Nardodipace, dura replica di Loielo a Demasi: "Si arrampica sugli specchi per difendere l’indifendibile"

"Avendo finalmente trovato tempo da dedicare agli stravaganti sfoghi del nostro beneamato Sindaco Antonio Demasi, tenterò di replicare alle sue bizzarre teorie politiche ed alle ridicole accuse che, peraltro maldestramente celate, è solito lanciare nei miei riguardi e nei confronti dei miei ex collaboratori.

Registro, intanto, con grande piacere che Demasi trascorra il suo “prezioso” tempo a seguire la mia pagina Facebook, da me peraltro invece poco frequentata, chiarendogli tuttavia che il fatto che uno scritto possa rappresentare una “porcheria” è assolutamente una questione soggettiva, difatti l’ultimo suo comunicato stampa è per me una delle più infondate e bieche sconcezze mai udite. Ma ciò non mi meraviglia, poiché dal soggetto da cui derivano simili dichiarazioni non ci si può di certo aspettare altro! schifezza

Andando però al nocciolo della questione che qui più ci interessa, non si può che riscontrare negli scritti del nostro benemerito Demasi la consueta presenza di quell’oramai consolidato atteggiamento fondato sul presuntuoso ed arrogante presupposto di essere sempre dalla parte della ragione, di essere gli eterni intoccabili e privi di ogni macchia, vezzo che caratterizza il tipico sinistroide in ogni angolo del globo terrestre!

Difatti, con un atteggiamento che, ritenendomi un signore, ometto qui di classificare, il Sindaco Demasi nel suo sproloquio tenta, dapprima, di spiegare le ragioni “politiche” della candidatura di Romolo Tassone nella sua lista del 1997, curando di evidenziare di averne in qualche modo addirittura subìto la presenza. A suo dire, infatti, gli accordi politici in seno alla sezione del PDS per costituire la lista dell’Ulivo avrebbero poi indotto, comunque, l’odierno paladino della giustizia ad accettare, suo malgrado, l’esponente del PPI nella lista da egli stesso capeggiata, per persuadersi, successivamente, anche ad eleggerlo, all’unanimità del suo gruppo consiliare di maggioranza, alla carica di Consigliere della Comunità Montana delle Serre Calabre.

Schettino, devo dire, non avrebbe saputo fare di meglio!

In ogni caso, se queste sono le sue “ragioni politiche” di quegli eventi, non v’è chi non veda come le stesse motivazioni potrebbero e dovrebbero valere anche per gli altri.

A meno che gli altri non siano di centrodestra, naturalmente!

Vi è, difatti, che già nel 2000, in occasione della entusiasmante ascesa di Silvio Berlusconi e della sua Forza Italia, Romolo Tassone decideva di lasciare il PPI e di aderire al partito degli Azzurri, per poi confluire, quindi, nel più ampio gruppo della Casa delle Libertà.

Io, gran parte del mio gruppo politico di Nardodipace e dei componenti della lista presentata nel 2002 militavamo, invece, in Alleanza Nazionale, e decidevamo di partecipare alle elezioni di quell’anno col simbolo “La Casa delle Libertà – Loielo sindaco”, includendo nella lista, pertanto, anche i componenti di Forza Italia, tra cui, appunto, Romolo Tassone.

A questo punto mi chiedo quale sia la differenza tra le due circostanze? Dove risiede la pretesa attenuante per Antonio Demasi e, al contrario, l’aggravante per me, posto che, peraltro, non può non valere, sia all’epoca che nello stesso momento in cui parliamo, anche per Romolo Tassone - il quale certamente “non ha niente a che vedere” con terze persone, seppur suoi parenti stretti - quel che dovrebbe valere invece indiscutibilmente per il suo Assessore? Le circostanze cambiano, forse, pur rimanendo immutati fatti e persone, a seconda della collocazione politica di cui si parla? Se si tratta di centrodestra tutti diventano brutti e cattivi, mentre a sinistra sono sempre tutti casti e puri?

Sciocchezze, ovvio, le arrampicate sugli specchi del buon Antonio Demasi per tentare di difendere l’indifendibile!

