Nardodipace: insegnanti e studente scivolano sul ghiaccio, Loielo e Tassone puntano l’indice contro l’amministrazione comunale

"Dopo l’ennesimo episodio verificatosi (ieri mattina - ndr) a Nardodipace, non si può fare a meno di constatare l’assoluta inconsistenza di un’amministrazione comunale che dimostra giorno per giorno di non essere in grado di gestire nemmeno la più semplice ordinaria amministrazione!

Nonostante i quotidiani allerta meteo ufficiali e la miriade di applicazioni installate su tutti i telefonini in commercio in grado di dare conto delle condizioni metereologiche anche di una specifica località più sperduta, nonché le rigide condizioni di ieri sera che certamente avrebbero dovuto far prevedere agevolmente la forte gelata che si sarebbe verificata nel corso della notte, i nostri impeccabili amministratori comunali non hanno minimamente mai pensato di disporre un quotidiano spargimento di sale presso l’accesso dei plessi scolastici del territorio per evitare situazioni di pericolo per l’incolumità dei bambini e del personale. In effetti, stamane, nella frazione Cassari di Nardodipace, peraltro posta a ben 1.150 metri sul livello del mare, due insegnanti ed una bambina sono scivolate rovinosamente su una lastra di ghiaccio presente proprio davanti l’ingresso del locale istituto scolastico. Le insegnanti hanno riportato seri danni, mentre la bambina, fortunatamente, è rimasta completamente illesa.

Sul posto è intervenuta subito l’autoambulanza del pronto soccorso di Serra San Bruno per prestare le prime cure alle due insegnanti, successivamente accompagnate al nosocomio serrese per essere sottoposte a più approfonditi accertamenti. Una delle due malcapitate, infatti, avrebbe riportato addirittura la rottura di una spalla, mentre l’altra se l’è cavata “solamente” con una serie di contusioni e ferite alle mani e sul resto del corpo.

Come può essere alquanto evidente, dunque, le conseguenze avrebbero potuto essere assai più gravi, sia per il personale scolastico che per i bambini, in relazione ad una circostanza, però, assolutamente prevedibile e, quindi, scongiurabile con il semplice impiego di un minimo di buon senso!

Purtroppo, Nardodipace vive oramai una condizione di elevato disagio ed abbandono, guidata da una classe dirigente che si dimostra sempre di più incapace di gestire il proprio ruolo e, soprattutto, di gestire le sorti di una Comunità che meriterebbe di avere garantiti, quantomeno, quei servizi minimi di base presenti in ogni paese civile e che qui da noi sembrano sempre di più, invece, una mera utopia.

Auguriamo alle due insegnanti una pronta e serena guarigione, auspicando che quanto accaduto sia da stimolo per i nostri distratti Amministratori affinché si evitino errori simili per il futuro".  

E' quanto scrivono, in una nota, Piero Tassone e Romano Loielo, rispettivamente capogruppo di minoranza in Consiglio comunale e responsabile del movimento Uniti per Nardodipace.         

 

  • Published in Politica

Nardodipace, dura replica di Loielo a Demasi: "Si arrampica sugli specchi per difendere l’indifendibile"

"Avendo finalmente trovato tempo da dedicare agli stravaganti sfoghi del nostro beneamato Sindaco Antonio Demasi, tenterò di replicare alle sue bizzarre teorie politiche ed alle ridicole accuse che, peraltro maldestramente celate, è solito lanciare nei miei riguardi e nei confronti dei miei ex collaboratori.

Registro, intanto, con grande piacere che Demasi trascorra il suo “prezioso” tempo a seguire la mia pagina Facebook, da me peraltro invece poco frequentata, chiarendogli tuttavia che il fatto che uno scritto possa rappresentare una “porcheria” è assolutamente una questione soggettiva, difatti l’ultimo suo comunicato stampa è per me una delle più infondate e bieche sconcezze mai udite. Ma ciò non mi meraviglia, poiché dal soggetto da cui derivano simili dichiarazioni non ci si può di certo aspettare altro! schifezza

Andando però al nocciolo della questione che qui più ci interessa, non si può che riscontrare negli scritti del nostro benemerito Demasi la consueta presenza di quell’oramai consolidato atteggiamento fondato sul presuntuoso ed arrogante presupposto di essere sempre dalla parte della ragione, di essere gli eterni intoccabili e privi di ogni macchia, vezzo che caratterizza il tipico sinistroide in ogni angolo del globo terrestre!

Difatti, con un atteggiamento che, ritenendomi un signore, ometto qui di classificare, il Sindaco Demasi nel suo sproloquio tenta, dapprima, di spiegare le ragioni “politiche” della candidatura di Romolo Tassone nella sua lista del 1997, curando di evidenziare di averne in qualche modo addirittura subìto la presenza. A suo dire, infatti, gli accordi politici in seno alla sezione del PDS per costituire la lista dell’Ulivo avrebbero poi indotto, comunque, l’odierno paladino della giustizia ad accettare, suo malgrado, l’esponente del PPI nella lista da egli stesso capeggiata, per persuadersi, successivamente, anche ad eleggerlo, all’unanimità del suo gruppo consiliare di maggioranza, alla carica di Consigliere della Comunità Montana delle Serre Calabre.

Schettino, devo dire, non avrebbe saputo fare di meglio!

In ogni caso, se queste sono le sue “ragioni politiche” di quegli eventi, non v’è chi non veda come le stesse motivazioni potrebbero e dovrebbero valere anche per gli altri.

A meno che gli altri non siano di centrodestra, naturalmente!

Vi è, difatti, che già nel 2000, in occasione della entusiasmante ascesa di Silvio Berlusconi e della sua Forza Italia, Romolo Tassone decideva di lasciare il PPI e di aderire al partito degli Azzurri, per poi confluire, quindi, nel più ampio gruppo della Casa delle Libertà.

