I movimenti del centrodestra reggino denunciano "allarmanti anomalie" nel Bilancio comunale

"I partiti ed i Movimenti del centro-destra reggino - si legge in una nota firmata da Reggio Futura, Destra Per Reggio, Patto Cristiano Esteso Italia (PACE), Destra Popolare, Alleanza Calabrese, Dialogo Civile, Alleanza Cristiano Popolare, Centro Studi Tradizione e Partecipazione, AN-Fratelli d'Italia, Comitato per la ricostruzione del Centro Destra - continuano l’azione di vigilanza e controllo sull’operato della 'Falcomatà & C. SpA', denunciando alla pubblica opinione le malefatte perpetrate ai danni della città. Noi crediamo nella politica con la P maiuscola, quella che non rincorre disperatamente un posto al sole, ma lavora quotidianamente al servizio della gente, a difesa della trasparenza e della verità. Noi riteniamo la politica partecipata uno strumento imprescindibile delle moderne democrazie e, pertanto, affermiamo che sia dovere di ogni cittadino, più che un diritto, interessarsi alla res publica. Noi siamo fermamente convinti, infine, che la 'legalità' e la 'trasparenza' non siano prerogative esclusive di alcuno e che le 'buone pratiche' amministrative non si annuncino soltanto, ma vadano quotidianamente poste in essere nell’esercizio dell’azione amministrativa. Abbiamo deciso, pertanto, di dare un’occhiata al 'Conto Consuntivo 2014' del Comune di Reggio Calabria riscontrando 'anomalie' a dir poco allarmanti e che, appunto, ci accingiamo a descrivere". L'articolo 228 - spiegano i rappresentanti dei Movimenti di centrodestra - del D.Lgs. n. 267/2000 prevede, al comma 5 e seguenti, che 'al Conto del bilancio sono annesse la tabella dei parametri di riscontro della situazione di deficitarietà strutturale". Si tratta di una disposizione che assume una valenza informativa di particolare rilevanza, finalizzata a mettere in luce gravi condizioni di squilibrio. Ora, dalla 'Tabella' elaborata dal Comune di Reggio Calabria risulta che ad essere violati sono solo quattro parametri (su di dieci) di deficitarietà strutturale: il n.2, il n.3, il n. 4 ed il n. 5. Se ne fossero stati violati cinque l’Ente si sarebbe trovato in condizioni di 'deficitarietà strutturale'. Risulta, viceversa, rispettato il parametro n. 8   relativo alla consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti  nel corso dell’esercizio 2014 rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti. Precisamente, ai sensi della vigente normativa, il parametro è rispettato quando la consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio  non supera l’1 per cento rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti, fermo restando che il parametro si considera in ogni caso violato quando la soglia suddetta dell’ 1% sia stata superata in tutti gli ultimi tre esercizi finanziari. Esaminando attentamente tale parametro, emerge una prima “anomalia”: l’apposizione in capo allo stesso di una nota 'chiarificatrice' che non è prevista nello schema di tabella approvato con D.M. 18/02/2013, la quale si basa esclusivamente su rapporti numerici di valori precisamente indicati dalla legge, non suscettibili di interpretazioni soggettive o  specificazioni,  tanto che nei dati ufficiali pubblicati sul sito della Finanza Locale la stessa nota non compare. Il contenuto, poi, della nota è assolutamente fuorviante in quanto nella stessa