Smantellata struttura residenziale per anziani abusiva: tre persone denunciate

I carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo (Rc), del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Reggio Calabria e della Stazione forestale di Melito Porto Salvo, hanno denunciato in stato di libertà un 54enne, un 48enne e una 46enne, del posto, per esercizio abusivo di professione, abbandono di persone incapaci, abusivismo edilizio ed indebita percezione del reddito di cittadinanza.

In particolare, i denunciati avrebbero allestito una struttura ricettiva per anziani in uno stabile abusivo, edificato in metallo, pannelli coibentati e container ad uso abitativo, in un terreno agricolo, in violazione del piano di assetto idrogeologico, con scarichi a cielo aperto e impianto elettrico non a norma con fili e prese volanti. All’interno della struttura, gli uomini dell’Arma hanno trovato quattro degenti ottuagenari, affetti da disabilità fisiche e psichiche di diversa gravità, non autosufficienti e bisognosi di continua assistenza medica, infermieristica e farmacologica. Per gli investigatori quello scoperto sarebbe stato “un ghetto in cui gli anziani ospiti, senza una qualificata assistenza in un ambiente insalubre e pericoloso, erano controllati da un impianto di videosorveglianza, circostanza che lascia peraltro presupporre che la presenza in loco dei gestori fosse limitata durante la giornata”.

L’intera struttura, contenete farmaci, dispositivi medici e derrate alimentari recanti la marchiatura “Aiuto Ue – Fead” (Fondo di aiuti europei agli indigenti) è stata sottoposta a sequestro, mentre gli ospiti, in discrete condizioni di salute, sono stati affidati ai familiari o a strutture sanitarie accreditate del territorio.

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Pastore ucciso in Calabria, arrestato il presunto responsabile

Lo scorso 28 gennaio, i Carabinieri della Compagnia di Melito di Porto Salvo (Rc) sono intervenuti in località Ceracadi di Condofuri, dove poco prima era stato rinvenuto, in un’area impervia sul ciglio di un dirupo, il corpo esamine di un pastore 42enne, residente a Gallicianò.

Diversi indizi hanno da subito orientato le indagini verso una morte dovuta a cause violente, principalmente in ragione di una ferita al collo compatibile con un colpo d’arma da fuoco.

Sulla scena criminis sono intervenute le unità del Comando provinciale di Reggio Calabria specializzate nelle investigazioni scientifiche per un approfondito sopralluogo tecnico, continuato anche nei giorni successivi con il supporto di unità dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria. 

Le investigazioni dei militari dell’Arma, coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti di un 40enne del luogo che, dopo il fatto, si era reso irreperibile. Quest’ultimo, dopo essere stato ritracciato nella giornata di ieri, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, sul quale si pronuncerà il Tribunale di Reggio Calabria.

Calabria, scossa di terremoto nella notte

Un terremoto di magnitudo 3.0 è stato registrato poco dopo l'1 della notte scorsa nei pressi di Melito di Porto Salvo, nel Reggino.

I sismografi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno individuato l’ipocentro ad una profondità di 34 chilometri.

La scossa non ha causato danni a persone o cose.

Attività antibracconaggio, sequestrati armi e richiami elettroacustici vietati. Denunciati otto cacciatori

Otto persone sono state denunciate nelle scorse settimane dai carabinieri forestale delle Stazioni  di Melito di Porto Salvo (Rc) e Brancaleone, con l’ausilio  dei colleghi del Cites di Reggio Calabria.

Tra i reati contestati a vario titolo: l’uso di richiami elettroacustici vietati nell’attività venatoria e l’abbattimento di specie protette.

In particolare, in località Lardicà di Bova Marina, i militari hanno denunciato B.A e L.S., di 61 e 44 anni, entrambe residenti a Condofuri, perché sorpresi ad utilizzare  richiami vietati. Inoltre, ai due cacciatori sono stati sequestrati i fucili, le munizioni, 4 richiami elettroacustici vietati e numerosi esemplari, già uccisi, di avifauna protetta.

Altre tre persone, B.F., E.G. e C.F., rispettivamente di 56, 49 e 47anni, sono state denunciate in località Musa-Torre di Melito di Porto Salvo, dopo essere state sorprese ad usare un richiamo elettroacustico illegale.

Anche in questo caso, oltre ai 3 fucili ed alle relative munizioni, ai denunciati sono stati sequestrati i dispositivi elettroacustici vietati.

Inoltre, in località Ficarella di Montebello Jonico, i militari hanno denunciato M.E.F, di 39 anni, per l’abbattimento di un esemplare di avifauna protetto. All’uomo sono stati sequestrati il fucile e le cartucce.

Infine, nelle località Badia del Rizzo e Ripe,rispettivamente  di Caraffa del Bianco e Sant’Agata del Bianco sono stati denunciati M.E e G.A., di  59 e 47 anni, perché  colti sul fatto mentre utilizzavano richiami vietati per la caccia.