Io, gran parte del mio gruppo politico di Nardodipace e dei componenti della lista presentata nel 2002 militavamo, invece, in Alleanza Nazionale, e decidevamo di partecipare alle elezioni di quell’anno col simbolo “La Casa delle Libertà – Loielo sindaco”, includendo nella lista, pertanto, anche i componenti di Forza Italia, tra cui, appunto, Romolo Tassone.

A questo punto mi chiedo quale sia la differenza tra le due circostanze? Dove risiede la pretesa attenuante per Antonio Demasi e, al contrario, l’aggravante per me, posto che, peraltro, non può non valere, sia all’epoca che nello stesso momento in cui parliamo, anche per Romolo Tassone - il quale certamente “non ha niente a che vedere” con terze persone, seppur suoi parenti stretti - quel che dovrebbe valere invece indiscutibilmente per il suo Assessore? Le circostanze cambiano, forse, pur rimanendo immutati fatti e persone, a seconda della collocazione politica di cui si parla? Se si tratta di centrodestra tutti diventano brutti e cattivi, mentre a sinistra sono sempre tutti casti e puri?

Sciocchezze, ovvio, le arrampicate sugli specchi del buon Antonio Demasi per tentare di difendere l’indifendibile!

Visto, poi, che il nostro Sindaco ama citare la relazione dello scioglimento del Consiglio Comunale di Nardodipace, lo inviterei però caldamente a rileggere con attenzione ed a far riportare sui giornali anche, e soprattutto, il contenuto integrale delle pagine 57, 65, 69, 77, 24 e 25, di quella stessa relazione ove si parla del suo assessore, nonché quanto scritto a pagina 78 per quanto concerne, invece, se stesso, così vediamo se continua ad avere la sfacciataggine di additare gli altri per farsi passare in tal modo per una candida e fresca verginella!

In merito ai suoi asseriti “grandi elettori”, dei quali io non mi pregio di averne mai avuto in quanto ho sempre dovuto lavorare strenuamente (cosa che peraltro amo fare) per conquistare col sudore ogni singolo voto senza alcuna attività clientelare, stenderei davvero un velo pietoso, perché altrimenti dovrei chiedere a Demasi di raccontarci con chi ha fatto la campagna elettorale del 2017 e con chi ha festeggiato poi la sua vittoria!

Sulla tematica della scuola, di cui Antonio Demasi straparla senza dimostrare di avere alcuna contezza delle reali circostanze, affermando in effetti questioni prive di logica e di una eventuale opportunità politica per il sottoscritto, desidererei sottoporre alla sua flebile memoria che, all’epoca dei fatti, sia le stesse autorità scolastiche che i genitori avevano più volte segnalato la evidente fonte di pericolo per l’incolumità dei ragazzi e del personale dovuta alla eccessiva inclinazione dei pannelli di cemento armato del solaio di uno dei plessi scolastici del capoluogo, sollecitando un intervento. In attesa di eseguire gli opportuni accertamenti e verifiche e di individuare edifici più idonei in caso di trasferimento definitivo, pensammo quindi di ospitare i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado del capoluogo nel villaggio turistico che proprio Antonio Demasi aveva realizzato e poi inaugurato solo pochi anni prima, situato ai margini del centro abitato e distante meno di un chilometro dai plessi scolastici provvisoriamente chiusi! La struttura era, e lo è tuttora, dotata di 16 appartamenti dislocati su quattro schiere, ognuno dei quali è composto da due ampie stanze con un bagno centrale. Gli edifici utilizzati per ospitare i ragazzi erano tutti dotati sia di riscaldamento alimentato a gpl che di servizi igienici, addirittura uno ogni due aule!

Dunque, delle due l’una: o Antonio Demasi aveva realizzato e inaugurato pochi anni prima una struttura turistica fatiscente, oppure le sue affermazioni, come siamo abituati oramai di sentire, sono prive di ogni corrispondenza con la realtà.

Non risultano affatto vere, pertanto, le ridicole inezie riferite nel suo articolo, anche perché in quel periodo l’intera operazione è stata concordata con le autorità scolastiche e, guardacaso, alcun reclamo è mai stato rivolto in merito al Comune di Nardodipace. Inoltre, gli alunni venivano quotidianamente prelevati a casa ed accompagnati a scuola con lo scuolabus, servizio sempre attivo nel periodo delle mie amministrazioni, a differenza, invece, dell’odierna tragica era Demasi! Rammenterà, poi, il solerte Sindaco che nei pressi degli edifici adibiti ad aule sorge anche il ristorante della struttura turistica, presso cui i bambini quotidianamente consumavano i loro pasti in maniera serena, tranquilla e sana, a differenza di oggi, invece, che dopo ben oltre dodici anni gli alunni si trovano ancora privi di refezione scolastica e pranzano con panini e merendine! Non può insinuare il buon Demasi nemmeno il mio tentativo clientelare di avvantaggiare con quel trasferimento il gestore del ristorante del villaggio turistico, visto che proprio Antonio Demasi glielo aveva assegnato solo qualche mese prima della fine del suo mandato nel marzo del 2007.  Non vi è stata, inoltre, alcuna “sensibilità della Commissione Straordinaria”, bensì esclusivamente una ordinaria continuità amministrativa da parte sua che ha portato al collaudo statico delle due strutture scolastiche, a seguito delle quali vennero dichiarate comunque agibili. Ritenevo, e ritengo tuttora, che chi amministra ha il dovere ed il coraggio di garantire la sicurezza dei bambini a scuola, cosa che ho sentito profondamente il bisogno di fare in quel momento, senza alcuna minima esitazione, rimanendo profondamente persuaso di aver fatto sempre il bene della Comunità e dei miei concittadini!