si afferma testualmente che 'a riguardo del parametro n. 8 la consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio è superiore all’1% rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti; tuttavia il medesimo parametro calcolato nell’anno 2012 avuto riguardo ai debiti fuori bilancio riconosciuti nel predetto esercizio dal competente organo consiliare, risulta inferiore alla suddetta soglia'. Tale nota di lettura del parametro n. 8  travisa il contenuto del parametro stesso il quale  chiaramente stabilisce che l’obiettivo è violato quando l’ammontare dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio sia superiore  all’1% rispetto ai valori di accertamento  delle entrate correnti (Titoli I-II e III dell’entrata). In seconda battuta la norma prevede che qualora il sopra indicato rapporto percentuale risulti inferiore all’ 1%, ma l’Ente abbia violato il parametro in tutti e tre gli esercizi del precedente triennio, il parametro si intende ugualmente violato! Quindi la legge prevede che il riferimento al triennio precedente entri in gioco solo ed esclusivamente in presenza di un rapporto percentuale inferiore all’1%, contrariamente  a quanto è stato specificato nella nota anzidetta. Nel caso del consuntivo 2014, stando ai dati ufficiali pubblicati sul sito del Ministero dell’Interno, l’ammontare dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio 2014 ( pari a 5.300.899,19 euro) risulta di gran lunga superiore all’1% delle entrate correnti che, complessivamente, assommano ad € 228.537.411,26. Dall’esame dei dati delle certificazioni ai conti consuntivi relativi agli anni precedenti e pubblicati sul sito della Finanza locale si evince, poi, come  il suddetto parametro n. 8, sia stato violato anche nell’esercizio 2012 contrariamente a quanto affermato nella sopra richiamata nota di specificazione.  Come agevolmente si rileva dal sito del Ministero degli Interni,  infatti, le entrate correnti complessive dell’Ente nell’anno 2014 sono state pari a 228.537.411,26 euro mentre i debiti fuori bilancio riconosciuti ammontano ad 5.300.899,19 euro. Ne deriva che il rapporto tra gli stessi è pari al 2,32%, cioè superiore alla soglia dell’ 1% stabilita dalla legge(ripetizione). Nell’anno 2013 le entrate complessive dell’Ente sono state pari ad 232.612.356,52 euro ed i debiti fuori bilancio riconosciuti pari a 32.211.712,45 euro. Il rapporto tra gli stessi è dunque pari al  13,8%, cioè superiore all’ 1% previsto dalla legge. Le entrate correnti complessive dell’Ente nell’anno 2012 sono state pari a 202.265.960,24 euro mentre i debiti fuori bilancio riconosciuti ammontano ad  4.710.807 euro. Il rapporto tra gli stessi è pari al 2,33%, cioè superiore all’ 1% previsto dalla legge". "E’ chiaro a questo punto - è scritto nel documento trasmesso - come, stando ai dati ufficiali, il parametro n. 8 sia stato violato e che la tabella elaborata dall’Amministrazione di Reggio Calabria sia quantomeno da rivedere e da sottoporre ad un controllo anche da parte degli organi ministeriali. Concludiamo, dunque, affermando che a noi appare evidente come la sinistra - quella sinistra che negli anni scorsi ha utilizzato le criticità del bilancio come arma di distruzione di massa per gli avversari politici- si ritrovi oggi nella stessa (misera) condizione di coloro i quali predicano bene ma razzolano male!" 

