Il Parco delle Serre al centro del progetto di salvaguardia del cervo italico

Si è svolta oggi a Roma, alla presenza del tenente colonnello  Giovanni Nobili dei carabinieri forestali, di Gianluca Catullo responsabile specie e habitat del Wwf Italia, di Alfonso Grillo  commissario straordinario del Parco naturale regionale delle Serre e del generale Raffaele Manicone dei carabinieri forestali,  la conferenza stampa di presentazione nazionale del progetto cervo italico.

 Con l’arrivo della primavera è stato rilasciato in un’area del Parco naturale regionale delle Serre e le riserve naturali circostanti, un primo nucleo di 20 esemplari di cervo italico, provenienti dal bosco della Mesola, l’ultimo areale residuo della sottospecie autoctona della nostra penisola (Cervus elaphus italicus), decimata negli ultimi secoli nel resto del territorio italiano.

Si è appena conclusa, quindi, la prima fase dell’operazione Cervo italico realizzato grazie allo sforzo congiunto di diversi partner: carabinieri forestale gestori della Riserva naturale bosco della Mesola  che hanno garantito anche il trasporto e sorveglianza nel sito di rilascio grazie al reparto territorialmente competente, il Parco naturale regionale delle Serre, l’Università di Siena, riferimento scientifico del progetto, il Wwf Italia come coordinatore operativo, Dream Italia, ente di studi faunistici con elevata esperienza nella gestione degli ungulati, l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Lazio e Toscana e il dipartimento di Scienze mediche veterinarie dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati questa mattina in una conferenza stampa tenutasi presso la sede del Cufa (Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari) a Roma.

A marzo, dopo le delicate operazioni di cattura, gli animali sono stati trasferiti in tutta sicurezza a oltre mille chilometri di distanza, nel Parco naturale regionale delle Serre, che da oggi vede aumentare il valore della sua biodiversità anche a beneficio delle comunità locali. Gli esemplari traslocati sono sottoposti ad un intenso monitoraggio tramite l’utilizzo di collari satellitari, che permettono la verifica degli spostamenti, dei tassi di sopravvivenza e di riproduzione, e delle eventuali cause di mortalità. L’operazione prevede la cattura e il rilascio nella nuova area identificata di almeno 20 individui per anno, per tre annualità (2023, 2024 e 2025). Per non interferire con le fasi più delicate del ciclo biologico della specie, il rilascio avverrà ogni anno all’interno della finestra temporale compresa tra i mesi di novembre e marzo. Nei prossimi mesi verranno svolti incontri pubblici presso i comuni dell’area protetta del Parco naturale regionale delle Serre, con l’intento fornire informazioni ai cittadini in merito alle operazioni in corso e al valore della specie per la biodiversità locale ed italiana.

Grazie alla collaborazione tra più enti e istituzioni, la missione è quella di salvare dall’estinzione una sottospecie del tutto unica: tutti i cervi presenti nel resto della penisola sono, infatti, cervi europei (Cervus elaphus hippelaphus) introdotti in Italia a partire dal secondo dopoguerra e oggi in progressiva espansione. La  Riserva naturale statale “Bosco della Mesola”, in provincia di Ferrara, ha conservato fino ad oggi gli ultimi 300 esemplari di cervo italico che, in condizioni di isolamento genetico, hanno un futuro incerto per il rischio di consanguineità, di possibili modificazioni dell’habitat o possibili epidemie.

Il progetto è reso possibile grazie al finanziamento di Regione Calabria e ai fondi raccolti da Wwf Italia, grazie al supporto di Arcaplanet e di tanti sostenitori. L’attività, infatti, si inserisce nella Campagna ReNature del Wwf la cui missione è quella di invertire la perdita di specie e habitat, tutelare e ripristinare la Natura per conseguire entro il 2030 l’obiettivo di un mondo nature positive, come sancito dalle principali convenzioni internazionali.

