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Soverato. Referendum: i motivi del No secondo De Caria, Montisano, Lollo, Carnovale, Daniele, Zavettieri

Sono tutti decisi a contrastare “una riforma che deforma”. Per questo gli esponenti del fronte del No hanno deciso di approfondire ed esporre al pubblico, con l’ausilio giuridico dei docenti dell’Università Magna Graecia di Catanzaro Andrea Lollo e Vittorio Daniele, le ragioni della loro decisione.

Una scelta, quella del No, che non è sinonimo di “conservazione”, ma di “cambiamento vero”. E quest’ultimo può essere raggiunto solo con “una grande riforma”.

La manifestazione, promossa appunto dai “Riformisti per il No – Noi della Grande Riforma” e che sarà moderata dal giornalista Rai Pietro Melia, si svolgerà nella sala consiliare del Comune di Soverato e vedrà la partecipazione dei presidenti dei Comitati delle Serre, Francesco De Caria, e del Comprensorio chiaravallese, Sergio Montisano, del dirigente della Fondazione Craxi, Nicola Carnovale, e dell’ex assessore regionale Saverio Zavettieri.

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Referendum, lunedì l’incontro “Il NO dei Territori” ad Ardore

Lunedì pomeriggio, presso la biblioteca comunale di Ardore, alle ore 16.30, verrà promosso un dibattito sul referendum: "Il NO dei Territori!". La particolarità dell'incontro è che verrà data voce ai territori, ai rappresentanti degli stessi, agli eletti nei comuni. 

“La classe politica odierna – rilevano i promotori - è forse l'unica legittimata a rappresentare il popolo proprio perché a contatto con lo stesso quotidianamente.

Vogliamo quindi tastare realmente gli umori dei cittadini facendo esprimere i loro rappresentanti”.

Serra San Bruno, sabato Comitati in piazza per il No

Sabato 19 novembre il Comitato Pro Serre sarà in piazza a Serra San Bruno assieme al Comitato per il No del Basso Jonio Catanzarese e delle Preserre. Gli attivisti che sostengono il No al referendum del prossimo 4 dicembre sulla riforma costituzionale del governo Renzi allestiranno, nel pomeriggio di sabato, un banchetto informativo su corso Umberto per poi spostarsi, intorno alle 18, nella sede dell’associazione Il Brigante, per un’assemblea pubblica durante la quale interverranno, tra gli altri, anche Mario Vallone del Comitato nazionale Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e Eugenio Occhini, della Rete per il No Sociale. 

“Dietro ai presunti benefici sbandierati da Renzi in termini di snellimento delle istituzioni – viene spiegato - si cela, in realtà, l’obiettivo di dare un colpo decisivo alla già malmessa democrazia del nostro Paese, eliminando quei pochi diritti e garanzie rappresentati dalla Costituzione, per assicurarsi più potere decisionale e rendere innocua la volontà del popolo e delle comunità locali che oggi rappresentano un ‘intralcio’ all’operato delle classi dominanti. 

Il combinato tra controriforma costituzionale e provvedimenti come il Jobs Act, la Buona Scuola, lo Sblocca Italia, i tagli alla sanità, la legge Madia, le missioni di guerra spacciate per missioni di pace, la riforma Lupi sulla casa, nasce proprio con l’idea di restringere gli spazi di partecipazione e conflitto per affermare le scelte di carattere neoliberista e classista che contraddistinguono l’attuale governo.

Un governo che propina un mondo favoloso fatto in realtà di precariato permanente, spoliazione delle comunità locali, mercificazione dei beni comuni, privatizzazione dei servizi pubblici, attacchi ai diritti dei lavoratori.

In un territorio come quello calabrese, dove i segni devastanti delle politiche renziane sono tangibili e le forme di ribellione e di lotta sociale iniziano ad essere sempre più forti – conclude il Comitato Pro Serre - tutti siamo chiamati a mobilitarci sul territorio per ribadire un No politico e sociale ad un progetto scellerato dettato dai disegni neoliberisti del governo nazionale e dalle lobby politico-finanziarie che lo sostengono”.

