Parco delle Serre, oltre 1200 studenti a Santa Maria del Bosco per la giornata conclusiva di “Educando all’ambiente”

Una spettacolare, allegra, gioiosa invasione ha caratterizzato l’affascinante scenario di Santa Maria del Bosco a Serra San Bruno per la giornata conclusiva di “Educando all’ambiente”, il progetto promosso dal Parco naturale regionale delle Serre e finanziato dalla Regione Calabria, pensato per sensibilizzare gli studenti all’educazione ambientale che ha coinvolto 15 istituti delle province di Vibo Valentia e Catanzaro.

L’idea del commissario straordinario del Parco naturale regionale delle Serre, Alfonso Grillo, ha puntato alla valorizzazione tra i ragazzi della conoscenza dell’ambiente in cui vivono per prendere coscienza dei luoghi di appartenenza sviluppando quel concetto di cittadinanza attiva da sempre declamato ma mai realmente attuato.

E così, nel cuore del Parco, nello sfondo suggestivo del laghetto di San Bruno, circa 1200 studenti degli istituti partecipanti al progetto hanno ricevuto il giusto riconoscimento per quanto realizzato. Si tratta degli istituti:

ITI Vibo Valentia (Preside Maria Grazia Gramendola), Liceo classico Morelli Vibo Valentia (Preside Raffaele Suppa), Istituto Alberghiero Soverato (Preside Daniele Renato), Convitto Filangieri Vibo Valentia (Preside Alberto Filippo Capria), Liceo scientifico Einaudi Serra San Bruno (Preside Antonino Ceravolo), IC Fabrizia Cassari Mongiana Nardodipace e IC Chiaravalle (Preside Maria Carmen Aloi), IC Murmura Vibo Valentia e IC Soriano Sorianello Gerocarne (Preside Tiziana Furlano) IC Amerigo Vespucci Vibo Marina (Preside Giuseppe Sangeniti).

Il progetto si è sviluppato su tre principali filoni: biodiversità e natura, educazione civica ambientale e legalità, rifiuti e raccolta differenziata. Un’idea perfettamente riuscita che ha avuto il plauso della vice presidente della Giunta Regionale, Giusi Princi, che, proprio in occasione della cerimonia conclusiva, è andata in visita nella sede del Parco.

Princi si è complimentata con il commissario Grillo sottolineando il successo dell’iniziativa che è riuscita a coinvolgere tanti istituti scolastici facendo vivere da protagonisti attivi il parco: “I ragazzi hanno respirato veramente da protagonisti la realtà del parco. Mi piace la missione che è stata coniugata - ha aggiunto il vice presidente della Giunta Regionale- andare al di là di quella vecchia concezione di musealizzazione rendendo il Parco delle Serre attivo, che si apre ai ragazzi con l'obiettivo di preservarlo e di salvarlo”.

Ovviamente, soddisfatto il commissario Alfonso Grillo: “proprio questo aspetto è importante: il nuovo modo di presentarsi del Parco che diventa un modello di riferimento da esportare anche ad altri enti. Come evidenziato dalla vice presidente Princi. Si rafforza il concetto di “tutela attiva” che significa vivere il parco per conoscerlo e difenderlo”. Ed è per noi questa la missione principale come Parco delle Serre ed in questa direzione stiamo agendo anche attraverso la ricostruzione della biodiversità”.

Quindi, una promessa: “Questo progetto proseguirà anche il prossimo anno scolastico rendendolo ancora più ampio e più coinvolgente verso altri istituti e altri territori”.

Il Parco delle Serre conclude il progetto "Educando all'ambiente"

Si svolgerà il 26 maggio a Serra San Bruno, la giornata conclusiva del progetto "Educando all'ambiente", promosso dal Parco naturale regionale delle Serre e interamente finanziato dalla Regione Calabria nell’ambito del Por Calabria 2014/2020, per divulgare agli alunni  l'educazione ambientale.