Anche in questo caso, i richiami sono stati sequestrati, insieme ai fucili ed alle munizioni.

Sorpresi a scambiarsi droga a pochi passi dalla caserma dei carabinieri, arrestati

I carabinieri della Stazione di Palizzi Marina e Melito Porto Salvo (Rc) hanno arrestato A.P. e F.Z., di 24 e 29 anni, perché trovati in possesso di oltre due chili tra hashish e marijuana.

In particolare, nel pomeriggio di ieri, due militari in servizio alla Stazione di Palizzi Marina si trovavano per ragioni di servizio a pochi metri dalla caserma dei carabinieri di Melito Porto Salvo, quando hanno notato un ragazzo che, uscendo da un condominio, consegnava una grossa borsa ad una persona, che si trovava in sosta su un’auto a bordo strada.

Gli uomini dell’Arma, insospettiti dalla situazione, hanno deciso d’intervenire e fermare l’automobilista.

I sospetti si sono rivelati fondati, dal momento che nella borsa sono stati trovati 650 grammi di marijuana.

E’ seguita quindi una perquisizione a casa della persona che aveva ceduto il borsone.

Durante il controllo sono stati trovati oltre un chilo di marijuana e più di mezzo chilo di hashish.

Pertanto, A.P. e F.Z sono finiti in manette con l’accusa di detenzione illecita di sostanze stupefacenti.

In attesa dell’udienza di convalida, gli arrestati sono stati trasferiti nel carcere “Panzera” di Reggio Calabria.

Calabria: piroscafo Torino patrimonio culturale sommerso

La notte tra il 18 e il 19 agosto 1860 Giuseppe Garibaldi con circa 3200/3500 Camicie Rosse, a bordo dei due piroscafi Torino e Franklin, partì dalla Sicilia seguendo una rotta di attraversamento dello stretto più lunga e indiretta allo scopo di eludere il pattugliamento della flotta borbonica. Garibaldi era sul Franklin, mentre Bixio era imbarcato sul piroscafo Torino. Nonostante il Torino si fosse arenato sulla spiaggia di Rumbòlo a Melito Porto Salvo in provincia di Reggio Calabria, tutti gli uomini riuscirono a sbarcare. Il piroscafo Torino ora giace sul fondale a 7 m di profondità.

Il Segretariato Regionale del MiBACT per la Calabria, nella persona del Direttore dott. Salvatore Patamia, d’intesa con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, ha accolto l’invito ricevuto dal Commissario Straordinario del Comune di Melito Porto Salvo, Dott.ssa Anna Aurora Colosimo, di presentare, alla presenza del Prefetto di Reggio Calabria, S.E. Massimo Mariani, le attività relative al Piroscafo “Torino”. Alle 11 di domani 14 luglio 2020, infatti, all’interno dei Museo Garibaldino sito in località Rombolo del lungomare dei Mille di Melito Porto Salvo, il funzionario archeologo subacqueo Dott.ssa Alessandra Ghelli, presenterà l’attività di tutela del patrimonio culturale sommerso da parte del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, con particolare riferimento alla tutela, conservazione e valorizzazione del Piroscafo “Torino”.

Le attività operative che saranno  illustrate, sono state espletate con il coordinamento sul territorio dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, dai Carabinieri del Nucleo Subacquei Messina consistenti nella prospezione strumentale dei fondali da parte dell’Aliquota Subacquei Messina sotto la direzione scientifica del funzionario archeologo subacqueo, Dott.ssa Alessandra Ghelli, con l’assistenza dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza.

Successivamente, dalle 15:30 la cittadinanza potrà osservare il relitto illustrato dalla soprintendenza ABAP Rc-VV e dal segretariato regionale MiBact con l’ausilio del Nucleo Subacquei di Messina in modalità snorkeling (osservazione del fondo del mare nuotando in superficie a pochi metri dalla battigia e usando maschera e boccaglio). Chiunque voglia partecipare potrà recarsi davanti al museo Garibaldino provvisto di propria attrezzatura personale.

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Piantagione di marijuana rinvenuta nel Reggino

Una piantagione composta da 50 arbusti di cannabis è stata rinvenuta dai carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo e dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria, in un terreno demaniale in località Fossatello di Montebello Jonico.

La droga, previa campionatura, è stata distrutta sul posto.

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Incidente stradale sulla Statale 106, due feriti

È di due feriti il bilancio dell'incidente stradale avvenuto nella serata di ieri sulla Statale 106 ionica, all’altezza del bivio di Roghudi e Melito di Porto Salvo, nel Reggino.

Nell'impatto, le cui cause sono in corso d'accertamento, sono rimaste coinvolte due auto guidate da un uomo ed una donna. 

I conducenti sono stati soccorsi e trasportati in ambulanza nell’ospedale melitese, dove sono stati sottoposti alle cure del caso.

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