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Un unico Comune nelle Preserre: primi passi verso la fusione

I tagli imposti dal governo centrale, che a sua volta è a corto di risorse, le difficoltà a predisporre i servizi, il venir meno dei vecchi campanilismi che spesso si sono rivelati controproducenti. Organizzarsi con forme di amministrazione condivisa è ormai un’esigenza per i centri calabresi, sempre più in difficoltà nella gestione di problemi dalle origini lontane e dalla soluzione assai complessa. Serve unire le forze e sfruttare le occasioni che si presentano, guardando al futuro e non al passato. Il dibattito sollevato dal Redattore circa la necessità del “mettersi insieme” di diversi Comuni sembra trovare riscontri nella realtà, a dimostrazione del fatto che qualcosa, in questo senso, si muove.  E’ viva, infatti, la discussione nelle Preserre dopo il disco verde da parte del civico consesso di Torre di Ruggiero alla mozione, presentata dal sindaco Giuseppe Pitaro, per la fusione con i Comuni di Chiaravalle Centrale e Cardinale.

Interessante è, in particolare, il pensiero del primo cittadino di Chiaravalle Gregorio Tino che trova “apprezzabile” l’iniziativa del suo omologo rilevando che “si tratta di 3 comunità già aggregate da un punto di vista culturale e sociale”. A suo avviso, sarebbero indiscutibili “i vantaggi che si avrebbero nella gestione dei servizi ed in riferimento ai trasferimenti erariali”, ma il processo non deve essere calato dall’alto. Più opportuno è, invece, “cominciare a percepire gli umori delle comunità ed eventualmente procedere con gli atti propedeutici all’indizione di un referendum”. Sostanzialmente, il progetto ha i favori degli amministratori che, però, vogliono agire solo con un convinto sostegno della popolazione. Rilevante è, ad ogni modo, il fiorire di elementi innovativi nella mentalità della classe dirigente che ha preso atto della richieste di efficienza e competitività della società moderna. Tino sembra avere la lungimiranza di allargare gli orizzonti e propone di “coinvolgere anche Argusto e Gagliato” in un piano ambizioso ma allo stesso tempo concreto. La realizzazione non è semplice ma potrebbe essere l’unica via per sopravvivere agli effetti dello spopolamento e ai colpi frenetici della globalizzazione.

Chiaravalle, Giovanni Fabiano verso la presidenza del consiglio

Sarebbe un’inversione di ruoli la soluzione trovata dal sindaco Gregorio Tino per dare più solidi equilibri alla maggioranza che regge le sorti della principale cittadina delle Preserre. Le ultime riunioni avrebbero condotto all’affidamento al forzista Giovanni Fabiano della carica di presidente del consiglio e cioè proprio a colui che aveva lasciato il posto di assessore all’esponente di Fratelli d’Italia Giuseppe De Leo. Nessuno stravolgimento, dunque. Si tratterebbe piuttosto di aggiustamenti più o meno fisiologici derivanti dall’esigenza di dare maggiore compattezza ad una squadra che vuole presentarsi unita alle prossime scadenze elettorali e che ha adottato scelte dolorose come quella della dichiarazione del dissesto. Il rinvio del consiglio comunale al 9 marzo non metterebbe a rischio l’operazione: sembra infatti che gli accordi siano pronti e sigillati. I rappresentanti di “Chiaravalle futura” non potrebbero d’altra parte fare a meno di consegnare una sorta di risarcimento a Fabiano per il sacrificio compiuto. Da un punto di vista amministrativo, il prossimo civico consesso rischia di essere contraddistinto da forti tensioni fra le opposte fazioni politiche visto il diverso orientamento circa l’esecuzione dei provvedimenti connessi alla dichiarazione di dissesto.