Visto, poi, che il nostro Sindaco ama citare la relazione dello scioglimento del Consiglio Comunale di Nardodipace, lo inviterei però caldamente a rileggere con attenzione ed a far riportare sui giornali anche, e soprattutto, il contenuto integrale delle pagine 57, 65, 69, 77, 24 e 25, di quella stessa relazione ove si parla del suo assessore, nonché quanto scritto a pagina 78 per quanto concerne, invece, se stesso, così vediamo se continua ad avere la sfacciataggine di additare gli altri per farsi passare in tal modo per una candida e fresca verginella!

In merito ai suoi asseriti “grandi elettori”, dei quali io non mi pregio di averne mai avuto in quanto ho sempre dovuto lavorare strenuamente (cosa che peraltro amo fare) per conquistare col sudore ogni singolo voto senza alcuna attività clientelare, stenderei davvero un velo pietoso, perché altrimenti dovrei chiedere a Demasi di raccontarci con chi ha fatto la campagna elettorale del 2017 e con chi ha festeggiato poi la sua vittoria!

Sulla tematica della scuola, di cui Antonio Demasi straparla senza dimostrare di avere alcuna contezza delle reali circostanze, affermando in effetti questioni prive di logica e di una eventuale opportunità politica per il sottoscritto, desidererei sottoporre alla sua flebile memoria che, all’epoca dei fatti, sia le stesse autorità scolastiche che i genitori avevano più volte segnalato la evidente fonte di pericolo per l’incolumità dei ragazzi e del personale dovuta alla eccessiva inclinazione dei pannelli di cemento armato del solaio di uno dei plessi scolastici del capoluogo, sollecitando un intervento. In attesa di eseguire gli opportuni accertamenti e verifiche e di individuare edifici più idonei in caso di trasferimento definitivo, pensammo quindi di ospitare i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado del capoluogo nel villaggio turistico che proprio Antonio Demasi aveva realizzato e poi inaugurato solo pochi anni prima, situato ai margini del centro abitato e distante meno di un chilometro dai plessi scolastici provvisoriamente chiusi! La struttura era, e lo è tuttora, dotata di 16 appartamenti dislocati su quattro schiere, ognuno dei quali è composto da due ampie stanze con un bagno centrale. Gli edifici utilizzati per ospitare i ragazzi erano tutti dotati sia di riscaldamento alimentato a gpl che di servizi igienici, addirittura uno ogni due aule!

Dunque, delle due l’una: o Antonio Demasi aveva realizzato e inaugurato pochi anni prima una struttura turistica fatiscente, oppure le sue affermazioni, come siamo abituati oramai di sentire, sono prive di ogni corrispondenza con la realtà.

Non risultano affatto vere, pertanto, le ridicole inezie riferite nel suo articolo, anche perché in quel periodo l’intera operazione è stata concordata con le autorità scolastiche e, guardacaso, alcun reclamo è mai stato rivolto in merito al Comune di Nardodipace. Inoltre, gli alunni venivano quotidianamente prelevati a casa ed accompagnati a scuola con lo scuolabus, servizio sempre attivo nel periodo delle mie amministrazioni, a differenza, invece, dell’odierna tragica era Demasi! Rammenterà, poi, il solerte Sindaco che nei pressi degli edifici adibiti ad aule sorge anche il ristorante della struttura turistica, presso cui i bambini quotidianamente consumavano i loro pasti in maniera serena, tranquilla e sana, a differenza di oggi, invece, che dopo ben oltre dodici anni gli alunni si trovano ancora privi di refezione scolastica e pranzano con panini e merendine! Non può insinuare il buon Demasi nemmeno il mio tentativo clientelare di avvantaggiare con quel trasferimento il gestore del ristorante del villaggio turistico, visto che proprio Antonio Demasi glielo aveva assegnato solo qualche mese prima della fine del suo mandato nel marzo del 2007.  Non vi è stata, inoltre, alcuna “sensibilità della Commissione Straordinaria”, bensì esclusivamente una ordinaria continuità amministrativa da parte sua che ha portato al collaudo statico delle due strutture scolastiche, a seguito delle quali vennero dichiarate comunque agibili. Ritenevo, e ritengo tuttora, che chi amministra ha il dovere ed il coraggio di garantire la sicurezza dei bambini a scuola, cosa che ho sentito profondamente il bisogno di fare in quel momento, senza alcuna minima esitazione, rimanendo profondamente persuaso di aver fatto sempre il bene della Comunità e dei miei concittadini!