Non è la vicenda ad essere vergognosa, allora, caro Demasi, ma le ridicole menzogne fatte di chi sa bene di mentire al solo scopo di distogliere l’attenzione da fatti assai più gravi, nel vano tentativo di mettere sotto scacco l’avversario.

Rassegnati, caro Demasi, non è cosa tua!

Sulle chiacchiere afferenti le avventate e prive di giuridico significato segnalazioni alla Procura della Repubblica circa gli insinuati ammanchi di danaro pubblico di cui parla Demasi nel suo articolo, delle quali ci occuperemo a parte dovendoci dedicare evidentemente più ampio tempo e spazio, dico per ora solamente al Sindaco che prima di lui tutto è stato passato meticolosamente in rassegna da ben due Commissioni Prefettizie di Accesso agli atti del Comune di Nardodipace e da due Commissioni Straordinarie Governative Antimafia, senza mai individuare la benché minima traccia delle sue assurde ipotesi delittuose. Evidentemente, però, sono serviti ben cinque anni di amministrazione per consentire a Demasi di formulare, giusto a fine mandato, tali accuse a mio carico, chissà utilizzando quali metodi per pervenire a simili conclusioni ed all’evidente scopo di ostacolare in ogni modo quello che sa già sin d’ora sarà l’esito dell’imminente consultazione elettorale: una sua sonora, annunciata, prevedibile e meritata disfatta!

Quanto appena detto vale, ovviamente, sia per gli introiti derivanti dalla alienazione di beni pubblici che dalla gestione del benzinaio comunale. In riferimento a quest’ultima questione, giusto per chiarire bene i fatti al nostro ineffabile Inquisitore e per dimostrargli che le sue teorie su ammanchi di danaro pubblico sono assolutamente infondate e fuori luogo, vorrei ricordargli che nel 2010, allorquando gli addetti al servizio dimenticarono l’incasso della settimana all’interno del box del benzinaio, ammontante a circa 4.000 euro, scoprendo lunedì mattina che ignoti lo avevano prelevato, pur trattandosi di tre miei fedeli elettori dell’epoca non ho esitato a sanzionare tale mancanza con l’addebito in busta paga a loro carico dell’importo mancante.

Demasi, evita le chiacchiere e passa finalmente ai fatti, che ti conviene! Perché vedi, carissimo Antonio, tu ami gettare fango sulla gente ma non riesci mai a guardarti allo specchio. Ti ricordo che tutti noi ancora stiamo aspettando di sapere da te come è finita la vicenda relativa alle circa  800.000 euro che il Comune di Nardodipace avrebbe dovuto incassare per gli affitti non pagati da coloro i quali, seguendo all’epoca le tue indicazioni, non hanno aderito alla procedura di riscatto degli alloggi del ’51! La Commissione Straordinaria Antimafia che Demasi elogia a senso unico alternato, ossia solo quando gli conviene, nel 2016 aveva emanato un provvedimento per stabilire che tutti coloro i quali non avevano chiesto il riscatto dell’alloggio avrebbero dovuto pagare l’affitto al Comune di Nardodipace per l’appartamento occupato sine titulo, anche per gli anni precedenti nei limiti della prescrizione. Il gruppo di cittadini interessati impugnava però il provvedimento dinnanzi al Tar, tuttavia sbagliando clamorosamente il Giudice competente, tant’è che subito dopo l’insediamento di Antonio Demasi alla guida del Comune di Nardodipace nel 2017 arrivava la pronuncia del TAR che si dichiarava incompetente per materia, rimettendo nei termini i ricorrenti per consentire loro di adire il Giudice civile competente in materia di canoni di locazione. Tali cittadini interessati, va doverosamente evidenziato, non sono altro, in gran parte, che stretti congiunti di buona parte degli odierni Amministratori Comunali di Maggioranza, in primis del Sindaco Antonio Demasi, situazione certamente imbarazzante, atteso che, qualora i ricorrenti fossero rimasti inerti dopo la sentenza del Tar, gli Amministratori avrebbero dovuto agire praticamente contro sé stessi per recuperare in favore dell’Ente una somma complessiva che si aggirerebbe intorno alle ottocentomila euro! Noi non abbiamo mai più avuto notizie in merito, né su un eventuale nuovo giudizio da parte dei ricorrenti, né, soprattutto, sulla doverosa esecuzione del provvedimento da parte dell’attuale Amministrazione Comunale di Nardodipace guidata da Antonio Demasi, ma siamo estremamente certi che il solerte ed illibato Amministratore avrà senz’altro eseguito senza ritardo quanto dovuto e potrà ragguagliarci adeguatamente sull’intera vicenda (???).

Documenti alla mano, naturalmente!

La situazione, come può essere evidente, sarebbe in effetti gravissima in caso di inerzia da parte del Comune di Nardodipace, poiché ciò avrebbe consentito praticamente di far maturare la prescrizione di un credito di rilevante entità, con conseguenze disastrose per gli Amministratori che in ogni caso versano in un chiaro ed evidente conflitto di interesse!

Di queste cose dovremmo parlare, caro Antonio Demasi, non delle tue solite becere chiacchiere! Di cose concrete e sensate, che riguardano personalmente te e la tua gestione e che certamente non depongono bene in favore di chi si professa novello “censore” delle altrui vicende! Perché, vedi, se le cose dovessero essere andate davvero come appena ipotizzato, allora converrai che il danno erariale sarebbe enorme e, per di più, l’aspetto penale gravissimo!

