Caro energia, Sgrò: "In Germania un piano shock da 200 miliardi e da noi?"

“Compattezza, solidarietà e determinazione”. L'imprenditore di Soverato Giovanni Sgrò rilancia gli stessi slogan del premier uscente, Mario Draghi, per tenere alta l'attenzione della politica sul problema del caro energia. “Chiediamo a tutto il Parlamento neo eletto unità e coraggio” è l'appello del dirigente provinciale di Confesercenti Catanzaro, da tempo impegnato sul fronte della protesta contro gli aumenti di gas e luce. “I cittadini hanno scelto, la campagna elettorale è finita, adesso è il momento di agire con misure eccezionali, data l'eccezionalità del momento” la sua considerazione che prende spunto dal maxi-intervento governativo deciso in Germania, con oltre 200 miliardi di euro stanziati in favore di famiglie e imprese.

“Non possiamo permetterci di andare avanti con bonus una tantum e altre soluzioni tampone che non danno risposte vere ed efficaci a nessuno - afferma Sgrò. - Ci sono aziende in Calabria che, purtroppo, hanno ormai autonomia economica, al massimo, per altri tre mesi. Poi decideranno se licenziare o chiudere definitivamente. Tante famiglie, peraltro, arrivano a stento alla fine del mese, dovendo scegliere se mangiare, vestirsi, mandare i figli a scuola o, invece, pagare le bollette e le tasse. Forse non tutti si sono, effettivamente, resi conto della gravità della situazione”. “All'economia serve un intervento shock” il suo mantra che si concretizza nella richiesta di “immettere subito più liquidità negli stipendi dei lavoratori, tagliando radicalmente il cuneo fiscale”. Poi, una serie di “azioni politiche coraggiose” per calmierare i prezzi da fonti rinnovabili, rateizzare i pagamenti delle bollette, “costringere” gli impianti di produzione da eolico e idroelettrico a rimettere in rete l'energia a prezzi agevolati per le regioni, i territori e le comunità nei quali sono ospitati.

“Soluzioni che si possono attuare oggi, non domani” in conclusione, anche perché “un domani potrebbe non esserci per centinaia di piccole e medie imprese”. Infine, un ultimo “richiamo” alla Regione: “I governatori di Piemonte, Lombardia, Campania e tanti altri stanno attivando risorse per affrontare la crisi. La Calabria?”.

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A Soverato la manifestazione contro il caro bollette: diamo voce a chi non ce l'ha

“Dare voce a chi non ce l'ha”. E' lo spirito della manifestazione “La Calabria contro il caro energia” che si svolgerà domani (20 settembre) a Soverato. Appuntamento alle ore 19 in Piazza Maria Ausiliatrice. Iniziativa promossa da “titolari di aziende, commercianti, rappresentanti del grande mondo delle piccole e medie imprese, artigiani, contadini, panificatori, ristoratori, autotrasportatori, ma anche, molto più semplicemente, cittadini: padri e madri di famiglia piegati dallo shock energetico dell'ultimo anno e, oggi, in grande difficoltà economica”. “Cosa vogliamo?” spiega la nota stampa di presentazione diffusa dall'organizzatore, l'imprenditore soveratese Giovanni Sgrò.

“Dare voce - è scritto - a chi, finora, non ha potuto esprimere compiutamente tutto il proprio disagio. Ma che questo giorno non sia interpretato solo come uno sfogo, un mettere in piazza, spettacolarizzandola, la nostra sofferenza. Noi abbiamo delle proposte, concrete, realizzabili nell'immediato. La politica, se verrà, dovrà essere presente solo per ascoltare”. “A chi ci rivolgiamo? - prosegue il comunicato - Alla Regione e al Governo, affinché ognuno, nell'ambito delle proprie competenze, intervenga con urgenza a tutela del lavoro e delle famiglie”. “Dalla fine del 2021 - sottolinea Sgrò - aziende e famiglie sono schiacciate dai costi energetici. Le risposte arrivate finora sono assolutamente insufficienti”. Spazio, dunque, alle proposte: “Al Governo chiediamo: credito d'imposta al 45 per cento; un taglio coraggioso del cuneo fiscale con restituzione dei soldi in busta paga direttamente al lavoratore; norme chiare sulla transizione ecologica, che non sia come il metano per l'autotrasporto che oggi è diventato meno conveniente della benzina; interventi seri e decisi contro le speculazioni finanziarie sulle borse europee dell'energia e contro gli extraprofitti delle multinazionali; rateizzazione in 5 anni dei pagamenti delle bollette di luce e gas; incentivi e ristori per ammodernamento attrezzature ed elettrodomestici a basso consumo a imprese e famiglie; politiche che favoriscano le rinnovabili, rendendole convenienti e di più facile utilizzo, anche in termini di minore burocrazia per i nuovi impianti per l'autoconsumo. Alla Regione chiediamo: chiarire il paradosso delle rinnovabili, reimmettendo in rete il surplus produttivo calabrese da eolico e idroelettrico a prezzi calmierati di cui possano beneficiare le comunità locali; sostegni a imprese e famiglie, con azioni mirate che favoriscano il lavoro, la ripresa economica e i consumi”.