Referendum, Polverini fa tappa a Reggio. Nicoló: “Sbugiardare l’asse Renzi-Boschi”

“Sarà l’occasione per focalizzare come meritano le ragioni più specificatamente di ordine economico e sociale che motivano il No al referendum del prossimo 4 dicembre, e per sbugiardare quanti sostengono che la riforma di Renzi favorisce lo sviluppo mentre, al contrario, blocca e impantana le istituzioni e cancella le parti sociali”.

È quanto sottolinea Alessandro Nicolò, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, nel presentare la conferenza stampa che si terrà domattina, presso il “Consiglio Regionale della Calabria”  in occasione della tappa a Reggio del tour “#10milakmperilNO” con Renata Polverini, deputata di Forza Italia ed ex-governatrice della Regione Lazio, unitamente alla dottoressa Ornella Cuzzupi, segretario generale Ugl Calabria.

“Renata Polverini, che attualmente è vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati – aggiunge Nicolò – sta compiendo una maratona nazionale a sostegno del comitato di lavoratori che si oppongono all’approvazione della modifica costituzionale Renzi-Boschi. Sta percorrendo da ottobre il Paese in lungo e in largo per rappresentare le istanze dei cittadini e sostenere il ‘No’ ad una riforma oltre che ad essere illegittima nel metodo è riconducibile nel merito a schemi che calpestano la democrazia in primis cancellando la sovranità popolare sostituendola con la sovranità ai partiti….

“Una riforma pasticciata e complicata – prosegue il capogruppo regionale di Forza Italia - che, privilegia le manovre dei palazzi allontanando i cittadini dai processi decisionali e che fra l’altro, cancella inderogabilmente la necessità per i governi, per tutti i governi non solo questo, di dialogare con le parti sociali”.

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Chiaravalle Centrale, il fronte del “No”: “Fermiamo la demolizione della democrazia nel nostro Paese”

Votare “No” al referendum del 4 dicembre, per dire no "alla demolizione della democrazia nel nostro Paese".

Un messaggio forte e chiaro quello che è partito da Chiaravalle Centrale in occasione del convegno sulla riforma costituzionale svoltosi ieri. Palazzo Staglianò ha ospitato le relazioni degli avvocati Silvia Vono, Giuseppe D'Ippolito, della delegata nazionale di “Possibile” Filly Pollinzi, con le conclusioni affidate al deputato del Movimento 5 Stelle Paolo Parentela.

Ha introdotto i lavori il giornalista Francesco Pungitore, il quale ha espresso tutto i suoi dubbi sulle ragioni del “Sì” da cittadino di un territorio che “ha ben altre priorità da risolvere che non lo stravolgimento della Costituzione”. Altrettanto secco il “No” espresso dal sindaco di Chiaravalle, Mimmo Donato, che ha portato il suo saluto alla platea, confermando le sue preoccupazioni di amministratore locale nei confronti di una riforma che tutto cambia senza, però, incidere sulle vere problematiche strutturali degli enti locali, completamente lasciati allo sbando.

"Dobbiamo votare No affinché non sia l'ultima volta che votiamo” ha rimarcato l'avvocato Giuseppe D'Ippolito, focalizzando la sua attenzione sull'attacco portato dal “Sì” al principio della sovranità popolare. “Avremo un Senato di nominati - ha spiegato - una Camera in gran parte decisa dai capi partito, le Regioni svuotate delle loro competenze. Questa, in estrema sintesi, è la fine della democrazia”. Di “colpo di Stato strisciante” ha parlato senza mezzi termini l'avvocato Silvia Vono che ha presieduto il tavolo dei relatori, animando un vivace dibattito. “Il Sì toglie la sovranità dalle mani dei cittadini” ha ulteriormente ribadito l'avvocato Filly Pollinzi, delegata nazionale di “Possibile”, il partito che fa capo all'ex Pd Pippo Civati. Ha concluso il deputato Paolo Parentela che ha subito attaccato: “Questa riforma chi l'ha voluta? Non certo i cittadini che chiedono ben altro alla politica. I cittadini chiedono lavoro, chiedono di uscire dalla crisi, non certo di cambiare la Costituzione. Questa riforma è voluta dai grandi poteri finanziari e puzza di massoneria deviata. Lobby che vogliono saccheggiare il nostro Paese, calpestando i diritti dei cittadini”. Parentela ha continuato spiegando che, nonostante gli slogan del “Sì”, “il Senato non verrà abolito, i costi della politica non verranno ridotti, le leggi non saranno velocizzate”. “La Costituzione andrà pure cambiata – ha sottolineato – ma con una migliore, non con una carta peggiorativa di quella esistente”.

