Il calabrese Marco Minniti, sarà il nuovo ministro dell'Interno

Il calabrese Marco Minniti sarà il nuovo ministro dell'Interno. L'ex sottosegretario reggino fa parte della lista dei ministri che il Capo del governo incaricato Paolo Gentiloni sottoporrà, domani e dopodomani, alle Camere per il voto di fiducia.

 Marco Minniti: biografia

Nato a Reggio Calabria nel 1956, si è laureato in filosofia. Vicino alle posizioni di Massimo D'Alema, Minniti, ha ricoperto la funzione di sottosegretario alla difesa nel governo Amato e con delega ai servizi segreti nei governi Letta e Renzi. Nel 1992 è diventato segretario regionale del Pds calabrese prima di lasciare l’incarico per occuparsi del dipartimento problemi del partito. Nel 1996 è diventato coordinatore del Pds, due anni dopo, invece, è stato investito del ruolo di segretario organizzativo dei Ds. Entrato, per la prima volta, in parlamento nel 2001, con i Ds è stato riconfermato nel 2006 con l'Ulivo diventando viceministro dell'Interno nel governo Prodi. In seguito alla nascita del Pd, è diventato segretario regionale della Calabria, incarico che manterrà fino al 2009. Presidente del forum nazionale sicurezza con la segreteria di Dario Franceschini, in quella di Bersani è stato responsabile nazionale del Pd per la verifica dell'attuazione del programma del governo Monti. Nel 2009 ha partecipato alla nascita della Fondazione Icsa, che si occupa di sicurezza, difesa e intelligence, di cui è stato presidente, mentre Francesco Cossiga ne era presidente onorario.

Marco Minniti entrerà, quindi, a far parte della squadra di governo che affiancherà il neo presidente del consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni.

I ministri del governo Genitloni

Questi i nomi dei ministri che comporranno il nuovo governo: Anna Finocchiaro (Rapporti col Parlamento), Marianna Madia (Pubblica amministrazione), Enrico Costa (Affari regionali), Claudio De Vincenti (Coesione territoriale), Luca Lotti (Sport), Angelino Alfano (Esteri), Marco Minniti (Interno), Roberta Pinotti (Difesa), Orlando (Giustizia), Pier Carlo Padoan (Economia), Carlo Calenda (Sviluppo economico), Maurizio Martina (Agricoltura), Gianluca Galletti (Ambiente), Delrio (Infrastrutture), Beatrice Lorenzin (Salute), Maria Elena Boschi (Sottosegretario alla Presidenza), Dario Franceschini (Beni culturali), Valeria Fedeli (Istruzione), Giuliano Poletti (Lavoro).

Il Governo italiano manda il Libia 200 paracadutisti

Dopo mesi di esitazioni, il Governo italiano ha rotto gli indugi ed ha deciso di mandare un contingente militare in Libia. I 300 soldati italiani, impiegati nella missione "Ippocrate", saranno schierati nella città di Misurata. La notizia è trapelata nelle stesse ore in cui il generale Khalifa Haftar ha lanciato l’operazione “Lampo improvviso”, l'offensiva che ha permesso alle sue forze di strappare alle milizie fedeli a Tripoli i terminal petroliferi del Golfo della Sirte. Il rischio concreto, quindi, è che le forze fedeli a Tripoli ed a Tobruk possano scontrarsi militarmente con la conseguenza che i militari italiani potrebbero vernirsi a trovarsi in un contesto ad alto rischio. Ufficialmente, la missione  predisposta dal Governo italiano avrà uno scopo esclusivamente sanitario. A Misurata, la città che sta offrendo il maggior contributo alla lotta contro l'Isis a Sirte, verrà dislocato un ospedale da campo italiano dove saranno curati i feriti in combattimento. Negli ultimi mesi l'Italia ha fornito medicinali e tra gennaio e giugno, alcune decine di miliziani sono stati trasferiti all’ospedale militare romano del Celio con voli dei C-130J dell’Aeronautica Militare. “La battaglia che hanno combattuto le forze di Misurata contro i terroristi di Daesh è stata molto impegnativa, con quasi 500 morti e oltre duemila feriti. Ora hanno bisogno che l’Italia dia loro una mano lì perché dobbiamo poter curare questi valorosi combattenti contro il terrorismo e contro l’Isis” ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti che  ha illustrato la missione alle commissioni parlamentari di Esteri e Difesa insieme al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Il contingente italiano sarà composto da 300 uomini così suddivisi: 65 medici e paramedici, 135 addetti alla logistica ed un centinaio di fanti addetti alla difesa della base ed alla scorta ai convogli. La forza "combattente" sarà fornita dal 186° reggimento paracadutisti Folgore. A supporto del contingente, sull'aeroporto di Misurata, verrà schierato un aereo da trasporto tattico C-27J, mentre una nave del dispositivo Mare Sicuro verrà mantenuta al largo della costa libica. Nelle prossime ore, da Livorno, partirà la nave anfibia San Marco con a bordo i soldati del contingente italiano.

