Serra, ragazza molestata e minacciata: un arresto

I carabinieri della Stazione di Serra San Bruno hanno arrestato un uomo, accusato di gravi molestie e minacce nei confronti di una giovane donna.

La vicenda è iniziata quando l'indagato ha conosciuto la presunta vittima nel corso di una cena. Da quel momento sarebbe iniziato il tormento per la ragazza, costretta a ricevere ripetutamente messaggi e telefonate e a subire pedinamenti per le vie della cittadina bruniana.

Le attenzioni dell'uomo sarebbero infine degenerate in richieste di denaro, divulgazioni di presunti rapporti sessuali, minacce di svelare situazioni inesistenti ai genitori della ragazza e ripetuti tentativi di toccarla.

Non sarebbero mancate neppure le minacce, del tipo: “Se non la finisci ti spiaccico la faccia contro il muro”.

L'ansia provocata dalle presunte molestie subite, avrebbe costretto la giovane donna a modificare le proprie abitudini quotidiane, fino a quando i carabinieri di Serra San Bruno non hanno attivato la procedura di "Codice rosso" che ha portato il presunto stalker agli arresti domiciliari.

 

 

Maltrattamenti e stalking alla compagna: arresti domiciliari e braccialetto elettronico per un 41enne

Un crotonese di 41 anni, indagato per maltrattamenti in famiglia, stalking e percosse, è stato tratto in arresto dalla locale Squadra mobile, nei cui confronti ha eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, disposta dal gip del Tribunale pitagorico. 

Il provvedimento cautelare, richiesto dalla locale Procura della Repubblica, è scaturito a seguito della denuncia della donna e dei successivi accertamenti investigativi, che hanno permesso di ricostruire la vicenda connotata da numerosi presunti episodi di minacce e sopraffazioni dell’uomo che in varie occasioni avrebbe offeso, minacciato ed anche percosso la compagna, peraltro in stato di gravidanza.

Anche dopo la denuncia, l’uomo avrebbe continuato con le sue condotte vessatorie, tempestando la donna di messaggi minatori e appostandosi sotto casa, inducendola a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

Pertanto, la Procura della Repubblica, accogliendo le risultanze delle indagini, ha chiesto il provvedimento cautelare al gip, il quale ha emesso la misura degli arresti domiciliari, cui si aggiunge anche l’applicazione del braccialetto elettronico, strumento che assicura una tutela rafforzata per le vittime di reato, in quanto consente alle forze dell’ordine di monitorare in tempo reale il soggetto ristretto, permettendo in tal modo una risposta tempestiva.

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Violenze e maltrattamenti all'ex convivente, manette per un 64enne

La polizia ha tratto in arresto un uomo di 64 anni ritenuto responsabile dei reati di violenza sessuale, maltrattamenti, estorsione e stalking nei confronti dell’ex convivente.

Tutto ha avuto inizio nelle scorse settimane, quando la donna, ormai esasperata e terrorizzata, si è presentata presso gli uffici della Squadra mobile di Cosenza, dove ha raccontato di aver subito diversi episodi di maltrattamenti e rapporti sessuali di ogni tipo consumati contro la sua volontà, spesso sotto la minaccia di un coltello. Come se non bastasse, l’uomo avrebbe preteso anche una parte della pensione percepita dalla presunta vittima. Neanche la decisione di troncare la relazione sarebbe servita a tenere lontano l’indagato che avrebbe continuato a perseguitarla e a minacciarla, tanto da farle limitare le uscite di casa.

Ricevuta la denuncia, gli investigatori si sono messi al lavoro e una volta accertato quanto dichiarato dalla donna hanno assicurato l’uomo alla giustizia.

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Perseguita la donna che l'ha rifiutato: arrestato per stalking

I carabinieri della Compagnia di Rende, in esecuzione di un ordine di custodia cautelare ai domiciliari, hanno arrestato un 46enne, accusato di atti persecutori nei confronti di una donna.

La presunta vittima, dopo aver conosciuto l’uomo su un social network, lo aveva frequento per circa una settimana, ma al primo approccio gentile, erano seguite avances esplicite, rifiutate dalla donna.

Vistosi respinto, l'indagato, oltre a inviare messaggi e video minatori, avrebbe iniziato a tempestare di telefonate la donna che, in virtù del comportamento  persecutorio subito, sarebbe stata costretta a trasferirsi presso alcuni parenti. 

Le attività condotte dai militari della Stazione di Montalto Uffugo hanno consentito di sorprendere l’uomo, già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, fuori dalla propria abitazione, senza alcuna giustificazione e in violazione delle prescrizioni imposte dal provvedimento.

Pertanto, gli uomini dell'Arma, in seguito alla denuncia della donna e attraverso la visione delle telecamere, l'analisi dei tabulati e le testimonianze di chi ha assistito alle presunti vessazioni e alle minacce poste in essere, ha chiesto e ottenuto dall'autorità giudiziaria cosentina, un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell'uomo.  

 

 

 

 

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Minaccia e aggredisce il padre per farsi consegnare i soldi, arrestato

I poliziotti della Questura di Crotone hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere, disposta dal gip presso il locale Tribunale, nei confronti di un quarantacinquenne del luogo, ritenuto responsabile di estorsione e condotte persecutorie nei confronti dei genitori.

