Appalti e commesse controllati dalla 'ndrangheta, domiciliari per 3 imprenditori e un carabiniere

I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, coordinati dalla locale Direzione distrettuale antimafia, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale reggino, nei confronti di 4 persone ritenute, a vario titolo, responsabili dei reati di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e turbata libertà degli incanti, con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa. Contestualmente, è stato eseguito il sequestro di 11 imprese attive nel settore edile, per un valore stimato in oltre 10 milioni di euro.

Le indagini, condotte dal Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Reggio Calabria, avrebbero consentito di fare luce su una cordata di imprenditori edili, contigui alla ‘ndrangheta e facenti capo a un unico gruppo familiare, che, grazie a cointeressenze e corruttele di funzionari, sarebbero riusciti, in una trascorsa amministrazione cittadina, ad aggiudicarsi diverse commesse di edilizia pubblica.

In particolare, sarebbe stata accertata l’esistenza di un consolidato sistema illegale fondato su ripetuti favoritismi protratti nel tempo, a fronte di utilità corrisposte ai funzionari pubblici, in un consolidato rapporto di “do ut des”.

Dalle indagini sarebbero, inoltre, emerse gravi condotte perpetrate da un carabiniere, il quale avrebbe consentito a uno degli indagati, sottoposto agli arresti domiciliari, di disattendere sistematicamente le prescrizioni derivanti dalla misura cautelare. Oltre a ciò, il militare vavrebbe fornito mezzi e apparecchiature tecniche al fine di consentire a soggetti investigati di eludere, tramite vere e proprie “bonifiche” ambientali, eventuali attività di intercettazione condotte a loro carico.

L’esecuzione della misura degli arresti domiciliari nei confronti del militare è stata eseguita con il supporto del Comando provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia.

Operazione "Joy’s Seaside", si costituisce Alessandro Cutrì

Gioia Tauro - Ieri mattina, presso il Commissariato di Gioia Tauro (Rc), si è costituito, accompagnato dal legale di fiducia, Alessandro Cutrì, 35enne del posto, destinatario della misura della custodia cautelare in carcere, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e cessione di sostanze stupefacenti aggravata dalla circostanza dell’agevolazione mafiosa.

L’uomo, coinvolto nell’operazione "Joy’s Seaside", si era reso irreperibile lo scorso 25 marzo.

Al termine delle formalità di rito, Cutrì è stato ristretto presso la casa circondariale di Palmi.

Operazione "Joy’s Seaside" contro la ‘ndrangheta: 17 arresti, sequestrate armi e droga

Gioia Tauro - Ha preso il via alle all’alba di oggi, una vasta operazione denominata "Joy’s Seaside", con la quale la polizia di Stato di Reggio Calabria, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, ha eseguito 17 ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti di altrettante persone di Gioia Tauro (Rc), ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale, concorso in detenzione, vendita e cessione a terzi di sostanze stupefacenti, anche in ingente quantitativo, del tipo cocaina, hashish e cannabis sativa, concorso in detenzione di armi e munizioni, danneggiamento, estorsione ed altri reati.

Nel corso dell’attività, gli agenti del Commissariato di Gioia Tauro, della Squadra mobile della Questura di Reggio Calabria, del Reparto prevenzione crimine e dalla Squadra mobile di Udine, hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari a carico degli indagati.

Per gli inquirenti, il gruppo criminale disarticolato oggi aveva stabilito le proprie roccaforti nelle aree del lungomare e del “Rione Marina” di Gioia Tauro.

 Durante le indagini, che hanno permesso di localizzate piantagioni di cannabis anche in pieno centro a Gioia Tauro, sono stati  sequestrati ingenti quantitativi di droga ed armi.

I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 10.30 di oggi alla presenza del procuratore della Repubblica, Giovanni Bombardieri, del procuratore della Repubblica aggiunto Calogero Gaetano Paci, del questore di Reggio Calabria Bruno Megale, dei dirigenti della Squadra mobile della Questura di Reggio Calabria e del Commissariato di Gioia Tauro.

Operazione "Katarion": 33 misure cautelari per traffico di droga e detenzione di armi

Cosenza  - All’alba di oggi i Carabinieri del Comando provinciale di Cosenza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Catanzaro, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 33 persone indagate, a vario titolo, per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti; produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti; estorsione, tentata e consumata, aggravata dal ricorso al metodo mafioso e detenzione illegale di armi da fuoco.

