Ricercato in tutta Europa per rapina e violenza sessuale, catturato in Calabria

Nella tarda mattinata di ieri, i poliziotti del Commissariato di Corigliano-Rossano e della Squadra mobile di Cosenza hanno arrestato un cittadino straniero di 37 anni, destinatario di mandato d’arresto europeo.

Ricercato in Spagna dal 2014, per rapina e violenza sessuale, l'uomo era riuscito ad entrato in Italia clandestinamente.

All'arresto si è giunti in seguito alla segnalazione con la quale la Direzione centrale della polizia criminale ha dato il via ad un'attività d'indagine che ha consentito di localizzare il ricercato nella Sibaritide.

Dopo la cattura e l'arresto, il 37enne è stato trasferito nel carcere di Castrovillari.

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Aggredisce una minorenne per rubarle il telefono, arrestata

Una ragazza di nazionalità straniera è stata arrestata dalla polizia a Cosenza, con l'accusa di aver compiuto una rapina ai danni di una minorenne.

In particolare, l'indagata avrebbe aggredito la vittima per sottrarle il telefono cellulare. Una volta messe le mani sullo smartphone, la giovane si sarebbe data alla fuga.

Ricevuta la segnalazione, gli agenti si sono messi sulle tracce della presunta rapinatrice, individuandola in viale Parco, con il telefono rubato poco prima.

Inevitabile, quindi, l'arresto con l'accusa di rapina.

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Caro carburanti, sanzionati 34 impianti

Nel quadro dell’intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio volti a monitorare l’andamento dei prezzi del carburante, in questo periodo caratterizzato da brusche impennate, i finanzieri del Comando provinciale di Cosenza, nell’ultima settimana, hanno sanzionato 34 gestori di impianti stradali.

Le attività – condotte dai Reparti territoriali della Provincia in un’azione coordinata sviluppata a seguito di autonoma attività di analisi – hanno permesso di individuare, a carico di diversi impianti della provincia bruzia, la mancata effettuazione, al Ministero dello Sviluppo economico, delle comunicazioni relative ai prezzi praticati del carburante commercializzato.

Come previsto per legge, infatti, tutti i gestori degli impianti stradali di carburante sono tenuti alla comunicazione dei prezzi al cd. “Osservaprezzi carburanti”, strumento che permette la consultazione, in tempo reale, dei valori di vendita dei prodotti energetici praticati su tutto il territorio nazionale e disponibile a tutti i cittadini (sito internet: https://carburanti.mise.gov.it/ospzSearch/home).

Gli accessi delle fiamme gialle hanno riguardato, inoltre, la corretta pubblicizzazione dei prezzi dei carburanti “alla pompa”, attraverso la verifica della corrispondenza tra il valore effettivamente praticato e quello indicato alla clientela, nonché le modalità di esposizione della cartellonistica, sia sulla carreggiata stradale che all’interno delle stazioni di rifornimento.

Nel corso degli interventi, i finanzieri hanno rilevato diversi casi di violazione sistematica agli obblighi di legge, come, ad esempio, nel caso di un distributore di Cosenza, dove un gestore aveva omesso di fornire le indicazioni sui prezzi sin dal mese di ottobre 2020, per complessive 65 mancate comunicazioni.

A conclusione di tali controlli, sono state contestate violazioni amministrative per oltre 740 mila euro.

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Bancarotta e reati tributari, sei misure cautelari

Questa mattina, i finanzieri del Comando provinciale Cosenza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal gip del Tribunale di Castrovillari a carico di 6 persone (per 2 è stato disposto il carcere e per 4 gli arresti domiciliari), indagate per reati tributari e fallimentari. L'operazione ha portato, inoltre, al sequestro di beni mobili ed immobili per un valore di 70 milioni di euro - l'importo ritenuto profitto del reato - nei confronti di 24 persone fisiche e giuridiche .

L’indagine – condotta dalle fiamme gialle della Compagnia di Corigliano-Rossano, ha permesso di fare luce, allo stato e fatte salve le valutazioni delle successive fasi processuali, un ipotizzato meccanismo di frode all’Iva che avrebbe consentito agli indagati di evadere le imposte attraverso l’uso di fatture per operazioni inesistenti.

L’operazione trae origine dalle risultanze emerse nel corso di una verifica fiscale condotta dai finanzieri a carico di diverse società di persone e di capitali riconducibili ad un medesimo gruppo familiare, operante nel settore della produzione e commercializzazione di calcestruzzo e nello smaltimento di rifiuti solidi urbani.

Gli accertamenti eseguiti hanno evidenziato come tali società, attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture documentanti operazioni commerciali fittizie, avrebbero abbattuto la base imponibile Iva, compensando ulteriori debiti tributari con crediti d’imposta fittizi.

Le stesse società, accumulati ingenti debiti tributari nei confronti dell’erario, sarebbero state successivamente svuotate del complesso aziendale – costituito principalmente da impianti e macchinari – attraverso operazioni distrattive in favore di nuove società intestate a “prestanome”, per poi essere successivamente poste in liquidazione o portate al fallimento, come ritenuto indiziariamente essere avvenuto nel caso di una società appartenente al “gruppo societario”, dichiarata fallita dal Tribunale di Castrovillari nel maggio 2021.