Se ciò poi non dovesse bastare, rimanendo nell’alveo delle vicende penali, inviterei il nostro Sindaco a pronunciarsi ed a chiarire un’altra spinosa questione, di altrettanta gravissima portata, realizzatasi solo pochi mesi fa e già sottoposta dagli interessati all’attenzione della competente Procura della Repubblica. Stando alla denuncia formulata innanzi alla polizia giudiziaria da parte dell’impresa interessata, infatti, di cui posseggo naturalmente copia integrale, il Comune di Nardodipace avrebbe provveduto ad incaricare, naturalmente in maniera informale, un’altra impresa per l’esecuzione di alcuni lavori già affidati a conclusione di apposita procedura di gara alla ditta denunciante, a sua completa insaputa e senza eventualmente previa revoca dell’incarico conferitole. I motivi di tale assurda condotta rimangono assolutamente ignoti a chi scrive, lasciando però tutti sgomenti per il modo spregiudicato di agire da parte di chi ostenta all’intero mondo doti divine di legalità!

Su queste situazioni, e su altre di cui avremo a breve modo di parlare, dovremmo discutere, mio caro Sindaco Antonio Demasi, perché davvero in alcuni momenti tu ed i tuoi fidi compagni avete superato ogni limite possibile, altro che insozzare pagine di giornali con le tue oscene fantasie!

Per quanto concerne il processo del 9 febbraio prossimo, infine, in ordine al quale, ti garantisco, mi trovi assolutamente sereno - sia perché ho seguito passo passo ogni fase del procedimento, sia perché sono consapevole della insussistenza delle accuse fondate su errati presupposti di fatto degli operanti -, pongo piena ed incondizionata fiducia nell’operato dei Giudici chiamati a pronunciarsi, non potendo però nel contempo fare a meno di registrare il tuo vivo compiacimento per una disavventura ingiusta che coinvolge, oltre a me, circa una quindicina di altri nostri concittadini, della cui disgrazia sghignazzi gioia da ogni poro!

Ti inviterei, però, anziché di occuparti del nostro processo, di pensare al tuo del 7 febbraio prossimo, causato solo dalla tua consueta smania di sparlare in libertà senza pensare e pesare prima le parole che proferisci".         

E' quanto si legge in una nota vergata dal responsabile del Movimento Uniti per Nardodipace, Romano Loielo.   

                      

 

 

 

   

  • Published in Politica

Nardodipace, Loielo a valanga su Demasi: "Non puo ergersi a paladino della legalità"

"La replica del sindaco di Nardodipace Antonio Demasi all’articolo relativo ai disservizi scolastici a causa della neve apparso sui quotidiani a seguito del comunicato stampa sottoscritto da me e dal capogruppo di minoranza in Consiglio comunale Piero Tassone non ha né capo e né coda.

E’ difatti oramai consuetudine del sindaco Demasi sferrare attacchi velenosi e personali nei nostri confronti - e contro chi osa contraddirne in qualche modo l’operato – esulando dal tema del dibattito in corso, ritenendo che in tal modo possa da un lato metterci in cattiva luce e, dall’altro, fare bella figura. Ovviamente, il suo tentativo rimane vano, poiché i fatti lo smentiscono sempre!

Innanzitutto, esordire nella sua replica evidenziando che il Consiglio comunale da me presieduto in qualità di sindaco – di cui peraltro egli stesso faceva parte, seppur in seno alla minoranza – è stato sciolto per due volte per le cc.dd. “infiltrazioni mafiose” non appare in alcun modo pertinente alla questione di rilevante importanza, invece, trattata dall’articolo di stampa dell’altro ieri. Ricordo al sindaco Demasi che subire lo scioglimento del Consiglio comunale ai sensi dell’art. 143 del Tuel non equivale ad essere dichiarato mafioso, circostanza che va invece acclarata in sede penale con apposita sentenza definitiva, e chi conosce me e i miei ex Consiglieri comunali è ben cosciente che siamo tutti distanti anni luce dagli ambienti mafiosi!

La procedura di scioglimento opera difatti esclusivamente nell’ambito amministrativo e, come a tutti noto, è molto discutibile sotto il profilo squisitamente democratico!

Tuttavia, visto che il Demasi ama trattare questo argomento ritenendosi un elevato paladino della legalità, prima di affrontare le strampalate contestazioni riportate nel suo articolo vorrei riportare alcuni fatti, assolutamente comprovati, alla memoria del sindaco che sotto questo aspetto appare alquanto flebile.

Rammenterà il sindaco Antonio Demasi che l’elemento principale e fondamentale dello scioglimento del Consiglio comunale da me guidato è stata la presenza, in qualità di consigliere ed assessore con la carica di vice sindaco, di Romolo Tassone, persona su cui peraltro, ancora oggi, sono pronto a mettere la mano sul fuoco per la sua irreprensibile condotta, principalmente in qualità di amministratore comunale, e sulla sua indiscutibile distanza dagli ambienti criminali. 

La contestazione nei nostri riguardi fondava la propria portata sul fatto che il padre è stato ritenuto giudizialmente appartenere ad ambienti controindicati, ragion per cui il Consiglio comunale di Nardodipace è stato quindi sciolto. Vane sono state le nostre opposizioni relative al fatto che Romolo Tassone viveva già all’epoca una vita propria, con una famiglia propria ed era soprattutto privo di qualsivoglia pregiudizio di natura mafiosa o criminale.

Detto ciò, però, passiamo subito ad evidenziare la sfacciata ipocrisia del nostro caro sindaco Antonio Demasi.

Rammenterà il primo cittadino di Nardodipace che l’esordio politico di Romolo Tassone veniva registrato in occasione delle elezioni comunali di Nardodipace del 1997, allorquando lo stesso era candidato nella lista guidata proprio dal nostro paladino della legalità Antonio Demasi! Le elezioni venivano allora vinte dalla lista di Antonio Demasi e Romolo Tassone veniva eletto, quindi, Consigliere comunale di maggioranza.

Nella lista di maggioranza capeggiata da Demasi figurava, peraltro, anche un suo stretto parente, nominato subito anche assessore comunale.

Romolo Tassone, inoltre, nel corso di quello stesso mandato elettorale veniva eletto dal gruppo di maggioranza del Consiglio comunale di Nardodipace guidato da Antonio Demasi quale rappresentante del Consiglio della Comunità montana delle Serre Calabre, ove veniva poi nominato anche assessore.