 

 

 

Danni maltempo in Calabria: Alleanza Calabrese chiede l'intervento urgente della magistratura

"Alleanza Calabrese è vicina alla popolazione della costa jonica reggina ed in particolar modo - spiega Mimmo Tuscano, presidente provinciale di Reggio Calabria - alla fascia che parte da Brancaleone ed arriva a Caulonia, per la devastante alluvione che ha colpito impietosamente il territorio. La partecipazione al dolore, alla rabbia, alla frustrazione ed alla mortificazione di un popolo è sentita e vissuta in prima persona perché molti nostri sostenitori, tesserati e amici hanno vissuto e stanno vivendo, personalmente, la tragedia, ma anche perché il nostro movimento nasce dal basso, dal territorio e vuole rappresentare senza filtri in chiave 'politichese' l’urlo di dolore che si alza da una terra violentata e abbandonata. Questi infausti eventi ci devono far riflettere e capire che quando le cose si mettono male, rimaniamo da soli! Possiamo contare solo sulle nostre forze e su chi ha nel sangue la passione per quello che vive e che fa, avere passione significa avere cuore, e si sa con il cuore si spostano anche le montagne". "Alleanza Calabrese - evidenza Tuscano - è sul territorio, i suoi uomini pochi o tanti che siano in silenzio, come è giusto che sia, stanno dando il loro contributo, non aspettano che le strade diventino 'praticabili' per fare le passerelle! Dobbiamo essere consapevoli che nessuno dà niente per niente, solo noi possiamo risollevarci e sperare di ritrovare una nuova grande dignità come quella che era insita al nostro territorio prima che venisse conquistato da 'stranieri sanguinari' che si sono appropriati delle ricchezze materiali prima, e con la spinta all’emigrazione anche delle ricchezze culturali, con tanti calabresi che hanno fatto la fortuna e la ricchezza di altre regioni e di altre nazioni, sparse nel mondo. Ci sarà da lavorare tanto e duramente, la macchina organizzativa dello Stato centrale sta intervenendo solo sulle priorità (Statale 106 e linea ferroviaria), ma ci sono paesi e contrade isolate, anziani e malati che solo con le peripezie di parenti e volontari ricevono cibo e medicine; aziende agricole messe in ginocchio, strade interpoderali scomparse. Tutto un micro-mondo economico raso al suolo. I mass-media nazionali iniziano a dedicare qualche servizio superficiale (il giornalista cita l’interruzione della Statale come strada provinciale), ma non parlano delle case inondate dal fango e del già povero tessuto economico spazzato via dall’acqua. Il perché del silenzio non trova ragione se non nella chiara volontà di minimizzare o nella maligna convinzione che se non si parla di 'ndrangheta e morti ammazzati la Calabria non interessa". "Ribelliamoci - è la sollecitazione di Alleanza Calabrse - a questo stato di fatto, riprendiamoci il nostro, e per farlo c’è solo una strada denunciare chiaramente le malefatte di chi ci ha rappresentato e ci rappresenta. Come un governo regionale, quello di Oliverio, spocchioso e tronfio, a parole, servo del popolo, ma nei fatti rinchiuso nelle proprie stanze dorate pronto a mettere le mani in pasta dappertutto, per poi rinnegare anche il proprio compagno di partito se arrestato proprio in un caso di tangenti nella gestione dell’ANAS! Alleanza Calabrese chiede a gran voce e pubblicamente che la magistratura apra delle inchieste urgenti, indagando su ciò che non è stato fatto e doveva essere fatto (controllo idrogeologico e messa in sicurezza del territorio), sui soldi che sono stati spesi, ma non si sa come e dove, sull’assegnazione di appalti e sub-appalti, su decisioni politiche più o meno congrue alle problematiche, sulla gestione da parte dei dirigenti degli uffici preposti ed infine dell’esecuzione dei lavori e relativo collaudo. Una fiumara che esonda, un muro che si sgretola a fronte di interventi. I fatti parlano da soli. Nelle macerie c’è scritto chiaramente il nome e il cognome dei responsabili, noi chiediamo che vengano individuati e che inizino a pagare di tasca propria. Bisogna individuare e condannare chi con la politica e chi con la gestione hanno fatto man bassa di soldi pubblici, arricchendosi, corrompendo e facendo clientelismo. Non si lucra con la vita delle persone, non si gioca con le aziende!  I reati in Calabria non sono solo quelli di 'ndrangheta, e quest’ultima non deve essere usata come alibi da chi deve indagare e giudicare". "Oltre la ‘ndrangheta - sottolinea infine Mimmo Tuscano - ci sono reati altrettanto gravi contro un popolo!"

Sede Agenzia Beni Confiscati: centrodestra compatto contro "la spoliazione di Reggio"