L’operazione di trasferimento era già prevista nel “Programma nazionale di conservazione del Cervo della Mesola”, pubblicato nel 2010, al fine di creare un’altra popolazione in natura e aumentarne le probabilità di sopravvivenza, ma solo grazie al progetto ha potuto finalmente prendere vita. L’area del Parco Naturale Regionale delle Serre è stata identificata a seguito di uno studio di fattibilità condotto da ISPRA in base alle caratteristiche ecologiche e l’assenza di nuclei di cervo europeo.

Una specie decimata nei secoli e minacciata dall’isolamento

 Il cervo italico, un tempo diffuso in buona parte della Penisola, è stato via via decimato dalla trasformazione degli habitat e dalla caccia, fino a sopravvivere con pochi individui isolati nella foresta planiziale della Mesola, in passato riserva di caccia degli Estensi. Grazie alle azioni di tutela garantite dal Corpo forestale dello stato (ora carabinieri forestale), gestore dell’area, questa sottospecie è riuscita a salvarsi dall’estinzione. Considerate queste peculiarità, il cervo della Mesola rappresenta una priorità da tutelare e salvaguardare a livello nazionale. La conservazione a lungo termine di questa popolazione è oggi messa a rischio da diversi fattori: da quelli demografici, dovuti all’esiguità della popolazione e all’elevato tasso di consanguineità del nucleo residuo alla competizione con il daino, che se presente in gran numero, può limitare l’utilizzo delle risorse per i cervi; inoltre la mancanza di altre popolazioni non garantisce un sufficiente scambio genetico. Per garantire un futuro a questa popolazione unica occorre dunque da un lato migliorare le condizioni ambientali dell’areale di origine, sia delle aree aperte sia del sottobosco, e limitare la diffusione e la consistenza numerica dei daini, e dall’altro ripopolare nuove aree idonee.

A oltre 30 anni dall’operazione cervo sardo, lanciata dal Wwf per salvare, anche grazie all’acquisto della riserva di Monte Arcosu, l’altra sottospecie di cervo (Cervus elaphus corsicanus) tipica dell’isola (e che oggi è passata da poche centinaia a quasi diecimila esemplari), si spera che il futuro del cervo italico possa essere altrettanto roseo.

Capodoglio si spiaggia nel vibonese

Un esemplare di capodoglio, lungo circa 6,5 metri, è stato rivenuto sulla spiaggia di località "Michelino" del Comune di Parghelia, nel vibonese.

La carcassa del cetaceo presentava una profonda ferita alla coda, attorno alla quale erano ancora presenti i resti di una rete da pesca.

A segnalare l'episodio è stato il coordinatore regionale di "Wwf Young", Domenico Aiello, che ha avvisato la Guardia Costiera di Vibo Valentia ed il responsabile del settore conservazione del Wwf  vibonese, Pino Paolillo.

Il capodoglio, di circa due anni e del peso approssimato di 2,5-3 tonnellate, si sarebbe spiaggiato dopo la morte, avvenuta pochi giorni fa.

RiservAmica 2017: grande partecipazione alla manifestazione tenutasi al Cupone

Nello splendido scenario del centro visita di Cupone a Spezzano Sila, gestito dall'Ufficio Territoriale Carabinieri per la biodiversità di Cosenza, ha avuto luogo la scorso 21 maggio la quinta edizione della festa nazionale delle riserve naturali dello stato, “RiservAmica”.

Manifestazione organizzata in collaborazione con il WWF, quale nuova sinergia a tutela e salvaguardia dell'ambiente, che ha visto tante riserve naturali in tutta Italia  meta di centinaia di visitatori, tra curiosi, appassionati della montagna e veterani di questo ormai importante appuntamento. Per la Provincia di Cosenza è stato il “Cupone” l’epicentro della manifestazione.