Alla manifestazione hanno dato adesione le principali sigle sindacali, le associazioni di categoria e numerosi imprenditori calabresi.

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La Calabria contro il caro energia, il 20 settembre manifestazione in piazza a Soverato

“La Calabria contro il caro energia e per sollecitare ulteriori interventi urgenti da Regione e Governo in favore di famiglie, commercianti e imprese”. La preannunciata iniziativa, promossa e organizzata dall'imprenditore Giovanni Sgrò, si terrà a Soverato, martedì 20 settembre alle ore 19 in Piazza Maria Ausiliatrice: “Invitati a partecipare tutti i sindacati, le sigle di categoria, le rappresentanze dei lavoratori e dei principali settori produttivi, ma soprattutto i cittadini, coloro i quali stanno pagando di più le conseguenze della pesante ondata di aumenti in bolletta, insieme alle piccole e piccolissime imprese, ai forni, alle pizzerie, alle aziende agricole, ai negozi di quartiere, alle gelaterie e a tutti quelli che hanno già chiuso per colpa della stangata energetica o stanno pensando di farlo, a breve”. L'eco della mobilitazione, che sta già raccogliendo centinaia di adesioni, è arrivata ai vertici di Confesercenti e alla stessa presidente nazionale Patrizia De Luise è stato chiesto di intervenire in piazza per testimoniare cosa sta accadendo al tessuto economico italiano e cos'è possibile fare, nell'immediato. Da Soverato, sono cinque i punti sollecitati come argomento di discussione: taglio delle imposte sul cuneo fiscale, da restituire subito in busta paga ai lavoratori (almeno 500 euro in più in busta paga); nuovo aumento del credito d'imposta (fino al 45 per cento) per i consumi di energia e gas; stock di energia a prezzo calmierato nei territori “ricchi” di impianti di produzione da fonti rinnovabili e premialità sulle utenze a prevalente consumo “green”; rateizzazioni a cinque anni per pagare le bollette (proposta di Confesercenti Nazionale); sostegni al sistema dell'autotrasporto con regole chiare su carburanti e piani di ammodernamento delle flotte. 

Caro bollette, Sgrò chiama alla protesta: “Pronti a scendere in piazza”

“Pronti a scendere in piazza”. Lo annuncia Giovanni Sgrò, l'imprenditore di Soverato a capo della protesta contro il caro bollette. L'esasperazione è tanta e si rincorrono continuamente le voci di piccoli esercizi commerciali chiusi o in procinto di abbassare le saracinesche. Non resta, dunque, che una “forte iniziativa di protesta che si terrà proprio a Soverato nei prossimi giorni”. Data e orario ancora da definire ma, nel suo “chiamare a raccolta tutta la piccola e media impresa del territorio”, in difficoltà per l'aumento esponenziale dei costi energetici, Sgrò fa già il punto della situazione in una nota stampa.

“Rinnovabili che finiscono, con il petrolio e tutto il resto, nel grande calderone della rete elettrica, senza alcuna riduzione di costo per l'utente finale. - scrive Sgrò - Metano che, da scelta conveniente e green per l'autotrasporto, oggi diventa più costoso della benzina. Insomma, la confusione regna sovrana nel mondo dell'energia. Anche aziende come la nostra, che da anni avevano investito sulla cosiddetta energia pulita, oggi si ritrovano a pagare come e quanto tutti gli altri. Non c'è chiarezza. Non ci sono spiegazioni che tengano. E così anche la propagandata transizione ecologica del ministro Cingolani rischia di esaurirsi nel nulla. Parole al vento che non convincono più nessuno, suo malgrado”.

