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Comunali Serra: A.A.A. cercasi "Primarie delle Idee"

"Il 3 aprile celebreremo le 'Primarie delle Idee' chiamando a raccolta esponenti del mondo della cultura, del volontariato, dei comitati, di tutte le categorie che hanno a cuore le sorti del paese e metteremo in campo dei tavoli per scrivere insieme il programma". Era il pomeriggio di sabato 19 marzo e Luigi Tassone annunciava l'iniziativa durante la manifestazione organizzata a Palazzo Chimirri per presentare il simbolo della lista "La Serra rinasce" (cliccando qui è possibile leggere l'articolo in questione). Un evento interessante ed originale al tempo stesso, che lasciava presagire entusiasmo e passione civile. Un'idea che, se concretizzata, avrebbe, la forza di canalizzare attivamente la partecipazione popolare in vista del voto del 5 giugno. Eppure, qualcosa deve essersi inceppato nell'ingranaggio. Da lì a qualche giorno delle "Primarie delle Idee" si sono perse le tracce. A ridosso della data prefissata l'iniziativa si è trasformata in un pubblico comizio in Piazza Monumento per "dire basta" all'Amministrazione Rosi che nel frattempo aveva già esalato l'ultimo respiro, certificato l'indomani mattina dalle dimissioni di sette consiglieri comunali. Di fronte al cambio in corsa del programma, le domande poste per comprenderne le ragioni hanno ricevuto una risposta univoca: le 'Primarie delle Idee' si svolgeranno la domenica successiva perché la crisi interna alla maggioranza imponeva una rapida presa di posizione pubblica. Appuntamento, dunque, al 10 aprile. Ma anche oggi tutto tace e questa volta di motivazioni, vere o di comodo, nessuno è disposto a darne. Naturalmente non può essere addotta come giustificazione la previsione che in queste ore le condizioni meteo non sarebbero state delle migliori. Un raduno così rilevante da essere reso pubblico in una sala affollata di militanti e simpatizzanti avrebbe avuto, come è giusto e ovvio che fosse,  già nei giorni precedenti una adeguata cassa di risonanza sui media e sui social network. E invece, silenzio su tutti i fronti. Cosa sia accaduto dal 19 marzo in poi è avvolto in una misteriosa bolla sospesa nel vuoto del segreto enigmatico. Una gestione ambigua che fa il paio con il paradossale enigma che ruota attorno all'oscurità nella quale è avvolta l'inafferrabile scelta del candidato a sindaco. Da una parte il tam tam di voci, ormai tutte convergenti sul nome del giovane Luigi Tassone, la cui sovraesposizione è sotto gli occhi di tutti, eccezion fatta per coloro che non vogliono vedere. Dall'altra, una bizzarra chiusura a riccio che lambisce i confini dell'assurdo se solo si pensa che in tutta Italia, anche nelle metropoli, il PD, ha da tempo reso noti i propri aspiranti Primi Cittadini. Ovunque, ma non a Serra San Bruno, dove pure ha avviato la campagna elettorale in netto anticipo rispetto alle altre liste. E dire che nelle altre località in cui si apriranno le urne tra otto settimane il Partito Democratico ha avuto anche il tempo di rispettare se stesso celebrando le Primarie, un passaggio che nella cittadina della Certosa è stato giudicato superfluo. 

 

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