Un luogo ricco di biodiversità. Le riserve naturali diventano laboratori didattici all'aperto, scenari unici, dove colori e profumi si conservano e naturalmente impreziosiscono. Nonostante la pioggia e le temperature non proprio primaverili, numerosi i visitatori  che hanno  partecipato all'evento, dai più piccoli ai meno giovani, attratti da una realtà nuova, rara se non unica, di turismo sostenibile, armonioso connubio tra valorizzazione delle risorse ed educazione all'ambiente.

Gerocarne: fine settimana all'insegna della valorizzazione del patrimonio artistico e ambientale

Nel corso del prossimo fine settimana, il borgo di Gerocarne sarà protagonista di due distinte iniziative che avranno quale filo conduttore la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico, naturalistico e ambientale.

Tra il 24 ed il 25 marzo, nell'ambito delle “Giornate di primavera” del Fai, grazie all’interessamento della professoressa Eleonora Cannatelli, il centro delle Preserre prenderà parte all’incontro “Il cibo come cultura, strumento simbolico per eccellenza”. Nel corso della manifestazione, curata dall’Accademia italiana della cucina, che si svolgerà a partire dalle 18,30, di sabato 25 marzo nel Palazzo Gagliardi di Vibo, saranno esposti gli oggetti realizzati dai maestri vasai gerocarnesi.

Nel corso della stessa giornata, alle 17, giungerà a Gerocarne una delegazione del Wwf. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vitaliano Papillo ha, infatti, patrocinato l’edizione 2017 dell’iniziativa “Earth Hour”, con lo scopo di promuovere la salvaguardia dell’ambiente.

La folta delegazione del Wwf visiterà il centro storico e le botteghe dei maestri artigiani. Alle 18,30, nella sala consiliare, prenderà il via un incontro a tema, moderato dal giornalista Valerio Colaci, in cui, dopo i saluti del sindaco, interverranno: don Pasquale Rosano, parroco di San Giorgio a Pizzo e direttore del centro diocesano di studi religiosi; Pino Paolillo, naturalista, responsabile regionale comitato scientifico Wwf e Angelo Calzone, presidente Wwf provinciale. Al termine dell’incontro i partecipanti assisteranno allo spegnimento della pubblica illuminazione, un contributo simbolico alla salvaguardia del pianeta. Durante la manifestazione, i bambini dalla scuola di Gerocarne, accompagnati dalla musica di Samuele Schiavello, leggeranno brani e poesie.

“Piccoli contributi – afferma in una nota il sindaco Papillo - offerti con convinzione di collaborare alla tutela di qualcosa di grande per tutti, come lo sono il patrimonio artistico, la natura e l’ambiente che ci circonda”.

 

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Earth Hour 2015, mercoledì la conferenza stampa

CATANZARO. La Provincia di Catanzaro insieme al WWF Catanzaro Onlus quest’anno organizzerà la manifestazione Earth Hour 2015, un importante evento a carattere mondiale del WWF. Si tratta della più grande mobilitazione globale del WWF che, partendo dal gesto simbolico di spegnere le luci per un’ora, coinvolge cittadini, istituzioni e imprese in azioni concrete per dare al mondo un futuro sostenibile e vincere la sfida del cambiamento climatico. La Provincia di Catanzaro, da sempre sensibile alle tematiche ambientali e del risparmio energetico, in qualità di Ente aderente all’iniziativa e partner per l’evento del WWF Catanzaro Onlus, aderisce all’evento mondiale con una manifestazione che si svolgerà sabato 28 marzo 2015 al Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro, durante la quale all’interno del parco verranno spente progressivamente le luci delle installazioni e delle sculture presenti. L’iniziativa sarà presentata nel corso di una conferenza stampa che si terrà mercoledì 18 marzo alle 11 nella Sala Giunta dell’amministrazione provinciale di Catanzaro alla presenza del presidente Enzo Bruno, del dirigente del settore competente, Rosetta Alberto e dei responsabili locali del WWF.

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