Chiaravalle Centrale, la maggioranza verso nuovi equilibri

Il cerchio si chiude. Il sindaco Gregorio Tino sembra aver ritrovato la solidità della squadra che lo sostiene con quegli aggiustamenti che gli hanno consentito di puntellare gli equilibri. L’avvicendamento che ha portato l’esponente di Fratelli d’Italia Giuseppe De Leo nell’esecutivo cittadino (escluso il forzista Giovanni Fabiano) è stato un passo importante che ha seguito la costituzione del gruppo unico “Chiaravalle Futura”. Ora serve un’ulteriore mossa, che arriverà domani mattina quando sarà eletto il nuovo presidente del consiglio. Un’operazione non secondaria che probabilmente inciderà sugli assetti politici in vista delle prossime scadenze elettorali. Il civico consesso discuterà inoltre dell’affidamento in gestione del campo di calcetto di località “Foresta” alla parrocchia Maria Santissima della Pietra e soprattutto adotterà i provvedimenti consequenziali alla dichiarazione di dissesto avvenuta negli ultimi frangenti dell’anno scorso.

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Trasversale delle Serre, infruttuoso l'esito dell'incontro con l'Anas

 CHIARVALLE CENTRALE - Si è svolta nel pomeriggio di ieri a Chiaravalle, l’assemblea sulla Trasversale, indetta dal sindaco Gregorio Tino alla quale hanno preso parte i sindaci di Torre di Ruggiero, Cardinale, Argusto, il vicesindaco di Gagliato, e il capo compartimento Anas, Vincenzo Marsi. L’incontro, piuttosto infruttuoso in termine di risposte ricevute, era stato programmata con l’intento di avere qualche certezza in merito ai tempi di realizzazione dei lotti IV e IV bis, comprendenti i tratti “Torre di Ruggiero – Chiaravalle Centrale”, “Argusto – Gagliato” e la bretella “Petrizzi – Gagliato”. Nel corso del convegno, con varietà di accenti secondo le diverse opinioni, i sindaci hanno richiamato l’attenzione sulla storia ormai pluridecennale dell’arteria notoriamente incompleta, anzi a stento iniziata. Numerosi gli interventi del pubblico e dei corrispondenti di stampa, tv e radio; non è mancato l’intervento pungente di Ulderico Nisticò, che agita da molti anni il tema. Il capo compartimento Marsi ha spiegato, dal punto di vista dell’Anas, le difficoltà incontrate, e, in particolare, lo stato di commissariamento e pre fallimento della ditta appaltatrice, che non è in grado di condurre a termine il lavoro. Non meno problematica l’eventuale rescissione del contratto con conseguente avvio di una nuova procedura d’appalto, poiché ha spiegato Marsi, in tal caso si allungherebbero ulteriormente i tempi di realizzazione. L’esito della riunione sembra, quindi, aver lasciato un certo senso di insoddisfazione generale per la mancanza di certezze sulle date di agibilità della strada.

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Chiaravalle C.le, il Pd incalza la maggioranza comunale e risponde agli attacchi