"Sembra non avere mai fine l’opera di spoliazione della nostra città". E' questo il giudizio espresso dai movimenti del centrodestra di Reggio Calabria nel corso della odierna conferenza stampa convocata per discutere della sede dell'Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati. "Sulla falsariga delle nefandezze compiute dal governo centrale - hanno sostenuto nel corso dell'incontro con i giornalisti - quaranta e passa anni addietro, con l’avvento del centrosinistra al potere è ormai ripresa con lena l’abitudine di togliere tutto ciò che caratterizza e pertanto necessita alla città più grande della nostra regione. Le questioni degli ultimissimi giorni dell’Aeroporto e del Decreto Reggio, fanno il paio ora con quella dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, la cui sede principale, Reggio Calabria appunto, ancora una volta viene messa in discussione. Roma, fortissimanente Roma, lamentano a gran voce i parlamentari del Pd. Per i più attenti non è un fatto nuovo tutto ciò, visto che sin da qualche mese dopo la sua istituzione, varie interrogazioni parlamentari, cercarono da subito e con risibili motivazioni di delegittimare o quantomeno di declassare la funzione e quindi il  ruolo strategico della sede reggina.  Cinque anni di lavoro incessante e proficuo per l’Agenzia, ma sempre con l’orecchio rivolto a carpire i sussurri molesti della politica dei veleni e degli inciuci e purtroppo, nel silenzio generale dei rappresentanti calabresi in Parlamento, la campana a morto per la sede reggina dell’Agenzia scandisce in queste ore sempre di più i suoi tristi rintocchi ed è in quest’ottica che va considerato quindi il senso dell’emendamento nr. 0.22.1.1 dell’on. Rosy Bindi – seduta del 15 ottobre 2015 della 2^ Commissione Giustizia della Camera - che prevede lo spostamento della sede principale dell’Agenzia Nazionale da Reggio Calabria a Roma. Insomma, l’Onorevole Rosy Bindi, eletta in Calabria, ci riprova ancora, e proprio lei, bravissima a stilare liste tese ad affibbiare patenti di impresentabilità a chicchessia, ci mette la faccia e presenta in prima persona la volontà del suo partito di demolire ciò che di buono e duraturo aveva pensato un Governo di segno politico opposto cinque anni prima, con l’appoggio non richiesto (?), tra l’altro, del Movimento 5 Stelle nelle persone dei parlamentari Sarti e Nuti".   "Come si può pensare d- è la domanda retorica che si pongono i rappresentanti del centrodestra reggino -  spostare la sede principale dell’Agenzia, vero e proprio presidio di legalità, da Reggio Calabria, nel cuore della provincia reggina della ‘ndrangheta, oggi la mafia di tutte le mafie, a Roma, svilendo quello che aveva  rappresentato un avvenimento storico nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata? La sinistra, il PD in particolare,  che ha  fortemente richiesto, per poi anche esultare, lo scioglimento per mafia del Comune di Reggio Calabria, 'regalando' ai reggini due anni bui di commissariamento, per i quali la città  deve essere risarcita, a cui si è aggiunto un anno di inettitudine del governo cittadino, con quale arroganza propone lo spostamento della sede principale dell’Agenzia a Roma dove la mafia, per bocca dello stesso premier Renzi del PD,  non esiste ???  La  sinistra, in particolare il PD reggino e calabrese, riesce a comprendere   che la città di Reggio Calabria anche in questo caso è sotto attacco e va difesa, o è lì che aspetta che Reggio Calabria subisca l’ennesima mortificazione, per poi mistificare  di avere un dialogo alla pari con quello che definisce  un 'governo amico'"? All'appuntamento svoltosi stamane hanno partecipato Comitato per la Ricostruzione del Centro Destra, Reggio Futura, Alleanza Calabrese, Fratelli d’Italia–Alleanza Nazionale, Destra per Reggio, Destra Popolare, Movimento Dialogo Civile, Centro Studi Tradizione e Partecipazione, Alleanza Cristiana Popolare.

 

Centrodestra sarcastico contro l'Amministrazione Falcomatà: "Un anno di Bagaladi caput mundi"

