'Ndrangheta, latitante Vibonese catturato a Roma

Ieri mattina, i finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro, insieme ai poliziotti della Squadra mobile di Vibo Valentia, con il supporto del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata della guardia di finanza e del Servizio centrale operativo della polizia di Stato, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, hanno rintracciato e catturato, a Roma, il latitante Giuseppe Campisi, detto “Pino”, 62 anni, di Vibo Valentia.


L’arrestato, che già aveva scontato una precedente condanna per associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidio doloso ed estorsione, il 23 ottobre 2019 si era sottratto all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Catanzaro nell’ambito dell’Operazione “Ossessione”, condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Catanzaro, che aveva consentito di disarticolare un’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, i cui appartenenti operavano anche per agevolare la cosca Mancuso. L’individuazione del latitante, in prossimità della via Tuscolana, è stata possibile grazie alla costante attività di controllo del territorio, svolta con le più moderne tecnologie, unitamente alla rivalutazione dell’ampio patrimonio info-investigativo disponibile sull’imputato e sui suoi familiari. Le indagini hanno consentito di accertare che, durante la latitanza, per evitare di essere riconosciuto, Campisi utilizzava parrucche e documenti di riconoscimento contraffatti (fra cui il green pass).

Il 17 dicembre scorso la sinergia sviluppata dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro e dalla Squadra mobile di Vibo Valentia aveva consentito di arrestare Antonio Campisi, nipote di Giuseppe, destinatario di un fermo di indiziato di delitto per il tentato omicidio di Dominic Signoretta.

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