Non si è fatta attendere la risposta del circolo Pd di Chiaravalle Centrale, a seguito della nota della maggioranza in seno al consiglio comunale e diffusa per mezzo stampa nei giorni scorsi. La compagine di centrodestra aveva reso nota la decisione di formare un gruppo unico in consiglio comunale “Chiaravalle Futura Gregorio Tino Sindaco”, testimoniando una ritrovata unità d’intenti dopo le polemiche innescate dalle dichiarazioni di alcuni consiglieri di maggioranza. Il PD non ci sta e dopo avere incassato le critiche, secondo cui le responsabilità maggiori del dissesto finanziario siano da imputare alla “mala gestione del recente passato” che ha “provocato il dramma economico e sociale che la comunità sta vivendo e che le future generazioni potrebbero dover subire”, va al contrattacco e per bocca del segretario cittadino Emanuela Neri definisce tragicomiche “le affermazioni delle rappresentanze consiliari dei partiti di centrodestra FI, Ncd e Fratelli d’Italia che dopo essersi riscoperti appassionati amanti definiscono salutare e proficua la loro esperienza amministrativa oltre che sana, onesta e trasparente. E addirittura oculata la loro gestione. E’ vero che il mese è quello di Febbraio, di San Valentino e degli innamorati ma si fa fatica a credere ad un ritrovato amore tra chi in questi anni non ha fatto che guerreggiare per l’ottenimento delle varie poltrone. Assessore, Presidente del Consiglio, Vice Sindaco, cariche reclamate non per riconosciute capacità e competenze ma semplicemente per indossare il pennacchio, con relativo emolumento, da esibire nelle occasioni importanti. In soli quattro anni” afferma la Neri “ il sindaco Tino e questa compagine di centrodestra sono stati capaci di creare danni irreparabili a questa nostra Città. E’ sotto la gestione Tino che il nostro Ospedale è stato definitivamente chiuso insieme al Tribunale e al Giudice di Pace. E’ sotto la stessa salutare e proficua amministrazione che abbiamo perso il finanziamento per dare a Chiaravalle un polo scolastico di eccellenza. E se questo poteva sembrare un progetto ambizioso, la grande capacità di questi amministratori si evidenzia nella quotidiana incapacità di gestione delle nostre scuole con i bambini della scuola materna sofferenti per il freddo causato dalla mancanza di riscaldamento. E’, inoltre, sotto gli occhi di tutti la fallimentare gestione dei rifiuti. Problema che gli attuali amministratori, che si sono autodefiniti energici e determinati, hanno pensato di risolvere con la realizzazione di minidiscariche sparse per le vie della nostra Città”. Secondo il circolo cittadino del PD, inoltre, gli ultimi quattro anni sono contraddistinti da “continui fallimenti culminati con una dichiarazione di dissesto finanziario provocato e voluto”. Il segretario cittadino, infine, usando una metafora scolastica conclude sostenendo che “le pagelle, regola vuole, che sia il professore a redigerle e ogni alunno viene valutato su tutto il percorso fatto. E’ inutile che si provi a correre ai ripari. L’operato di Chiaravalle Futura Gregorio Tino Sindaco è sotto gli occhi di tutti. E al di là della pagella che ognuno vorrebbe redigersi da solo, a breve ci sarà il giudizio del professore e cioè dei cittadini che fortunatamente non hanno memoria corta e sapranno scegliere a chi dare l’opportunità di riportare Chiaravalle Centrale sui giusti binari”.

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Forza Italia, Ncd e Fratelli d’Italia costituiscono il gruppo unico

CHIARAVALLE CENTRALE – “Le forza politiche e le relative rappresentanze consiliari dei partiti di centrodestra FI, Ncd e Fratelli d’Italia, preso atto della situazione politico-amministrativa venutasi a determinare in seguito alla dovuta, indifferibile ed ineludibile dichiarazione di dissesto finanziario, riaffermano le decisa volontà di proseguire con rinnovata energia e univoca determinazione, la salutare e proficua esperienza amministrativa che, attraverso la gestione sana, onesta, trasparente ed oculata ha prodotto risultati notevoli, ha assicurato la rottura con la logica della mala gestione del recente passato, liberando la comunità dal sistema malsano e dannoso che ha provocato il dramma economico e sociale che la comunità sta vivendo e che le future generazioni potrebbero dover subire”. È quanto si legge in una nota della maggioranza che ritrova una posizione di compattezza e sferra attacchi decisi alla controparte. “Il rigurgito reazionario delle opposizioni, unite solo dall’odio e dalla sete di potere, oltre che dal timore dell’accertamento delle responsabilità – viene sottolineato – impone una presa di posizione ferma e sicura ed una ulteriore intensificazione dell’azione amministrativa attraverso una ridefinizione degli obiettivi programmatici ed una conseguente rimodulazione delle funzioni, delle deleghe e delle attribuzioni atta a favorire un coinvolgimento organico ancora più ampio e condiviso”. Conseguenza del “superamento delle articolazioni intervenute nella formazione dei gruppi in seno al consiglio comunale” è pertanto la costituzione del gruppo unico “Chiaravalle futura – Gregorio Tino sindaco”, che “si vuole aprire al contributo dei soggetti che, nella drammatica vicenda del dissesto finanziario, ad ogni livello ed in ogni sede, hanno dimostrato senso di responsabilità e rispetto della verità”. Infine, viene espressa l’intenzione di “stabilire un nuovo patto civico e sociale con tutti i chiaravallesi di buona volontà, affinché si possa sempre più affermare il principio della verità, del rispetto, della tolleranza, della collaborazione e della convivenza pacifica e civile ed assicurare alla nostra comunità un futuro certo e sereno”.