Il progetto, fortemente voluto dal commissario straordinario Alfonso Grillo e dal dirigente Francesco Pititto, ha coinvolto 15 scuole delle province di Vibo Valentia e Catanzaro.

Pur iniziando il 6 marzo, a metà anno scolastico e con programmazione già avviata, ha coinvolto gli istituti: Convitto Filangieri di Vibo Valentia, preside Alberto Filippo Capria; IC Murmura di Vibo Valentia e IC Soriano- Sorianello-Gerocarne, preside Tiziana Furlani; Liceo Classico Morelli di Vibo Valentia, preside Raffaele Suppa; Iti Vibo Valentia, Preside Maria Grazia Gramendola;  Liceo Scientifico Einaudi di Serra San Bruno, preside Antonino Ceravolo; IC Fabrizia-Nardodipace-Mongiana- Cassari e IC Chiaravalle; preside Maria Carmen Aloi; Istituto Alberghiero di Soverato, preside Renato Daniele; Ic Vespucci di Vibo Marina, preside Giuseppe Sangeniti.

Fra scuole elementari, medie e superiori, il progetto ha visto partecipare oltre 1200 alunni.

Il progetto "Educando" nasce dalla consapevolezza dell'importanza di far conoscere ai ragazzi l'ambiente in cui vivono e cresceranno, i loro luoghi di appartenenza per sviluppare in loro il concetto di cittadinanza attiva affinché un domani possano essere i custodi del  patrimonio naturale artistico e culturale.

 Si è sviluppato su tre filoni: biodiversità e natura; educazione civica ambientale ed alla legalità; rifiuti e raccolta differenziata.

Tanti gli argomenti trattati dagli esperti del Parco in aula: ambiente e natura da Cosimo Deluca e Aurora Ventrici; i vecchi mestieri e la flora del Parco da Matteo Tassone; dalla legalità alle buone pratiche Domenico Minichini; dall'Agenda 2030 all'educazione civica Maria Luana Ferraro; i beni storico-culturali e le tradizioni Brunella Iellamo; dall'educazione ambientale ai percorsi naturalistici con Giorgio Pascolo; dai rifiuti alla raccolta differenziata con Vittoria Vizzari.

Il progetto pilota, reso strutturale nei prossimi anni, si concluderà proprio nel cuore del Parco a Serra San Bruno. La giornata vedrà gli alunni impegnati nei percorsi naturalistici.

Un altro obiettivo dell’ente Parco che si propone di coinvolgere da settembre, con l’inizio del nuovo anno scolastico, le scuole primarie e secondarie di tre le province (Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio Calabria)

"Vogliamo attivare un percorso formativo -ha dichiarato il commissario Grillo - che instilli nei futuri cittadini del domani valori, orgoglio e senso di appartenenza ad una terra, la nostra Calabria, nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità, elementi essenziali per uno sviluppo sostenibile".

