Covid, la Variante inglese dilaga in Calabria

In Calabria la variante inglese del Covid-19 continua ad essere predominante, fino a raggiungere circa l’80% dei casi.

È quanto è emerso nel corso dell’ultima riunione dell’Unità di crisi per l’emergenza epidemiologica, convocata questa mattina nella Cittadella regionale “Jole Santelli” di Catanzaro. L’Unità di crisi ha preso visione dell’ultimo studio redatto dal laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro.

Il report è stato redatto dopo una settimana di attività di screening delle varianti Sars-Cov-2, su 597 tamponi risultati positivi.

Questi i risultati: variante Uk 80,1%; altre varianti da valutare con sequenziamento: 5,8%; virus wild type (assenza di mutazioni ricercate con lo screening): 14,1%.

Ai componenti dell’Unità di crisi e ai vari commissari delle Aziende sanitarie e ospedaliere presenti alla riunione, il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha chiesto un’attenzione particolare nel tracciamento delle nuove varianti, anche al fine di individuare i luoghi fisici in cui potrebbero proliferare maggiormente.

Covid, in Italia il 54 per cento delle infezioni dovute alla ‘variante inglese’

In Italia al 18 febbraio scorso la prevalenza della cosiddetta ‘variante inglese’ del virus Sars-CoV-2 era del 54%, con valori oscillanti tra le singole regioni tra lo 0% e il 93,3%, mentre per quella ‘brasiliana’ era del 4,3% (0%-36,2%) e per la ‘sudafricana’ dello 0,4% (0%-2,9%). La stima viene dalla nuova ‘flash survey’ condotta dall’Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler.

Per l’indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus, secondo le modalità descritte nella circolare del ministero della Salute dello scorso 17 febbraio. Il campione richiesto è stato scelto dalle Regioni/PPAA in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e se possibile per fasce di età diverse. In totale, hanno partecipato all’indagine le 21 Regioni/PPAA e complessivamente 101 laboratori, e sono stati effettuati 1296 sequenziamenti. 

Queste le principali riflessioni emerse dalla survey

  • La cosiddetta ‘variante inglese’ sta diventando quella prevalente nel paese, e in considerazione della sua maggiore trasmissibilità occorre rafforzare/innalzare le misure di mitigazione in tutto il Paese nel contenere e ridurre la diffusione del virus mantenendo o riportando rapidamente i valori di Rt a valori <1 e l’incidenza a valori in grado di garantire la possibilità del sistematico tracciamento di tutti i casi.

  • Dai dati emerge una chiara espansione geografica dall’epicentro umbro a regioni quali Lazio e Toscana della cosiddetta ‘variante brasiliana’, che deve essere contrastata con le massime misure di mitigazione.

Emergenza Covid in Calabria: individuati 11 casi di variante inglese

Gli ultimi 127 tamponi anti-Covid, inviati dalle cinque Aziende sanitarie provinciali per essere processati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno di Portici (Na), hanno fatto emergere, in Calabria, 11 casi di positività – pari a circa il 9% del totale – alla “variante inglese” del virus Sars-Cov2.

A riferirlo sono il presidente della Regione Calabria e il commissario ad acta della Sanità. In particolare, sono stati riscontrati sei casi in provincia di Vibo Valentia, quattro in quella di Catanzaro e uno in quella di Cosenza.

Il presidente e il commissario ringraziano l’Istituto di Portici per la preziosa e continua collaborazione e comunicano che la verifica sulla presenza delle varianti del virus sarà sistematica.

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