Il papato, l'Italia ed i Patti Lateranensi

Il problema politico dell’Italia, come rilevava già il Machiavelli, è la presenza millenaria di uno Stato della Chiesa, che, in quanto Stato, abbisognava di un territorio e delle forze armate proprie; il che era in evidente contrasto con il concetto di unità.

 Il Congresso di Vienna aveva restaurato lo Stato Pontificio nei confini del 1796: Roma e Lazio (fino a Sora), Umbria, Marche, Romagna. Ne era sovrano, con rango di re, il papa pro tempore.

 Pio IX nel 1848 ne aveva fatto un Regno costituzionale; ma gli eventi lo superarono, e nel 1849, con l’assassinio del ministro Pellegrino Rossi, venne proclamata una Repubblica mazziniana. Il papa si rifugiò a Gaeta, e chiese l’aiuto delle Potenze cattoliche. Intervenne di fatto solo la neonata Repubblica francese, il cui presidente e prossimo dittatore poi imperatore, era Luigi Napoleone Bonaparte. Questi era sostenuto dal partito cattolico francese, e doveva comportarsi di conseguenza.

 Tornato il papa a Roma e riaffacciandosi, con la Guerra di Crimea e il Congresso di Parigi, la questione politica italiana, Napoleone III e Cavour s’intesero per una confederazione tra Sardegna allargata all’Italia Settentrionale; un Regno dell’Italia Centrale; il Regno Meridionale; e Roma da lasciare alla Chiesa. Era un programma fragile, e ancora una volte prevalsero le cose sulle intenzioni: la Sardegna si annesse Milano, Parma, Modena, Bologna e Firenze, e cedette alla Francia Nizza e Savoia. Napoleone III si assunse l’onere di proteggere il papa.

 Quando Garibaldi conquistò le Due Sicilie con troppa facilità, e prese Napoli in treno, non fece mistero di voler puntare su Roma e cacciarne Pio IX, che definiva in un modo che qui non posso ripetere. Napoleone III, per evitare un diretto intervento francese e complicazioni europee, incaricò Cavour di fermare Garibaldi; e, trovato il vuoto, questi si annesse anche Marche, Umbria e l’intero Meridione.

 Restò al papa appunto Roma con il Lazio, in termini più brevi dell’attuale. L’Italia tuttavia proclamò Roma sua capitale. L’evidente contrasto venne risolto con la Convenzione di settembre 1864, con cui l’Italia non rinunciava a Roma ma a ogni atto di forza per averla, e trasferiva intanto la capitale a Firenze. In cambio, la Francia ritirava le truppe; ma le dovette mandare ancora dopo il colpo di testa di Garibaldi del 1867, tuttavia sconfitto dai Pontifici.

 Intanto si complicavano gli equilibri europei, e la Prussia di Bismarck attirava in una trappola Napoleone III, lo batteva e faceva prigioniero a Sedan, annientava anche la rinata repubblica. L’Italia, sentendosi libera da ogni impegno, attaccava Roma, il 20 settembre 1870. Il papa ordinò la resistenza perché non si potesse dire che avesse rinunciato al trono regale, poi, con una resa ai soli effetti militari della città, si chiuse in Vaticano. Da allora si aprì una frattura insanabile tra la Chiesa e il Regno d’Italia.

 Insanabile, a dire il vero, non del tutto. La Chiesa rifiutò la Legge delle guarentigie, ma se ne servì; e nessuno poté togliere agli Italiani, Vittorio Emanuele incluso, la Fede cattolica e le pratiche di pietà. Tuttavia lo Stato era formalmente scomunicato, e il papa si dichiarava prigioniero; vietando ai cattolici ogni partecipazione alla vita politica italiana.

 Un piccolo passo si ebbe con Giolitti e il Patto Gentiloni (ascendente di costui!), che consentiva ad alcuni cattolici di candidarsi a titolo strettamente personale; mentre veniva condannato il Partito Popolare di Sturzo. Scoppiata la Prima guerra mondiale, la Santa Sede nominò un Vescovo Catrense con giurisdizione sui cappellani militari. Piccole cose, tuttavia passi.

  Mussolini iniziò trattative segretissime, servendosi di intermediari insospettabili, tra cui il gesuita Tacchi Venturi, lo storico delle religioni, e l’avvocato Pacelli, fratello del futuro Pio XII. Base di discussione era, da entrambe le parti, il riconoscimento politico; sarebbero seguite poi le soluzioni ai problemi particolari.