"Archiviata la 'best practice' di uno studio legale i cui tre soci assurgono ai ruoli di Sindaco, Assessore e Capo di Gabinetto, non ti resta altro - scrivono in una nota congiunta Reggio Futura, Destra per Reggio , Alleanza Calabrese, Dialogo civile, Comitato per la ricostruzione del centro destra, Centro studi tradizione partecipazione, Destra Popolare, Alleanza Cristiana Popolare - che prendere atto dell'importanza che assume il 'metodo' nella sfida che mira a cambiare il mondo. E dunque il metodo deve essere affidabile ed infallibile, soprattutto se si tratta di dover pilotare non greggi,  ma il processo di metropolizzazione della nostra Reggio. Ecco quindi che le 'buone pratiche' (chiamiamoli pure protocolli di famiglia) ti suggeriscono di volgere lo sguardo "altrove", alla maniera del più ispirato Ronaldinho impegnato in uno dei suoi formidabili assist no look. Ed è così che ti ritrovi a 'guardare' a Bagaladi, centro aspromontano abitato da poco più di mille anime". "È proprio a Bagaladi - scrivono gli estensori del comunicato - che conducono le origini della moglie di Serafino Nucera, consigliere di amministrazione della Reges, nominato ai primi di ottobre dal Sindaco e, di fatto, dotato dei poteri di un amministratore delegato. Ed è sempre Bagaladi a riconquistare la scena grazie alla parentela che ha consentito al Sindaco Falcomatà di individuare in Rino Abenavoli l'amministratore delegato di Castore e Polluce, nuova società in house del Comune di Reggio Calabria. Si tratta di scelte che rimettono in pista due protagonisti attivi del tanto vituperato Modello Reggio? Poco importa, se a Bagaladi il Sindaco è tuo suocero...ed ha così tanti parenti a cui dimostrare gratitudine! Potrai dire sempre che sono tappe di un percorso virtuoso finalizzato ad esaltare i valori fondanti di una società solidale e la 'famiglia', in questo senso, è senz'altro un valore al quale assicurare una corsia del tutto preferenziale. Se dovessero obiettare che Bagaladi sarebbe caput mundi in un rusticano, medievale processo di metropolizzazione, potrai sempre replicare con il tuo provincialissimo mantra: diamo centralità alle periferie! Ma mentre i tuoi compagni di partito, di studio e di giochi tacciono attendendo le briciole della tua 'caritatevole azione' di affidamento di incarichi, dove sono gli avversari politici, la minoranza consiliare, l'OPPOSIZIONE dei Marino e D'Ascoli? Nessun problema: i Reggini proveranno a mandare giù anche questo e se ne faranno una ragione - termina il documento dei movimenti del centrodestra - dell'ennesima supercazzola con scappellamento a sinistra!"

 

 

Discarica nel cuore di Reggio: Alleanza Calabrese chiede il sequestro immediato

"Era solo un mese fa - ricorda Enzo Vacalebre, presidente di Alleanza Calabrese - la nostra denuncia della situazione di altissimo degrado che si presenta a Gebbione, nella zona di Calamizzi, a due passi dallo Stadio Comunale, dove insiste il sito originariamente in uso dalle Ferrovie dello Stato e oggi di proprietà comunale, destinato dall’attuale amministrazione a deposito delle basole del corso Garibaldi. Siamo ritornati a vedere cosa sia cambiato in questo periodo e abbiamo preso atto della capacità, di chi dovrebbe avere a cuore le sorti dei cittadini di Reggio Calabria, di trasformare un’area da bonificare urgentemente in una discarica autorizzata nel cuore della città. E’ di qualche giorno fa la notizia del sequestro nel Cosentino di un deposito traversine in legno, traversine che ancora continuano ad essere presenti nei binari morti della nostra Città, e considerate rifiuti speciali pericolosi, in quanto la sostanza utilizzata per isolarle da agenti atmosferici, il creosoto, è stata riconosciuta altamente cancerogena dall’UE. Infatti nel 2000 ne è stata vietata l’utilizzazione rilevando la sua incidenza nell’aumento di tumori e di altre forme di patologie collegate. Ebbene, nel sito di Calamizzi venivano lavorate queste traversine. Per anni ed anni le Ferrovie dello Stato hanno, grazie all’impianto di iniezione legnami, reso impermeabili con il creosoto, creato con una mistura di centinaia di composti complessi, tra i quali idrocarburi aromatici bi e policiclici, milioni di traversine". "Nel sito, oltre al grande silos che lo conteneva, non è dato sapere - incalza Vacalebre - se ancora lo stesso contiene dei residui, si possono notare dei carotaggi che avrebbero dovuto constatare lo stato del terreno ma i cui risultati sono sconosciuti. Durante la passeggiata all’interno della zona, già sottoposta a sequestro dalla magistratura, si può notare come ancora si continuano scaricare le basole, sfalci, residui di potatura, blocchi di asfalto, materiali di risulta di ogni genere. Tutto ciò avviene di fronte agli uffici in cui operano i magistrati della Dia, sotto gli occhi di centinai di abitanti che si affacciano sulla discarica, in mezzo alle polveri sottili che si creano durante gli scarichi, e soprattutto avviene con  il consenso dell’amministrazione comunale, legalitaria, trasparente, green ed incurante di ogni tipo di tutela nei riguardi dell’ambiente e della salute dei cittadini. Alcuni locali che insistono all’interno sono occupati da clandestini e, in funzione degli accessori trovati, si può affermare che tra gli occupanti ci siano anche dei bimbi. Ci chiediamo, ancora una volta, quando la magistratura andrà a verificare lo stato della discarica e le responsabilità, delle Ferrovie dello Stato in primis". "Il sito - è la richiesta di Enzo Vacalebre - deve essere sequestrato definitivamente ed avviata la bonifica immediata. I cittadini vogliono chiarezza e lo Stato è obbligato a rispondere".