Non è la vicenda ad essere vergognosa, allora, caro Demasi, ma le ridicole menzogne fatte di chi sa bene di mentire al solo scopo di distogliere l’attenzione da fatti assai più gravi, nel vano tentativo di mettere sotto scacco l’avversario.

Rassegnati, caro Demasi, non è cosa tua!

Sulle chiacchiere afferenti le avventate e prive di giuridico significato segnalazioni alla Procura della Repubblica circa gli insinuati ammanchi di danaro pubblico di cui parla Demasi nel suo articolo, delle quali ci occuperemo a parte dovendoci dedicare evidentemente più ampio tempo e spazio, dico per ora solamente al Sindaco che prima di lui tutto è stato passato meticolosamente in rassegna da ben due Commissioni Prefettizie di Accesso agli atti del Comune di Nardodipace e da due Commissioni Straordinarie Governative Antimafia, senza mai individuare la benché minima traccia delle sue assurde ipotesi delittuose. Evidentemente, però, sono serviti ben cinque anni di amministrazione per consentire a Demasi di formulare, giusto a fine mandato, tali accuse a mio carico, chissà utilizzando quali metodi per pervenire a simili conclusioni ed all’evidente scopo di ostacolare in ogni modo quello che sa già sin d’ora sarà l’esito dell’imminente consultazione elettorale: una sua sonora, annunciata, prevedibile e meritata disfatta!

Quanto appena detto vale, ovviamente, sia per gli introiti derivanti dalla alienazione di beni pubblici che dalla gestione del benzinaio comunale. In riferimento a quest’ultima questione, giusto per chiarire bene i fatti al nostro ineffabile Inquisitore e per dimostrargli che le sue teorie su ammanchi di danaro pubblico sono assolutamente infondate e fuori luogo, vorrei ricordargli che nel 2010, allorquando gli addetti al servizio dimenticarono l’incasso della settimana all’interno del box del benzinaio, ammontante a circa 4.000 euro, scoprendo lunedì mattina che ignoti lo avevano prelevato, pur trattandosi di tre miei fedeli elettori dell’epoca non ho esitato a sanzionare tale mancanza con l’addebito in busta paga a loro carico dell’importo mancante.

Demasi, evita le chiacchiere e passa finalmente ai fatti, che ti conviene! Perché vedi, carissimo Antonio, tu ami gettare fango sulla gente ma non riesci mai a guardarti allo specchio. Ti ricordo che tutti noi ancora stiamo aspettando di sapere da te come è finita la vicenda relativa alle circa  800.000 euro che il Comune di Nardodipace avrebbe dovuto incassare per gli affitti non pagati da coloro i quali, seguendo all’epoca le tue indicazioni, non hanno aderito alla procedura di riscatto degli alloggi del ’51! La Commissione Straordinaria Antimafia che Demasi elogia a senso unico alternato, ossia solo quando gli conviene, nel 2016 aveva emanato un provvedimento per stabilire che tutti coloro i quali non avevano chiesto il riscatto dell’alloggio avrebbero dovuto pagare l’affitto al Comune di Nardodipace per l’appartamento occupato sine titulo, anche per gli anni precedenti nei limiti della prescrizione. Il gruppo di cittadini interessati impugnava però il provvedimento dinnanzi al Tar, tuttavia sbagliando clamorosamente il Giudice competente, tant’è che subito dopo l’insediamento di Antonio Demasi alla guida del Comune di Nardodipace nel 2017 arrivava la pronuncia del TAR che si dichiarava incompetente per materia, rimettendo nei termini i ricorrenti per consentire loro di adire il Giudice civile competente in materia di canoni di locazione. Tali cittadini interessati, va doverosamente evidenziato, non sono altro, in gran parte, che stretti congiunti di buona parte degli odierni Amministratori Comunali di Maggioranza, in primis del Sindaco Antonio Demasi, situazione certamente imbarazzante, atteso che, qualora i ricorrenti fossero rimasti inerti dopo la sentenza del Tar, gli Amministratori avrebbero dovuto agire praticamente contro sé stessi per recuperare in favore dell’Ente una somma complessiva che si aggirerebbe intorno alle ottocentomila euro! Noi non abbiamo mai più avuto notizie in merito, né su un eventuale nuovo giudizio da parte dei ricorrenti, né, soprattutto, sulla doverosa esecuzione del provvedimento da parte dell’attuale Amministrazione Comunale di Nardodipace guidata da Antonio Demasi, ma siamo estremamente certi che il solerte ed illibato Amministratore avrà senz’altro eseguito senza ritardo quanto dovuto e potrà ragguagliarci adeguatamente sull’intera vicenda (???).