 Del tutto inattesa, venne annunziata la firma dei Patti Lateranensi, l’11 febbraio 1929, festa della Madonna di Lourdes. La solenne cerimonia vide l’incontro tra il Capo del governo italiano, Mussolini, e il Segretario di Stato di Pio XI, cardinale Gasparri. I Patti constavano di due documenti, il Trattato agli effetti internazionali, e il Concordato agli effetti interni. Il primo riconosceva al papa un suo Stato indipendente, la Città del Vaticano; l’altro attribuiva al cattolicesimo la dignità di religione nazionale, del resto sancita dall’art. 1 dello Statuto del 1848, sempre in vigore.

 Attenzione qui. Mai come quando si tratta di religione, le parole pesano. Religione nazionale non significa religione dello Stato, e tanto meno una Chiesa di Stato come nel mondo protestante; significa l’affermazione che il popolo italiano è (o, nel 1929, era!) storicamente e attualmente cattolico, e perciò rappresentato dalla Chiesa Romana. A questa si attribuivano dunque privilegi come l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole.

 Definite le questioni politiche e disciplinari, non è che tutto fosse senza ombre. Negli ambienti fascisti stessi si mostrò una certa opposizione, sia da parte di neopagani come Evola, sia, con ben altro peso, da risorgimentalisti come Gentile, che, una volta tanto d’accordo con Croce, votò contro in Senato; e altri criticarono Mussolini perché cedeva del territorio nazionale, per quanto piccolissimo. Né gli uni né gli altri né gli altri ancora preoccuparono il duce, che mirava a porre fine a una piaga morale e politica che aveva lacerato il popolo italiano.

 Più turbolenti alcuni ambienti come l’Azione Cattolica. Appena firmati i Patti, divamparono dei brevi ma vivaci contrasti per la questione dell’educazione della gioventù; e ne approfittò volentieri l’anticlericalismo del vecchio fascismo originario. Una curiosità: il bonario fascismo soveratese se la prese con i Salesiani, i quali, leggiamo nella Cronaca dei direttori, celebrarono il Corpus Domini al loro interno. La pace fece presto a tornare in tutta Italia, e quindi anche a Soverato.  I rapporti tra Chiesa e Regime furono solidi e tranquilli; nemmeno la guerra turbò l’indipendenza della Santa Sede.

 Nel 1934, intanto, la Chiesa Cattolica tedesca firmava un Concordato con il Reich nazionalsocialista. Con tale atto, Hitler stravolgeva non solo la politica laicista di Weimar, ma la stessa tradizione anticattolica di Bismarck.

 La costituzione del 1948 ci ammannisce un articolo 7 che, fuori da ogni logica giuridica, fa dei Patti Lateranensi uno dei “principi fondamentali” della vita pubblica italiana. Quanto era più saggio lo Statuto del 1848, che parlava di “religione”; e quelli mussoliniani del 1929 erano dei “Patti”, non dei “principi”. I patti, che per definizione si fanno tra due parti distinte, si discutono e possono essere non solo modificati (come avvenne nel 1984), ma anche denunziati da una o da entrambe le parti; i principi dovrebbero essere eterni.

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I bambini dell'Annunziata di Cosenza incontrano papa Francesco

 Anche quest’ anno l’albero del Vaticano, un monumentale abete rosso di 25 metri proveniente dalle foreste di Scurelle in Trentino, sarà ornato dalle riproduzioni di sfere in argilla raffiguranti i disegni realizzati da bambini in cura presso i reparti oncologici di alcuni ospedali italiani, tra cui Cosenza.

Questi piccoli pazienti, insieme ai loro genitori, hanno partecipato ad un programma di ceramico-terapia ricreativa presso i laboratori ospedalieri permanenti coordinati dalla condazione contessa Lene Thun Onlus.

I piccoli "artisti", provenienti da tutta Italia, accompagnati dalle loro famiglie, saranno ricevuti oggi (9 dicembre) in udienza privata dal Santo Padre e invitati alla cerimonia di accensione del grande albero di Natale a Roma, in piazza San Pietro, che resterà illuminato fino alla notte di domenica 8 gennaio, festa del Battesimo del Signore e conclusione del tempo di Natale.