Non ha nulla da dire al riguardo, dunque, il nostro caro paladino della giustizia e della legalità? Andava tutto bene, allora, quando chi per noi è stato ritenuto motivo di scioglimento dell’organo consiliare – peraltro senza alcun reale motivo – militava invece dalla sua parte? Chissà, forse all’epoca nessuno ha dedicato il proprio tempo ad ordire complotti e sferrare feroci attacchi contro chi è stato democraticamente eletto, come invece è accaduto nel caso delle mie amministrazioni!

Si renderà certamente conto il nostro beneamato sindaco che sul punto dovrebbe starsene completamente zitto, dovrebbe evitare ogni minima parola, perché nulla avrebbe da dire proprio chi, nel segreto di una audizione prefettizia in occasione della commissione di accesso al Comune di Nardodipace, si affrettava a riferire i nomi di chi, a suo dire, sarebbero i boss mafiosi di Nardodipace, per poi nominare assessore comunale, non appena eletto sindaco nel 2017, proprio il fratello di uno di quei presunti capi bastone da egli stesso indicati ai membri della commissione prefettizia, peraltro risultato primo eletto della sua lista!          

Dico tutto ciò perché, naturalmente, esiste agli atti ampia documentazione, senza alcun timore di smentita!

Allora, mio caro Demasi, smettila una buona volta di sbandierare lo scioglimento del Consiglio comunale di Nardodipace con l’intento di gettare fango addosso a me ed ai miei consiglieri, perché tu sei proprio l’ultima persona che può permettersi di fare le prediche e di ergersi a paladino della legalità!

Detto ciò, mi dichiaro altresì ampiamente rammaricato di non aver preso parte a quella “pseudo manifestazione” organizzata, secondo Demasi, nel cortile della scuola di Nardodipace “con la premeditazione di oltraggiare la figura del sindaco”.

Credo, in effetti, che dopo le sue assurde affermazioni, dopo che addirittura riferisce di aver chiesto alla polizia locale di trasmettere una relazione alla Procura della Repubblica sulle giuste rimostranze della giornata dell’altro ieri da parte di genitori e personale scolastico, oramai il sindaco di Nardodipace abbia perso ogni contatto con la vita reale di Nardodipace e, essenzialmente, sui limiti del proprio mandato.

Ma cosa vorrebbe denunciare il sindaco Demasi alla Procura della Repubblica, forse il reato di lesa maestà? E’ forse diventata un’azione criminale protestare per la sicurezza dei propri figli, dei propri alunni e della propria vita?

Ma di quale retorica propagandistica parla il sindaco Demasi? A quale incompetenza del primo cittadino egli si riferisce? Si rende conto di essere, tra l’altro, autorità locale di protezione civile? Si rende conto che il maltempo di ieri avrebbe richiesto la chiusura del plesso scolastico quanto meno nel pomeriggio per evitare il rischio di incidenti stradali sia per gli insegnanti che dovevano fare rientro a casa che per gli alunni che dovevano essere accompagnati in autobus nelle frazioni? Nessuna retorica e nessuna propaganda, caro Demasi, e, soprattutto, nessuna pseudo manifestazione: quanto accaduto ieri è stata solo la spontanea e plateale reazione dei cittadini, dei genitori, i quali sono oramai stufi dell’insopportabile indifferenza dell’Amministrazione comunale di Nardodipace nei riguardi delle vere esigenze della intera collettività.

Comprendo la tua smaniosa voglia di replicare, di difenderti anche di fronte all’indifendibile, ma a volte, caro sindaco Antonio Demasi, il silenzio risulta essere la scelta migliore e tu, anche in questo caso, come sempre hai perso un’occasione d’oro!".

 E' quanto si legge in una nota vergata dall'ex sindaco e attuale responsabile del Movimento “Uniti per Nardodipace”,Romano Loielo.        

  • Published in Politica

Loielo e Tassone (Uniti per Nardodipace):"Inutili disagi provocati dalla mancata chiusura delle scuole"

"L’Amministrazione Comunale di Nardodipace, oramai completamente alla deriva, dimostra giorno per giorno di non essere più in grado di gestire nemmeno la banale ordinaria amministrazione.

Soprattutto nel settore scolastico, peraltro ambito lavorativo in cui il sindaco ha operato sino alla data del suo pensionamento, si registrano stranamente i più gravi disservizi, a scapito di una popolazione scolastica che già vive un estremo disagio dovuto alla provenienza di gran parte degli alunni dalle diverse e lontane frazioni del territorio.

Se non bastasse, infatti, il mancato avvio del servizio di mensa scolastica allorquando si è giunti oramai al mese di gennaio 2023, va anche evidenziato che tuttora non sono stati forniti agli alunni nemmeno i libri di testo, per non parlare del servizio di scuolabus urbano oramai assente da anni!

Una Amministrazione Comunale, dunque, totalmente latitante al riguardo, la quale sembra non avere minimamente a cuore la cura e la formazione delle nostre nuove generazioni.

Per ultimo, la giornata odierna si è caratterizzata per il profondo caos provocato dalla intensa grandinata – peraltro largamente preannunciata dal servizio meteo – che si è abbattuta sul territorio sin dalle prime luci dell’alba: nonostante, infatti, le condizioni metereologiche non davano alcun cenno di miglioramento, peggiorando anzi ulteriormente già nel primo pomeriggio, il sindaco non ha inteso emanare una opportuna ordinanza di chiusura dei plessi scolastici, circostanza che avrebbe consentito invece agli alunni ed al personale scolastico di fare rientro a casa in piena sicurezza. Vane si sono rivelate le sollecitazioni a tal riguardo da parte dei docenti, la maggior parte dei quali proveniente da fuori territorio e giustamente preoccupati delle condizioni stradali del valico di Monte Pecoraro (circa 1400 m slm) e delle varie arterie di collegamento tra il capoluogo e le frazioni Ragonà e San Todaro, poiché il Sindaco non ha adottato assolutamente il provvedimento richiesto. Va opportunamente riferito, a tal proposito, che il tratto di strada tra Nardodipace e Serra San Bruno è stato bloccato in più tratti e per diverso tempo nel corso della giornata odierna a causa di alcuni camion ed autobus rimasti fermi nella neve in attesa di assistenza.

