Stalking nei confronti dell’ex fidanzata 52enne: 33enne posto ai domiciliari

I carabinieri della Stazione di Bovalino hanno tratto in arresto un 33enne del posto per atti persecutori nei confronti dall’ex fidanzata, una 52enne anche lei di Bovalino. Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Locri, che ha concordato in pieno con le risultanze rapportate dall’Arma, è scaturito in esito all’attività investigativa dei Carabinieri di Bovalino. 

Il soggetto, in violazione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna, a cui era sottoposto, avrebbe ingiuriato e molestato la vittima con condotte reiterate, cagionandole un perdurante e grave stato d’ansia e paura per la propria incolumità e quella dei propri familiari, tanto da costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita. I motivi di ciò sarebbero riconducibili alla fine della relazione sentimentale tra i due. 

In particolare, la vicenda ha avuto inizio nel 2012. L’uomo, spinto dalla gelosia avrebbe vessato l’ex fidanzata con telefonate, sms e messaggi WhatsApp, al fine di controllarla, minacciandola ripetutamente di morte qualora si fosse allontanata da lui. I continui pedinamenti ed appostamenti dello stesso, violando in qualche occasione il domicilio della vittima, hanno costretto la donna a rivolgersi ai Carabinieri di Bovalino che hanno monitorato scrupolosamente il caso. L’uomo, espletate le formalità di rito, è stato condotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari.

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Dramma sfiorato in Calabria, minorenne si taglia le vene e manda foto via Facebook

Si è tagliata le vene e poi ha mandato ad un amico conosciuto su Facebook una foto. E solo l’allarme lanciato da quest’ultimo, che ha allertato i carabinieri, ed il suo intervento effettuato con il celebre sociale network e con WhatsApp hanno permesso di salvare la ragazza. Sono i tratti salienti di una vicenda, che ha rischiato di essere tragica e che si è svolta nella provincia di Crotone. Quando i militari sono giunti presso la casa della giovane, i genitori erano all’oscuro di tutto: insieme hanno trovato l’hanno trovata circondata da sangue. L’emorragia è stata successivamente bloccata in ospedale.

WhatsApp, occhio alla truffa

Occhio alla truffa legata a WhatsApp. E' quanto segnala la Polizia di Stato tramite uno dei suoi profili Facebook "Una vita da social". Molti utenti della popolare applicazione di messaggistica istantanea stanno, infatti, " ricevendo uno strano SMS che li invita a rinnovare il servizio di WhatsApp per non vederlo disattivato. Un messaggio - si legge nel post pubblicato dalla polizia - che lascia perplessi per il contenuto, o almeno dovrebbe perché il servizio di messaging non prevede un costo di rinnovo. Ma un utente poco attento può cascarci: in fondo – viene da pensare – è logico che WhatsApp conosca il nostro numero telefonico e il link segnalato nel testo del SMS sembra attendibile (whatsappitaly.it). Il sito ufficiale di WhatsApp è whatsapp.com e non ha una versione con dominio.it".

Roghi nel bosco: un arresto, denunciato minorenne

Sarebbe stato un autentico gesto da bulli quello compiuto da un 21enne ed un 15enne. I due, con l'intento di appiccare un rogo, hanno acceso il fuoco in diversi punti così da distruggere il verde che volevano dare alle fiamme. I Carabinieri di Tropea hanno tratto in arresto il primo e denunciato il secondo. Devono rispondere entrambi del reato di incendio boschivo. Eseguito il provvedimento restrittivo, i militari dell'Arma, controllando le conversazioni su whatsapp del più grande fra loro, hanno scoperto frasi tramite cui confessava di essere il responsabile dell'atto delinquenziale. 

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