Numerosi gli interventi da parte del pubblico presente (tra i partecipanti, anche una delegazione del movimento “Liberamente” di Serra San Bruno, pubblicamente schierato per il “No”). Tra gli altri, hanno sollecitato ulteriori spunti di riflessione: Giacinto Damiani, Mario Luzzi, Gianfranco Mammone. L'appello finale è stato altrettanto chiaro come le premesse. “Bisogna votare e far votare ‘No’ – è stato rilevato - convincere gli indecisi, parlarne quotidianamente in famiglia e al lavoro, nella convinzione di dover far fronte, negli ultimi giorni di campagna referendaria, ad una pesante offensiva renziana. Su tutti i media ma non solo...”.

Le ragioni del No: lunedì 14 novembre manifestazione pubblica a Chiaravalle Centrale

"Le ragioni del No”. La manifestazione pubblica sul referendum costituzionale sì svolgerà lunedì prossimo presso la sala convegni di Palazzo Staglianò, a Chiaravalle Centrale. Con inizio fissato per le ore 17.30, interverranno parlamentari, giornalisti ed esperti di diritto. Presiederà i lavori l'avvocato Silvia Vono.

Tra i protagonisti dell'iniziativa ci sarà il deputato del Movimento 5 Stelle Paolo Parentela che, ormai da tempo, ha sposato alcune importanti battaglie che coinvolgono le popolazioni dell'area jonica, delle Preserre ed è presente in maniera assidua sul territorio.

“È importante votare no per diversi motivi. - ha recentemente ribadito Parentela nel corso di un dibattito a Serra San Bruno. - Il primo è capire chi ha voluto questa schiforma. I cittadini non l’hanno richiesta. I cittadini ci chiedono di fare qualcosa per il lavoro, per la piccola e media impresa, per il reddito di cittadinanza. Questo ci chiedono, non di cambiare più di 40 articoli della Costituzione! Il secondo motivo è che con questa riforma non avremmo più la possibilità di votare i senatori della Repubblica. Il Senato sarà una Camera di nominati, di sindaci e consiglieri regionali cui verrà regalata l’immunità parlamentare. Terzo motivo: non è vero che bisogna fare questa riforma per velocizzare le leggi. Una legge si può redigere anche in 48 ore, com’è successo per la legge Boccaluti o il Lodo Alfano, o in 20 giorni. Quarto motivo, i cosiddetti costi della politica. Basta fare una legge ordinaria per tagliare sprechi e mangiatoie. Noi già lo facciamo rinunciando ai rimborsi elettorali e tagliandoci gli stipendi. Altra cosa importante: oggi i cittadini hanno a disposizione strumenti di partecipazione diretta e di iniziativa popolare con poche migliaia di firme, domani ne serviranno il triplo”.

Serra. Referendum, Jlenia Tucci prende posizione: “No ad una riforma controproducente”

“La nostra coscienza civica ci impone di partecipare attivamente alle decisioni che determinano il futuro del nostro Paese: per questo è importante che ogni cittadino si rechi alle urne il 4 dicembre”.

È la premessa usata da Jlenia Tucci per sviluppare il proprio pensiero sulla riforma costituzionale sulla quale gli italiani dovranno pronunciarsi fra un mese. “Condivido – afferma il consigliere comunale di ‘In alto volare’ – le azioni messe in campo dal Comitato ‘Riformisti per il No – Noi della grande riforma – Serre calabre”, guidato dal presidente Francesco De Caria, perchè effettivamente la fragilità ed il disordine di questa riforma rischiano di far fare passi indietro all’Italia. È evidente il difetto di legittimazione popolare del Governo che l’ha promossa ed è chiaro che c’è bisogno di una riforma ambiziosa che ridia slancio al Paese piuttosto che di un confuso rimescolamento di carte che incide negativamente sull’iter legislativo mantenendo un Senato che rischia di essere ‘a tempo perso’ senza peraltro far diminuire in maniera significativa i costi della politica.