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Dissesto, il sindaco Tino: “E’ l’ora di una verità condivisa”

CHIARAVALLE CENTRALE – Ad oltre un mese di distanza dal dissesto finanziario dichiarato dal Consiglio comunale, il sindaco Gregorio Tino torna sull’argomento che sta monopolizzando il dibattito nel centro delle Preserre auspicando “un chiarimento definitivo” capace di portare ad una “verità condivisa” e rivendicando un’azione amministrativa posta in essere “nel supremo interesse della collettività”. Il primo cittadino spiega “le origini antiche” del problema e snocciola ogni dettaglio riguardo ad una massa debitoria che alla data del 31 maggio 2011 è stata quantificata in 7.087.000 euro. A pesare vi è poi “un debito per mutui che grava per circa 745.000 euro all’anno”,  determinato dal fatto che “nel passato vi è stato un eccessivo ricorso all’indebitamento attraverso la contrazione di mutui per il finanziamento di opere, tant’è che l’ente già nell’esercizio del 2005 si è trovato costretto a dover rinegoziare i mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti  e con un altro istituto di credito privato per mezzo dell’emissione di BOC e l’adozione di un nuovo piano finanziario”. Inoltre, “le amministrazioni per poter apparentemente garantire gli equilibri di bilancio e di gestione hanno utilizzato vari espedienti che hanno contribuito a creare l’attuale situazione finanziaria. Fra questi – sostiene Tino – troviamo la frequente pratica di sottostima delle spese in sede di redazione del bilancio di previsione che ha determinato la generazione nel tempo di numerosi debiti fuori bilancio, anche perché il Comune ha dovuto comunque assicurare i vari e necessari interventi sul territorio facendo spesso ricorso allo strumento della somma urgenza e dei pronti interventi”. Secondo il sindaco, questo stato di cose, “che ha avuto come effetto indiretto una tenuta delle scritture contabili spesso contraddittoria ed incerta, ha posto l’ente nella condizione di inattendibilità nei confronti della magistratura contabile”. Tino mette il dito nella piaga ed elenca ciò che, a suo avviso, di sbagliato c’è stato nell’operato dei predecessori: “un forsennato ricorso all’anticipazione di cassa che talvolta non veniva ricostituita nei limiti degli esercizi finanziari, un utilizzo frequente non sempre ricostituito nei termini di legge dei fondi a destinazione vincolata e tale situazione trascinata negli anni ha comportato lo stralcio di crediti inesigibili, l’inerzia dell’amministrazione relativamente alla determinazione e all’allineamento delle tariffe al reale costo dei servizi, la propensione patologica al contenzioso con l’instaurazione di numerose liti pendenti che hanno prodotto incertezza nella determinazione delle spese, la previsione delle alienazioni di immobili mai realizzata”. Condannata “l’irresponsabilità delle opposizioni”, Tino passa alla rassegna dei risultati conseguiti in direzione del risanamento e, tal fine, cita “il pagamento di debiti per 4.498.000 euro (di cui 3.770.000 con il ricorso al decreto legge 35/2013 e 728.000 euro con risorse proprie), la riduzione delle spese del personale per 267.661 euro, la riduzione del contenzioso e l’eliminazione dell’anticipazione di cassa”. Il tutto a dispetto della “decurtazione netta del fondo di solidarietà di 710.347 euro (i trasferimenti al Comune di Chiaravalle sono passati da 1.882.261 euro del 2011 a 1.171.914 euro del 2014)”. In questo contesto, si è andata ad inserire “la grave crisi di liquidità verificatasi nell’ultimo trimestre del 2014 che ha fatto emergere la gracilità del nostro sistema finanziario integrando la fattispecie classica della situazione di dissesto”. Dunque, svaniti i due tentativi di condurre in porto il riequilibrio e vista la necessità di guardare alla “prospettiva dell’introduzione nel sistema della contabilità armonizzata per l’esercizio 2015, abbiamo dovuto rassegnarci alla drammatica presa d’atto”. Il sindaco evidenzia infine  “la grande sofferenza” ma specifica di avere “la coscienza a posto” poiché ha fatto “fino in fondo, e con serenità, la propria parte”. 

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