Le indagini della polizia di Stato, avviate in seguito alle denunce con le quali il padre del destinatario del provvedimento ha segnalato di aver subito continue minacce e vessazioni da parte del figlio, hanno permesso di accertare che i genitori dell’arrestato vivevano in uno stato di soggezione come constatato anche da numerosi interventi degli operatori della Squadra volanti.

Tali condotte, nelle ultime settimane, erano diventate sempre più frequenti anche a causa della tossicodipendenza dell’uomo che, in una circostanza avrebbe aggredito fisicamente il padre per farsi consegnare l’ennesima somma di denaro.

Alla luce del quadro indiziario, la locale Procura della Repubblica ha accolto le risultanze probatorie ed ha avanzato richiesta al gip, il quale  ha emesso il provvedimento restrittivo in seguito al quale l’indagato è stato condotto presso la locale casa circondariale.

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Perseguita l'ex compagna, arrestato

I poliziotti della Questura di Crotone hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari disposta dal gip del tribunale pitagorico, nei confronti di un trentunenne del luogo ritenuto responsabile di condotte persecutorie nei confronti dell’ex compagna.

Il provvedimento è stato emesso in virtù dei risultati delle indagini, avviate in seguito alla denuncia presentata dalla presunta vittima.

L’uomo, già in passato colpito da provvedimenti cautelari per analoghe condotte, non avrebbe accettato la fine della relazione e avrebbe cercato di riconciliarsi con l’ex compagna fino ad attuare un vero e proprio stalking, arrivando, in una circostanza, anche a colpirla procurandole lievi lesioni.

La denuncia della donna e gli accertamenti effettuati dagli agenti, anche grazie alle testimonianze di persone che hanno assistito ad alcuni episodi, hanno fornito un quadro indiziario inequivocabile che ha determinato l’emissione del provvedimento con il quale l’uomo è finito ai domiciliari.

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Continua ad avvicinarsi all’ex compagna nonostante il divieto, arrestato

I poliziotti della Questura di Crotone hanno eseguito un provvedimento con il quale il gip ha disposto, a carico di un uomo del luogo, gli arresti domiciliari in sostituzione del divieto d’avvicinamento all’ex compagna.

Il destinatario della misura avrebbe, infatti, violato più volte la prescrizione di non avvicinarsi e di non contattare la donna.

In seguito alle denunce presentate dalla presunta vittima, i poliziotti hanno effettuato gli accertamenti del caso, giungendo a delineare un quadro indiziario inequivocabile in virtù del quale, su proposta della Procura della Repubblica, il gip ha disposto l’aggravamento della misura cautelare.

Pertanto, gli agenti, dopo avergli notificato la misura cautelare degli arresti domiciliari, hanno condotto l’indagato nella sua abitazione.

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Incendia l’auto dell’ex compagna che lo ha lasciato, domiciliari per un 69enne del Vibonese

Minacce di morte, insulti, molestie sessuali, danneggiamenti, persino l’incendio dell’auto. Un vero e proprio incubo quello in cui è piombata una commercialista di Ionadi (Vv) perseguitata dal suo ex compagno che non si rassegnava alla fine della loro relazione. A “liberarla” dalle pressioni e dalle persecuzioni sono stati i Carabinieri della Stazione di Filandari che, al termine di un’attività investigativa portata avanti sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, sono riusciti a chiudere il cerchio delle indagini. Così il gip del Tribunale vibonese ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti dell’uomo, un pensionato di 69 anni residente a Nicotera.

Tutto è scaturito dall’incendio di un’auto avvenuto lo scorso mese di maggio. Il culmine di un’escalation di atti persecutori iniziati nel dicembre del 2019. A dare alle fiamme l’auto della donna sarebbe stato proprio l’ex compagno, accecato da una gelosia morbosa. Ad incastrarlo le telecamere di videosorveglianza e la testimonianza della donna che ha poi denunciato i fatti ai Carabinieri. Da qui sono iniziate le indagini che hanno permesso agli investigatori di ricostruire passo dopo passo mesi di persecuzioni avvenute attraverso continui messaggi su Facebook, chiamate telefoniche, appostamenti sotto casa e davanti lo studio della presunta vittima. Diversi gli episodi denunciati. Tra questi spicca anche il taglio di 18 alberi di limone piantati a suo tempo dall’ex coppia. Un chiaro messaggio intimidatorio secondo l’ipotesi accusatoria. L’ennesimo della serie che va ad aggiungersi alle minacce di morte: “Se mi lasci te la faccio pagare e ti ammazzo”. All’uomo viene contestata anche la tentata violenza sessuale, dal momento che durante i funerali del padre della presunta vittima avrebbe tentato di baciare la donna durante il corteo funebre. Al rifiuto l’avrebbe strattonata dai capelli e tirata per il braccio. Vessazioni fisiche ma anche psicologiche, perché il 69enne sarebbe stato così morbosamente geloso da pedinare la donna e presentarsi da lei in ogni colloquio di carattere professionale con soggetti di sesso maschile. Un’odissea terminata con l’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari

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