Serra al centro: insieme ai comitati e ai territori in difesa della salute

"Difendere l’ospedale “San Bruno” equivale a proteggere il diritto alla salute, che passa attraverso la difesa comune di tutti i nosocomi calabresi messi a rischio da una politica sanitaria inconcludente, che agli investimenti preferisce i tagli e che al dialogo coi territori abbraccia la politica della distanza. Quella stessa che esiste tra i cittadini dell’entroterra vibonese, come Serra San Bruno ed il Comprensorio delle Serre, e chi vive in zone più gradite alla politica sanitaria regionale, dove i servizi non sono caduti sotto la scure del piano di rientro prima e sotto quella del disinteresse dopo. Per questo, per una difesa del bene comune come quello della salute abbiamo, anche noi, intrapreso la strada della “rete”. Una comunanza coi territori senza sanità per lottare insieme, incidere sulle scelte politiche per restituire ai cittadini quello che in termini di diritto alla salute è stato tolto negli ultimi anni dalla politica provinciale e regionale. In seguito all’incontro a Oppido Mamertina insieme ad altri comitati ed associazioni continuiamo a chiedere al Commissario straordinario alla sanità presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto che la riorganizzazione complessiva del sistema sanitario tenga conto delle reali esigenze delle Comunità locali, predisponendo servizi e strumenti sanitari vitali per aree montane e disagiate altrimenti tagliate fuori dal diritto all’assistenza sanitaria. Che gli ospedali vengano distribuiti equamente sul territorio regionale, rispettando gli standard previsti dalla legge, ma non trascurando le eccezioni importanti contemplate per completare l’offerta sanitaria, nelle aree di montagna quanto in quelle di costa. Che vengano accelerati gli iter per la realizzazione dei nuovi Ospedali “Hub” e per la riqualifica di Spoke, Ospedali di Montagna, Case di Comunità, Ospedali di Comunità, Centri Operativi anche grazie all’ausilio dei fondi PNRR, tenendo in considerazione delle esigenze reali dei vari territori. Chiediamo che si proceda all’assunzione di personale con lo sblocco dei concorsi e che si lavori per il raggiungimento dei Lea nel più breve tempo possibile. Questo è quanto condiviso dai vari comitati, associazioni e movimenti presenti all'iniziativa. Questo è quanto è stato sottoscritto da tutti i movimenti e i comitati presenti.  Noi di Serra al centro saremo presenti ovunque si parlerà di sanità con iniziative che hanno a cuore le sorti dei calabresi e del loro diritto alla salute".
 
Lo scrivono, in una nota, le componenti del movimento "Serra al centro" Maria Rosaria Franzè e Nensy Rachiele.

'Ndrangheta nel Vibonese, 167 indagati

All'alba di oggi, nella provincia di Vibo Valentia, Lazio, Lombardia, Piemonte e Veneto, il Comando provinciale Carabinieri di Vibo Valentia, con il supporto di oltre 500 uomini della Legione Calabria, dei comandi territorialmente competenti, del 14° Battaglione, dei Cacciatori di “Calabria”, “Sicilia” e “Puglia”, del Nucleo cinofili e dell’8° Nucleo elicotteri di Vibo Valentia, a conclusione di una complessa e articolata attività investigativa, nella quale risultano indagate 167 persone, di cui 33 detenute per altra causa, hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso da questa Procura distrettuale antimafia di Catanzaro, nei confronti di 61 soggetti, ritenuti appartenenti alle principali famiglie ‘ndranghetiste del Vibonese. Gli indagati sono ritenuti responsabili, in concorso e a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, scambio elettorale politico mafioso, violazione della normativa sulle armi, traffico di stupefacenti, corruzione, estorsione, ricettazione, turbata libertà di incanti, illecita concorrenza con minaccia o violenza, trasferimento fraudolento di valori, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, favoreggiamento personale, procurata inosservanza della pena e falso ideologico, il tutto aggravato dal “metodo mafioso”.

L’attività d’indagine, denominata “Maestrale Carthago, condotta dai carabinieri di Vibo Valentia e coordinata da questa Direzione distrettuale antimafia, ha consentito di “mappare”, attraverso un poderoso impianto accusatorio, la geografia della criminalità organizzata nei comuni di Mileto, Filandari, Zungri, Briatico e Cessaniti, ricostruendo ruoli, compiti e dinamiche dei capi, promotori, organizzatori e partecipi delle associazioni mafiose, evidenziando la loro forte vocazione economico - imprenditoriale e la capacità di intessere fluidi rapporti con “colletti bianchi”, esponenti politici e rappresentanti delle pubbliche amministrazioni. In particolare è stata accertata la piena operatività sul territorio provinciale delle strutture di ‘ndrangheta della “Locale di Zungri” con le ‘ndrine di “Cessaniti” e “Briatico” e della “Locale di Mileto” con le ‘ndrine di “Paravati”, “Comparni”, “Calabrò” e “San Giovanni”, entrambe riconosciute dal “Crimine di Polsi” e soggette alle regole formali e sostanziali della ‘ndrangheta unitaria con accertati collegamenti con le famiglie della Piana di Gioia Tauro.

