "Questa – rivendicano con determinazione – è l’ennesima operazione poco chiara dell’Amministrazione Porcino che dal 2011, anno del suo insediamento in Aeroporto, procede all’internalizzazione di tutti i servizi giustificando un risparmio di spesa, mentre oggi sperimenta il sistema opposto, ossia l’esternalizzazione dei servizi". L'obiettivo è di proseguire ad oltranza nell'occupazione, al fine di sensibilizzare utenti ed Enti che fanno parte della compagine societaria Sogas. Nel mirino i "gravi fatti che negli ultimi anni avvengono al Tito Minniti senza che gli organi preposti adottino tempestivamente alcun intervento per bloccare la scellerata conduzione dello scalo reggino".

Caso Enac-Sogas, Oreste Romeo ammonisce: "La Destra sia la Destra"

"Il C.d.A. dell’Ente Nazionale Aviazione Civile ha preannunciato l’avvio del procedimento di decadenza della gestione alla SOGAS se entro il 15 ottobre la società non avrà  trasmesso e documentato quanto lo stesso ENAC attende vanamente ormai da lungo tempo". A scriverlo in una nota è l'avvocato Oreste Romeo che commenta con preoccupazione le conseguenze di tale atto ripercorrendo le tappe della vicendae. "La situazione - scrive in una nota - è tale da non lasciar presagire nulla di buono e comunque appare evidente la responsabilità politica del Presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa, la cui ostinazione si è spinta fino alla riconferma, lo scorso anno, dopo un primo inefficace triennio, di una governance alla SOGAS che nessuno potrà mai sognarsi di invidiarci a fronte di risultati così poco lusinghieri, anzi sconfortanti. E’ vivo nella mente dei reggini il ricordo dell’esilarante teatrino delle dimissioni irrevocabili del Presidente Carlo Alberto Porcino, autore di una clamorosa ed immediata marcia indietro dalla motivazione a dir poco atipica: le sue dimissioni irrevocabili 'non erano state protocollate'. Una boutade, appunto, consumatasi dopo che lo stesso Presidente Porcino ebbe puntato l'indice contro la 'pesante eredità' lasciatagli dalle 'precedenti gestioni': un ritornello, detto per inciso, che sarebbe poi diventato il grido di battaglia dei giovani di belle speranze che dopo aver promesso di cambiare il mondo nei fatti stanno solo provocando l’agonia di Reggio Calabria, disamministrandone il Comune. Omessa l'amenità presidenziale circa il presunto mancato versamento di pochissime centinaia di euro della quota di competenza della Camera di Commercio, ciò che brucia ancora sulla pelle dei lavoratori SOGAS è la politica 'lacrime e sangue' orientata dal management esclusivamente contro il personale, quasi che in quest’ultimo quadriennio, i manager voluti da Raffa & Co. che nessuno ci invidia, abbiano affrontato e risolto questioni come  il blocco dei lavori dell’aerostazione o le limitazioni di volo, lì dove è noto a tutti che queste ultime sono la causa prima del mancato decollo della charteristica che avrebbe consentito ricavi non trascurabili alla Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto e benefici sul versante turistico all’intero territorio cittadino a provinciale. Adesso è giunto il momento  che finalmente si sappia, al netto dei prevedibili tentativi di 'buttarla in politica', che la partita con l’ENAC non la si è giocata affatto e per lungo tempo proprio su questi punti cruciali; chi aveva il dovere di vigilare su quanto si andava profilando non lo ha fatto, divenendo corresponsabile in quanto dante causa del management della Società di Gestione dell'Aeroporto dello Stretto". "E dunque, chi dovesse oggi cedere alla facile tentazione di gridare contro lo scippo dell'Aeroporto, rischierebbe solo - secondo l'avvocato Romeo - di fare il gioco degli autori di un disastro ampiamente annunciato. La vicenda SOGAS è la fotografia impietosa ed al tempo stesso paradigmatica delle ragioni per le quali l’area distante dall’egocentrismo di un burlone che guida la Nazione privo di investitura popolare, pur essendo maggioritaria nel Paese, perde credibilità e si ritrova ad occupare posizioni marginali nello scenario politico a qualsiasi livello, a tutto beneficio di avversari politici che restano comunque dei fantasmi. Non si azzardino, dunque, i mestieranti della politica, a tirar fuori l’antimeridionalismo del governo o l’appello all’orgoglio reggino, ora che la frittata siamo stati noi a farla proprio qui a Reggio: l’uno e l’altro argomento, sono soltanto le classiche foglie di fico di quella "politica" improbabile che offensivamente tromboneggia nel menare vanto di un bilancio approvato con avanzo di 12 milioni di euro. Grida vendetta la mancata spesa di quelle risorse sul territorio provinciale reggino, se si pensa che quei milioni avrebbero certamente potuto essere impiegati per migliorare le condizioni delle nostre scuole, luogo in cui dovrebbero germogliare cultura e legalità, vocaboli di cui spesso e volentieri si abusa, anche per spostare altrove l'attenzione dell'opinione pubblica. E visto che al peggio non c’è mai fine, ecco che da Palazzo San Giorgio, non paghi del clamoroso svarione che ha annichilito le operazioni di salvataggio della Reggina Calcio, giunge la ciambella di salvataggio per il dirimpettaio Presidente della Provincia, ex componente della giunta Italo Falcomatà, sotto forma di invito ad esercitare una forte moral suasion in vista del passo indietro del Presidente SOGAS. Non desta sorpresa che certa politica, nei momenti di fibrillazione, si presti mutuo e cinico soccorso a discapito di chi non si è nutrito dalla nascita di pane e politica. Ma, visto che è ormai quasi un fatto compiuto l’ennesima spoliazione che si appresta a subire la nostra città, diventata metropolitana per un generoso atto d’amore di Uomini di Destra resistito in egual misura dalla  Sinistra e dai parassiti finti destrorsi, le sconcertanti vicende del nostro Aeroporto siano un monito per il cittadino che non si riconosce nella Sinistra e negli ibridi cui questa dá vita". Oggi, a Destra, è quanto mai doveroso aver chiaro che vivere sotto lo stesso cielo - ammonisce Romeo - non significa avere tutti lo stesso orizzonte". 