Attesa la situazione, pertanto, presso il plesso scolastico di Ciano capoluogo di Nardodipace nel primo pomeriggio si è registrata una situazione di elevato malumore sia da parte dei genitori accorsi per accompagnare a casa i propri bambini che degli stessi insegnanti, tanto che vi è stato persino l’intervento dei militari della locale caserma dei Carabinieri impegnati a prestare soccorso ed alleviare il disagio manifestatosi.

Una situazione a dir poco surreale, facilmente evitabile se solamente si fosse adottato quel minimo di buonsenso richiesto dal caso. Sarebbe bastato, infatti, considerare adeguatamente le difficoltà di trasporto dovute al peggiorare della situazione metereologica nel corso della mattinata per prevenire prontamente il disordinato disservizio che si è invece venuto a creare, emanando una ordinanza sindacale d’urgenza per la chiusura dei plessi scolastici e l’accompagnamento anticipato a casa degli alunni.

Il sindaco, tuttavia, con una irragionevole presa di posizione non ha assolutamente inteso cedere dalle proprie convinzioni, costringendo quindi i genitori ed il personale scolastico a fronteggiare la situazione nel migliore dei modi per evitare di mettere a rischio la sicurezza di tutti gli interessati.

Continuiamo a non avere parole adeguate nei confronti di tanta insensibilità ed incompetenza, domandandoci seriamente se la condotta assunta dagli Amministratori Comunali derivi da una assoluta indifferenza nei riguardi della nostra Comunità o più semplicemente da un’evidente incapacità di svolgere il ruolo conferito loro con ampio consenso a suo tempo dalla cittadinanza.

Ci auguriamo, dunque, che il sindaco e l’Amministrazione Comunale di Nardodipace si sveglino finalmente dal loro lungo letargo, almeno in quest’ultimo scorcio di mandato elettorale, adoperandosi per predisporre un’adeguata organizzazione dei servizi scolastici ed un’appropriata gestione di tutti i compiti istituzionali demandati all’Ente, nell’interesse di tutti i cittadini che vivono quotidianamente in questo martoriato territorio che farebbero sicuramente a meno degli ulteriori disagi che l’Amministrazione Comunale continua instancabilmente a provocare".          

E' quanto scrivono in una nota, Piero Tassone e Romano Loielo, rispettivamente capogruppo di minoranza al Consiglio comunale di Nardodipiace e responsabile cittadino del movimento "Uniti per Nardodipace".

 

 

 

  • Published in Politica

Loielo e Tassone (Uniti per Nardodipace):"Denunciano la mancata attivazione della mensa scolastica"

Riceviamo e pubblichiamo

"Siamo oramai giunti nell’anno del Signore 2023 ma del servizio di refezione scolastica presso i due plessi di Nardodipace capoluogo e della frazione Cassari si è persa completamente ogni traccia! Dopo l’avvio del corrente anno scolastico si rincorrevano vaghe voci circa una imminente “riorganizzazione” del servizio mensa da parte del Comune, della volontà dell’Amministrazione di Nardodipace di procedere all’adeguamento di alcuni nuovi locali da destinare a cucina nell’edificio scolastico del capoluogo e addirittura di voler gestire il servizio in proprio mediante l’impiego di alcuni genitori cui conferire l’incarico del confezionamento dei pasti. Tante le idee, dunque, condivisibili o meno, ma in quanto a fatti siamo ancora a zero! La realtà, in effetti, dimostra che a distanza di quasi quattro mesi dall’avvio dell’anno scolastico la messa a norma del nuovo locale cucina non è stata affatto ultimata, le attrezzature necessarie devono ancora essere acquistate, la gara per la fornitura dei prodotti alimentari e dei suppellettili vari non è stata ancora completata, mentre non si comprende ancora chi e come dovrà provvedere alla preparazione ed alla somministrazione dei pasti: sostanzialmente, quindi, gli alunni di Nardodipace sono ancora privi del servizio di refezione scolastica, nonostante il tempo pieno sia già iniziato dallo scorso mese di ottobre. Non era mai capitato, nemmeno durante le fasi di commissariamento, che il servizio di mensa scolastica fosse avviato oltre il mese di ottobre, non comprendendosi davvero per quale ragione quest’anno si sia creato tale gravissimo disservizio a discapito dei bambini e dei ragazzi di Nardodipace. Si pensi, peraltro, ai tanti alunni che arrivano dalle frazioni di Nardodipace, i quali devono pranzare ogni giorno con un panino freddo portato da casa! Eppure, non si chiede
certamente ai nostri illuminati amministratori di realizzare una funivia di collegamento tra Nardodipace e la costa ionica, oppure di affaticarsi oltre ogni possibilità umana nella realizzazione della famosa rotonda nella piazza centrale di Nardodipace capoluogo con al centro la “Madonna dell’Acqua”, ma di dedicare quel pizzico di tempo che basta per predisporre un semplicissimo servizio di mensa scolastica per i nostri bambini! Impresa ardua per voi, lo comprendiamo, ma assolutamente indispensabile per la salute ed il benessere dei nostri ragazzi, rammentandovi che siamo anche a Nardodipace oramai nel 2023! La triste realtà è che l’Amministrazione Comunale di Nardodipace, soprattutto nella fase finale del suo mandato, si trova completamente allo sbaraglio, assolutamente incapace di ascoltare e di soddisfare i fabbisogni primari della Comunità, ma in tutt’altro affaccendata, con una particolare
ed ineguagliabile propensione ad incentivare e diffondere malumori e veleni tra i consociati. Ci auguriamo vivamente che il Sindaco di Nardodipace ed i suoi fidi collaboratori, anziché continuare a perder tempo nel cimentarsi in improbabili investigatori oramai impegnati quotidianamente nella spasmodica ricerca, per di più vana, di fatti e circostanze in grado di danneggiare, anche solo politicamente, i loro predecessori, con speciale riferimento all’ex Sindaco
Romano Loielo ed agli ex assessori e consiglieri di maggioranza del suo mandato, profondano ogni loro sforzo possibile per creare invece condizioni di vera vivibilità nel nostro sventurato paese, oramai purtroppo destinato ad un’inarrestabile involuzione che condurrà in breve tempo, proprio a causa del loro intollerabile comportamento, ad un drastico e definitivo spopolamento. Nardodipace, difatti, stando le cose allo stato attuale, rischia di diventare un villaggio popolato solamente da pochissimi anziani, ma la assoluta cecità dei nostri amministratori, originata dall’incontenibile acerrimo rancore nei confronti della parte della Comunità da noi rappresentata, non gli consente di rendersene conto in alcun modo. Per fortuna, però, il mandato volge oramai al termine e, nonostante gli attuali governanti si scateneranno nei prossimi mesi in una verosimile e prevedibile intensa campagna acquisti, nella imminente primavera la Comunità di Nardodipace sarà chiamata a scegliere tra la libertà di crescere e vivere in serenità e pace il proprio futuro e la prospettiva di rimanere ancora
impantanata, invece, in questo oscuro baratro che sta risucchiando tutti nella più misera desolazione. Nardodipace, tuttavia, cari amministratori, sembra avere già scelto da un pezzo il proprio destino!".