“A proposito di vento - sottolinea l'imprenditore - continuiamo a domandarci a che serve, qui in Calabria, piantare migliaia di pale eoliche tra boschi e colline (molto presto, pare, anche in mare) se poi, per le comunità locali, non c'è nessuna ricaduta utile. Né può valere la storiella delle royalties, sotto forma di parchi giochi, strade e panchine. Se è vero che la Calabria produce in loco il triplo dell'energia che consuma, soprattutto da fonti rinnovabili, allora non riusciamo a capire davvero niente di questo mercato delle bollette, nel quale i prezzi vengono dettati non dalle guerre, ma dagli speculatori del mercato Ttf di Amsterdam. Se questa è Europa... verrebbe da dire! Ma noi a quella grande comunità continentale ci crediamo. Quella unione di popoli e di pace immaginata da Altiero Spinelli e Alcide De Gasperi, Jean Monnet e Robert Schuman, Joseph Beck e Paul Henri Spaak. Un sogno che si sta autodistruggendo con scelte incomprensibili al cittadino comune che vive problemi quotidiani insuperabili come il pagamento di bollette che superano del 240 % i costi dello scorso anno. La politica (regionale, nazionale, europea) è chiamata a dare risposte e spiegazioni alle aziende che chiudono, agli imprenditori che arrancano, ai commercianti che non hanno più la forza economica di resistere. Noi imprenditori del Soveratese scenderemo in piazza per richiamare tutti, a gran voce, alle loro responsabilità. Non possiamo più farcela, non possiamo più aspettare. Chiediamo alle rappresentanze sindacali e di categoria di essere al nostro fianco per testimoniare, con noi, la gravità del momento”.

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Caro energia, le otto proposte dell'imprenditore calabrese Giovanni Sgrò alla politica: “Misure urgenti e concrete”

“Otto punti contro il caro energia”. Misure urgenti che “la politica e i sindacati, unitariamente” possono indicare al Governo, da applicare subito per venire incontro alle esigenze di famiglie e imprese italiane. A lanciarle, l'imprenditore di Soverato Giovanni Sgrò che ha predisposto il dettagliato pacchetto di proposte dialogando con il professore Vittorio Daniele, docente di Politica economica presso l'Università Magna Graecia di Catanzaro.  
“Lo avevamo già detto a gennaio - è scritto in una nota firmata dallo stesso imprenditore, dirigente di Confesercenti Catanzaro - assieme a migliaia di imprenditori, commercianti, sindaci, da Nord a Sud, da Trieste a Soverato. Ricordo Andrea Parodi, amministratore delegato di Fil Man Made Group,  azienda tessile con 900 dipendenti in cinque stabilimenti a rischio chiusura per il caro energia. Nel 2021 a gennaio aveva pagato 350 mila euro di elettricità. A dicembre la bolletta era già salita a 1,4 milioni di euro: quattro volte tanto in appena dodici mesi. Nell'ultimo trimestre 3,5 milioni, la sua denuncia di ben otto mesi fa (quasi nove), rilanciata da tutti i media nazionali. In Calabria, quasi in contemporanea - spiega Giovanni Sgrò, titolare della catena di supermercati Naturium-Urban Market - eravamo stati noi a sollevare un analogo allarme. Non volevamo pensare a chiusure o licenziamenti, ma, inevitabilmente, vedevamo schizzare i prezzi a scaffale, il nostro grido, accompagnato dal sostegno di tanti sindaci della zona. Che adesso torneranno in piazza al nostro fianco, da Chiaravalle a Soverato”. “I mesi passati non hanno cambiato nulla - l'amara constatazione di Sgrò. - Poco incisivi gli interventi di Stato, per lo più sotto forma di credito d'imposta, a fronte di un aumento dei costi energetici che sta facendo saltare anni e anni di programmazione. Pagare 35mila euro di energia elettrica, invece di 9mila dello stesso periodo dell'anno scorso cambia tutto: blocca gli investimenti, ferma i progetti, congela nuove assunzioni”. In queste ore Sgrò sta dialogando con sindacati, esperti di economia, università e associazioni di categoria con l'obiettivo di dare forza alle sue otto proposte “urgenti, concrete e fattibili” da mettere in mano alla politica regionale e nazionale “senza distinzioni di schieramenti”. “Perché le divisioni rischiano di fare il gioco di chi, in Italia e in Europa, non vuole risolvere il problema” le sue conclusioni.
GLI OTTO PUNTI