Durante le investigazioni i carabinieri hanno documentato un importante summit di ‘ndrangheta tenuto all’interno di una struttura turistica della “Costa degli Dei”, in occasione di un ricevimento nuziale, dove dal “Crimine” della “Provincia” venivano impartite disposizioni operative e “comportamentali” ai presenti, ossia venivano date indicazioni su come le diverse famiglie malavitose del vibonese dovevano comportarsi per la spartizione dei proventi illeciti e per dirimere eventuali controversie. Nel corso delle attività investigative è stato documentato come elementi della criminalità organizzata avrebbero condizionato e indirizzato le scelte di alcuni dirigenti medici dell’Asp di Vibo Valentia, anche mediante accordi corruttivi, facendo valere il peso “contrattuale” ed elettorale dell’articolazione ‘ndranghetistica di appartenenza. In particolare è emerso l’interesse della Locale di Mileto e della famiglia Fiaré di San Gregorio d’Ippona nella gestione del servizio di vettovagliamento per gli ospedali di Vibo Valentia, Serra San Bruno e Tropea. È stato inoltre contestato ad un altro dirigente medico della citata Azienda ospedaliera il presunto rilascio di perizie compiacenti in favore di affiliati detenuti. Ad un terzo sanitario del Dipartimento di Veterinaria è stata contestata l’ipotesi di violenza privata aggravata dal metodo mafioso, per essersi rivolto ad un capo locale con la finalità di far desistere un collega dal presentare una denuncia nei suoi confronti.

Sono state accertate poi presunte infiltrazioni all’interno dell’amministrazione comunale di Cessaniti, dove un funzionario avrebbe aggiustato” la graduatoria di un concorso pubblico, per assumere un dirigente amministrativo ritenuto vicino alla locale di Zungri. È stata contestata un’ipotesi di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, aggravata dal metodo mafioso. In particolare è stato accertato che esponenti della criminalità organizzata, colletti bianchi e pezzi della società civile avrebbero ideato un sistema collaudato, volto, attraverso la costituzione di società cooperative di comodo, all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, lucrando sul sistema dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, nei comuni di Joppolo, Mileto e Filadelfia, inducendo in errore il Comune di Vibo Valentia (quale ente “capofila” per tutta la provincia), il quale autorizzava la liquidazione delle spese, procurando un danno per l’erario stimato in oltre 400mila euro, con denaro proveniente dal fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (costituito anche da fondi europei), gestito dal Ministero dell’Interno e previsto nella legge finanziaria dello Stato.

Sono state inoltre ricostruite le dinamiche di presunte attività estorsive a carico di una società aggiudicataria dell’appalto per la raccolta dei rifiuti nei comuni di Mileto e Briatico, i cui proventi (circa il 10% dell’importo a base d’asta) sarebbero stati ripartiti tra esponenti della criminalità organizzata riconducibili alle Locali di Mileto e di Zungri, a cui le vittime versavano circa 48 mila euro ogni anno per ciascuna consorteria. È stato altresì accertato un pervicace sistema di estorsioni ai danni di coltivatori della Cipolla Rossa Igp di Tropea e di attività commerciali attive nel settore turistico-alberghiero della Costa degli Dei. Attraverso la creazione di più società per la navigazione da diporto, con intestatari fittizi riconducibili ad un unico centro di interessi, le consorterie criminali avrebbero di fatto creato un regime monopolistico a tariffe imposte. È stata anche riscontrata nell’area di Cessaniti, Filandari e Briatico una presunta attività di illecita intermediazione nella
compravendita di fondi agricoli fra privati, mediante l’invasione di terreni, la minaccia e il pascolo abusivo.

Sono state sequestrate nel corso dell’attività numerose armi, tra cui fucili, pistole - molte delle quali  con matricola abrasa - e un fucile mitragliatore Ak-47 Kalashnikov, nonché un ingente quantitativo di munizioni di vario calibro. I fermati sono stati associati in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il Parco delle Serre presenta il tracciato “Li Nivieri”

Domani alle ore 10.30 presso la sede del Parco delle Serre sarà presentato il tracciato “Li Nivieri” che unisce Serra San Bruno con Badolato.