Migranti: (i buonisti) semplici come colombe, (i furbi) prudenti come serpenti

Semplici come colombe, prudenti come serpenti. Non è una cinica frase del Machiavelli, ma di Nostro Signore, nei Vangeli. Cosa vuol dire? Che bisogna fare il bene, ma con intelligenza. Facciamo un esempio solo. Una mattina, un papa decide di vendere il patrimonio della Chiesa per sfamare i poveri. Ottima idea, pensate? E invece, pessima: mettere improvvisamente sul mercato tonnellate d’oro e quadri e statue, sortirebbe solo l’effetto di una spaventosa svalutazione; e ogni riccastro si comprerebbe a mille euro la Pietà di Michelangelo per usarla da soprammobile. Ai poveri, qualche centesimo. Esempio immaginario? Ma no: avvenne tra gli ultimi decenni del XVIII secolo e gran parte del XIX con le confische dei patrimoni ecclesiastici, e si formarono i latifondi poi spacciati per nobiliari.

 Veniamo ai “migranti”. Se la mettiamo sull’umanitario generico, tutti abbiamo pietà di tutti. Ma quando la tv orale lamenta “donne e bambini” e quella visiva mostra quasi tutti maschi giovani forti, allora qualcosa non torna, anzi non torna un bel nulla. E fin troppo banale che se io fuggissi da una guerra, mi porterei le donne, magari a cavalcioni come Enea fece con il padre Anchise. Se “scappo dalla guerra” da solo, delle due è l’una: o sono un mascalzone, o non c’è nessunissima guerra: tipo Ghana, Senegal, Bangladesh…

 Veniamo ai “volontari” a 35 euro a “migrante”, di cui 32,50 ai “volontari”. Fatevi due conti.

 Veniamo ai “minori non accompagnati”. Uno immagina dei bambini, al massimo dei dodicenni; e invece mi devo bere che uno di diciassette anni e undici mesi è “minore” e dovrebbe essere “accompagnato” e tenuto per mano. Ogni tanto beccano qualche delinquente che sbologna per minori quelli belli grandi, e piglia soldi.

 Veniamo alle navi spagnole, inglesi, norvegesi. La Norvegia non fa nemmeno parte dell’UE, che ci sta a fare nel Mediterraneo? La Gran Bretagna, senza ricordare la brexit, perché porta i “migranti” a Pozzallo e non a Gibilterra? E la Spagna non ha mare da far attraccare le navi spagnole?

 Veniamo alle requisizioni. Se passa l’idea che il Ministero può requisire un albergo, perché non una scuola, una chiesa? Perché non una seconda casa? Perché non alcune stanze della casa prima e unica?

 Veniamo agli scafisti. Non ho letto che qualcuno di loro sia stato condannato per omicidio: eppure, ne muoiono, nelle mani di queste canaglie.

 Veniamo ai soldi che la Calabria dovrebbe spendere per un “cimitero dei migranti” proposto da un capriccio di Franco Corbelli e promesso (campa cavallo!) da Oliverio. Vi pare possibile una simile follia?

 Ecco che sto ragionando da serpente, cioè con prudenza. La prudenza è una delle quattro Virtù Cardinali, sapete? E invece siamo nelle grinfie o degli ingenui della domenica e buonisti, o dei furboni; o dei furboni buonisti; o dei buonisti furboni.

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Israele: per viceministro "terremoto in Italia punizione divina per voto Unesco"

Gelo tra Italia e Israele a causa delle parole becere e cariche di violenza, pronunciate dal ministro israeliano della Cooperazione regionale Ayoub Kara (Likud), secondo cui "il terremoto in Italia è avvenuto" per punizione divina per l'astensione italiana all'Unesco nel voto sulla Città vecchia di Gerusalemme. "Passare attraverso un terremoto non è stata la più piacevole delle esperienze, ma - ha detto Kara, citato dal sito Ynet - abbiamo avuto fiducia che la Santa Sede ci avrebbe tenuto al riparo. Sono certo che il terremoto - ha aggiunto - sia avvenuto a causa della decisione Unesco che il Papa ha fortemente disapprovato. Ha anche detto che la Terrasanta è legata alla Nazione di Israele".  Mercoledì sera, al momento delka scossa,  secondo quanto riferito di Ynet - si trovava in missione in Vaticano. 

Isis: "la bandiera del Califfato sara` issata sul Vaticano"

A venti giorni dall' inizio del giubileo, l'Isis, per mezzo del suo magazine Dabiq, lancia una minaccia inequivocabile al  luogo simbolo della cristianita`. "Chiediamo ad Allah - si legge nella rivista -  di sostenere i mujaheddin contro gli agenti dei leader dell'idolatria e i crociati finché la bandiera del Califfato non sarà issata su Istanbul e la Città del Vaticano". Sullo stesso numero della rivista e` stata data la notizia dell'uccisione di due ostaggi, uno cinese e l'altro norvegese, catturati in Siria e per i quali era stato chiesto un riscatto.

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