 

A Reggio continuerà a sventolare il tricolore

"Torna a sventolare il Tricolore a Reggio Calabria, per fare ricordare ai nostri amministratori - scrive in una nota Enzo Vacalebre, presidente di Alleanza Calabrese - che la Città fa, nonostante tutto, ancora parte del territorio italiano.  Oggi l’abbiamo issato sulle bretelle del Calopinace, all’altezza del Ce.dir., dove da mesi e mesi esiste una traballante segnalazione, inappropriata all’esigenza,  che  cela un gravissimo pericolo. L’arteria, percorsa da migliaia e migliaia di automobili e motocicli quotidianamente, di notte potrebbe diventare una mortale trappola. Ci accompagna la speranza che anche questa volta il Tricolore svolga il suo compito e vengano presi immediati provvedimenti, nei momenti di tempo libero di coloro che ci amministrano, impegnati in continui piagnistei, edonistici selfies, false inaugurazioni, volgari bestemmie, rigurgiti di odio ancestrale e personalissime voglie di rivalsa". "Nel frattempo - ironizza Vacalebre - cogliamo l’occasione per inviare le nostre più sentite congratulazioni per il lavoro svolto dal sindaco Falcomatà e dall'assessore Agata Quattrone che si applicano quotidianamente per la Città Intelligente, la Sostenibilità e  la Rigenerazione Urbana, passando per la Pianificazione dello Sviluppo Urbano Sostenibile, la Mobilità e i Trasporti, nonchè guru della Smart City. Il risultato ottenuto ed apparso su tutta la stampa nazionale che posiziona Reggio Calabria, in ultima posizione, al 106esimo nella ricerca effettuata da FORUM PA che valuta le città su oltre un  centinaio di parametri, tra cui legalità, vivibilità, mobilità e che fotografa la reale situazione del nostro territorio. Essendo Alleanza Calabrese un partito legato a valori quali la Famiglia, il Lavoro, la Patria, la Solidarietà, la Partecipazione, la Tradizione, vorremmo lasciarvi con un detto del nostro terra, forse poco conosciuto dall’amministrazione reggina e soprattutto da chi non conosce la differenza tra "i chiacchieri e i maccarruni..." La differenza è banale... "I chiacchieri si fannu e i maccarruni si mangianu..." Ma per favore  non ditelo a Castorina..."

 

 

Vicenda Mafia Capitale, Alleanza Calabrese si scaglia contro i parlamentari calabresi: "Codardi"