Piero Tassone - Capogruppo di minoranza in Consiglio comunale

Romano Loielo - Responsabile Movimento Uniti per Nardodipace

Nardodipace, Loielo e Tassone: "Lunedì arriva il medico di base"

Riceviamo e pubblichiamo

“L’intero gruppo di minoranza del Consiglio comunale di Nardodipace guidato da Piero Tassone ed il segretario cittadino del Movimento politico “Uniti per Nardodipace”, Romano Loielo esprimono profonda soddisfazione per la proficua soluzione della problematica relativa alla mancanza della postazione medica di base che interessa Nardodipace capoluogo e le frazioni S. Todaro, Ragonà e Vecchio Abitato.

Grazie al determinante impegno profuso dal consigliere regionale On. Francesco DenisI, il quale ha sottoposto immediatamente la delicata questione al commissario dell’Asp di Vibo Valentia, Giuliano, pochi minuti fa è giunta la notizia della soluzione, seppur temporanea, alla quale si è pervenuti a conclusione di un’apposita riunione tra i vertici dell’Asp ed alcuni medici aziendali potenzialmente interessati.

Il Commissario Giuliano ed il responsabile Bava hanno quest’oggi sottoscritto con un medico specialista attualmente in servizio presso il 118 aziendale un apposito contratto per garantire presso l’ambulatorio di Nardodipace capoluogo, a partire da lunedì prossimo, il servizio di medicina di base per undici ore settimanali, da ripartire, a seconda delle esigenze e dell’organizzazione ritenute più idonee da parte del nuovo medico incaricato, in due o tre giorni settimanali.

Il contratto prevede una durata di tre mesi di volta in volta rinnovabili, sino alla individuazione di un medico di base stabile da assegnare a Nardodipace, secondo le procedure previste dalla legge.

Siamo consapevoli che si tratta di una soluzione temporanea, ma ci riteniamo molto soddisfatti per il risultato sinora ottenuto, innanzitutto perché la figura individuata è un medico specialista del servizio 118, quindi competente ed addestrato ad intervenire in situazioni di emergenza – requisiti assolutamente indispensabili per la realtà di Nardodipace -, nonché per il fatto che i cittadini potranno essere comunque assistiti da un unico medico.

E’ evidente che Nardodipace, al pari delle altre comunità, continuerà a rivendicare con forza l’assegnazione di un medico di base stabile, e questo è un obiettivo che in maniera assidua il nostro gruppo continuerà a perseguire col l’aiuto del nostro rappresentante regionale, On. Denisi, tuttavia siamo consci delle numerose problematiche che il settore sanitario attraversa oramai da tempo, soprattutto nella nostra provincia, ragion per cui porgiamo il nostro più vivo ringraziamento al commissario dell’Asp, Giuliano, ed al responsabile del settore, Bava, per la sensibilità dimostrata e la determinatezza con cui è stata trovata una immediata soluzione.

Un fervido ringraziamento all’On. Francesco Denisi, il quale dimostra giorno per giorno il suo forte legame col nostro territorio ed i nostri concittadini.

Purtroppo, Nardodipace è una realtà colma di disagi e problematiche di varia natura e quando sul territorio c’è anche chi lavora instancabilmente addirittura per alimentarle, tutto diventa sempre più difficile!”.

Il Responsabile - Romano Loielo               

Il Capogruppo di minoranza – Piero Tassone

  • Published in Politica

Ospedale di Serra San Bruno, i sindaci del compresorio convocano un Consiglio comunale congiunto

"Pur correndo il rischio di essere retorici crediamo, come assemblea dei sindaci delle Serre, sia doveroso quando si parla di sanità citare i D.M 70 E 71 che hanno introdotto e determinato nuovi modelli standard 'per lo sviluppo dell’assistenza territoriale e standard ospedalieri '.

La fragilità del nostro sistema ospedaliero sconta e continua a scontare l’assenza di un ospedale attrezzato per l’emergenza-urgenza e la mancata attuazione di interventi previsti in quanto ospedale di montagna come è accaduto per San Giovanni in Fiore.

