Giulio Regeni e le verità nascoste

 Quelli che vogliono la “verità per Regeni” vogliono, detto in generale, la loro verità per Giulio Regeni; e comunque, anche in buona fede, non sono preparati a una verità per Regeni che non sia la loro verità. Il modesto sottoscritto, che dubita di qualsiasi cosa, dubita di ogni tesi precostituita, e si chiede:

-          L’università di Cambridge aveva proprio tanta urgenza di una ricerca sul sindacato degli ambulanti del Cairo?

-          Perché gli ambulanti e non i tranvieri o ferrovieri o bidelli o eccetera?

-          Ammesso, ci doveva proprio mandare uno studente italiano?

-          Questo studente italiano, che informazioni aveva dei problemi degli ambulanti del Cairo?

-          Era stato avvertito che in Egitto la situazione politica non è delle più quiete?

-          Aveva dei permessi, delle presentazioni, degli accreditamenti… tipo quando io, per la mia tesi di laurea, potei accedere all’Istituto Germanico con lettera del prof… o no?

-          Come mai l’università di Cambridge, secolare prestigiosa accolita di gentlemen, si avvale della facoltà di non rispondere come un mariuolo di Forcella o un politicante ladro di Milano? Se io non ho niente di losco da nascondere, non mi avvalgo, e lo dico!

-          Chi era il presunto capo degli ambulanti, che prima chiese soldi, poi, o deluso o insospettito, denunziò Regeni?

-          Chi furono gli scimmioni che, per far parlare Regeni, lo torturarono a morte?

 Volete sapere come la penso, io? Che il povero Regeni venne sì torturato, e non parlò perché non aveva niente da confessare, e continuava a ripetere che era lì per una ricerca universitaria. Era, infatti, quello che credeva lui… Quello che sapeva chi lo mandò, noi non lo sapremo mai.

 Corollario: quando io andavo a scuola, la prima cosa che m’insegnarono i miei buoni professori salesiani è che una cosa è la scuola, e un’altra la realtà. Noi dotti diciamo che è la chiave di lettura di un pensiero: cioè, Dante amava Beatrice morta, e sposò Gemma viva!

 Invece abbiamo dovuto chissà come “liberare” le due salvatrici della Siria; e dobbiamo piangere il povero Regeni. Sarebbe il caso di un poco di sana prudenza, invece di farsi prendere da manie ideologiche.

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Giulio Regeni: mozzate le orecchie e strappate le unghie

"Entrambe le orecchie di Giulio Regeni sono state mozzate, nella parte alta". E' quanto riferisce l'Ansa che cita fonti investigative secondo le quali sul "corpo del giovane ricercatore friulano ci sono decine di piccoli tagli, anche sotto la pianta dei piedi". Non sarebbero gli unici segni di tortura, poiché gli assassini avrebbero strappato un'unghia della mano e una del piede. Numerose anche le fratture, tra le quali quella delle scapole.

Egitto: trovato in un fosso il cadavere di Giulio Regeni, lo studente italiano scomparso al Cairo

E` stato ritrovato in un "fosso" alla periferia del Cairo, il corpo di Giulio Regeni, lo studente friulano rapito nella capitale egiziana. Appresa la notizia,  il ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni ha espresso profondo cordoglio personale e del Governo ai familiari che si trovano al Cairo. Nessuna notizia e` trapelata, invece, da parte del ministero dell'Interno del Paese africano. Lo studente italiano, che si trovava in Egitto per seguire un dottorato di ricerca, era sparito il 25 gennaio scorso.

Egitto, studente italiano scomparso misteriosamente al Cairo

Uno studente italiano di 28 anni, è sparito "misteriosamente" al Cairo. Secondo la Farnesina e l'Ambascita italiana in Egitto, di Giulio Regeni non si hanno più notizie dallo scorso 25 gennaio, quando il giovane si trovava nel centro della capitale egiziana. Il ragazzo, originario della provincia di Udine, si trovava nel Paese africano per seguire un dottorato di ricerca. Come riportato in una nota della Farnesina: "il Ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni ha avuto poco fa un colloquio telefonico con il suo omologo egiziano Sameh Shoukry, al quale ha richiesto con decisione il massimo impegno per rintracciare il connazionale e per fornire ogni possibile informazione sulla sue condizioni. L'Ambasciata al Cairo - prosegue la nota - sin dalle prime ore dalla sparizione, ha subito attivato canali di comunicazione diretta e una stretta attività di coordinamento con tutte le competenti Autorità egiziane, ed è in attesa di ricevere elementi sulla dinamica della sparizione. Ambasciata e Farnesina sono anche in stretto contatto con i genitori di Giulio".

 

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