Il tracciato, che riprende quello tradizionale, sarà valorizzato grazie alla sinergia instaurata tra il Parco delle Serre, l’associazione Incrociamenti e Azienda Calabria Verde.

Dopo l’accordo istituzionale tra il Parco delle Serre e Azienda Calabria Verde il vecchio sentiero è stato riscoperto, tracciato e mappato.

Serra, Fabio Valente è il nuovo coordinatore di “Liberamente”

Si è riunita nella serata di domenica l’assemblea del movimento civico “Liberamente”, presso la sede di corso Umberto I, per pianificare le prossime azioni politiche da mettere in campo. All’iniziativa hanno partecipato iscritti e simpatizzanti che hanno discusso insieme del “cammino dell’amministrazione comunale” e delle prossime questioni da affrontare.
 
In particolare, è stato rinnovato il direttivo del quale faranno parte il sindaco Alfredo Barillari, i consiglieri comunali (Rosanna Federico, Raffaela Ariganello, Daniele Galeano, Salvatore Zaffino, Giuseppe Zaffino, Sabina Maiolo, Carmine Franzè e Raffaele Andrea Pisani) e Franco Bonazza, il quale sarà il presidente della compagine civica. 
 
Il ruolo di coordinatore sarà rivestito da Fabio Valente, considerato “persona generosa, socialmente sempre attiva ed in grado di agevolare il percorso di condivisione degli obiettivi tramite la creazione di costanti e proficue occasioni di confronto”.
 
“Siamo l’unica forza politica che è presente da 7 anni sul territorio - ha affermato il neo coordinatore Valente - senza mai tirarsi indietro quando c’è da ascoltare i cittadini, valutando le loro critiche, le loro riflessioni e le loro proposte. La nostra comunità ha apprezzato il nostro impegno dandoci la fiducia alle elezioni e confermandola giorno per giorno con un sincero sostegno che vogliamo ripagare con i risultati che stiamo raggiungendo e continueremo a centrare nell’interesse di Serra San Bruno. Siamo e saremo - ha concluso - al servizio esclusivo dei serresi”.

Da Serra al centro dure critiche all'operato del commissario dell'Asp di Vibo Valentia

“E’ davvero curioso come il Commissario dell’Asp di Vibo Valentia, Giuseppe Giuliano, anziché pensare a come sollevare le sorti di un diritto come quello alla salute che, ovunque, sul territorio vibonese manca delle più elementari forme di garanzia, si adoperi invece per bandire concorsi amministrativi con tre dirigenti in più rispetto ai sei originariamente previsti dal piano del fabbisogno relativo al 2022. Tale operazione va nella direzione opposta rispetto al principio del buon andamento della Pubblica Amministrazione, soprattutto tenendo in considerazione un aggravio di spese per le casse pubbliche, che dovrebbero essere destinate al diritto sanitario propriamente detto. Le scelte inopportune del Commissario non si ripercuotono solo sul personale sanitario, ma stanno causando caos organizzativo anche sui servizi distrettuali; un esempio lampante è il conferimento di un incarico ad un dirigente medico presso l'Unità di Valutazione Multimediale a Vibo Valentia. Tale incarico, ha di fatto sottratto la figura medica dal servizio protesico del distretto di Serra San Bruno senza sostituirla, il risultato di detta operazione è che i cittadini del comprensorio delle Serre, per l'erogazione della prestazione in oggetto sono costretti a recarsi a Vibo.  Carenze di personale medico, infermieristico, sanitario di ogni tipo, rendono gli ospedali di Serra e del Vibonese dei vuoti sarcofaghi che non soltanto non riescono a dare risposte ai bisogni sanitari della popolazione, ma proprio a causa della precarietà di personale e strumenti diagnostici possono, al contrario, diventare “pericolose perdite di tempo prezioso”. E si sa, in sanità, la tempestività molte volte segna il confine tra la vita e la morte. Ma tutto ciò non basta e si continua imperterriti su una strada che sta portando allo sfascio quello che è rimasto della sanità pubblica nella provincia di Vibo Valentia. Esempio emblematico è l’ospedale di Serra San Bruno con delle sale operatorie rimesse a nuovo per poi lasciarle cadere in disuso, dopo un breve periodo di tempo in cui hanno garantito interventi chirurgici, anche di una certa portata. Come il reparto di diagnostica per immagini, un tempo il fiore all’occhiello del nosocomio “San Bruno” ed ormai ridotto alla telemedicina. E ciliegina sulla torta, risulta l’istituzione della Casa di comunità nel grembo della struttura ospedaliera, con l'intento di svuotarlo dall’interno, creando artificialmente un doppione per avere poi il pretesto di chiudere l’ospedale reale. Tutte cose che la popolazione deve conoscere per agire con maggiore consapevolezza nei momenti della protesta, quando al diritto alla salute si contrappone una politica sanitaria praticamente inesistente, ed il diritto a stare bene si contrasta necessariamente con scelte amministrative scellerate come quelle appena descritte. Infine, per completezza ci teniamo altresì a ribadire, con estrema determinazione, il bisogno di riattivare tutti i servizi relativi alle prestazioni di esenzione ticket per chi ne ha diritto”.