Consapevoli che il diritto alla salute per l'area delle serre negli anni non è stato tutelato e sconta interventi regionali di scarsa attuazione, siamo tutti convinti che la salvaguardia alla salute e il ruolo che avrebbe dovuto svolgere il 'San Bruno' come centro ospedaliero ha visto promesse e impegni disattesi e, per i molti anni di commissariamento sanitario regionale, e, per un’inconsistente azione politica che non ha saputo rispondere ai bisogni dei cittadini.

I sindaci dell'area delle Serre, preso atto di quanto appena riassunto, hanno stilato nel mese di aprile 2022 un documento unitario finalizzato alla salvaguardia dell'ospedale di montagna di Serra San Bruno.

I punti dell'atto, sottoscritti anche dall’intera assemblea dell’ambito socio-sanitario che conta 19 sindaci del territorio, sono stati inviati al commissario dell'azienda sanitaria locale e al presidente Occhiuto rimarcando la tutela del nosocomio serrese come ospedale di Montagna.

Consapevoli dei disagi e della necessità di garantire anche un 118 adeguato si è chiesto per le vie brevi ed ufficiali un incontro con il presidente Occhiuto, allo scopo di poter avere risposte concrete per la salvaguardia del servizio sanitario e del diritto alla salute.

Tutto ciò premesso è legato ad un principio imprescindibile: una volta entrati in ospedale non esistono ruoli o cariche politiche, ma solo diritto del paziente di avere strumenti e cure adeguate

Appare doveroso fare una precisazione riguardo al confronto con i comitati.

Non si ha alcuna remora ad incontrarli, perché il nostro operato è stato presente, battagliero e continuo ma è giusto specificare che occorre istaurate un giusto dialogo istituzionale che non sia unilaterale nella programmazione, ma che riesca a conciliare gli impegni di tutti i sindaci affinché l'azione divenga uno strumento di crescita territoriale e di confronto costruttivo  senza strumentalizzazioni politiche.

Il solo scopo deve essere la salvaguardare del nostro territorio,di tutti noi in quanto cittadini e possibili pazienti.

Per tale ragione si è deciso martedì 25 ottobre di indire un Consiglio comunale congiunto con data da destinare nel più breve tempo possibile".

E' quanto scrivono, in una nota, i sindaci: Rossana Tassone (Brognaturo), Antonio De Masi (Nardodipace), Ovidio Romano (Simbario), Cosimo Damiano Piromalli (Spadola), Alfredo Barillari (Serra San Bruno), Francesco Angiletta (Mongiana), Francesco Fazio (Fabrizia).

  • Published in Politica

Tibi e Tascia nel vecchio borgo di Nardodipace

Una giornata particolare, quella vissuta nel vecchio e suggestivo borgo di Nardodipace. Questo antico centro ormai disabitato, appena tre le persone presenti stabilmente nel borgo, è stato teatro di un’originale e articolata iniziativa: “Tibi e Tascia per le vie del borgo”. In pratica, con tale evento, le scuole di Nardodipace e Cassari hanno proposto una lettura per il prossimo periodo estivo ai loro allievi. La scelta è caduta su “Tibi e Tascia” romanzo tra i più famosi di Saverio Strati. L’iniziativa è stata patrocinata dal Comune di Nardodipace che ha acquistato i volumi da regalare agli studenti. 
 
Ad introdurre i lavori, l’insegnante Monica La Malfa, anima e motore dell’iniziativa che ha posto l’accento su una Calabria sempre uguale a se stessa, nonostante il cambiamento dei tempi. 
A prendere la parola è stato poi il sindaco di Nardodipace, Antonio Demasi, il quale in un appassionato discorso, ricco di riferimenti puntuali, ha ricordato il suo legame con la produzione letteraria stratiana che gli venne fatto conoscere da Pasquino Crupi, indimenticato studioso e critico di cultura letteraria legata alla Calabria. 
 
È stata poi la volta di Maria Carmen Aloi, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Fabrizia, che ha sottolineato come i temi trattati da Saverio Strati nel suo romanzo siano di estrema attualità, specie quello legato all’emigrazione.
Poi è toccato ad Antonio Cavallaro, responsabile della comunicazione della casa editrice Rubbettino che ha rievocato alcuni ricordi legati alla sua infanzia non dissimili da quelli descritti dallo scrittore calabrese. Ha poi ricordato l’impegno della Rubbettino a ripubblicare l’opera omnia di Saverio Strati che è già stata avviata con successo.
 
È stata la volta, infine, del sindaco di Zambrone e attuale Presidente del Sistema bibliotecario vibonese, Corrado L’Andolina, fare un excursus sulla dimensione letteraria di Saverio Strati e sul romanzo Tibi e Tascia, ricordando la lectio magistralis di Pasquino Crupi di qualche anno fa ad un’iniziativa dal titolo: “Calabria, Calabresi e Calabresità nell’opera di Saverio Strati” a cura del Centro studi Aramoni. 
Antonio Cosentino, docente di Lettere, ha poi chiuso la manifestazione ripercorrendo le tappe della ricerca. 
Nel corso della manifestazione è stata presentata un’elegante brochure dedicata al territorio di Nardodipace e realizzata dall’Istituto Comprensivo di Fabrizia.
A fare da cornice all’aperitivo conclusivo, una rassegna fotografica dall’ispirazione neorealista.
 
“Definirei la calabresità un misto di ostinazione, lealtà, rancore e senso altissimo dell’onore. L'uomo calabrese ricorda le offese e non le perdona, mantiene ad ogni costo la parola data e non conosce l’abbandono e la rinuncia” (Saverio Strati). La manifestazione conferma l’ostinata volontà di non rinunciare al proprio mosaico identitario. 
  • Published in Cultura
Subscribe to this RSS feed