All’esito dell’indagine, che vede indagate 28 tra persone fisiche e società, su richiesta della Procura della Repubblica di Castrovillari, il gip, alla luce degli elementi probatori allo stato raccolti, ha disposto l’odierna misura cautelare a carico di 6 indagati, ritenuti la mente ed i principali beneficiari della presunta frode.

È stato, inoltre, disposto il sequestro, finalizzato alla confisca, nella forma diretta e per equivalente, di disponibilità finanziarie, di beni mobili ed immobili per circa 70 milioni di euro, a carico delle 24 persone fisiche e giuridiche che avrebbero beneficiato dell’ipotizzato meccanismo fraudolento posto in essere.

"Pensa tu", a Cosenza il primo Festival della Scienza e della curiosità

Si chiama "Pensa Tu" ed è il primo Festival della Scienza e della curiosità della città di Cosenza. La manifestazione, prevista per il 26 e 27 marzo prossimi, si terrà presso il castello normanno svevo nel centro storico della Città. La manifestazione organizzata dall’Associazione Orizzonte degli eventi e dalla Svevo srl, vanta il patrocinio dell’Università della Calabria, coinvolta attivamente nelle attività nel programma e nell’organizzazione delle esposizioni.

L’evento rientra fra le attività del Festival Castello svevo cultural crossing. Incroci d’arte, identità e patrimonio.

Lo scopo è di offrire ai visitatori la possibilità d'incontrare divulgatori, scienziati, youtubers e docenti universitari dediti alle scienze e alle tematiche collaterali. Oltre alle conferenze, nelle sale espositive del Castello verranno allestite mostre legate al tema della scienza. Artisti locali arricchiranno il programma con performance, opere d’arte e spettacoli musicali; i terrazzi del Castello ospiteranno l’osservazione degli astri.

Il tema dell’edizione 2022 di Pensa Tu- che influenzerà trasversalmente contenuti ed interventi degli ospiti- è il cambiamento climatico. L’idea è quella di proporre tematiche diverse per ogni edizione in base agli argomenti di maggiore tendenza e ad anniversari speciali, così da conferire al Festival un'identità forte in termini di riconoscibilità e diffusione sul territorio. Fondamentale sarà la partecipazione delle scuole alle quali sarà dedicata la mattina del 26 marzo, con percorsi organizzati secondo il grado scolastico dei partecipanti. L’inaugurazione è prevista sabato 26 marzo alle ore 10; la partecipazione alle attività e la visita delle esposizioni saranno possibili in entrambi i giorni fino a sera. Il programma ufficiale completo degli appuntamenti con gli ospiti verrà rilasciato nelle prossime settimane sui canali ufficiali dell’evento.

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Incendio in un antico palazzo, intervengono i vigili del fuoco

Un incendio divampato la notte scorsa, ha interessato un antico palazzo in via Trieste, a Cosenza. Le fiamme partite dalla canna fumaria, hanno raggiunto una porzione del tetto prima di essere domate dai vigili del fuoco.

Sul posto anche pattuglie della polizia che hanno chiuso al transito la strada per consentire le operazioni di soccorso .

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Va in questura per il permesso di soggiorno, ma era ricercato: arrestato

Un trentenne di nazionalità straniera è stato arrestato ieri mattina dalla polizia, a Cosenza.

L’uomo era ricercato in seguito ad un’ordinanza di misura cautelare in carcere emessa nei suoi confronti, per una tentata rapina avvenuta nel luglio del 2018, quando, insieme a un connazionale, aveva cercato di rapinare un altro connazionale che, nell’occasione, venne ferito con un oggetto contundente.

L’indagato è stato bloccato presso lo sportello dell’Ufficio immigrazione della questura bruzia, dove era andato a  rinnovare il permesso di soggiorno.

Una volta espletate le formalità di rito è stato tradotto nella locale casa circondariale.  

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Truffe ad anziani in Calabria, la polizia lancia l'allarme

La Questura di Cosenza lancia l'allarme in seguito a due truffe consumate nei giorni scorsi nel capoluogo bruzio, ai danni di persone anziane sole in casa.

Nel primo episodio, la vittima è stata inizialmente contattata telefonicamente da uno sconosciuto, il quale, spacciandosi per un appartenente alle forze dell'ordine, ha chiesto del denaro necessario per saldare una multa comminata al figlio. Con una seconda telefonata, un fantomatico avvocato del figlio ha confermato la necessità urgente del denaro. Un terzo complice, raggiunta l'abitazione dell'anziana donna, ha portava a compimento la truffa facendosi consegnare circa tremila euro e monili d'oro.

Nel secondo episodio, avvenuto a pochi giorni di distanza dal primo, il truffatore, spacciandosi al telefono per un amico del nipote della vittima, ha chiesto del denaro per il ritiro di un pacco. Anche in questo caso, alla telefonata è seguita la visita di un complice che, raggiunta l'abitazione dell'anziano, si è fatto consegnare 1.800 euro in contanti e monili d'oro.

In entrambi i casi i truffatori hanno riportato i nomi esatti dei parenti ingannando cosi gli anziani. Sono in corso accertamenti volti ad individuare gli autori.

La polizia invita i cittadini a diffidare di chi si spaccia di aiutare un parente chiedendo soldi e, in caso di telefonate o semplici messaggi che allarmano circa presunti incidenti, multe o oggetti da pagare, di chiamare immediatamente il 113.

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