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Consiglio comunale. Ok assestamento di bilancio, disco verde ad un nuovo Gal: minoranze astenute

A distanza di oltre due mesi dalle elezioni amministrative, nella cittadina della Certosa non scompaiono i toni da campagna elettorale e gli scontri fra le diverse fazioni. Strano, però, che all’accesa dialettica faccia seguito il voto di astensione da parte delle opposizioni su strumenti dalla particolare valenza politica. Il Consiglio comunale (assente Francesco Zaffino) scorre così sulle continue onde di botta e risposta che lasciano trasparire la visione politica e sociale delle diverse compagini. Dopo l’approvazione del verbale della seduta precedente, passa la mozione per l’adozione della “Carta di avviso pubblico”, presentata da Rosanna Federico come momento di “avvicinamento dei cittadini alla politica”, con le perplessità di Jlenia Tucci (astenuta) concernenti l’effettiva concretezza di questo tipo di codice. Respinta, invece, l’altra mozione di “Liberamente” riguardante “l’introduzione audio/video delle adunanze”: Alfredo Barillari sottolinea l’esigenza di “coinvolgere i cittadini” ed il sindaco Luigi Tassone precisa che “le registrazioni, che devono essere unicamente a cura dell’Ente, saranno effettuate una volta recuperati gli appositi locali del palazzo municipale”. Ne scaturisce una polemica fra lo stesso Barillari, che intravede l’ombra dello “scaricabarile”, e Walter Lagrotteria, che adduce motivazioni inerenti “le risorse tecniche e gli investimenti economici”. Lo stesso vicesindaco indica la presenza di una lettera di revoca del finanziamento concesso dalla Regione, ammontante a 250.000 euro, per il potenziamento del sistema idrico, ma Tucci (presentatrice dell’interrogazione) rileva l’assenza di un decreto di revoca insistendo poi per la velocizzazione del distacco da Sorical. Sull’argomento, Polito specifica di non essere mai venuto a conoscenza della missiva e Barillari auspica “una vera unione di intenti per il distacco da Sorical, andando oltre i tecnicismi”. Meno problematica la discussione sull’interrogazione, anch’essa vergata dalla rappresentante di “In alto volare – Serra pulita”, con ad oggetto il recupero del Parco delle rimembranze, considerato che Lagrotteria garantisce che “stiamo dando corso agli adempimenti”. Disco verde, sempre con l’astensione delle opposizioni, alle “linee programmatiche di governo” - anche se Barillari punta l’indice contro le criticità del nuovo sistema di raccolta differenziata e Tassone replica che “abbiamo 5 anni per attuare il programma” – ed al riconoscimento di 5 debiti fuori bilancio. Stesso canovaccio sulla ratifica della delibera di Giunta comunale con la quale è stata approvata la rassegna “Serrestate” con il discorso che ricade, per effetto delle sferzate di Federico e Barillari, sulla gestione dei parcheggi di Santa Maria e sulle casette ivi presenti. Tassone, che annuncia l’imminente assegnazione delle deleghe, puntualizza che i parcheggi saranno “a breve gestiti con lavoratori socialmente utili che stiamo individuando” poiché nessuna cooperativa si è resa disponibile per il servizio. Il sindaco evidenzia inoltre che “il fascicolo relativo all’assegnazione delle casette è sparito durante la consiliatura di Rosi”. Le minoranze si astengono poi anche sull’assestamento generale di bilancio. Sulla creazione di un nuovo Gal, Tassone riscontra “l’assenza di risultati tangibili” e “la gestione privatistica” del Gal “Monte Poro - Serre Vibonesi”, mentre Tucci, pur riconoscendo la validità dello strumento, chiede maggiori informazioni sulla strategia condivisa da mettere in campo, sui partecipanti e garanzie sulla leadership di Serra. Tassone asserisce che saranno “30 comuni a partecipare” e ammette che si tratta di “una scelta politica” aggiungendo che c’è “la volontà di creare discontinuità”. Accolta la richiesta dell’Anas per la “cessione del relitto stradale sito in località Timpone Tondo”. Infine, alla prima votazione (secondo l’articolo 18 dello Statuto, era richiesta “la maggioranza dei 2/3 dei componenti del consesso per i primi due scrutini e la maggioranza assoluta per gli scrutini successivi”), Maria Rosaria Franzè viene eletta presidente del Consiglio con 8 preferenze (3 schede bianche).

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