Occorre dire No per impedire che vinca la superficialità, per sgomberare il campo dal sospetto di influenze dei poteri forti, per poter poi puntare ad una riforma che costruisce. Il mio – spiega l’esponente di minoranza – non è dunque un No fine a se stesso, ma è il frutto di un ragionamento che mira a far concretizzare le aspettative della popolazione. Non è accettabile che vengano ignorati i grandi temi, come quello della giustizia o delle diseguaglianze sociali e territoriali. Sono argomenti che vanno affrontati, non nascosti se non addirittura fatti incancrenire. Credo che le chiavi delle scelte vadano consegnate ai cittadini: sono loro che devono scrivere il proprio destino, non un’oligarchia di nominati. Ritengo giusto il suggerimento del Comitato di eleggere un’Assemblea costituente e di fissare tre referendum per scegliere forma di Stato e forma di Governo, oltre che per porre le condizioni per una vera indipendenza della Magistratura.

È indispensabile infatti – conclude Tucci – riequilibrare il rapporto fra i Poteri dello Stato. Ma nell’interesse del Paese e non nel senso di concedere nuovi spazi di azione a chi non si è sottoposto al giudizio degli elettori”.

Cessaniti, secondo confronto sulla riforma costituzionale: i docenti Curreri e Gambino per il Sì

Proseguono gli incontri e i dibattiti sulla riforma della Costituzione in vista del referendum di ottobre. Nel comune di Cessaniti il locale Comitato "Cessaniti per il SI'" ha promosso il secondo confronto aperto dopo quello organizzato nel mese di giugno a Favelloni. Teatro dell'incontro è stata la Villa Comunale di Cessaniti che ha visto protagonisti i due costituzionalisti, Salvatore Curreri e Silvio Gambino, e il giornalista de Il Sole 24 Ore, Stefano Natoli. Un dialogo vivace e serrato tra i due docenti universitari che hanno evidenziato aspetti positivi e negativi, peculiarità e problematiche della riforma voluta dal governo Renzi e varata dal Parlamento. A fare gli onori di casa è stato il sindaco di Cessaniti Francesco Mazzeo che ha inteso sostenere fin dall'inizio le ragioni del sì alla riforma. Il prof. Curreri dell'Università di Enna ha sottolineato i maggiori pregi della riforma evidenziando che "il nostro paese ha bisogno di maggiore stabilità governativa e di una politica che finalmente possa essere messa nelle condizione di poter decidere". A sua volta, il Prof. Gambino ha replicato affermando che "nella riforma sono presenti aspetti anche molto positivi ma, d'altra parte, attraverso il combinato disposto riforma costituzionale-riforma elettorale, si rischia di arrivare ad un premierato assoluto". Stefano Natoli, vice capo servizio della sezione Commenti e Inchieste de Il Sole 24 Ore, ha invece punzecchiato e provocato i due relatori con le sue riflessioni e domande sottolineando, in primo luogo, come "il Parlamento non sia stato in grado di approvare la riforma attraverso un percorso condiviso" e ha posto l'accento sul fatto che "su questa questione complessa siano ora i cittadini a decidere, cittadini spesso poco e male informati". E' proseguito il dibattito con i cittadini con diverse sollecitazioni e domande. All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, anche vari rappresentanti dei comitati del "SI'" e del "NO" sul territorio: Pino Costanzo (vice coordinatore di "Basta un SI' Vibo Valentia", alcuni giovani del comitato per il NO di San Nicola da Crissa, il consigliere comunale del comune di Ionadi, Fabio Signoretta, anch'egli schierato per il NO. Insomma, un altro momento proficuo per dialogare e per trarre spunti interessanti esaminati sotto differenti sfaccettature in vista dell'appuntamento referendario. E in questo senso, il Comitato "Cessaniti per il SI'" si conferma capofila nella provincia di Vibo Valentia.  

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