Il mare italiano regalato alla Francia

Il Governo ha regalato un pezzo di mare alla Francia. L’omaggio è stato offerto nel corso di un bilaterale svoltosi il 21 marzo 2015 a Caen. Durante l’incontro, è stato raggiunto un accordo passato sotto silenzio. Un accordo di cui nessuno, in Italia, sapeva nulla prima del 2016, quando le autorità marittime francesi hanno iniziato a respingere o addirittura sequestrare pescherecci italiani nel Tirreno. Il caso più clamoroso ha interessato il “Mina”, un’imbarcazione finita oggetto anche di una interrogazione parlamentare da parte dei Cinque stelle. La barca è  stata sequestrata è rilasciata su cauzione nonostante, al momento del fermo da parte francese, navigasse in acque italiane. Secondo le autorità d’Oltralpe, però, il tratto di mare in questione sarebbe stato ceduto alla Francia durante il bilaterale tra Gentiloni e Fabius. A cercare di chiarire la situazione è intervenuto anche il sottosegretario Benedetto della Vedova, il quale ha confermato l’accordo sostenendo peraltro, che secondo la legge italiana, non è ancora in vigore, in quanto non è mai stato ratificato in Parlamento. Le autorità d’Oltralpe, però, non la pensano così e continuano ad allontanare le imbarcazioni italiane. A rendere ancor più assurda la vicenda, il fatto che le aree in questione rappresentano delle fonti di ricchezza di primaria importanza non solo per la loro pescosità ma, anche e soprattutto, per la qualità delle specie che ci vivono. In particolare, il Governo Renzi ha regalato alla Francia, la “Fossa del cimitero” una fascia di mare nella quale hanno il loro habitat i pregiatissimi gamberi rossi. Nell’accordo, oltre al danno la beffa, dal momento che l’Italia ha accettato una clausola che garantisce alla Francia l’esclusiva del pescato. Mai come in questo caso, sembra essere attuale quel vecchio adagio secondo il quale: “è sfortuna dei tempi che gli stolti facciano da guida ai ciechi”.

Egitto: trovato in un fosso il cadavere di Giulio Regeni, lo studente italiano scomparso al Cairo

E` stato ritrovato in un "fosso" alla periferia del Cairo, il corpo di Giulio Regeni, lo studente friulano rapito nella capitale egiziana. Appresa la notizia,  il ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni ha espresso profondo cordoglio personale e del Governo ai familiari che si trovano al Cairo. Nessuna notizia e` trapelata, invece, da parte del ministero dell'Interno del Paese africano. Lo studente italiano, che si trovava in Egitto per seguire un dottorato di ricerca, era sparito il 25 gennaio scorso.

Iraq: a breve soldati italiani in prima linea a Mosul

A breve i militari italiani saranno schierati nelle vicinanze della citta` di Mosul, in Iraq. Il contingente italiano sara` impiegato in uno dei settori piu` caldi del fronte iracheno, a ridosso delle posizioni occupate dall'Isis. Scopo ufficiale della missione, la messa in sicurezza dei cantieri della diga di Mosul, i cui lavori di ristrutturazione sono stati affidati all'italiana Trevi. A confermare le indiscrezioni che circolavano da tempo, e` stato il ministro degli Affari esteri, Paolo Gentiloni, il quale ha dichiarato: "sulla diga di Mosul i contatti con Baghdad vanno avanti da settimane, i soldati italiani saranno a difesa della diga e le modalità di azione saranno prese in accordo con il governo iracheno e la coalizione. La partecipazione dei nostri militari si definirà molto presto".

Egitto, studente italiano scomparso misteriosamente al Cairo

Uno studente italiano di 28 anni, è sparito "misteriosamente" al Cairo. Secondo la Farnesina e l'Ambascita italiana in Egitto, di Giulio Regeni non si hanno più notizie dallo scorso 25 gennaio, quando il giovane si trovava nel centro della capitale egiziana. Il ragazzo, originario della provincia di Udine, si trovava nel Paese africano per seguire un dottorato di ricerca. Come riportato in una nota della Farnesina: "il Ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni ha avuto poco fa un colloquio telefonico con il suo omologo egiziano Sameh Shoukry, al quale ha richiesto con decisione il massimo impegno per rintracciare il connazionale e per fornire ogni possibile informazione sulla sue condizioni. L'Ambasciata al Cairo - prosegue la nota - sin dalle prime ore dalla sparizione, ha subito attivato canali di comunicazione diretta e una stretta attività di coordinamento con tutte le competenti Autorità egiziane, ed è in attesa di ricevere elementi sulla dinamica della sparizione. Ambasciata e Farnesina sono anche in stretto contatto con i genitori di Giulio".

 

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