Documenti alla mano, naturalmente!

La situazione, come può essere evidente, sarebbe in effetti gravissima in caso di inerzia da parte del Comune di Nardodipace, poiché ciò avrebbe consentito praticamente di far maturare la prescrizione di un credito di rilevante entità, con conseguenze disastrose per gli Amministratori che in ogni caso versano in un chiaro ed evidente conflitto di interesse!

Di queste cose dovremmo parlare, caro Antonio Demasi, non delle tue solite becere chiacchiere! Di cose concrete e sensate, che riguardano personalmente te e la tua gestione e che certamente non depongono bene in favore di chi si professa novello “censore” delle altrui vicende! Perché, vedi, se le cose dovessero essere andate davvero come appena ipotizzato, allora converrai che il danno erariale sarebbe enorme e, per di più, l’aspetto penale gravissimo!

Se ciò poi non dovesse bastare, rimanendo nell’alveo delle vicende penali, inviterei il nostro Sindaco a pronunciarsi ed a chiarire un’altra spinosa questione, di altrettanta gravissima portata, realizzatasi solo pochi mesi fa e già sottoposta dagli interessati all’attenzione della competente Procura della Repubblica. Stando alla denuncia formulata innanzi alla polizia giudiziaria da parte dell’impresa interessata, infatti, di cui posseggo naturalmente copia integrale, il Comune di Nardodipace avrebbe provveduto ad incaricare, naturalmente in maniera informale, un’altra impresa per l’esecuzione di alcuni lavori già affidati a conclusione di apposita procedura di gara alla ditta denunciante, a sua completa insaputa e senza eventualmente previa revoca dell’incarico conferitole. I motivi di tale assurda condotta rimangono assolutamente ignoti a chi scrive, lasciando però tutti sgomenti per il modo spregiudicato di agire da parte di chi ostenta all’intero mondo doti divine di legalità!

Su queste situazioni, e su altre di cui avremo a breve modo di parlare, dovremmo discutere, mio caro Sindaco Antonio Demasi, perché davvero in alcuni momenti tu ed i tuoi fidi compagni avete superato ogni limite possibile, altro che insozzare pagine di giornali con le tue oscene fantasie!

Per quanto concerne il processo del 9 febbraio prossimo, infine, in ordine al quale, ti garantisco, mi trovi assolutamente sereno - sia perché ho seguito passo passo ogni fase del procedimento, sia perché sono consapevole della insussistenza delle accuse fondate su errati presupposti di fatto degli operanti -, pongo piena ed incondizionata fiducia nell’operato dei Giudici chiamati a pronunciarsi, non potendo però nel contempo fare a meno di registrare il tuo vivo compiacimento per una disavventura ingiusta che coinvolge, oltre a me, circa una quindicina di altri nostri concittadini, della cui disgrazia sghignazzi gioia da ogni poro!

Ti inviterei, però, anziché di occuparti del nostro processo, di pensare al tuo del 7 febbraio prossimo, causato solo dalla tua consueta smania di sparlare in libertà senza pensare e pesare prima le parole che proferisci".         

E' quanto si legge in una nota vergata dal responsabile del Movimento Uniti per Nardodipace, Romano Loielo.   

                      

 

 

 

   

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