E’ quanto scrivono, in una nota, i componenti del movimento “Serra al centro”: Giuseppe Zangari, Bruno Iovine, Gregorio De Caria e Salvatore Censore.

Serra al centro: "Continua il depotenziamento dell'ospedale San Bruno"

"Continua a rimanere depotenziato l’ospedale di Serra San Bruno oggetto secondo l’Asp di Vibo Valentia di una riorganizzazione di servizi che però, a dispetto di quanto sostenuto, nulla ha a che spartire con l’assetto ospedaliero previsto dagli atti aziendali precedenti. E ci si muove, quindi, a passo di gambero, con i tavoli di discussione in cui si va avanti ma nella realtà si torna indietro. Ne è esempio la trovata della lungodegenza week surgery in luogo di un vero e proprio reparto di lungodegenza previsto da piani sanitari e atti aziendali e mai messo in campo dal management dell’Azienda sanitaria vibonese. Un surrogato, dunque, che non è certo un atto che segna una inversione di rotta ma conferma come nei piani alti di via Dante, a Vibo Valentia, non ci sia la reale volontà di potenziare il nosocomio “San Bruno” il cui rafforzamento strategico, come la tela di Penelope, viene fatto e disfatto alla bisogna. Un’altro nodo è rappresentato dalla riabilitazione rimasta sulla carta e mai realizzata, mentre in altre aree del Paese le strutture sanitarie di montagna sono considerate (perché volute) centri di eccellenza nel recupero riabilitativo. La turnazione degli specialisti sul territorio provinciale così da garantire i servizi essenziali non è stata mai presa in considerazione. La realizzazione di queste cose farebbero la differenza è i cittadini di questo comprensorio la percepirebbero come un'attenzione reale di mantenere i servizi minimi previsti in ambito nazionale dai a livelli essenziali di assistenza. Per quanto concerne la Casa di comunità purtroppo le decisioni non sono cambiate e si continua a volerla inserire all'interno del presidio senza che venga prospettata una soluzione alternativa e strategica da chi ha il dovere istituzionale di trovarla. Continueremo a vigilare così come abbiamo sempre fatto affinché i diritti dei cittadini montani del territorio delle Serre non vengano calpestati ma resi effettivi e rispettati così come previsto dalla carta costituzionale”.

Lo scivono in una nota, i componenti di Serra al centro: Cosimina Pisani, Nensy Rachiele, Assunta Bevilacqua, Bettina Rachiele, Elena Pisani e Maria Rosaria Franzè.

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