1. Adottare misure straordinarie di sburocratizzazione e incentivazione finanziaria per l’installazione di impianti energetici rinnovabili da parte delle imprese ai fini dell’autoproduzione.2. Adottare interventi straordinari per accelerare le procedure e la finanza del PNRR per la realizzazione di impianti fotovoltaici negli edifici pubblici: comuni, scuole, università, ospedali...3. Realizzazione di impianti di energia rinnovabile per le comunità locali o da immettere nella rete, con società in cui ci sia la partecipazione del settore pubblico (esempio, attraverso Invitalia).4. Credito d’imposta per una parte sostanziale degli incrementi del costo dei consumi energetici per le imprese in alcuni settori economici. Ciò anche per evitare che l’aumento dei costi di produzione si trasferisca, come sta già avvenendo, sui prezzi finali dei beni e servizi pagati dalle famiglie.5. Incentivi straordinari per il rinnovo delle attrezzature delle imprese e degli elettrodomestici delle famiglie al fine del risparmio energetico; garanzie statali per agevolazione sui prestiti bancari alle imprese che realizzano investimenti di efficientamento energetico sugli impianti o installano pannelli fotovoltaici.6. Ridurre a 5 anni (rispetto ai 10 attuali) il recupero delle somme per impianti fotovoltaici da parte delle famiglie, di cui al bonus 65%.7. Spagna e Portogallo hanno applicato, con successo, il tetto al prezzo del gas; l’applicazione del tetto è stata resa possibile grazie a un accordo stabilito a livello europeo. Convocare una riunione di emergenza a livello europeo per l’estensione dell’accordo anche all’Italia; procedere alla revisione della fissazione dei prezzi del gas nel mercato TTF (acronimo di Title Transfer Facility, è l'indice di borsa del gas naturale nel mercato dei Paesi Bassi, che permette il commercio di gas all'interno della rete olandese e in tutta Europa) da cui bisogna sganciarsi. Valutare che, nel contempo, si possano praticare prezzi del gas legati, almeno in parte, ai contratti di fornitura, cioè sulla base dei prezzi all’importazione, che sono notevolmente più bassi di quelli del mercato TTF.8. Revisione della determinazione dei prezzi dell’energia elettrica alla Borsa elettrica, attualmente legato al solo prezzo del gas.

Chiaravalle Centrale, strade al buio per mezz'ora contro il caro energia

Strade al buio per mezz'ora. Chiaravalle Centrale protesta così contro il caro energia. Domenica 13 febbraio, dalle ore 21.00 alle 21.30, stop alla pubblica illuminazione in tutta la città delle Preserre catanzaresi.

La decisione presa dal sindaco, Domenico Donato, è “un messaggio indirizzato alla Regione e al Governo”. “Famiglie, imprese ed enti locali hanno bisogno di risposte immediate, urgenti contro il caro bollette” l'analisi del primo cittadino di fronte agli improvvisi rincari di luce e gas che stanno iniziando a colpire pesantemente le tasche dei contribuenti. Domenico Donato ha “molto apprezzato” la recente azione di sensibilizzazione, sul tema in questione, intrapresa sul territorio del Basso Jonio dall'imprenditore di Soverato Giovanni Sgrò. “Ne sposiamo in pieno le motivazioni” la dichiarazione del sindaco, nell'annunciare lo “sciopero elettrico” di domenica prossima e in vista di future iniziative “con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni comunali del comprensorio”. “L’innalzamento dei costi dell’energia - spiega Donato - riguarda tanto le famiglie quanto le imprese e i comuni.

E' un problema trasversale che va assolutamente affrontato e risolto in tempi brevi”. Per gli enti locali, in particolare, si prospettano “pesanti ricadute sui bilanci”. “Vogliamo aprire un tavolo di confronto con la Regione - la proposta del sindaco di Chiaravalle - per poi passare ad un tavolo nazionale”. I rincari energetici mettono a rischio le risorse per l'illuminazione ed il riscaldamento di scuole, uffici pubblici, spazi culturali, luoghi di socializzazione, impianti sportivi. “E' come una valanga che sta toccando tutti” l'amara constatazione di Donato che auspica “una battaglia” di tutti gli amministratori locali per chiedere “misure immediate da parte del Governo, con la decretazione d'urgenza, per sostegni e ristori che siano rapidi, oltre ad approvare velocemente un piano nazionale dell'energia”.

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