 

Taglio voli con Milano: consiglieri regionali reggini scrivono a ministro Delrio

Il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto e i consiglieri Giovanni Arruzzolo, Domenico Battaglia, Francesco Cannizzaro, Francesco D’Agostino, Giuseppe Neri, Alessandro Nicolò, Giovanni Nucera e Sebi Romeo hanno ufficialmente chiesto con una lettera unanimemente sottoscritta un incontro urgente al Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio sulla decisione di Alitalia spa di tagliare i voli dall’aeroporto di Reggio Calabria con Milano Linate. La missiva è stata inoltre inviata al presidente della società, Luca Cordero di Montezemolo e all’Ad delegato, Silvano Cassano. "Di recente – scrivono il presidente Irto ed i consiglieri firmatari -  Alitalia Spa(Sai) ha deciso di sopprimere dai voli di linea dell’aeroporto Tito Minniti  la tratta Reggio Calabria - Milano Linate delle ore 7,25. Tale determinazione comporta un ulteriore depotenziamento dei già insufficienti collegamenti aerei tra la città di Reggio, l’Area Metropolitana dello Stretto ed il resto del Paese.  Si fa notare come questo taglio – sottolinea il contenuto della lettera - intervenga su un collegamento strategico  che da sempre registra un elevato numero di utenti dello scalo reggino dal quale transitano, in media, ogni anno, circa 550.000 passeggeri. E’ del tutto evidente che l’incremento dei collegamenti da e verso l’aeroporto Tito Minniti da Milano è una delle condizioni imprescindibili per ovviare alla crisi in cui lo stesso scalo versa ormai da anni”. "E tuttavia – evidenziano il presidente Irto ed i consiglieri firmatari -  i vertici di Alitalia hanno assunto una decisione che, al contrario, penalizza gravemente lo scalo e l’utenza reggina e messinese, costituita anche da tanti emigrati, ai quali la tratta offri la possibilità di rincasare nel fine settimana, ripartendo il lunedì mattina". "Non è trascurabile, inoltre, il rilevante danno all’immagine del nostro aeroporto, che appare sfavorito, malgrado sia ricompreso fra gli scali strategici nel Piano nazionale Aeroporti, di recente approvato dal Governo.  Si rappresenta, pertanto, la richiesta di ripristinare immediatamente tale collegamento, suggerendo altresì la tempestiva apertura di un tavolo di confronto tra i vertici di Alitalia, i rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Calabria,le Province e i Comuni di Reggio Calabria e di Messina, al fine di discutere sulla tratta in questione, nonché sulle strategie di potenziamento dello scalo aeroportuale dell’Area dello Stretto".

 

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