L'operazione, denominata "Katarion", giunge in seguito ad un’indagine che ha permesso di fare luce su un’organizzazione criminale operante sotto l’egida della storica consorteria mafiosa dei “Muto” di Cetraro

I dettagli dell’operazione saranno comunicati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 di oggi, presso il Comando povinciale Carabinieri Cosenza, alla presenza del Procuratore Nicola Gratteri, dell’Aggiunto Vincenzo Capomolla e dei vertici del Comando dell’Arma di Cosenza.

'Ndrangheta, operazione "Nuovo Corso": 5 arresti per estorsione e associazione mafiosa

Reggio Calabria - È scattata all’alba di oggi un’operazione, denominata “Nuovo corso”, con la quale la polizia di Stato, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, ha eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di elementi ritenuti affiliati o contigui alle potente cosca di ‘ndrangheta dei De Stefano.

Gli indagati sono accusati a vario titolo, d’associazione mafiosa, estorsione e tentata estorsione, reati aggravati dal metodo e dall’agevolazione mafiosa.

Le ordinanze sono state disposte alla luce dei risultati emersi nel corso di un’indagine, durante la quale i poliziotti della Questura reggina, con il coordinamento della locale Dda, hanno documentano l’operatività della cosca De Stefano nel capoluogo di provincia, soprattutto nel settore delle estorsioni consumate ai danni di imprenditori aggiudicatari di gare d’appalto per la realizzazione di opere pubbliche.

In particolare, gli investigatori hanno fatto luce su gravi vicende estorsive che hanno interessato i lavori di rifacimento di corso Garibaldi e piazza Duomo, nella città dello Stretto.

Durante l’operazione - i cui dettagli saranno resi nella conferenza stampa che il Procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri terrà alle 10.30 di oggi insieme al Questore Bruno Megale – i poliziotti hanno eseguito anche diverse perquisizioni domiciliari a carico degli indagati.

'Ndrangheta, arrestate 5 persone coinvolte nell'operazione "Recupero":

In esecuzione di ordini di carcerazione emessi dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte d’appello di Reggio Calabria, i carabinieri della Stazione di Siderno hanno tratto in arresto 5 persone.

I destinatari del provvedimento sono: Cosimo Ascioti, di 39 anni, condannato per produzione e traffico illeciti di ingenti quantitativi di stupefacente e detenzione e porto in luogo pubblico di armi e munizioni; Giuseppe Napoli, di 49 anni,  condannato per estorsione in concorso; Antonio Galea, di 55 anni, condannato per associazione di tipo mafioso; Giuseppe Correale, di 71 anni, condannato per associazione di tipo mafioso e produzione, traffico e detenzione illeciti di ingenti quantitativi di stupefacenti; Domenico Giorgini, di 53 anni, condannato per associazione di tipo mafioso.

I provvedimenti restrittivi sono stati emessi in seguito alle condanne, divenute esecutive, irrogate nell’ambito dell’indagine “Recupero” che, nel dicembre 2010, al culmine di un’operazione congiunta di carabinieri e polizia di Reggio Calabria ha portato all’esecuzione di 51 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti presunti affiliati alla cosca “Commisso” di Siderno, nonché al fermo dell'ex sindaco della cittadina jonica, Alessandro Figliomeni. Le indagini hanno permesso di scoprire, in capo alla cosca, una rete specializzata  nella produzione e nella vendita di sostanze stupefacenti.

Gli arrestati sono stati associati presso la casa circondariale di Locri.

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'Ndrangheta nel Vibonese: catturato presunto boss

Era irreperibile da circa una settimana, ma i Carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia lo hanno individuato e catturato a Briatico. E' stato tratto in arresto, infatti, Antonino Accorinti, 60 anni, che gli inquirenti ritengono essere boss dell'omonimo clan. Destinatario di un provvedimento restrittivo emesso nell'ambito dell'inchiesta "Costa pulita", condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, è accusato di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni e di reati connessi alle armi. Gli investigatori, peraltro, ritengono che il presunto capo cosca abbia condizionato l'attività amministrativa del Comune di Briatico, nei cui confronti in due distinte circostanze era stato  disposto lo scioglimento proprio per le influenze esercitate dalla 'ndrangheta. 

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