"Abbiamo aspettato qualche settimana dalla conclusione della vergognosa  vicenda  del Comune di Roma nella speranza di ascoltare il pensiero di qualche  illuminato rappresentante del popolo calabrese".  Inizia così un comunicato trasmesso da Alleanza Calabrese, a firma del presidente Enzo Vacalebre. "L’attesa è stata vana ed estenuante. Nemmeno la stagione estiva, il ritorno al mare, la festa della Madonna hanno sortito l’effetto sperato: i parlamentari eletti in Calabria, eccetto qualche rarissima eccezione, non sono intervenuti sulla vicenda Mafia Capitale, per stigmatizzare - si legge nella nota - l’ennesima ingiustizia perpetrata ai danni della nostra comunità da uno Stato che nei confronti di Reggio ha assunto sempre comportamenti  da canaglia: per il capoluogo così come per lo scioglimento del Comune. Eppure sarebbero dovuti insorgere all’unanimità per evidenziare il doppiopesismo dell’azione politica del Governo. Prendiamo atto, con rammarico, del silenzio sconcertante di quel manipolo di nominati, frutto di una legge elettorale che penalizza il territorio, premia i 'raccomandati di partito', e ha distrutto il principio della sovranità popolare su cui si fonda la nostra Costituzione. Non un accenno,  da parte  di quell’armata brancaleone, di cui fanno parte componenti della Commissione Antimafia, ex magistrati, principi del foro, contornati da quel manipolo di personaggi in cerca d’autore tutti intenti solo a salvaguardare le proprie terga  sulle poltrone. Non una parola su  una vicenda, che non riguarda una sola parte politica,  ma un'intera comunità e che, soprattutto, attiene a principi di giustizia ed  equità.  Non un intervento da parte di quel Ministro diventato ormai 'la macchietta' della  politica italiana, pronto a trovare la soluzione giusta per Roma e quindi salvaguardare  il 'padrone' Renzi.  Proprio lui, quell’Angelino Alfano che, da ministro sta con i forti e abbandona i deboli,  da ministro tutela la Capitale e trascura i territori del Sud, quelli, in teoria di sua  origine e che dovrebbe maggiormente proteggere ed aiutare. Il loro silenzio non lascia spazio ad interpretazioni di sorta.  Delle due l'una:  o condividono lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria e tutti i danni arrecati dallo stesso, e quindi hanno il dovere di dirlo ai reggini e di spiegarne le motivazioni, oppure, stretti dalla paura di essere ricattabili, hanno scelto il silenzio per  evitare possibili ricadute sul loro futuro in politica. "Una posizione - secondo Enzo Vacalebre -molto ambigua e, se permettete, anche codarda. Qualcuno dovrà risarcire i reggini.  Qualcuno dovrà risarcire Reggio Calabria".

 

Verso la manifestazione "La Spallata", Alleanza Calabrese: "Reggio al culmine del degrado"

Giorno 10 ottobre, a piazza Italia, alle ore 17, si ritroveranno le forze della destra e del centrodestra che aderiranno alla manifestazione "La Spallata". "Alleanza Calabrese - è scritto in una nota trasmessa dal presidente Enzo Vacalebre - parteciperà per aiutare a raccontare il cammino di Falcomatà, dall’insediamento ad oggi.  Un percorso costellato di imperiosi proclami, di gaffes vergognose, di operazioni amministrative borderline, di sopralluoghi con autoscatto, di commissioni consiliari che alle spalle dei cittadini si sono auto gettonate, approvando  il testamento biologico, le unioni civili. Approvazioni inutili, di facciata e che non prendono in considerazione le vere esigenze della maggioranza dei cittadini.  Ed in attesa del voto sulla liberalizzazione delle canne Alleanza Calabrese scende in piazza a fianco dei Reggini per chiedere al sindaco di iniziare a lavorare veramente per la Città".  "Una Città - rimarca Alleanza Calabrese - che ha raggiunto il culmine del degrado seguendo la politica degli annunci che fa il paio con quella attuata dal governatore Oliverio. Nel frattempo Reggio continua a morire, giorno dopo giorno. Un esempio lampante sono le politiche sociali, le cui tematiche non appartengono a questa amministrazione che inseguendo percorsi onirici sembra non rendersi conto della gravità delle problematiche che quotidianamente affliggono i reggini. Ci giungono notizie che saranno con noi anche associazioni e comitati popolari che stanno nascendo in tutto il territorio. E’ quasi un anno che ci capita di  andare in giro per la città di Reggio Calabria e le sue periferie, tanto millantate e tirate in ballo, e scontrarci con situazioni di altissima criticità. Quest’anno trascorso sembra continuare ìin prorogatio' la permanenza biennale dei commissari.  Dalla manifestazione deriveranno anche progettualità di cui Falcomatà dovrà tenere conto, abbandonando la politica degli imbrogli e degli annunci su cui ha incardinato in questi mesi la conduzione della più grande città calabrese".  "La Spallata - rivendica Enzo Vacalebre - vedrà in campo la Reggio che vuole continuare a vivere". 

 

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